Lo scienziato Vincent Schaefer ha stabilito che è già possibile limitare la formazione di nubi sovraraffreddate in qualsiasi parte del mondo.
In altre parole, commenta T. Morris Longstreth nel suo libro Comprendere il tempo, un nemico attivo potrebbe seminare lo spazio aereo di una nazione qualsiasi e spargere la siccità nella stagione del raccolto.
La meteorologia ha fatto tali passi da gigante recentemente che il dottor Edward Teller, dichiarato il padre della bomba H, prevede il dominio delle condizioni atmosferiche di qui a dieci anni".
Trascrivo queste frasi dalla pagina 23 del fascicolo di La scienza illustrata dell'agosto 1956.
L'articolo che le contiene si intitola Possiamo stornare gli uragani? ed è firmato da Ernst Behrendt, sul quale non sono in grado di fornire nessuna informazione.
Negli Anni Cinquanta, la scienza militarizzata (il che è praticamente una tautologia…) non aveva alcuna remora a divulgare potentemente scopi, mezzi e ricerche; al contrario, i governi Usa e Urss sapevano di contare sulla piena sottomissione della gente a cui presentavano i piani di armamento con orgoglio, con allegro compiacimento, proprio come fa la madre fiera del proprio ragazzo che ha la pagella migliore della classe.
La scienza militarizzata era, per così dire, il fiore all'occhiello delle due superpotenze, e la si esibiva come una brutale prova di forza; al massimo, si escogitavano più o meno probabili motivazioni etiche e filantropiche per fare stare buoni i pochi intellettuali che si chiedevano per quale motivo un governo dovesse spendere tanto per costruire mezzi di sterminio.
E allora, via col carosello delle dotte fandonie! L'energia atomica? Sì, ne abbiamo fatto delle bombe mostruose, ma con l'atomo di pace salviamo le vite umane! Siamo, come si vede, in pieno delirio schizofrenico.
Le riviste scientifiche divulgative dell'epoca sono una preziosa miniera di informazioni per lo storico della scienza tecnocratica, perché in esse troviamo tutto quello che si faceva nei laboratori militari; l'esposizione è ovviamente generica ma sono descritti progetti che oggi verrebbero tenuti rigorosamente segreti.
Prendiamo il caso della manipolazione del clima: l'articolo citato ne parla senza reticenze e quasi con ammirazione:
"Dunque la corsa al controllo meteorologico è una cosa ben attuale, è un programma già in pieno svolgimento! E il contendente che perderà vedrà maturarsi per lui la siccità e la tempesta, il simun del deserto e i torrenti di pioggia del tifone, il ciclone e l'uragano, in una parola tutte le rovine, tutte le devastazioni che le possenti forze della Natura scatenata scaglieranno sul suo capo.
E sarà una disfatta " continua l'epica prosa in un crescendo d'apocalisse "che né genio di generale né coraggio di soldato varrà a mitigare, sarà proprio il caso di dire: guai ai vinti!
Ecco ciò che attende il vinto nella drammatica corsa per il controllo del tempo. Mentre il trionfatore dominerà il mondo".
Tanta spietata chiarezza è quasi un sollievo per noi, abituati alle più infami menzogne di chi, ad esempio, vorrebbe farci credere che la colonizzazione di un paese è la più bella educazione alla libertà .
Da molti anni non leggiamo più dichiarazioni così crudamente sincere; mentre siamo immersi in una gelida melassa di bugie, ipocrisia, incongruenze da parte di coloro che si dicono rappresentanti del popolo per il popolo.
Nel 1956 si dicevano le cose come stavano effettivamente: chi possiede l'arma definitiva domina il pianeta, punto e basta.
Ai primi anni Sessanta, la Raytheon – una ditta privata in affari con la Nasa e l'Usaf – svolgeva ricerche per l'utilizzo militare dei fulmini globulari.
A quanto possiamo sapere dai documenti pubblici del tempo, si voleva creare fulmini globulari ad alta potenza da scagliare contro il nemico; o anche trovare un sistema per dirigere l'energia elettrostatica atmosferica verso bersagli. Ecco un bell'esempio di scienza armata senza falsi pudori.
Ma c'è un altro elemento dell'articolo di Behrendt sul quale richiamo la vostra attenzione: il controllo del clima è definito in avanzata fase di ricerca e sperimentazione.
Siamo davanti alla preistoria delle scie chimiche?
Le atroci estati caldissime e siccitose di questi ultimi anni hanno qualcosa a che fare con queste ricerche di "scienziati pazzi"?
Se le maledette ricerche sulla manipolazione climatica esistono da almeno quarant'anni, cosa si è fatto durante tutto questo tempo? A quali orrendi risultati si è giunti?
Oggi, non esiste più nessuna forma di reale divulgazione su questi argomenti, vi è solo propaganda, innocua propaganda zuccherata.
La gente non deve sapere nulla di più di quanto ha disposto il potere governativo.
Alzate spesso gli occhi al cielo: vedrete lunghe scie di gas bianco che solcano il cielo, lo sfregiano come interminabili ferite, vedrete griglie e reticoli di vapori spessi, lattiginosi, che si incrociano secondo svariate, precise geometrie segrete.
Ma non tentate di sapere chi sta facendo cosa: voi siete schiacciati a terra, piccoli vermi impotenti, e lassù, nell'alto dei cieli, supremo e inarrivabile, si consuma ancora una volta l'atroce rito del Potere.