Vi preannuncio che il tema si presenta variegato e succoso, per cui mettetevi comodi: non lo esaurirò in un solo post. Per intanto partiamo da Marchionne e dal suo odio per le auto elettriche. Niente di speciale, direte voi, si sa che Marchionne è fatto così. Peccato che La Fiat abbia un centro ricerca avanzatissimo e molto invidiato che, a parte rivoluzionare il settore dei motori endotermici, ha sempre avuto ampie capacità anche nel settore dei veicoli alternativi.
Peccato che in questo modo una casa automobilistica tradizionale e con una immagine ormai irrimediabilmente compromessa a livello internazionale, abbia perso una opportunità irripetibile, in quanto probabilmente ultima. Anche perché l’unione con Chrysler ha ancora di più consolidato la sua immagine di auto economica ma non particolarmente affidabile.
Peccato che, quando fu proposto dall’On. Lulli, ormai MOLTI anni fa, un disegno di legge che voleva creare un plafond di oltre 100 milioni di euro da dedicare alla promozione della diffusione dei veicoli a zero emissioni, Marchionne fece quello che per lui doveva essere un enorme sacrificio: SI MISE LA CRAVATTA ( la cosa era tanto inconsueta da fare notizia) ed andò alla camera a spiegare che il suo piano industriale ESCLUDEVA i veicoli elettrici (il che in una audizione su un progetto di legge che prevedeva aiuti per queste categorie era quantomeno singolare). Finì come doveva finire: i suddetti aiuti furono “rimodulati” in modo da comprendere anche le auto a metano…
Il confronto con Tesla, per quanto riguarda dedizione e capacità di analisi del futuro è illuminante. Serve a far comprendere la cecità ed ottusità di un management che sta cancellando, è inesorabile, la presenza italiana nel mercato dell’auto.
E spiega il riferimento a Gandhi ed alla sua famosa frase: “Prima ti ignorano. Poi ti irridono. Poi ti combattono. Poi hai vinto.”
1. PRIMA TI IGNORANO
Nel 2010 vengono vendute le prime 50 Tesla Roadster in Italia.
Marchionne 2010:
“Gli esperti internazionali concordano sul fatto che la quota di vetture elettriche non potrà superare il 5% del totale neppure tra dieci anni. Gli ostacoli ad un’ampia diffusione dell’elettrico sono ancora molti. Il prezzo è ancora troppo elevato, sia a causa dei bassi numeri di produzione sia a causa del costo della batteria.”
Marchionne 2011:
“L’anno prossimo lanceremo la 500 elettrica sul mercato americano, e perderemo 10mila dollari ogni auto prodotta e venduta lì. Figuratevi se dovessimo esportarla verso l’Europa. Negli Usa ci sono degli incentivi legati allo sviluppo di veicoli a emissioni zero [ed, inoltre], la 500 elettrica ci serve a sviluppare tutte quelle tecnologie che utilizzeremo sui modelli a propulsione ibrida.” (auto ibride Fiat nel 2016? Nessuna. NdA)
Marchionne 2012:
” Lo abbiamo visto nel mercato Usa – ha dichiarato – e lo vediamo qui. Il costo della tecnologia è altissimo, è inutile illuderci che salvi il mercato dell’auto”
2. POI TI IRRIDONO
Marchionne 2012 (in occasione dell’approvazione della modifica del codice della strada che ha permesso la realizzazione di conversioni elettriche delle auto esistenti):
“Capisco che entusiasti politici e amministratori pubblici vedano questa trazione come rimedio per tutti i mali di inquinamento e rumore ed emissioni, ma oggi si tratta di una tecnologia che non è alla portata delle tasche normali, è una mobilità poco sostenibile in termini di diffusione di massa. Non sto dicendo che sia una tecnologia da abbandonare, tutt’altro, ma indirizzare tutto lo sforzo normativo per promuovere questo tipo di trazione porterebbe solo ad un aumento di costi senza nessun beneficio immediato e concreto. Sembra più saggio concentrarsi su motori tradizionali e carburanti alternativi.”
Tesla Gennaio 2013: Model S sbarca in Italia.
3. POI TI COMBATTONO
Marchionne 2013:
“Non sto dicendo che l’auto elettrica sia un progetto da non considerare – spiega – in Fiat ci stiamo lavorando seriamente con Chrysler che ha sviluppato grandi competenze. Ma è bene sapere che per ogni 500 elettrica venduta perderemo circa 10.000 dollari, un affare al limite del masochismo.”
Tesla Gennaio 2014: Nel 2013 vendute 22.000 Tesla.
