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Radice di tarassaco: una cura per il cancro?

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Oggi diversi studi condotti in ambito clinico hanno dimostrato l'enorme potenziale di una pianta molto comune, che cresce spontanea nei campi e nei giardini anche delle nostre case, dalle foglie frastagliate e dal fiore giallo. Abbiamo scelto di pubblicare integralmente in rete un articolo in merito al suo utilizzo tratto dall'archivio cartaceo di Nexus New Times… fatene buon uso. Una buona e proficua lettura dalla Redazione.


​​Un ispirato invito ad utilizzare la radice di tarassaco, antica erba medicinale per numerose affezioni, ha condotto ad una efficace cura per il cancro alla prostata nei casi in cui nient’altro si è rivelato utile.

    Il presente articolo mi è stato inviato tramite posta elettronica. Quando ricevo mail di questo genere, valuto se inserirle o meno sul mio sito web. La pubblicazione di questa mail è motivata dal fatto che so da tempo che la radice di tarassaco rappresenta una potenziale cura per il cancro, solo che non disponevo di informazioni dettagliate su come prepararla o utilizzarla.

    Gli erboristi impiegano di frequente la radice di tarassaco per trattare problemi al fegato, ai reni ed alla cistifellea. In Cina viene utilizzata da secoli per determinati tipi di cancro e, fra l’altro, ha un contenuto incredibilmente elevato di potassio e vitamina A.
    Ho parlato personalmente al telefono con il signore che ha reso pubblica questa cura ed egli mi ha fatto notare che essa era eccellente per il fegato; mi ha inoltre inviato via posta ordinaria un metodo più aggiornato per la realizzazione dell’estratto. Ho incluso queste informazioni aggiuntive all’articolo originale che segue.
    Come si spiega nell’articolo, quando si tratta di erbe e piante solitamente è meglio utilizzarle fresche e realizzare da sé il prodotto finale. Quando si acquistano erbe o piante presso un’erboristeria o un negozio affine, talvolta questo può non risultare altrettanto efficace quanto realizzare il prodotto autonomamente, in particolar modo se le suddette erbe o piante sono state disidratate o tenute in magazzino per lunghi periodi prima di raggiungere il negozio. Comunque sia, per essere realistici, far crescere una pianta e realizzare da sé il proprio prodotto può richiedere molte settimane e in questo arco di tempo il cancro può diffondersi! Mi ha fatto piacere venire a conoscenza di un distributore che, auspicabilmente, vende prodotti al tarassaco di alta qualità: http://www.catefarm.com/.
— R. Webster Kehr, webmaster, sito web Cancer Tutor,
http://www.cancertutor.com/Cancer02/DandelionRoot.html

IL POTERE DELLA RADICE DI TARASSACO

 Ogni settimana muoiono di cancro circa 10.000 persone. I dati del governo statunitense indicano che nell’ultimo decennio i tassi di decesso da cancro non sono mutati. La chemioterapia e la radioterapia salvano all’incirca il 10% dei pazienti sottoposti al trattamento, il che sta ad indicare che i nostri medici non hanno a disposizione granché con cui lavorare. Nel prosieguo dell’articolo, spiegherò come preparare la pianta e quali dosi assumere. Non bisogna acquistare alcunché. Per qualche ragione, il Signore mi ha scelto per comunicarvi queste parole; io sono soltanto il messaggero, e niente di tutto questo è un’idea mia. Credo ad ogni parola che scrivo e sono la prova vivente che la cosa funziona. I costi di stampa (da me affrontati) rappresentano il mio ringraziamento a Dio per avermi restituito la vita e la salute.

