Per ragioni che capirete leggendo questa lettera, non posso divulgare la mia identità.
Sono
un meccanico aeronautico che lavora peruna grande aerolinea. Lavoro
presso una delle basi di manutenzione situate in un grande aeroporto.
Ho scoperto alcune informazioni che penso troverete importanti.
Primo,
dovrei dirvi qualcosa a propostio dell’ordine gerarchico tra meccanici.
E’ importante per la mia storia e per la causa alla quale vi state
dedicando.
I meccanici vogliono lavorare su tre cose:
l’avionica, i motori, o i sistemi di controllo del volo. I meccanici
che lavorano su questi sistemi sono considerati al top della gerarchia
dei meccanici.
Il gradino successivo inferiore è quello dei
meccanici che lavorano sui sistemi idraulici e di condizionamento. Poi
viene il livello di manutentori che lavorano nella “cambusa” e su altri
sistemi non essenziali. Ma al fondo di questa scala gerarchica stanno i
meccanici che lavorano nei sistemi di eliminazione dei rifiuti.
Nessun
meccanico vuole lavorare sulle pompe, serbatoi, e tubi che sono usati
per immagazzinare gli scoli dei gabinetti. Ma in ogni aeroporto dove ho
lavorato ci sono almeno 2 o 3 meccanici che si offrono volontari al
lavoro sui sistemi dei gabinetti.
Gli altri meccanici sono
felici di lasciare tale lavoro a questi ultimi. A causa di ciò tu avrai
sempre solo 2 o 3 meccanici che lavorano su questi sistemi in ogni
aeroporto. Nessuno pone attenzione a questi ragazzi e nessun meccanico
socializza con altri meccanici che lavorano solamente ai sistemi dei
rifiuti.
Il fatto è che non ho mai badato molto a questa
situazione fino al mese scorso. Come molte compagnie aeree noi abbiamo
accordi reciproci con altre compagnie che toccano i medesimi aeroporti.
Se esse hanno un problema con un aereo, uno dei nostri meccanici ne
avrà cura di risolverlo.
Ugualmente, se uno dei nostri aerei ha
un problema in un aeroporto dove altre linee aeree hanno una base di
manutenzione, queste ultime ci penseranno a risolvere il nostro
problema.
Un giorno dell’ultimo mese io fui chiamato da una base
per lavorare su un aereo di un’altra compagnia. Quando ricevetti la
chiamata il coordinatore non sapeva quale fosse il problema. Quando
arrivai all’aereo trovai che il problema stava nel sistema di
eliminazione dei rifiuti. Non c’era niente per me da fare che
strisciare dentro e risolvere il problema.
Quando entrai nel
vano mi accorsi che qualcosa non andava per il verso giusto. C’erano
più serbatoi, pompe, e tubi di quanti avrebbero dovuto esserci là.
Sulle prime assunsi l’idea che il sistema di eliminazione dei rifiuti
doveva essere stato modificato. Ho lavorato per dieci anni su questo
particolare modello di aereo.
Come tentai di trovare il problema
subito mi accorsi che i tubi ed i serbatoi in più non erano connessi
con il sistema usuale di eliminazione dei rifiuti. E fu quando appena
scoprii tutto ciò che un altro meccanico della mia compagnia arrivò.
Era uno dei meccanici che usualmente lavorano su questo tipo
particolare di velivolo ed io felicemente gli lasciai il lavoro.
Come
me ne stavo andando gli chiesi a proposito dell’equipaggiamento extra.
Mi rispose di “pensare alla mia sezione dell’aereo e di lasciare che
lui pensasse alla sua parte di aereo!”
Il giorno successivo mi
trovavo al computer della compagnia per rintracciare uno schema di
cablaggio. Mentre mi trovavo lì decisi di cercare l’equipaggiamento
extra scoperto. Con mia meraviglia i maunali non mostrarono nessuno
degli equipaggiamenti extra che vidi con i miei occhi il giorno prima.
Andai perfino negli archivi dei produttori ed ancora non trovai nulla.
Adesso ero realmente determinato a trovare le finalità e lo scopo di
quel equipaggiamento.
