Le fondamenta stesse dell'”Ordine Globale basato sulle Regole” sembrano crollare
Come occidentali sappiamo che la nostra forza risiede nell’unità cementata dai nostri valori condivisi. Ma in questi giorni sembra che tutta quella forza si stia dimostrando sempre più vuota. Le diatribe e la macchina del fango sono divenute un diversivo quotidiano fra le potenze europee, ma nella scorsa settimana abbiamo visto formarsi delle crepe nelle fondamenta stesse dell’architettura dell’impero.
Sabato 19 novembre la riservatissima Commissione Trilaterale ha tenuto una riunione a Tokyo. Per la prima volta nei suoi 50 anni di esistenza, la stampa è stata autorizzata ad assistere ai lavori del Gruppo Asia-Pacifico della Commissione a condizione che, i tre reporter del Nikkei Asia invitati, non identificassero i delegati per nome nel riportare le loro dichiarazioni. Anche così, ciò che hanno riferito è stato notevole, dimostrando che stanno comparendo crepe nelle fondamenta stesse dell’impero, l’altrimenti noto “ordine globale basato sulle regole”.
Rahm Emanuel, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Giappone, ha presentato le sue osservazioni in un discorso intitolato “Democrazia contro autocrazia: vedrete il 2022 come un punto di svolta nel successo della democrazia”. Esso si è rivelato un assaggio delle solite argomentazioni dei globalisti, ma sembra che i delegati asiatici non ne siano rimasti molto colpiti. Un ex funzionario giapponese ha sfidato Emanuel: “Cosa sta dicendo l’ambasciatore? Dobbiamo affrontare la Cina. Se costringessimo i paesi a schierarsi, le nazioni del sud-est asiatico sceglierebbero la Cina. La chiave è non costringerli a scegliere “.
Un membro veterano delle Filippine ha detto: ” Quando due elefanti si affrontano all’ultimo sangue, moriamo tutti insieme. E la domanda è: a quale scopo? ” Il membro del comitato esecutivo della Commissione e prossimo direttore del Gruppo Asia Pacifico Masahisa Ikeda ha detto: ” Percepiamo la politica degli Stati Uniti nei confronti dell’Asia, ed in particolare della Cina, come inflessibile e frutto di una mentalità ristretta… ”
Sebbene il tono delle discussioni fosse diplomatico, è stato chiaro come i delegati asiatici abbiano ampiamente respinto la politica americana nei confronti dell’Asia. Nel complesso, il raduno è stato descritto come “agitato dall’idea che il mondo stia andando nella direzione sbagliata “, che ” il problema è l’America ” e che ” la principale preoccupazione di molti sia la propensione degli Stati Uniti a esportare la propria ideologia“.
L’architettura a tre blocchi dell’impero
Il fatto che questo confronto diplomatico sia avvenuto alla riunione della Commissione Trilaterale è straordinario e molto significativo. La commissione è stata co-fondata nel luglio del 1973 da David Rockefeller, Zbigniew Brzezinski e un gruppo di banchieri, funzionari pubblici e accademici americani, europei e giapponesi che includeva Alan Greenspan e Paul Volcker. È stata istituita per promuovere una stretta cooperazione tra le nazioni che costituivano l’architettura a “a tre blocchi” dell’odierno impero occidentale. Quella “stretta cooperazione” era intesa come il vero fondamento di questa tripartizione, come pianificata dagli amministratori di un Impero britannico tutt’altro che morto.
La prima formulazione esplicita di questo intento fu espressa da Lord Halifax subito dopo la Conferenza di Monaco del settembre 1938. Halifax fu uno dei più influenti membri di quel gruppo di potere occulto, interno alla politica estera britannica, che organizzò segretamente lo scoppio della seconda guerra mondiale; proprio lui parlò de “la Germania [come] potenza dominante del continente, con diritti predominanti nell’Europa sud-orientale, la Gran Bretagna che domina l’occidente euro-atlantico in alleanza con gli Stati Uniti” mettendo al sicuro il dominio sull’estremo oriente tramite un’alleanza con il Giappone.
Ho fornito un resoconto più dettagliato di ciò nel mio articolo in 3 parti, ” Pacificazione: la scioccante verità sull’accordo del 1938 ” , e nella presentazione video di 46 minuti raggiungibile dal seguente link:
Per cinque decenni, le riunioni della Commissione Trilaterale si sono tenute in segreto. L’unico sguardo del pubblico sulle delibere ivi espresse era possibile attraverso comunicati stampa ripuliti e conferenze stampa rigorosamente controllate. L’influenza politica del gruppo è stata costantemente negata o minimizzata come se la commissione fosse un “think tank” qualunque.
Il fatto stesso che alla stampa sia stato permesso di assistere alle decisioni dell’Asia Pacific Group a Tokyo la scorsa settimana è un inedito e chiaramente una mossa sovversiva da parte dei suoi organizzatori. Sembrerebbe che i vassalli siano in aperta rivolta, riluttanti a partecipare a infinite guerre imperialiste. Di conseguenza, la capacità dell’impero di costringere le nazioni alla sottomissione sembra avviata ad un declino irreversibile ma questa non sarà una triste perdita per l’umanità: al contrario potrebbe essere l’inizio della fine di quello che si rivelerà uno degli esperimenti politici, economici e sociali più pericolosi della storia.
Traduzione di Claudio Consoli
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