Il primo di settembre segnerà l'anniversario dell’inizio della fase principale della “Libia's Great Man-Made River Project”, ovvero il progetto libico per la costruzione del più grande fiume artificiale mai realizzato. Questo incredibilmente enorme e ben riuscito sistema di trasporto dell’acqua è praticamente sconosciuto in Occidente, tuttavia non ha rivali e supera anche tutti i nostri progetti di sviluppo. Il leader dei paesi cosiddetti avanzati, gli Stati Uniti d'America, si rifiuta di ammettere che un paese piccolo, con una popolazione di non più di quattro milioni di abitanti, possa essere in grado di costruire niente di così grandi dimensioni senza prendere in prestito un solo centesimo dalle banche internazionali!
Negli anni Sessanta, durante l'esplorazione petrolifera nel profondo sud del deserto libico, vennero scoperte vaste riserve d’acqua di ottima qualità, sotto forma di falde acquifere.
In Libia ci sono quattro grandi bacini sotterranei: queste vaste riserve possono offrire una quantità di acqua praticamente illimitata per il popolo libico.
Nel mese di ottobre del 1983, venne creato un ente statale incaricato di raccogliere l’acqua dalle falde acquifere, nel sud, e convogliarla – prevalentemente per l'irrigazione – nella fascia costiera libica.
Nel 1996 il progetto aveva raggiunto una delle sue fasi finali: nelle case e nei giardini dei cittadini della capitale Tripoli zampillava acqua dolce non inquinata. Venivano già trasportati più di cinque milioni di metri cubi di acqua al giorno attraverso il deserto verso le zone costiere, incrementando la quantità di terra arabile. Composto da una rete di tubi interrati per eliminare l'evaporazione, ognuno del diametro di quattro metri, il sistema si estende per 4.000 km fino al deserto. Tutto viene progettato e prodotto localmente.
L'obiettivo è dunque quello di rendere la Libia del tutto autosufficiente oltre che trasformarla in una fonte di ricchezza agricola, in grado di produrre cibo e acqua per soddisfare le proprie esigenze e quelle dei paesi confinanti.
Una cerimonia di gala si è svolta in Libia alla fine del mese di agosto del 1991, in cui i leader libico “aprì il rubinetto''del Grande “Fiume”. L'inaugurazione segnava la fine della prima fase del progetto, il cui completamente era previsto per il 1996.
A celebrare l'inaugurazione del fiume artificiale sono state decine di capi di Stato arabi e africani e centinaia di delegazioni stranieri. Tra loro c'era anche il presidente egiziano Hosni Mubarak, che ha sottolineato l'importanza del progetto per il mondo arabo. Gheddafi ha invitato gli agricoltori egiziani a venire a lavorare in Libia, dove ci sono solo 4 milioni di abitanti. La popolazione in Egitto è composta da 55 milioni di persone affollate in strette fasce lungo il fiume Nilo e nella regione del delta. Negli ultimi 20 anni, l’accesso al progetto da parte dell’Egitto – che in tal modo si procurerebbe più acqua e più ettari di terreni agricoli e residenziali – è stato ripetutamente sabotato dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale, ovvero dagli interessi finanziari anglo-americani alle loro spalle.
Sintesi curata e tradotta da Carlo Dorofatti per Nexus
Fonte completa: http://poorrichards-blog.blogspot.com/2011/03/virtually-unknown-in-west-libyas-water.html#comments