Il gabinetto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha riconosciuto che ha visitato segretamente Mosca all’inizio di questa settimana. Inizialmente, l’addetto militare aveva spiegato che la scomparsa del Primo Ministro per dieci ore suggerendo che aveva partecipato ad una riunione, particolarmente lunga, presso la sede del Mossad.
La stampa israeliana ha affermato che il Primo Ministro ha utilizzato un aereo della società privata Merhav, di proprietà del suo amico Yossi Maiman, ex capo del Mossad in America Latina [1]..
La Rete Voltaire è stato informata di questo breve viaggio prima di essere resa pubblica.
Secondo le nostre fonti, questo cambiamento è legato al caso del cargo Artic Sea, che sarebbe stato utilizzato per una operazione del Mossad. Mosca, che non ha mai perso di vista la nave, avrebbe finto di chiedere aiuto alla NATO per costringere gli occidentali a scoprire le proprie carte per rivelare se fossero o meno coinvolti nell’operazione.
Sempre secondo le nostre fonti, la disinformazione secondo cui il cargo trasportava armi all’Iran, nel quadro del traffico organizzato dalla mafia e all’insaputa delle autorità russe, sarebbe intossicazione diffusa da parte israeliana per nascondere le suo attività.
Tuttavia l’esatta natura di tali attività non è stata specificata.
L’Artic Sea è una nave gestita da una società finlandese e battente bandiera maltese. Il suo proprietario e il suo equipaggio sono russi. Ufficialmente stava trasportando legname tra la Finlandia e l’Algeria. E’ stato presa d’assalto da un commando armato, travestito con uniformi Svedesi, il 24 luglio al largo della costa della Svezia. Le autorità marittime hanno perso il contatto con essa il 20 luglio. Il 14 agosto, la Russia ha dichiarato che era stata dirottata e mobilitava notevoli risorse militari per trovare i suoi cittadini (e il carico). Ha sollecitato l’aiuto della NATO nella sua ricerca. Ha affermato di aver individuato la nave il 17 agosto, al largo di Capo Verde. Ne ha ripreso il controllo, l’equipaggio è stato rimpatriato e vietato di avere contatti con la stampa e posto al sicuro i membri del commando.
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[1] Su Yossi Maiman, «L’Égypte subventionne l’électricité en Israël», Réseau Voltaire, 3 maggio 2008.
Traduzione di Alessandro Lattanzio.