Dalla conferenza del 1975, indetta da Margaret Mead per lanciare una campagna ecologista non scientifica basata sulla paura, il cui presupposto era l'affermazione falsa che le emissioni antropiche di CO2 stavano mettendo in pericolo il clima mondiale, l'ONU, innumerevoli ONG e numerosi governi hanno speso miliardi di dollari per trovare i mezzi atti a ridurre queste emissioni artificiali di CO2.
Inizialmente lo chiamarono “riscaldamento globale”, ma poi, constatato in seguito che le temperature prendevano a diminuire piuttosto che aumentare, gli autori di questa colossale truffa scientifica ne mutarono il nome in “cambiamento climatico”.
Fortunatamente, per l'avvenire della vita sul pianeta, quella campagna fallì.
Un indicatore del ritorno all'onestà scientifica è lo studio pubblicato di recente dalla NASA sugli effetti del CO2 sull'intero pianeta a partire dall'anno 1980. Un altro studio scientifico, pubblicato ad aprile sulla rivista Nature Climate Change, rivela come le aree arboree della Terra, in una percentuale tra il 25% ed il 50%, nel corso degli ultimi 35 anni si siano significativamente rinverdite. Inoltre, lo studio mostra che il rinverdimento è dovuto in gran parte all'aumento dei livelli di anidride carbonica nell'atmosfera.
Lo studio è stato realizzato da un'equipe scientifica internazionale composta da 32 studiosi provenienti da 24 istituzioni di otto diversi paesi. Il team di studiosi ha utilizzato i dati satellitari del Moderate Resolution Imaging Spectrometer della NASA e un radiometro ad altissima risoluzione della National Oceanic and Advanced Atmospheric Administration Instruments ha aiutato a determinare l'indice di superficie fogliare, ossia il tasso di copertura delle foglie, sulle regioni arboree del pianeta. In tal modo gli studiosi hanno constatato che il rinverdimento misurato rappresenta un aumento del numero delle foglie delle piante e degli alberi, equivalente a due volte la superficie continentale degli Stati Uniti. La ricerca ha determinato che l'aumento della zona di rinverdimento del pianeta è dovuto all'azione fertilizzante del CO2 per circa il 70% e ai depositi d'azoto per un altro 9%. Si tratta di un dato impressionante.
Un recente studio della NASA sul CO2 ha messo in evidenza che
“le foglie verdi utilizzano l'energia del sole, la fotosintesi, per combinare chimicamente il biossido di carbonio, aspirato dall'aria, con l'acqua e gli elementi nutritivi prelevati dal suolo al fine di produrre degli zuccheri, che sono la principale risorsa nutritiva di fibre ed il combustibile per la vita sulla Terra. Gli studi hanno mostrato che l'aumento della concentrazione di biossido di carbonio accelera il processo di fotosintesi, cosa che stimola la crescita delle piante”.
Il principale autore del rapporto, Zaichun Zhu, un ricercatore dell'Università di Pechino, ha sottolineato che l'ampiezza del rinverdimento avvenuto in questi ultimi 35 anni “ha la capacità di cambiare profondamente il ciclo dell'acqua e del carbonio nel sistema climatico”.
Cosa significa tutto ciò per la vita sul nostro pianeta?
Tutto ciò ha un significato molto positivo per la vita sul nostro pianeta. Nel 1804 il fitofisiologo svizzero Nicolas Théodore de Saussure ha dapprima dimostrato che le piante di piselli esposte a concentrazioni elevate di CO2 sono cresciute meglio delle piante esposte all'aria naturale; in seguito ha svolto numerosi altri esperimenti per determinare gli effetti delle atmosfere ricche di CO2 sulla crescita delle piante.
Nel 1982 Bruce A.Kimball, fisiologo delle piante dell'Agricultural Research Service del dipartimento americano dell'agricoltura, ha fatto un esame completo di tutti gli studi condotti sugli effetti delle elevate concentrazioni di CO2 sulla crescita delle piante e sul rendimento delle colture. Kimball ha constato che l'arricchimento di CO2 ha effetti estremamente positivi. Su 437 osservazioni, indipendenti le une dalle altre, solo 39 hanno portato a risultati inferiori alla resa dei rispettivi campioni di riferimento.
In breve, miliardi di dollari dei contribuenti, che sono stati spesi per studiare tutti i modi per eliminare il CO2 dalla nostra atmosfera, non sono serviti ad altro, paradossalmente, che a tentare di diminuire uno dei motori essenziali, “la principale risorsa nutritiva di fibre ed il combustibile” per la vita sulla Terra. Forse l'avvenire del nostro pianeta non è così buio come i profeti dell'apocalisse, quali sono Bill Gates e Al Gore, sostengono.
Fonte in lingua originale: http://journal-neo.org –
Fonte in lingua italiana: www.comedonchisciotte.org (traduzione dal francese di Nicola Palilla)