Su scala planetaria, vale a dire l’ONU, apprendiamo che un ente da questo sponsorizzato, vale a dire il segretariato UNAIDS presso i Gruppi a Tema sull’AIDS delle Nazioni Unite, sta considerando l’opportunità di censurare tutte le pubblicazioni e valutazioni di ricerca, compresi i link Internet, relativi alle teorie del Dr. Leonard Horowitz secondo le quali le origini dell’HIV/AIDS sono da imputare ai vaccini. In passato NEXUS ha dato spazio a questo valente scienziato, secondo il quale l’AIDS e alcuni tipi di cancro potrebbero essere collegati ai vaccini antipolio infettati da virus di scimmia SV40. Come mai tanto accanimento nei confronti di un filone di ricerca supportato da una mole di documentazioni medico-scientifiche ineccepibili? Un provvedimento del genere è contrario a qualunque principio etico e scientifico, per tacere dei suoi palesi significati politici.
Per uno scienziato che viene “oscurato”, ce n’è invece un altro che, inaspettatamente, il 10 marzo presenterà il frutto del suo lavoro presso un istituto prestigioso quale il California Institute of Technology (Caltech): il Dr. Dan Burisch (anch’egli vecchia conoscenza di NEXUS…) illustrerà il Progetto Lotus e le incredibili caratteristiche della Particella Ganesh.
Per saperne di più sul misterioso scienziato e il suo ancor più misterioso lavoro, eccovi l’articolo originariamente pubblicato su NEXUS; in sostanza, Burisch sostiene: “Attualmente si ritiene che la particella Ganesh sia un denso aggregato di elettromagnetismo o di onde elettromagnetiche, contenenti informazioni e fluttuanti in un fiume di elettromagnetismo di minore densità. In quasi ogni documento che ho compilato riguardo al Lotus, ho sottolineato che la particella Ganesh (che io ritengo potrebbe essere il seme della vita) è qualcosa con cui non bisogna scherzare e, inoltre, che può avere un ruolo nello schema superiore (l’Albero della Vita ed il Frutto dell’Albero della Vita), descritto dettagliatamente nella letteratura sacra propria di molte culture. In alcuni casi i miei avvertimenti si sono apparentemente dimostrati fondati.”
Passando a tutt’altro argomento, ho l’impressione che le maglie del sistema informativo globale stiano cominciando lentamente a sfilacciarsi, a cominciare proprio dagli USA: John Coleman, il fondatore del rinomato The Weather Channel nel lontano 1982, ha dichiarato di fronte al pubblico che partecipava alla Conferenza Internazionale sui Cambiamenti Climatici del 2008, a New York, che il network si è perso per strada.
Assai critico nei confronti dell’allarmismo ingiustificato in merito al “riscaldamento globale”, Coleman ha affermato: “The Weather Channel era assai promettente, ma ora è andato tutto in fumo perché hanno commesso ogni errore immaginabile; ciò che hanno fatto e come lo hanno fatto è assai triste.”
The Weather Channel è stato un portabandiera dell’allarmismo sul riscaldamento globale: nel dicembre 2006 uno dei suoi giornalisti, Heidi Cullen, arrivò a sostenere che i meteorologi dubbiosi in merito all’influenza umana sul riscaldamento globale dovevano essere puniti con la radiazione dalla American Meteorological Society.
Più il clima si scalda, più si suda: sarà per questo che il nuovo fronte di ricerca dei militari statunitensi è quello degli odori, in particolare quello più primordiale di tutti: l’odore della paura. Il Pentagono infatti ha finanziato uno studio sulla “Identificazione e Isolamento dei Feromoni di Allarme” (1) il quale è “indirizzato all’Identificazione Preliminare di Steroidi di Interesse nel Sudore di Paura Umano”. Si pensa che presto verranno studiati i primi “Sensori della Paura”, presumibilmente per identificare malintenzionati, terroristi, etc.
L’eventuale problema sorgerebbe nel caso in cui questi studi venissero utilizzati in modalità offensiva: riuscite a immaginare l’effetto di feromoni sintetici nebulizzati su vaste aree? Che effetto avrebbero sulla popolazione? Forse la gente verrebbe attanagliata da un inspiegabile senso di terrore? Comunque sia, è probabile che questa ricerca scopra qualche nuovo e potente mezzo per manipolare il comportamento umano. Come se ce ne fosse bisogno…
1) I feronomi sono sostanze chimiche rilasciate dagli animali come segnali per i propri simili,: per l’accoppiamento, per marcare un territorio, etc. Molte specie ne hanno uno di allarme, che utilizzano per segnalare un pericolo.