Prima di questa crisi, gli USA spingevano affatto per una integrazione monetaria e/o bancaria e/o politica dell’Europa. Non ne avevano e non ne hanno alcun beneficio. Per sostenere il potere di acquisto del Dollaro nel mondo, nonostante la sua inflazione, e nonostante il loro indebitamento sia estero che interno, hanno bisogno di mantenere l’Eurosistema debole e insicuro.
Oggi Obama sta esercitando forti pressioni soprattutto sulla Germania per ottenere che, in qualche modo, si sostenga l’Euro, ossia i debiti pubblici dei suoi componenti più deboli, in modo che non scoppi una crisi monetaria ed economica proprio mentre cerca di farsi rieleggere. Ma dopo che si sarà votato, questo interesse a sostenere l’Euro verrà meno. Quindi il momento di rottura si colloca intorno alla metà di Novembre. Germania e paesi euro forti hanno due opzioni strategiche rispetto ai paesi euro deboli:
a)Trattenerli dal tracollo mediante i sistemi salva stati, antispread etc., mentre finiscono di spremerli sottraendo loro capitali, aziende, quote di mercato, posti di lavoro, tecnici qualificati, per poi lasciarli cadere e fare shopping di ciò che rimane approfittando del loro bisogno e della svalutazione dei loro assets se non anche della loro valuta; per far ciò si alleano con la partitocrazia e altri poteri tipici italiani, garantendo i loro privilegi per qualche anno ancora. Se viene scelta questa opzione, va bene continuare con Monti. Dovranno gradualmente -à e lo stanno già facendo – sostituire, come mercati di sbocco delle loro merci, questi paesi con altri, con i Brics.
b)Integrarli, renderli efficienti, ossia correggerli risanandoli da inefficienze, parassitismi, sprechi, disorganizzazione. Ciò possono fare non mandando papelli come quelli dell’anno scorso, che la partitocrazia italiana elude bellamente imbastendo pseudo-riforme, perlopiù peggiorative, che aumentano la recessione e l’inefficienza del sistema; possono farlo dicendo: noi vi aiutiamo se voi ci lasciate mettere gli occhi e le mani non semplicemente nella vostra spesa, nei vostri bilanci, ma nella vostra organizzazione della pubblica amministrazione, della scuola, della giurisdizione, della sanità – se ci date il potere di intervento diretto. Per questa seconda opzione, occorre far sì che si esprima un forte consenso, un forte volere, del popolo, suscitabile da qualche pericolo speciale e incombente, congiunto a totale trasparenza e a controllo reciproco. I partiti devono esser messi da parte. Le forze armate potrebbero svolgere un ruolo molto propizio.
Certo, ciò sarebbe incostituzionale, come del resto tutto l’assetto politico, fiscale, istituzionale. Ma, appunto, visto che dalla Costituzione si prescinde oramai stabilmente e apertamente, che cosa cambierebbe?
Osservando le mosse di Berlino e Francoforte, si capirà, durante le prossime settimane, quale è l’opzione attivata. Per ora, gli indizi puntano verso la prima.
Articolo di Marco Della Luna