Grande è stata la mia sorpresa quando stamane ho rivisto esattamente quell’aereo, e ho potuto afferrare il motivo della sua “stranezza”:
Ormai la realtà ha di gran lunga superato le più sfrenate fantasie: malgrado il fronte mediatico perseveri nel cercare di ricondurre quanto sta accadendo sul pianeta nell’alveo di una quotidianità psicologicamente accettabile dal cittadino medio, alcune crepe nel meccanismo si stanno inesorabilmente trasformando in voragini. Sta accadendo qualcosa di grosso, e diventa sempre più difficile evitare di accettarlo. Giorni fa, un centinaio di persone in pieno centro di Stratford-Upon-Avon hanno potuto osservare per oltre mezz’ora le evoluzioni di alcuni UFO e la stampa non ha potuto fare a meno di occuparsene. Ma quanti altri episodi altrettanto clamorosi passano inosservati?
Sono rimasto assai colpito da questi due video, presumibilmente girati a Brooklyn, New York, in momenti diversi e non specificati (nel primo c’è anche un’interessante analisi tecnica del filmato) perché, se documentassero davvero fatti reali (ed io propendo per questa ipotesi) allora se ne potrebbero trarre alcune conclusioni interessanti.
Innanzitutto va detto che esistono numerosi altri filmati (la cui autenticità naturalmente è tutta da dimostrare, anche perché alcuni di questi mi puzzano lontano un miglio di “bufale”, realizzate in tutta fretta e a bella posta per confondere le acque e gettare discredito su quelli autentici) girati in località e in circostanze analoghe, ed altri completamente diversi ma altrettanto interessanti, come questo strano “dirigibile” (una reminescenza dell’ondata di “aeronavi” sul midwest del 1897?) che però manovra come nessun dirigibile convenzionale potrebbe mai fare:
Ad ogni modo, il secondo filmato girato a Brooklyn, se autentico, è perfettamente compatibile con la più volte preannunciata “nuova fase” di una strategia volta a palesare la realtà di una presenza extraterrestre sul nostro pianeta. Questa fase, che anticiperebbe eventi ben più clamorosi, attualmente si esplica con spettacolari manifestazioni “mordi e fuggi”, talmente brevi da non lasciare il tempo di contestualizzarle ma così clamorose da lasciare un segno indelebile nei testimoni oculari e dar da pensare quando accompagnate da documentazioni filmate, come gli esempi che ho sottoposto alla vostra attenzione. Insomma, stiamo vivendo collettivamente un momento storico assai interessante, e non sarei sorpreso se tutta questa attività avesse qualche relazione con quanto bolle in pentola in Medio Oriente, in particolare nel Golfo Persico.
Come ho già sottolineato in precedenza, vi sono alcuni segnali particolarmente inquietanti. Il tasso di approvazione di Bush è ai minimi storici, la parola “impeachment” ha più volte fatto la sua comparsa nei ranghi del Congresso, e come se non bastasse il 16 luglio il Guardian di Londra ha riportato che il presidente Bush, sotto la potente influenza del suo vice Cheney, si sarebbe deciso ad attaccare l’Iran prima di lasciare l’ufficio ovale. Ora, in molti ritengono che un nuovo “Incidente del Tonkino” (o un nuovo 11 settembre, come preferite) potrebbe verificarsi proprio in agosto (come avvenne in Vietnam: i falsi attacchi dei nordvietnamiti avvennero il 2 e il 4 agosto 1964…) quando il Congresso “chiude per ferie”: di fatto, una terza portaerei da attacco con relativa scorta, la USS Enterprise, ha raggiunto nel Golfo la Nimitz e la Stennis: in altre parole, la più grossa concentrazione di navi da guerra mai radunatasi al largo dell’Iran. Non sembra che questo abbia scoraggiato il governo di questo paese, il quale anzi ha recentemente dichiarato di essere pronto a rigettare il trattato di non proliferazione nucleare nel caso venissero imposte nuove sanzioni nei suoi confronti.
Se a questo aggiungiamo le recenti iniziative legislative di Bush, concernenti l’instaurazione della legge marziale in caso di catastrofici attacchi terroristici, c’è di che rimanere col fiato sospeso, e non soltanto per l’afa. Nel frattempo, anche su quanto sta accadendo in Russia ci sarebbe molto da dire, ma di questo mi occuperò la prossima volta…