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    LO STUDIO DEI CROP CIRCLE di Andrea Barucci

    Nell’ultimo
    periodo di tempo, anche grazie agli ultimi cerchi apparsi in tutta Italia,
    si e’ parlato molto dei cropcircles.
    Mi sembra giunto il momento di fare un minimo di chiarezza.


    Per prima cosa chiariamo la faccenda dell’allungamento dei nodi .




    Allungamento
    della spiga dovuto al gravitropismo
    .

    L’allungamento
    dei nodi a cui fa riferimento il dott. Haselhoff nel suo libro non ha
    niente a che vedere con il noto fenomeno del gravitropismo, ossia la
    tendenza spontanea delle piante schiacciate a curvare i nodi verso
    l’alto, in modo da permettere alla pianta di raddrizzarsi.



    La
    foto sopra e quelle sottostanti mostrano proprio tale fenomeno.




    Haselhoff
    e Levengood hanno ipotizzato che l’allungamento dei nodi sia dovuto al
    riscaldamento, con conseguente dilatazione delle cellule, provocato da
    microonde emesse da una sorgente elettromagnetica.
    I dati sperimentali confermano che l’allungamento dei nodi nella
    formazione varia con la distanza dal centro in maniera inversamente
    proporzionale al quadrato della distanza, il che fa presupporre ad una
    sorgente che emette con simmetria sferica,posizionata al centro della
    formazione.



    .

    .

    L’allungamento
    e’ maggiore al centro e poi decresce con il quadrato della distanza dal
    centro, fino a diventare pari a quello del grano fuori dalla formazione.


    Le altre “anomalie” riscontrate sono la presenza di insetti morti
    attaccati alle spighe e la presenza di sfere di SiO2 sul grano, la cui
    formazione puo’ avvenire solo con un forte riscaldamento.

    .



    Molti
    tendono a giudicare ” l’ autenticita’ di una formazione in base al
    disegno piu’ o meno complicato , il che non e’ oggettivo.


    Abbiamo molti esempi di formazioni complesse fatte dai circlemakers

    Per
    quanto mi riguarda l’autenticita’ di un cerchio deve essere verificata
    in base a dati scientifici ben misurabili e non solo dalla bellezza o
    dalla suggestione che un cropcircle puo’ dare.


    Come si riconosce una formazione autentica, ammettendo che esista ?


    Sicuramente l’allungamento dei nodi in modo anomalo rispetto al terreno
    circostante e’ un buon indizio, la presenza di mosche morte attaccate
    alla spiga per il rostro ne e’ un altro.

    Ho sentito spesso parlare di anomalie nella radioattivita’ naturale,
    vorrei capire perche’ dovrebbero esserci tali anomalie; perche’ in un
    cropcircle la radioattivita’ deve essere diversa?


    Ma anche se misure rivelassero
    un effettiva presenza anomala (?) di radioattivita’ naturale bisogna
    capire se e’ dovuta a processi naturali o ad altro.


    Si parla anche dei disturbi elettromagnetici presenti solo all’interno
    della formazione, anche in questo caso valgono i discorsi fatti per la
    radioattivita’.

    Allungamento
    e tipo di sorgente

    Dalla
    misura dell’allungamento dei nodi all’interno della formazione e in
    particolare da come variano con l’angolo e la distanza e’ possibile
    risalire all’andamento dell’intensita’ della radiazione emessa e
    quindi al tipo di sorgente e.m. che ha provocato tale allungamento.


    Uno dei punti cruciali in tale approccio e’ stabilire la relazione che
    lega l’intensita’ della radiazione con gli effetti sul grano.


    Il dott. Haselhoff ha assunto tale relazione essere lineare, ma questo
    e’ solo una prima approssimazione.


    Infatti tali relazioni sono molto spesso complicate e tutt’altro che
    lineari.


    Come ogni fenomeno fisico, cosi’ anche i processi e.m. sono soggetti al
    principio di conservazione dell’energia; cio’ non significa che
    l’energia del campo e.m. si debba mantenere costante, perche’ esso
    puo’ trasferire energia ad altri sistemi fisici. Cio’ che deve
    mantenersi costante e’ la soma di tutte le forme di energia possedute
    dal campo e dai sistemi fisici con cui il campo interagisce..


    Proprio la conservazione dell’energia implica che per un’onda sferica
    l’intensita’ decresca come 1/r^2, visto che una sfera aumenta la
    propria superficie in modo proporzionale a r^2; in tal modo su ogni
    superficie sferica centrata sulla sorgente l’energia e’ costante.


    In
    generale pero’ l’onda e.m. emessa da una sorgente anche se puntiforme
    ( cioe’ anche se ci si pone ad una distanza da essa molto maggiore delle
    sue dimensioni) non puo’ essere approssimata come un’onda sferica. La
    sua intensita’infatti, benche’ in ogni determinate direzione decresca
    come 1/r^2, dipende in generale dagli angoli
    q
    e
    j
    che individuano la direzione stessa.


    Nel caso ad esempio di un dipolo oscillante l’intensita’ dell’onda
    ha simmetria cilindrica ( non dipende da
    j
    ), ma dipende da
    q,
    oltreche’ da r:


    I(q)µ sin(q)^2/
    r^2




    Andrea
    Barucci


    G.A.U.S.

    www.gaus.it



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