Quando le notizie vengono omesse e non sono fruibili attraverso i principali mezzi d’informazione (televisione e giornali) non esistono. I fatti scompaiono, la menzogna diventa realtà e la verità diventa bugia. Questo è quello che succede in Italia, più in particolare in Calabria. Parlo nello specifico della Provincia di Cosenza, dove in precise zone del litorale cosentino, è normale routine morire di cancro. Un tasso di mortalità talmente fuori dalla norma che ha portato la Procura di Paola ad aprire un’inchiesta. Dopo vari accertamenti si è dato il via a una vasta ricerca sul campo. Da fine Aprile 2010, sono partiti i lavori di carotaggio presso il fiume Oliva, tra i comuni di Amantea, Serra D’Aiello e Aiello Calabro. Qui, secondo le indagini, dovrebbero essere stati interrati rifiuti tossici e radioattivi, provenienti dalle Regioni del Nord e dalla famigerate navi dei veleni. Il Procuratore Capo di Paola, Bruno Giordano, che sta dirigendo e coordinando le indagini, in questi mesi ha rilasciato dichiarazioni scioccanti:
“Abbiamo trovato di tutto, anche se dobbiamo aspettare ancora le analisi ufficiali“.
“Non ci sono dubbi che abbia trovato materiale tossico“.
“Qui, vi è un ammasso notevolissimo di rifiuti tossici, interrati e poi coperti con terreno naturale”.
“Man mano che si scava l’odore di idrocarburi e di metallo diventa insopportabile”.
L’ultima è di oggi, 30 Giugno 2010:
“La stima è senz’altro per difetto, ma pensiamo che sotto il fiume Oliva ci siano almeno centomila metri cubi di fanghi industriali”.
Tra i tratti di costa e di mare riaperti alla balneazione vi è anche il comune di Amantea. Quindi immaginiamo come siano state dettagliate queste analisi dell’Arpacal.
Preparate pinne, fucile e occhiali, che l’estate abbia inizio! Turisti di tutta Italia, vi aspettiamo in Calabria. Percorrete l’autostrada Acorsiaunicamafiosa3 e le statali costiere della morte. Affollate le spiagge del tirreno cosentino. Godete dei bagni nelle acque inquinate e maleodoranti del Mar Tirreno calabrese, sguazzate tra rifiuti tossici e radioattivi e rimpinzatevi la pancia con le prelibatezze condite di metalli pesanti della bella Calabria. Il turismo vieni prima di tutto, gli introiti economici hanno più importanza della vita e della saluta delle persone.
L’ignoranza è forza scriveva Orwell. Affermazione quanto mai veritiera.
Se le analisi confermassero quanto sopra dichiarato dal Procuratore Giordano, verrebbe a galla una verità che in tanti tentano di gridare al mondo da oltre vent’anni. Il problema è che in Italia, i misteri più che risolverli, piace raccontarli. Chi se ne frega poi se ci scappano i morti. A che ne dicano i giudici, abbiamo il maggior partito italiano che è sceso in campo a suon di bombe e possiamo vantare una lunga militanza delle nostre istituzioni nelle falangi terroriste di destra e sinistra e una stretta collaborazione con le cosche mafiose. Cosa vuoi che sia una giornalista trucidata in Somalia o uno strascico di deceduti per tumori vari, concentrati tutti in un luogo dove, vicino cui sono stati seppelliti veleni di ogni sorta…
In Calabria è stata accertata un emergenza ambientale senza precedenti. E’, citando il giornalista calabrese Francesco Cirillo, la pattumiera d’Italia. La punta dello stivale è stata scelta come discarica a cielo aperto. E’ stata sacrificata una della Regioni più bella d’Italia per gonfiare le tasche di mafiosi, imprenditori e politici.
Caro Re Silvio, invece di raccontare barzellette sporche in giro per il mondo, vieni a fare il tuo dovere, se ne sei capace.
Caro Ministro Prestigiacomo, anziché giocare alla piccola chimica con le industrie di famiglia, venga a dar manforte alla coraggiosa Procura di Paola,
Caro Ministro Brambilla, anziché girare per il mondo a spese nostre e propagandare il turismo del golf, dia un appoggio concreto ai tanti imprenditori turistici onesti della Calabria. Se la storia dei rifiuti salta fuori, ai voglia di buoni vacanze, qua ci sarà una doppia catastrofe.
Cari politici, invece di filosofeggiare dai vostri pulpiti e far finta di litigare del più e del meno, assumetevi la responsabilità a cui vi obbliga la carica che ricoprite. Quest’emergenza non ha colori politici. Grida giustizia, la pretendono le vittime di questa assurda pagine di storia del nostro oramai ex Bel Paese.
Fonti e articoli:
http://www.oltrelacoltre.com/?p=7744
http://www.oltrelacoltre.com/?p=7795
http://www.oltrelacoltre.com/?p=8087
http://www.nuovacosenza.com/cs/10/giugno/29/olivafanghi.html