Un vecchio detto della saggezza popolare recitava così: “Non sputare nel piatto in cui mangi”. Ma questo prima dell’invenzione della provetta e di tutto quello che da essa è uscito, OGM compresi. Oggi potrebbe piuttosto suonare come: “Cerca di sopravvivere al piatto che mangi.” Già, perché a volte tu sei seduto a tavola, dopo una giornata di lavoro, con tutte i problemi, le rabbie e quant’altro e ti viene il dubbio di non conoscere per nulla quell’estraneo che hai nel piatto. Quell’alimento ammiccante che hai comprato di corsa al supermercato già bello pulito, cotto, confezionato, pronto per il forno (ovviamente NON a micro-onde) forse nasconde qualche cosa dietro il suo aspetto da primo della classe. Forse ma dico forse qualche particella di: emulsionanti, conservanti, coloranti, aromi artificiali, umettanti, essiccanti, dolcificanti artificiali, sbiancanti, neutralizzanti, disinfettanti, addensanti, antischiumogeni e antiagglomeranti, alcalinizzanti, deodoranti, volumizzanti, gas, lucidanti, idrogenanti, idrolizzanti, maturanti, solfiti, anidride solforosa, pesticidi, antimicotici, stabilizzanti, testurizzanti, antibiotici, steroidi e perfino radiazioni! Nessuna persona sana di mente potrebbe comprare un prodotto del genere… se ne fosse consapevole…
Nell’ultimo numero di Nexus News Times, nell’articolo I pericoli nascosti dei cibi industriali, si può scoprire come molte bibite gassate industriali contengano derivati dal catrame di carbone; il latte in polvere per i bambini ingredienti che a detta dell’autore farebbero “accapponare la pelle a un avvoltoio”; poi lo zolfo (sì, quello del diavolo) per far mantenere alla frutta secca morbidezza e colore brillante; pani bianchi cadaverici e asfittici prodotti con una farina sbiancata con ammoniaca, alluminio, gesso e diossido di cloro…. e la lista continua, ovviamente con il bene placido dei governi che temono le potenti industrie alimentari.
Ma dietro al successo impunito delle multinazionali alimentari c’è una verità innegabile: la realtà è che diamo ben poca importanza e dedichiamo poco tempo agli alimenti. L’industria alimentare non solo si è sostituita a noi nell’approvvigionamento degli alimenti, presentandoci ogni sorta di prodotto in tutte le stagioni, ma le permettiamo di sostituirsi a noi anche nella preparazione degli alimenti. Cibi precotti, confezionati, puliti, pre-digeriti… ma nell’epoca della delega, ricordiamoci che una sola cosa non potremmo mai delegare: gli effetti delle nostre non-scelte. Sì, perché quelli spettano comunque a noi. Malattie, intolleranze, obesità …
Per essere meno passivi davanti a questa evidenza, abbiamo invitato la dott.ssa Marina Mariani, che da sempre si occupa di sicurezza alimentare, al convegno La medicina che guarisce. Questa ci parlerà dello stretto legame tra alimentazione e salute, del rapporto tra cibo e intolleranze alimentari, tra cibo e malattie quali il cancro, le patologie cardiovascolari, l’obesità… ma anche tra il cibo e il portafoglio. Quante volte siamo infatti entrati in un supermercato per risparmiare e abbiamo speso il doppio di quanto ci aspettassimo? L’informazione, anche in questo caso, è fondamentale.