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La “wavegenetic” o genetica ondulatoria

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Peter Piotr Gariaev è famoso per la scoperta del cosiddetto “effetto fantasma del DNA”, lavora con un team di genetisti e linguisti a Mosca e in Canada ed è uno dei fondatori della Genetica Ondulatoria.

La quintessenza della teoria del genoma ondulatorio può essere  rappresentata così:

– l’apparato genetico è considerato un bio-computer quantistico, che utilizza le strutture verbali del DNA, del RNA e delle proteine per la gestione dell’organismo;

– questo bio-computer genera onde acustiche ed elettromagnetiche (suono e luce) per trasportare l’informazione 4D usata dai biosistemi;

– IL DNA  è un’istruzione-testo che gestisce l’organismo;

– Il ruolo del DNA-spazzatura (junk) è in realtà strategico, perché codifica la struttura e le funzioni degli organismi viventi secondo i tre fondamentali principi: linguistico, olografico e non locale.

Il punto di vista dominante rispetto alla genetica e alla biologia molecolare invece dice:

– l’apparato genetico funziona puramente come una struttura materiale;

– tutte le funzioni di controllo genetico di un organismo occupano il 2% circa del DNA, il restante 98% è considerato “junk DNA”, che non esegue funzioni genetiche.

In sostanza, la genetica ondulatoria stabilisce il primato dell’attività energetico-informazionale, opposta alla biochimica. Questo principio, quando sarà accettato dalla linea ufficiale (per il momento Gariaev ha non pochi contestatori anche in patria), trasformerà radicalmente la scienza genetica.

Le scoperte degli scienziati russi
I maestri spirituali hanno sempre saputo che il nostro corpo può essere  programmato con la parola e con il pensiero. E ora questo è provato anche dalla scienza. Il genoma umano funziona come una versione biologica di Internet. I recenti esperimenti degli scienziati russi spiegano fenomeni come la chiaroveggenza, l’intuizione, la guarigione a distanza, l’auto guarigione, l’efficacia delle affermazioni, l’influenza della mente sui pattern meteorologici e molto altro ancora. Inoltre, si sta sviluppando la nuova medicina che riprogramma la molecola del DNA con l’aiuto della parola e delle frequenze, senza l’estrazione/cambio dei singoli geni.

Il DNA-spazzatura ricorda il linguaggio umano
Solo il 10% del nostro DNA è utilizzato per costruire proteine, ed è proprio questa parte del DNA che è stata studiata e catalogata dagli scienziati occidentali. Il restante 90% della molecola è considerata scarto o “spazzatura”. Essendo convinti che la Natura non poteva essere così sciocca, gli scienziati russi hanno messo insieme genetisti e linguisti per studiare il DNA-spazzatura. E i loro risultati sono rivoluzionari: il DNA non è solo responsabile della costruzione del nostro corpo, ma è anche un mezzo di immagazzinamento di dati ed informazioni.
Il DNA-spazzatura, gli alcalini del nostro DNA, seguono la normale grammatica e le regole del linguaggio umano. Premesso che la struttura base del DNA e il linguaggio sono simili, non è necessaria alcuna decodifica del DNA, basta parlargli! Questo spiega scientificamente perché affermazioni, ipnosi e simili possono avere un effetto tanto potente sugli esseri umani. La sostanza viva del DNA nel tessuto vivo reagisce ai raggi laser modulati dal linguaggio, ma anche dalle onde radio.

L’effetto fantasma
È stato scoperto che il DNA funziona come una spugna che assorbe la luce: Gariaev mise una molecola di DNA in un contenitore di quarzo e vide che assorbiva tutti i fotoni di luce, conservandoli poi sotto forma di una spirale. Noi non siamo abituati a pensare alla luce come a qualcosa che può essere conservato; la luce vola nello spazio a velocità incredibile. Anche le piante non sono capaci di conservare la luce durante la fotosintesi, e la trasformano subito in clorofilla. Che cosa conserva quindi la luce nel DNA? Come si conserva, e perché?
Quando Gariaev tolse il DNA dal contenitore, si accorse che laddove fino a poco tempo prima si trovava la molecola del DNA, la luce continuava ad esistere sotto forma di spirale. Come si spiega questo fenomeno? L’unica spiegazione razionale e scientifica è questa: esiste un campo di energia che si unisce al “DNA fantasma”, al “doppio energetico” del DNA. Questo “fantasma” mantiene e conserva la luce.
Stando a questa scoperta, tutto il nostro corpo deve avere un suo doppio energetico, un campo informazionale che detta alle nostre cellule il lavoro da fare. Anche dopo essere stato coperto dall’azoto liquido, il “fantasma” non muore: prima sparisce, ma poi ricompare entro 5-8 minuti. Per quanto tempo continua a vivere il “fantasma”? Per circa 30 giorni.
Quindi noi tutti possediamo un doppio energetico, il quale interagisce con un campo energetico sconosciuto alla scienza tradizionale, che denominiamo il “campo della Fonte”. Ad esempio, se in questo momento voi siete seduti sulla sedia leggendo queste righe, ma poi vi alzate e ve ne andate altrove, il vostro doppio energetico continua a comporre piccole spirali di luce laddove eravate seduti, entro trilioni di molecole di DNA, per almeno 30 giorni ancora. Ebbene, Gariaev è riuscito persino a misurare questo nostro “doppio”: assomiglia ad un perfetto ologramma del nostro corpo.