La settimana dopo avemmo tre dei nostri
aerei nel nostro hangar principale per la ispezione periodica. C’erano
meccanici che strisciavano per tutto l’aereo durante queste ispezioni.
Io finii il mio turno e decisi di dare un occhio al sistema di
eliminazione dei rifiuti di uno dei nostri velivoli. Con tutti i
meccanici attorno mi immaginai che nessuno avrebbe notato qualcuno in
più sull’aereo.
Sicuro, l’aereo che scelsi aveva
l’equipaggiamento extra! Cominciai a indagare il sistema di tubi, pompe
e serbatoi. Trovai ciò che sembrava essere una unità di controllo per
il sistema. Era una scatola di controllo avionico dall’apparenza
standard ma non aveva iscrizioni di nessun genere.
Potevo
identificare i cavi di controllo dalla scatola alle pompe ed alle
valvole ma non c’erano circuiti di controllo entranti nella unità. Gli
unici cavi entranti erano una connessione di alimentazione collegata al
bus principale di potenza del velivolo.
Il sistema aveva 1
serbatoio largo e 2 serbatoi piccoli. Era difficile strisciare
nell’angusto scompartimento, ma sembrò che il serbatoio più largo
avesse potuto contenere circa 50 galloni (UK – 1 imperial gallon = 4,54
litri. USA – 1 U.S. gallon = 3,78 litri. N.d.T.). I serbatoi erano
connessi con una valvola di riempimento e svuotamento che passava
attraverso la fusoliera proprio dietro la valvola di scarico del
sistema di eliminazione dei rifiuti.
Quando ebbi l’occasione di
indagare su queste connessioni sotto l’aereo, le trovai astutamente
nascoste dietro ad un pannello sua volta sotto il pannello usato per
accedere alla conduttura di scolo dei rifiuti.
Iniziai a seguire
le tubature dalle pompe. Questi tubi portavano ad una rete di piccoli
tubi che finivano ai bordi d’uscita delle ali e degli stabilizzatori
orizzontali.
Se guardi da vicino le ali di un grosso velivolo
vedrai un insieme di cavi, delle dimensioni circa del tuo dito, che si
estendono all’infuori del bordo di uscita alare e dalle superfici
alari. Sono spezzoni scarico per l’elettricità statica. Essi sono usati
per dissipare la carica elettrica statica che si forma sul velivolo in
volo.
Scoprii che i tubi di questo sistema misterioso
conducevano ad ogni terzo stoppino di scarico dell’elettricità statica.
Questi spezzoni di cavo sono stati “svuotati internamente” per
permettere a qualunque fluido di essere scaricato attraverso di loro.
Fu
mentro mi trovavo sull’ala che uno dei managers mi individuò. Mi ordinò
di uscire dall’hangar dicendomi che il mio turno era finito e che non
ero autorizzato a nessun sforamento dell’orario di lavoro.
I
seguenti due giorni di lavoro furono molto intensi ed io non ebbi il
tempo di continuare le mie investigazioni. Più tardi al pomeriggio, due
giorni dopo la mia scoperta, fui chiamato per sostituire un sensore di
temperatura per motori su un aereo che avrebbe dovuto decollare entro
un paio di ore. Finii il lavoro e compilai i documenti di lavoro.
Circa
30 minuti più tardi fui chiamato (all’altoparlante) dal General
Magnager. Quando andai nel suo ufficio trovai il nostro rappresentante
sindacale e due altre persone che non conoscevo che mi stavano
aspettando. Il G. M. mi disse che era stato scoperto un problema serio.
Egli disse che avevo avuto una menzione (negativa, immagino, n.d.t.) e
che ero stato sospeso per aver compilato falsi documenti di lavoro.
Mi
intentò un procedimento disciplinare dalla constatazione del fatto che
avrei falsificato un documento di lavoro inerente un sensore di
temperatura dei motori installato da me alcune ore prima. Rimasi
sconcertato e cominciai a protestare. Dissi a loro che ciò era ridicolo
e che feci il lavoro.
Il rappresentante sindacale a questo punto
alzò la voce e raccomandò che andassimo a dare un’occhiata al velivolo
per vedere di regolare la faccenda. Chiesi allora chi fossero gli altri
due uomini. Il G. M. mi rispose che essi erano ispettori della
sicurezza della compagnia ma non mi volle rilasciare le loro generalità.
