La pubblicazione da parte di Wikileaks di documenti classificati degli Stati Uniti, includono affermazioni secondo cui l’ex capo delle spie del Pakistan, Hamid Gul avrebbe ordinato attacchi contro le truppe della NATO. Gul parla con il Monitor delle notizie di Wikileaks. L'ex capo dell’agenzia spionistica del Pakistan, deride come "maligna, fittizia e assurda" la pubblicazione di documenti militari degli Stati Uniti che imputano a lui una serie di attentati contro le forze Usa e della NATO in Afghanistan.
Il nome di Hamid Gul compare non meno di otto volte nei documenti trapelati domenica su Wikileaks, il whistle-blower* online. Negli articoli, il generale in pensione ed ex capo dell’Inter-Services Intelligence (ISI) dal 1987 al 1989, è accusato di aver ordinato attacchi IED contro le forze afgane e internazionali, nel dicembre 2006, e di complotto per rapire personale delle Nazioni Unite da usare come ostaggi in cambio dei militanti prigionieri. L'ISI è citato in almeno 190 rapporti, ed è accusato di appoggiare gli attacchi contro le forze degli Stati Uniti e dell’Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (NATO) in Afghanistan. In una relazione del marzo 2007, l'ISI è sospettato di aver donato 1.000 motociclette al leader militante Jalaluddin Haqqani, per effettuare attacchi suicidi in Afghanistan. "Questa è una sciocchezza assoluta", ha detto Gul in una intervista telefonica. Chiamato a rispondere alle varie relazioni di Wikileaks in cui il suo nome compare, ha risposto: "dannosa, fittizia, e assurda – e se questa è la condizione dell’intelligence degli Stati Uniti, allora temo che non c'è da meravigliarsi che stiano perdendo in Afghanistan, e perderanno ovunque nel mondo cercheranno di ficcare il naso".
Gul in passato si faceva chiamare il "tesoro" di Washington, per aver giocato un ruolo chiave nel sostegno segreto della CIA ai mujahiddin afgani contro il governo filo-sovietico di Kabul, negli anni ‘80, ed è uno dei principali architetti della strategia del Pakistan in Afghanistan. Non ha ricoperto alcun incarico dal 1992, sebbene sia ancora visto come un consulente ben collegato ai militari. "E' una vergogna oltraggiosa per [gli USA], se un generale di 74 anni, seduto nella sua piccola casa e che non ha nulla a che fare con l’ISI, possa tirarsi fuori da tutto questo" dice, aggiungendo: "Se riesco a tirarmi fuori dalla sconfitta dell’America in Afghanistan, allora i libri di storia lo registreranno a mio credito, e le generazioni future si rallegreranno di ciò."
'So dei vostri misfatti in Afghanistan'
Wikileaks non ha rivelato la fonte delle informazioni trapelate dall’intelligence, che sono state rilasciate settimane fa al New York Times, The Guardian e Der Spiegel, che hanno analizzato i dati e, contemporaneamente, pubblicato gli articoli di domenica. In aprile, Wikileaks aveva rilasciato un filmato classificato sui tiri dei militari degli Stati Uniti su un gruppo di civili, che si sostiene fossero insorti di Baghdad, tra cui due corrispondenti dell’agenzia stampa Reuters. A maggio, gli Stati Uniti arrestarono Bradley Manning, un analista dell’intelligence USA sospettato di aver fornito il video a Wikileaks.
Gul, però, dice che gli stessi Stati Uniti hanno orchestrato l'ultima denuncia di Wikileaks, per spostare l'attenzione dai propri errori in Afghanistan. Parlando con tono elevato, e a volte furioso, dice che ritiene che gli Stati Uniti possono ora usare la denuncia per forzare la mano al Pakistan sulla politica in Afghanistan. "Loro [gli statunitensi] vogliono bandire il Pakistan e ora, al momento giusto, spuntano tali rivelazioni. Mi rifiuto di credere che non sia stato fatto a proposito", afferma Gul.
Il Pakistan, un paese inondato dalle teorie della cospirazione, è già brulicante di voci secondo cui gli Stati Uniti hanno orchestrato la denuncia di Wikileaks, per minare il Pakistan e aprire la strada a un intervento militare. Gul stesso, avverte che qualsiasi intervento militare in Pakistan trascinerebbe il paese nel caos. "Se si colpisce il Pakistan con un qualsiasi pretesto, si accenderà un inferno che infiammerà ogni parte della regione", dice. Gul si dice pronto a testimoniare davanti al Congresso Usa, per onorare il suo nome, aggiungendo che egli è anche disposto a condividere i suoi segreti sul coinvolgimento degli Stati Uniti in Afghanistan. "Conosco le vostre malefatte in Afghanistan e le lacune nella vostra leadership, il vostro coinvolgimento nel traffico di stupefacenti, e come il vostro complesso della sicurezza stampi denaro e truffi i vostri stessi contribuenti", dice.
Le relazioni di Wikileaks messe in discussione
La fuga di notizie, che spazia dal gennaio 2004 al dicembre 2009, rafforzare una diffusa visione afgana e statunitense, secondo cui l'ISI non ha tagliato i suoi legami storici con i taliban, anche se la veridicità delle relazioni non può essere confermata in modo indipendente, e analisti indipendenti hanno messo in dubbio la loro affidabilità. Infatti, alcune delle relazioni appaiono plausibili, come ad esempio una relazione del febbraio 2007 che sostiene che l'ISI e gli insorti taliban avrebbero programmato di acquistare bevande alcoliche da "mescolarle con veleno", per uccidere le truppe afgane e dell’ISAF.
Rifaat Hussain, un analista della difesa dell’Università Quaid-i-Azam di Islamabad, dice di credere che le fonti siano ex membri del governo afgano del presidente Hamid Karzai, scontenti per come operi il suo programma politico. "A quanto pare, hanno fatto questa pubblicazione per mettere in imbarazzo il governo di Karzai e inserire un cuneo tra Kabul e il Pakistan, oltre a creare un attrito maggiore tra il Pakistan e gli Stati Uniti", dice. Il dottor Hussain mette altresì in dubbio la veridicità delle relazioni. Dato il gran numero di relazioni fuoriuscite – in totale circa 92 mila – dice che è probabile che siano in forma grezza, e senza alcun filtro da parte degli analisti dell’intelligence. "Le prove grezze sono essenzialmente materiale primo che deve essere confermato" dice, "che si raccoglie da varie fonti, prima di sapere se il contenuto è solido e affidabile, o meno."
*Lo spifferatore.(NdT)
Traduzione di Alessandro Lattanzio