Il DNA conserva, trasforma ed emana una luce armonica
Il lavoro del ricercatore Fritz Albert Popp (fisico teorico dell’università di Marburg in Germania) è strettamente collegato con le ricerche di Gariaev.
Infatti trattando il benzopirene – una sostanza altamente cancerogena – con una luce ultravioletta, scoprì che questo assorbiva la luce, per poi emanarla, ma con un’altra lunghezza d’onda, assolutamente innocua per un organismo vivente. Scoprì anche che altre 37 sostanze chimiche, tra cui alcune cancerogene, trasformavano in quel modo la luce ultravioletta. Tutte queste sostanze assorbivano una luce avente una lunghezza d’onda pari a 380 nanometri, e poi la trasformavano. Evidentemente, la luce con quella lunghezza d’onda risultava molto importante per la salute. In seguito Popp scoprì che se una cellula, morta al 99%, riceveva un impulso con quella stessa lunghezza d’onda, era capace di risorgere in brevissimo tempo. Dunque si ipotizza che quando l’energia della Fonte entra nella nostra realtà misurabile, lascia la sua firma elettromagnetica con la lunghezza d’onda di 380 nm.
Popp suppose che uno degli aspetti chiave del funzionamento del DNA fosse proprio la capacità di conservare e di emanare luce, tesi confermata più tardi da Gariaev. Popp aveva anche scoperto che tutto ciò che vive, emana fotoni di luce armonica simile ad una luce laser.
Così succede che quando siamo stressati, cominciamo a perdere i fotoni di luce, senza accumulare la luce complementare. Questo è molto importante, dal momento che sappiamo che molte malattie sorgono a causa dello stress: provando emozioni negative noi perdiamo la luce che si conserva nel DNA delle nostre cellule. Quindi, per ripristinare la salute, dobbiamo ricaricare il DNA.
Ma se è solo lo strato esterno dell’epidermide ad essere sottoposto alla luce, come fa essa a penetrare negli strati profondi del corpo? Possono i nostri pensieri e le nostre emozioni influenzare la quantità di luce che entra? Forse i fotoni di luce arrivano direttamente dalla Fonte, la quale è strettamente collegata alla coscienza?

Il DNA reagisce alla coscienza umana
Le spirali di DNA di una cellula morta sono staccate, ma esse si ricollegano quando la cellula cerca di riparare un danno (ossia di guarire).
Glenn Rein, dell’Università di Londra, aveva collocato un campione di DNA umano vivo in acqua distillata, esponendolo poi all’influenza mentale di un gruppo di persone. Ne risultò che le persone aventi un’attività cerebrale armonica riuscivano ad influenzare di più la struttura del DNA, mentre le persone molto eccitate o di cattivo umore creavano uno spostamento della luce ultravioletta che il DNA assorbiva, (alla lunghezza d’onda di 310 nm, molto vicina ai 380 nm di Popp). Dunque se ne dedusse che i pensieri riuscivano a procurare dei cambiamenti chimico-fisici nella struttura della molecola del DNA, a scollegarla e ricollegarla, e che poteva inoltre esserci anche un collegamento  tra pensieri rabbiosi e crescita di tessuto cancerogeno.
Le persone quindi riuscivano ad influenzare il DNA solo se lo volevano veramente. Inoltre la distanza non aveva nessuna importanza: una persona stando a Mosca poteva scollegare e ricollegare le spirali del DNA che si trovavano nel laboratorio di Rein in California, a migliaia di km di distanza.
Secondo Rein, la chiave per armonizzare l’attività cerebrale ed influenzare il DNA è l’amore. Si pensa che il “campo della Fonte” crei il DNA-fantasma e conservi la luce nella molecola del DNA. Si pensa anche che il pensiero cambi prima il DNA-fantasma e solo dopo avvengano dei  cambiamenti nella molecola fisica. Si pensa che l’Amore sia la caratteristica più importante dell’energia della Fonte.
Per la prima volta abbiamo una definizione scientifica dell’Amore: significa una maggiore organizzazione, una maggiore strutturazione, una maggiore cristallizzazione delle molecole, delle cellule, dei campi energetici nei nostri corpi. Più siamo armonici, più siamo cristallizzati, più amore circola. E come evidenziano alcune ricerche, questo influenza direttamente lo stato della Terra.

