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    MARIO DRAGHI & LA LOBBIES BANCARIA di Marcello Pamio

    In questi giorni Mario Draghi è
    stato nominato governatore di Bankitalia, al posto del dimissionario Antonio
    Fazio. Cosa c’entra, direte voi, Mario Draghi con il colosso bancario?

    C’entra eccome: Mario Draghi è
    vicepresidente della Goldman Sachs per l’Europa, la cui sede centrale ha gli
    uffici nel miglio quadrato più ricco (e potente) del mondo: la City di Londra! Questa cittadella grande
    all’incirca 2.6 km quadrati, è certamente piccola di dimensione ma non per
    influenza, visto che nelle sue street hanno sede le più importanti
    multinazionali e/o banche del globo!

    Come mai un uomo legato e
    stipendiato molto bene da una banca privata così potente viene nominato
    direttore della Banca più influente d’Italia? Quella banca, per intenderci, che
    s’incamera il Signoraggio monetario nazionale e una parte del Signoraggio
    europeo?

    Ma chi è questo Mario Draghi?
    Facciamo un passo indietro.

    Il professor Draghi è stato dal
    1991 al 2001 Direttore Generale del Tesoro e presiede dal 1993 il Comitato per
    le Privatizzazioni, egli infatti è l’artefice delle grandi privatizzazioni
    statali (dall’IRI alla Telecom, Enel, Eni e altre grandi aziende dello Stato).

    Quindi un personaggio di tutto
    rispetto!

    Talmente di rispetto che fu uno
    dei privilegiati ospiti alla colazione (non da Tiffany) ma a bordo del panfilo
    reale della regina Elisabetta, il “Britannia”. Siamo nel 1992, e ci troviamo al
    largo di Civitavecchia, ma non su territorio italiano ma inglese. Qui vennero
    decise le sorti economiche dell’Italia. (vedi precedente articolo)

    Il 1992 fu un anno molto
    particolare: crisi Prima Repubblica, uragano Tangentopoli, attacco alla lira da
    parte del filantropo George Soros che Carlo Azeglio Ciampi non riuscì o non
    volle impedire. E non è tutto, sentite a tal proposito cosa disse in quegli
    anni Reginald Bartholomew (ambasciatore americano a Roma e futuro presidente di
    Merril Lynch Italia): «Continueremo a sottolineare ai nostri interlocutori
    italiani la necessità di essere trasparenti nelle privatizzazioni, di
    proseguire in modo spedito e di rimuovere qualsiasi barriera per gli
    investimenti esteri»[2]

    Avete capito? Rimuovere ogni
    barriera per gli investimenti esteri!!! È proprio quello che hanno fatto Draghi
    & C.

    Ha lavorato talmente bene, che
    oggi Draghi è stato premiato con la direzione della Banca d’Italia. «Una scelta
    di alto profilo»[3] dice Romano Prodi in merito al nuovo capo di Palazzo Koch!

    E ci credo: il leader della
    sinistra è stato (e forse lo è ancora) consulente guarda caso proprio della
    Goldman Sachs (nonché presidente dell’Iri per ben due volte), e uno dei
    protagonisti della svendita italiana. In tredici anni decine e decine di grosse
    aziende nostrane passarono in mani straniere (per esempio Buitoni,
    Invernizzi, Locatelli, Ferrarelle, e
    moltissime altre).[4]

    Quindi non è poi strano che Mario
    Draghi piaccia tanto a Prodi, anche perché sembrerebbe, e qui il condizionale è
    d’obbligo, che la campagna elettorale di Romano sia finanziata da una certa
    Linda Costamagna[5], una privata signora. Fin qui nulla di male. Ma se venisse
    fuori che questa signora è la moglie di Claudio Costamagna, Amministratore delegato della Goldman Sachs
    per l’Europa[6], la cosa cambierebbe? Certo che sì.

    Ma allora…non è che questo colosso
    – membro della potentissima lobbies bancaria internazionale – ha tutte le
    intenzioni di privatizzare l’intero Stato, aprendo ulteriormente all’estero
    (alle sorelle) e controllando il sistema monetario del nostro paese? Questa
    preoccupazione non è campata in aria, visto che dopo l’incontro sul “Britannia”
    (tra le cui banche ospiti c’erano proprio i vertici della Goldman) sono
    iniziate quelle mega-privatizzazioni e acquisizioni che hanno depredato e
    svenduto i patrimoni pubblici. E poi come non preoccuparsi, se il nuovo
    controllore del sistema monetario e/o bancario (governatore di Bankitalia)
    italiano e il capo del governo (prossimo) sono finanziati e controllati dalla
    stessa banca d’affari privata?

    L’unica cosa certa è che i vertici
    delle lobbies bancarie internazionali, gli stessi che stanno controllando le
    economie planetarie, avranno un altro ottimo motivo per festeggiare a
    capodanno.

    Buon Anno a tutti

    [1] http://www.gs.com sito
    ufficiale della Goldman Sachs

    [2] 1993, l’anno dei Boiardi &
    dei Complotti sul “Britannia”, Mauro Bottarelli

    [3] AGE, Agenzia giornalistica
    europea, 29/12/2005

    [4] Idem

    [5] “Mario Monti il puro passa
    (strapagato) alla Goldman Sacs”, Maurizio Blondet 15/12/2005 Effedieffe ed.

    [6] Idem




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