    Poco più di tre anni fa ero in procinto di morire di cancro. Una mattina, mentre mi stavo alzando nella speranza che la fine giungesse quanto prima, una voce si rivolse a me dicendomi: “Devi fare qualcosa per il tuo cancro alla prostata. Prendi la radice di tarassaco. Non aspettarti un miracolo. Ci è voluto molto tempo per maturare questa malattia.” La voce era scomparsa. Pensai che la voce scherzasse riguardo all’impiego del tarassaco. Quando una voce di questo tipo ti dice di fare qualcosa, la fai. Devi farla, come il fatto di scrivere questo articolo; è l’ultima cosa che avrei mai immaginato di fare. Quindi mi ritrovai a pensare che non mi aveva detto quale dose assumerne né come prepararla. In un batter d’occhio seppi quanta dovevo prenderne, come la dovevo preparare e che la cura avrebbe richiesto da quattro a sei mesi; mi resi inoltre conto che non ci avrei guadagnato un centesimo.
    Quel mattino mi dedicai immediatamente a prelevare alcune radici ed iniziai a prepararle. Circa una settimana più tardi cominciai ad assumere il preparato. Trascorse tre settimane, i dolori alla schiena erano scomparsi e il mio intestino era migliorato; dopo cinque mesi e mezzo, non riuscirono a rilevare alcuna traccia di cancro nel mio organismo.
    Quindi andai alla ricerca di qualcun altro che provasse il metodo, il che si rivelò il problema maggiore sino a quel momento. Nessuno sembrava volermi dare retta. Quando ne parlai ai medici, costoro si limitarono a sorridere come se fossi ammattito. Infine, mentre ne parlavo con un amico, costui mi riferì di avere a sua volta un amico che stava morendo di cancro ad entrambi i polmoni e che era costretto a letto; veniva sottoposto a toracentesi.
    Gli avevano dato da quattro a sei settimane di vita. Dopo aver assunto questa polvere medicinale per circa sei settimane era di nuovo in piedi, svolgeva le sue mansioni e guidava la macchina. Si recò in ambulatorio e i medici non riuscivano a credere ai loro occhi, quindi lo portarono in ospedale e lo sottoposero ad una TAC; non rilevarono alcuna traccia di cancro nei polmoni e dissero che si trattava di un miracolo.
    Allora pubblicai un annuncio sul Northwest Herald mettendo gratuitamente a disposizione [la ricetta]; quattro persone dissero che l’avrebbero provata. Pian piano, con il passaparola, la voce si diffuse.
    Alcune persone assunsero il preparato per diversi tipi di cancro, altri per problemi di altro genere. Ad esempio, un uomo aveva perso l’uso del proprio sistema immunitario e gli fu detto che non sarebbe riuscito a lavorare per i seguenti tre anni; dopo sei mesi, era già tornato al lavoro e si sentiva molto meglio.
    

So perfettamente che non si tratta di una panacea universale. Non sarà di giovamento a tutti o con tutti i tipi di cancro; so che non cura i cancri della pelle e non ha funzionato con i tumori al cervello.
    Un dottore di Boston, Massachusetts, ha elaborato un vaccino che sta producendo grandi risultati; ha avuto successo con il cancro alla prostata, al colon, al seno, al fegato e, meglio di tutto, ai polmoni. Cinque soggetti lo hanno assunto per il cancro ai polmoni e tutti sono stati curati.
    Il sistema immunitario tiene sotto controllo le cellule cancerose dell’organismo; sino al momento in cui il sistema immunitario è sano, solitamente non si presentano problemi di cancro. Quando tuttavia viene compromesso, il sistema immunitario perde il controllo delle suddette cellule, le quali iniziano a fagocitare quelle sane, dando origine a quello che si definisce per l’appunto cancro.
    La polvere medicinale ricavata dalla radice di tarassaco ha in sé qualcosa che ricostituisce il sangue ed il sistema immunitario.
    Quando il sistema immunitario è ripristinato a tal punto, riacquista il controllo delle cellule cancerose, le quali eseguono una sorta di dietro-front ed iniziano a rimediare ai danni che hanno provocato.
    Questo è il motivo per cui si deve avere molto appetito, in quanto, se si prefigura un sistema immunitario forte, l’organismo deve a sua volta ricostituirsi; ciò non funzionerà per individui che hanno perso l’appetito o sono sotto chemioterapia. I medici si propongono di eliminare il cancro dall’organismo tramite la chemioterapia o la radioterapia, che distruggono il sistema immunitario e inibiscono l’appetito.
    Queste sono le cose più importanti di cui l’organismo necessita per combattere il cancro. Anche gli interventi chirurgici mandano all’aria il sistema immunitario; questa è la ragione per cui molti pazienti sottoposti ad interventi contro il cancro non molto tempo dopo lo vedono rispuntare da qualche altra parte.
    Molte delle peggiori malattie che hanno infestato il mondo sono state sconfitte alquanto agevolmente. Quando ero ragazzo, le donne temevano il gozzo più di quanto non temessero il cancro.
    Un po’ di iodio nella dieta ha posto rimedio a quel problema. Per secoli le malattie più temute furono la lebbra e il tetano; un medico scoprì di poter ricavare la penicillina dal pane ammuffito e di poter curare quelle e molte altre malattie. Da quanto tempo è in circolazione il pane ammuffito?
    Oltre che contro il cancro, sono sicuro che gli scienziati troveranno numerosi impieghi per la polvere ricavata dalla radice di tarassaco; io ho già scoperto che ricostituisce il sangue e, quindi, si guarisce molto più in fretta.