Trasformazione genetica e guarigione
La luce del laser è molto armonica ed è altamente strutturata. Durante alcuni esperimenti si vide che l’informazione raccolta dal laser, dopo essere stato diretto su alcune cellule sane, riusciva a guarire delle cellule malate. Sfruttando l’effetto “non locale”, Gariaev scoprì inoltre che questo processo funzionava anche a distanza. Già nel 2005 il ricercatore aveva comunicato che con queste tecniche era possibile far crescere i denti e fermare il processo d’invecchiamento. Rese così noti i risultati positivi ottenuti curando una donna anziana, che era stata caricata dell’energia che conteneva il sangue di suo nipote di 10 anni. Secondo il modello di Gariaev, il DNA del bambino conteneva le firme energetiche dei suoi antenati, ma in una configurazione giovane e sana.
Questo prova che tutto ciò che ci serve è l’informazione codificata, ma per ottenerla non serve il tessuto vivo, perché il codice informazionale si può ottenere tramite la luce armonica. Anche noi saremmo in grado di aiutare le altre persone, gli animali, le piante ecc. se solo riuscissimo ad armonizzare i nostri pensieri. Solo così miglioreremmo la nostra capacità di “centrare” il “campo della Fonte”, per accedere ai codici della vita, che ivi si trovano.

Il DNA è collegato all’energia del “vuoto”
Secondo gli scienziati russi, il DNA può creare delle strutture invisibili nel vuoto cosmico, creando così nell’Universo dei collegamenti/tunnel, capaci di trasmettere l’informazione al di là del tempo e dello spazio (ipercomunicazione). L’ipercomunicazione esiste nella natura da milioni di anni (i campi morfogenetici) e noi possiamo accedervi attraverso l’intuizione o l’ispirazione.

Le applicazioni pratiche della genetica ondulatoria: le matrici della guarigione
Una delle principali applicazioni delle ricerche russe è la messa a punto di principi di correzione dello stato bio-chimico-fisiologico dell’organismo umano, allo scopo di ritardarne l’invecchiamento.
Il raggio di un bio-computer quantistico sonda un campione di DNA (una goccia di sangue contenente cellule staminali). Avviene quindi una sorta di scansione/lettura, attraverso la quale il bio-computer legge in tempo reale l’informazione ondulatoria, polarizzata, delle cellule e dei tessuti dell’organismo. Di fatto, la funzione svolta dal bio-computer quantistico è la stessa svolta dalla cellula nei confronti del proprio apparato genetico. Proprio l’informazione polarizzata è il principale fattore della gestione dell’organismo. In seguito questa informazione viene convertita in una banda di lunghezza d’onda ampia, comprese le onde radio.
Le matrici che utilizzano le onde ampie dell’irradiazione elettromagnetica rappresentano il fattore che spinge il soggetto a ritornare allo stato giovane. Una “matrice” così ottenuta può essere trasformata in un file audio (mp3) che conserva l’informazione ottenuta. Questi file mp3 rappresentano dei “bio-regolatori acustici” dell’organismo umano. Nel laboratorio di Gariaev sono stati così preparati alcuni programmi registrati su CD, relativi alla correzione del sistema immunitario; dei processi metabolici della circolazione, delle ossa e del cervello; relativi al campo oncologico; alla correzione del processo di invecchiamento, ecc. Tutti questi programmi sono tuttavia strettamente individuali. In seguito il paziente deve soltanto ascoltare la registrazione dei “rumorini” registrati sui CD, prima di andare a dormire, oppure durante il sonno, anche con delle cuffie, per qualche settimana. Durante questa cura è inizialmente  possibile un breve “aggravamento omeopatico”.

Articolo di Olga Samarina
Fonte: www.fisicaquantistica.it
Fonte originale

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