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Pistole fumanti e palle di fuoco

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avrebbero
riproposto in tutte le salse possibili e immaginabili la solita
manfrina degli attacchi terroristici kamikaze, andando a rimorchio
della trita e ritrita versione ufficiale. Inutile sperare, anche a due
anni di distanza, in qualche rigurgito di onestà intellettuale, in uno
sprazzo di giornalismo investigativo. Stasera (8 settembre), ad
esempio, la seconda rete nazionale ha trasmesso uno stucchevole
servizio che ricostruiva i tragici momenti di quel giorno attraverso le
testimonianze di giornalisti sull’Air Force One,
funzionari di intelligence, piloti da caccia, deputati, persino la
moglie del vicepresidente Cheney. Vi confesso che in certi momenti mi
veniva quasi da dare di stomaco: raramente ho visto una tale quantità
di menzogne e disinformazione concentrati in una sessantina di minuti o
giù di lì. Avessi i mezzi per una produzione del genere, mi recherei
volentieri negli Stati Uniti a girare un documentario, andando a
intervistare alcune delle persone che ho visto in questo servizio che
si intitolava, almeno nell’edizione italiana, “La storia siamo noi”,
per fare quelle domande che sinora non ho sentito mai porre da nessun
“giornalista”… Tanto per fare un esempio, mi piacerebbe chiedere a
quei piloti di F-16 fatti decollare da Langley
per andare a proteggere Washington come mai, secondo loro, per
proteggere la capitale è stato deciso di far partire dei caccia dalla
Virginia, quando a circa dieci miglia dal Campidoglio c’è una delle più
imponenti basi aeree del territorio nordamericano, Andrews, sede tra
l’altro dell’Air Force One, il 747 presidenziale.
Ma di questa e innumerevoli altre anomalie mi sono ripetutamente
occupato, quindi vi proporrò qualcosa di radicalmente nuovo. Qualcosa
che abbiamo tutti avuto sotto gli occhi, innumerevoli volte, su
giornali e televisioni, e non abbiamo mai notato. Ci voleva
quest’ultimo video saltato fuori alcuni giorni fa e diffuso dal New York Times perché qualcuno finalmente notasse questo
incredibile elemento che prova, al di là di ogni ragionevole dubbio,
non soltanto che gli aerei schiantati sulle Twin Towers erano
telecomandati, ma addirittura che perlomeno il secondo, il presunto
volo 175 che ha colpito la torre sud, non era affatto un aereo della
United Airlines!
Osservate questa foto: ha fatto il giro del mondo, è stata pubblicata
praticamente ovunque:

Ora, fate caso
alla pancia del velivolo: si nota benissimo una sorta di “pod”, un
congegno di qualche genere che in un aereo di linea non dovrebbe
assolutamente esserci.

Se poi vi date
la pena di scaricarvi la sequenza video al rallentatore
(http://www.serendipity.li/wot/wmv/ghostplane2.wmv), oltre a poter
osservare ancora meglio le strane appendici di cui sopra, vedrete
qualcosa di ancora più pazzesco: una frazione di secondo prima di
schiantarsi sulla facciata del WTC, il misterioso meccanismo “spara”
qualcosa, emettendo una fiammata perfettamente visibile. Con tutta
probabilità si tratta di una sorta di detonatore, necessario a
garantire l’innesco della gigantesca palla di fuoco che ha
impressionato e terrorizzato milioni di persone in tutto il mondo. Già,
perché sembra (ancora non mi sento di pronunciarmi in modo definitivo
riguardo a questo elemento, almeno sinché non avrò potuto visionare con
calma il famoso ‘video dei pompieri’, girato la mattina dell’11
settembre dai fratelli Naudet, francesi, che stavano realizzando un
documentario sui vigili del fuoco di New York e mentre si trovavano a
Canal Street, attirati dal rombo dei motori, hanno rivolto la
telecamera in alto effettuando quella che sinora era l’unica ripresa in
video del primo incidente) che nemmeno il primo aereo fosse un aereo di
linea. La sequenza video dovrebbe mostrare (potete vederla qui, ma la
qualità dell’immagine è pessima:
http://www.serendipity.li/wot/firsthit.detail.mov) come, un attimo
prima di colpire l’edificio, l’aereo in questione emette un breve
lampo. Apparentemente si tratta del lancio di un missile di qualche
tipo che crea un buco nella facciata, dentro il quale un attimo dopo
scompare il velivolo, non prima di averne lanciati altri due che
provocheranno l’esteso danno e la pioggia di detriti visibile nel video
in questione. Curiosa anche l’esplosione sulla facciata est della
torre, incompatibile con la traiettoria e l’angolo di entrata del
velivolo il quale, come se non bastasse, apparentemente non ha le
dimensioni che ci si aspetterebbe da un Boeing 767:
sembra decisamente più piccolo. Incredibile? Non è difficile procurarsi
la sequenza originale, disponibile anche in DVD, ed esaminarla
fotogramma per fotogramma. Ognuno potrà trarre le conclusioni che
crede…
Insomma, sembrerebbe proprio che l’aereo che ha colpito la torre nord
non fosse affatto il volo 11 dell’American Airlines. Anzi, con tutta
probabilità non era nemmeno un Boeing 767,
bensì un drone militare radiocomandato di qualche tipo (Global Hawk?), probabilmente simile a
quello che ha colpito il Pentagono. I “ veri” voli 11, 175, 77 sono
stati sostituiti da altri velivoli nel momento in cui i loro
transponder sono stati spenti: qualcuno ha dirottato i dirottatori, per
essere sicuro che il “lavoretto” fosse fatto a regola d’arte…
Diciamo la verità: il “video dei pompieri” è stato quello che ha rotto
le uova nel paniere dei cospiratori, e potrebbe finire col dimostrarsi
la “pistola fumante” che cercavano i cosiddetti “teorici della
cospirazione”. Non era prevista alcuna telecamera in zona per
riprendere il primo impatto, il quale in effetti aveva tra i suoi scopi
proprio quello di attirare sul luogo dell’incidente le varie CNN, CBS,
NBC e compagnia bella affinché potesse andare in scena, davanti alle
loro telecamere e a beneficio (!) di milioni e milioni di persone in
tutto il mondo, il terrificante “show” della “palla di fuoco”. Quello
che, insieme a tutto il resto, ha reso possibile un vero e proprio
trauma planetario, le cui tragiche conseguenze si trascinano da quel
fatidico giorno a partire dal quale, come sentiamo ripetere
ossessivamente, “nulla sarà mai più come prima”. Personalmente mi
auguro che, se e quando questa massa di prove decisamente schiaccianti
riceveranno finalmente l’attenzione che meritano presso l’opinione
pubblica, anche nel mondo dei media “nulla sia mai più come prima”. C’è
un’intera massa di giornalisti compiacenti, corrotti o semplicemente
incompetenti che dovrà rispondere di questa soffocante cappa di
disinformazione e delle tragedie che ne sono seguite…

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