Marchionne 2014 in inglese, ad un convegno USA:
“I hope you don’t buy it because every time I sell one it costs me $14,000,” he said to the audience at the Brookings Institution about the 500e. “I’m honest enough to tell you that.” (“ci rimetto 14.000 dollari per ogni fiat 500 e sono abbastanza sincero da dirvelo”)
(The gasoline-powered Fiat 500 starts at almost $17,300 including delivery charges, while the 500e starts at $32,650 before federal tax credits. Consumers are not willing to pay a price that covers Fiat’s costs so it loses money on the 500e.)
Through April, the automaker sold 11,514 of the 500 cars in the United States this year, down about 15 percent from the same period last year. The company does not break out 500e sales.
“I will sell the (minimum) of what I need to sell and not one more,” Marchionne said of the 500e. (“Ne venderò il minimo possibile e non una sola di più.”)
Marchionne 2015 (parlando di Tesla ed Elon Musk): “Sono rimasto incredibilmente impressionato da quello che è riuscito a fare quel ragazzo.”
Gennaio 2016: vendute oltre 55.000 Tesla nel 2015.
Marchionne 2016: “Il know how sull’elettrico è parte del DNA di ogni azienda seria e capace come FCA: dateci tempo di dimostrare il nostro valore, ma quando sarà prodotta e sul mercato, non prima. La verità è che nessuno guadagna con le auto a zero emissioni. Nemmeno Elon Musk (ceo di Tesla, NdR) che pure considero il guru del settore. Se uno va a guardare gli ultimi 100 anni, prima le industrie producevano tutto internamente. Oggi è il contrario, produciamo internamente motori e trasmissione…L’introduzione dell’elettrico ha tolto anche quel campo di competenza. Non siamo produttori di batterie e non dobbiamo per forza produrre motori elettrici.”
Marchionne aprile 2016:
“Non mi vergogno di dirlo – ha spiegato il top manager – Se Musk mi dimostrerà che l’auto può essere redditizia a quel prezzo (35 mila dollari negli USA, NdR) copierò la formula, aggiungerò il design italiano e la porterò sul mercato entro un anno”. (!!!!!?!! BUM!! NdA)
“Le numerose prenotazioni non mi sorprendono – ha aggiunto il Ceo – ma poi bisogna vendere le auto e guadagnare.”
“Meglio arrivare tardi che essere dispiaciuti.”
4. POI HAI VINTO
Tesla aprile 2016: 400.000 ordini per la tesla 3, il singolo caso più grande nella storia del marketing.
Marchionne maggio 2016: si cerca un accordo con Google per sviluppare sistemi di guida autonoma. Disponibile nel futuro, ovviamente, prima ci vanno sperimentazioni etc etc etc.
Peccato che un sistema del genere è stato reso disponibile da Tesla già da alcuni mesi, come un semplice aggiornamento del Sw dell’auto, che già è in grado di parcheggiare, evitare ostacoli improvvisi, incidenti etc etc.
Non è il futuro. È presente. I proprietari di Tesla stanno utilizzando questa tecnologia ORA.
Sintesi: L’auto elettrica ha vinto, il suo Napoleone si chiama TESLA (perchè i meriti vanno allargati all’azienda e non solo al suo fondatore). Fiat e, se per quello, BMW, Audi, VW, VOLVO, GM, etc. etc. inseguono senza grandi speranze. La Guerra continua e continuerà, vedrete, in modi sempre più feroci, ma la cosa è evidente.
Ne parleremo, insieme a qualche considerazione più generale sulla mobilità personale, in un prossimo post.
Per intanto:
Vediamo di capirci. Caro Marchionne: sono ALMENO sette anni che ci spieghi, con molta pazienza ed altrettanta ottusa ostinazione, che le auto elettriche non hanno un futuro.
Poi ti tocca ammettere, di fronte all’evidenza dei fatti, che questo futuro è qui, è qui per restare e sei stato volutamente fermo, perdendo sette anni.
POI, senza alcun sprezzo del pericolo, immemore delle proiezioni (che a me sembrano tout court balle) sesquipedali di cui hai infarcito i tuoi comunicati PER ANNI, mancandole tutte, dichiari che IN UN ANNO potresti fare un’auto in grado di competere con una Tesla?
IN UN ANNO? Quando da alcuni anni non riesci ad azzeccare un modello che è uno, nemmeno per sbaglio?
Senso del pudore, mi pare evidente, non l’hai mai avuto.
Senso del ridicolo? No, eh?
Fonte: crisiswhatcrisis.it