L'elezione al soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio con il nome di Francesco non sarebbe stata il frutto di una spontanea scelta del Conclave del 13 marzo 2013. Al contrario, sarebbe stata già programmata nel corso di riunioni segrete, a cui avrebbero partecipato diversi vescovi e cardinali, organizzate dal cardinale gesuita Carlo Maria Martini a San Gallo, in Svizzera. A sostenerlo sono Jurgen Mettepenningen e Karim Schelkens in una recente biografia del cardinale belga Godfried Danneels. Secondo i due, il cardinale Danneels avrebbe preso parte per anni a questi incontri, e in un video registrato durante la presentazione del libro a Bruxelles questi ammette di aver fatto parte di un club segreto di cardinali che si opponevano all'allora pontefice Benedetto XVI. Ridendo, Danneels definisce il gruppo “Mafiaclub”, aggiungendo che “portava il nome di San Gallo”.
Scopo del gruppo era di eleggere un Pontefice riformatore che avviasse una riforma radicale della Chiesa Cattolica in senso progressista e modernista. Secondo gli autori, oltre a Danneels e Martini, del “Mafiaclub” avrebbero fatto parte, tra gli altri, anche i cardinali tedeschi Walter Kasper e Karl Lehman, l'italiano Achille Silvestrini ed il britannico Basil Hume.
Secondo il giornale belga Le Vif,
“il 13 marzo 2013 una vecchia conoscenza era al fianco del nuovo papa Francesco: Godfrief Danneels. Ufficialmente, era là in quanto decano dei cardinali-preti, ma in realtà ha operato per degli anni come creatore di re discreto”.
Marco Tosatti su La Stampa del 25 Settembre 2015 scrive che Danneels è stato invitato da Francesco al Sinodo sulla Famiglia tenutosi a Roma ad ottobre, nonostante le molte critiche in seno alla Chiesa sulla sua figura. Danneels infatti avrebbe dissuaso una vittima di abusi sessuali dal denunciarne l'autore, un vescovo (zio della vittima), e per questo motivo qualcuno chiese che nel 2013 non potesse partecipare al Conclave che avrebbe poi eletto Bergoglio. Durante il Sinodo sulla Famiglia del 2015, Danneels ha sostenuto le posizioni del fronte progressista guidato da Walter Kasper (anche lui membro del “Mafiaclub”) a favore della comunione per i divorziati e dell'apertura all'omosessualità: argomenti esclusi invece dalla sessione del Sinodo tenutasi nel 2014, ma riammessi nella sessione di quest'anno attraverso l'Instrumentum laboris redatto appositamente da Francesco. Lo stesso Dannels decenni fa, secondo le rivelazioni di due parlamentari belgi, avrebbe scritto al Re del Belgio per esortarlo a firmare la legge che legalizzava l'aborto, in contrasto segreto con il Magistero della Chiesa.
Le notizie rivelate da Mettepenningen e Schelkens vanno ad aggiungersi ad altri elementi che giocherebbero a sfavore di Bergoglio. In particolare, alle possibili violazioni avvenute durante il Conclave del 2013 che, secondo il giornalista Antonio Socci, renderebbero nulla l'investitura al soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio, che pertanto sarebbe solamente vescovo di Roma [cfr. PuntoZero n.10]. E ai sospetti sulle dimissioni di Benedetto XVI, che secondo Socci non costituirebbero una rinuncia effettiva al munus petrino, cioè alla carica spirituale di Papa, ma solo all'amministrazione della Chiesa, con motivazioni attualmente non ancora note.
Molti i dubbi e i sospetti che, quindi, contribuiscono a logorare all'interno della Chiesa la figura di Bergoglio. Durante il recente Sinodo, l'arcivescovo di Astana (in Kazakistan) Tomasz Peta ha addirittura affermato che in alcuni passi dell'Instrumentum laboris di Bergoglio si perpepirebbe l'odore di quel “fumo di Satana” che secondo Paolo VI sarebbe entrato “nel tempio di Dio”. E ill settimanale statunitense Newsweek, in un articolo a firma di Alexander Nazaryan pubblicato il 10 settembre, all'indomani della visita di Francesco negli USA, titolava:
“Il Papa è cattolico?”.
Nell'articolo, Nazaryan cita un sondaggio Gallup che mostrerebbe il calo di popolarità di Francesco, dall'89% del 2014 al 71% del 2015, dovuto al disorientamento dei cattolici di fronte a molti gesti del prelato argentino.
Aumentano, così, i sospetti di chi ritiene che Bergoglio possa essere stato eletto non per rivalutare, ma per scardinare dall'interno la religione cattolica, ponendo le basi per una nuova, meno dogmatica ma più pervasiva, religione mondiale, più adatta al nuovo mondo tecnologico, last minute e globalizzato. E se fosse così?
Tratto dalla rubrica Sotto la Lente, da PuntoZero, novembre 2015