Ci
avviammo verso l’aereo che avrebbe dovuto essere in volo mentre era
parcheggiato sulla rampa di manutenzione. Aprimmo gli sportelli di
accesso al motore ed il rappresentate sindacale prelevò il sensore.
Controllò il numero di serie e disse ad ognuno che quello era il
vecchio strumento. Andammo poi nell’area parti di ricambio ed agli
scaffali.
Il rappresentante sindacale controllò il mio rapporto
e tirò fuori dallo scaffale una scatola sigillata. Aprì la scatola ed
estrasse il sensore di temperatura del motore con il numero di serie di
quello che installai. Allora mi fu detto di essere stato sospeso dal
lavoro per una settimana senza paga e di andarmene immediatamente.
Me
ne stavo a casa il primo giorno di sospensione meravigliandomi su cosa
diavolo potesse essermi accaduto. Quella sera ricevetti una telefonata.
La voce mi disse: “Adesso tu sai cosa succede ai meccanici che
gironzolano attorno a cose che non dovrebbero interessarli. La prossima
volta che inizi a lavorare su sistemi che non ti sono pertinenti
perderai il lavoro! Ma io mi sento generoso, credo che ritornerai
presto al lavoro”. CLICK.
Di nuovo, dovetti raccogliermi dallo
sconforto. Come la mia mente correva, fu in quel momento che feci la
connessione con il fatto che ciò che mi accadde doveva essere collegato
direttamente alle mie scoperte relative ai “misteriosi” tubi.
Il
mattino successivo il G. M. mi chiamò. Mi disse che, dato il mio
eccellente curriculum lavorativo del passato, la mia sospensione era
stata ridotta a un giorno e che dovevo tornare immediatamente al
lavoro. L’unica cosa a cui potevo pensare era “cosa stanno cercando di
nascondere?” e “ chi sono ‘ESSI’?“.
Quel giorno al lavoro andò
come se nulla fosse successo. Nessuno degli altri meccanici menzionò la
sospensione ed il mio rappresentante sindacale mi disse di non
parlarne. Quella notte navigai in internet tentando di trovare alcune
risposte.
Non ricordo adesso come arrivai qua, ma vi arrivai
attraverso un sito che parlava a proposito di “scie di condensazione
chimicamente corrette”.
Ecco quando il tutto mi cominciò ad
apparire chiaro. Ma la mattina seguente al lavoro trovai una nota
all’interno del mio armadietto chiuso a chiave. Essa diceva, “La
curiosità uccise il gatto. Non navigare in siti internet che non ti
riguardano”.
Bene, adesso so che “ESSI” mi stanno osservando.
Mentre
non so cosa ESSI stanno spruzzando, io posso dirvi che essi lo stanno
facendo. Io immagino che usino i camion dei liquami. Questi sono camion
che svuotano i rifiuti contenuti nei serbatoi del liquame dei gabinetti.
Gli
aeroporti usualmente appaltano questi lavori e nessuno si avvicina a
questi camion. Chi vuole star vicino ad un camion pieno di m****?
Mentre questi ragazzi stanno svuotando i serbatoi dei rifiuti, può
essere che essi possano facilmente riempire i serbatoi del sistema a
spray.
Essi conoscono i sentieri di volo così probabilmente
programmano la unità di controllo (o forse questa riceve i segnali da
un satellite? Dopo che a terra vedono otticamente la posizione
dell’aereo? Magari quando dal satellite vedono quando il velivolo sta
entrando in “certe” nuvole dalle forme strane? N.d.T.) per iniziare lo
spray dopo un certo lasso di tempo quando l’aereo raggiunge una certa
altitudine. Gli ugelli per lo spray negli stoppini manipolati per lo
scarico dell’elettricità statica sono così piccoli che nessuno
nell’aereo vedrà qualcosa.
Dio ci aiuti tutti quanti.
Un cittadino preoccupato
La lettera è stata tratta dal sito:
http://snoedel.punt.nl/index.php?id=227581&r=1&tbl_archief=&