La preparazione della radice di tarassaco

    Per ricavare la polvere dalla radice di tarassaco è necessario seguire le mie istruzioni alla lettera; qualsiasi modifica vanificherà il risultato.
    Prelevate dal terreno una manciata di radici di tarassaco; il periodo dell’anno non riveste alcuna importanza. Asportate le foglie situate appena sotto la corona. Non lavate. Le radici devono quindi essere essiccate a circa 38 gradi [Celsius]. Io lo faccio in un’incubatrice a secco; la procedura è possibile anche utilizzando una lampada a infrarossi, posto che la distanza dal materiale determini la temperatura sopracitata; se non fa troppo caldo è possibile anche mettere la sostanza in soffitta o ricorrere alla luce solare. La permanenza nell’incubatrice deve protrarsi per cinque o sei giorni. Io non ho mai utilizzato la luce a infrarossi durante tutta la procedura. Quando si piega una radice e questa si spezza, allora è pronta per essere ridotta in polvere.
    Procuratevi una vecchia padella in ferro ed un martello pulito. Prendete una radice alla volta, collocatela nella padella ed iniziate a picchiettare. Non colpitela con troppo vigore, altrimenti volerà da tutte le parti. Per tenerne la maggior parte all’interno della padella, io circondo la radice con una mano; se rimane attaccata al martello ed alla padella e non si sbriciola in mano, significa che non è abbastanza secca. Continuate la procedura sino a quando non disponete di una quantità sufficiente a cominciare. Per prepararne a sufficienza per una settimana, occorre all’incirca una mezz’ora; quando vi sarete impratichiti, impiegherete molto meno tempo.

    Ho a disposizione un vecchio mortaio che i farmacisti erano soliti utilizzare per pestare le pastiglie, con il quale si fa molto più in fretta. Non usate un macinino elettrico; in tal caso, la cosa non funzionerà. Troppa parte utile si perde in polvere. Dovete seguire le mie indicazioni, altrimenti lasciate perdere. Ho provato delle scorciatoie per accelerare i tempi, ma è come se qualcuno stesse sbirciando da sopra la mia spalla, e so quando commettevo un errore. Sono un vecchio agricoltore e non uno scienziato, quindi non sapevo quale fosse la corretta quantità da prendere.
    A questo punto, assumetene mezzo cucchiaino abbondante, miscelandolo con acqua, succo d’arancia, etc., una volta al giorno, in qualsiasi momento; non usate bibite gassate, liquori o bevande calde. Una volta miscelata la polvere, utilizzatela tutta; conservatela in un luogo asciutto. Dopo averla assunta per tre o quattro giorni, vi sentirete bene, ma niente di più; questo è dovuto al fatto che il sangue si sta rafforzando. Quando il vostro sangue è a posto, lo siete anche voi. Nella maggior parte dei casi, la procedura ripristinerà al meglio il vostro sistema immunitario in un arco di tempo variabile fra i tre giorni e le tre settimane, al punto che il sistema riprende il controllo delle cellule cancerose ed il cancro cessa di diffondersi. Nella maggior parte dei casi sarà di aiuto. Mentre la sostanza opera non si hanno particolari sensazioni; semplicemente, vi sentite un po’ meglio di settimana in settimana. Dopo tre settimane, il dolore alla schiena sarà quasi del tutto scomparso e, qualora abbiate sofferto degli stessi dolori di cui ho sofferto io, vi renderete conto che sta funzionando. Nel caso di cancro osseo alla colonna vertebrale, il processo di guarigione richiederà tre mesi.

    Non si tratta di una cura dagli effetti immediati. Per sviluppare la malattia ci è voluto del tempo e la guarigione dell’organismo comporta anch’essa del tempo. Prima si inizia, prima si supera il cancro. I giovani guariscono più velocemente rispetto alle persone più mature, nondimeno la procedura avrà effetto a qualsiasi età. Lo so perché ho ottant’anni e assumo la sostanza da oltre tre anni; non si è più presentato alcun tipo di cancro né di effetti collaterali, salvo che, quando ne ha avuto abbastanza, il mio organismo lo manifesta con bruciori di stomaco; a quel punto interrompo per un po’. Quando ne hanno bisogno in misura minore, alcuni soffrono di mal di stomaco; questo significa anche che il cancro è sotto controllo e che non si ha bisogno della stessa quantità di sostanza. Inoltre, probabilmente rileverete che quando assumete la sostanza a pieno regime non vi beccherete nemmeno un raffreddore.
    Il principale nemico della radice è la chemioterapia. Più intensa è la chemio, minore è la possibilità che la polvere funzioni, poiché la chemio abbatte il sistema immunitario e l’appetito – due fra gli elementi più importanti che servono a curare il cancro. Le probabilità che la chemioterapia vi guarisca sono nell’ordine del dieci per cento; senza chemio, salgono al 75-80 per cento, ma dovete assumere la polvere ogni giorno. Non permettete al vostro medico di propinarvi la solita minaccia secondo cui, se non gli date retta, la solfa è “Se intendi buttare via la tua vita, non te lo posso impedire”. Rammentate che nel 90 per cento dei casi coloro che seguono questo consiglio e si sottopongono alla chemioterapia sono al cimitero. Non biasimate il medico – fa del suo meglio con quello che ha a disposizione – oppure potreste richiedere una garanzia per iscritto.
    Ho citato soltanto i tipi di cancro che, in base alle mie conoscenze, hanno avuto persone che hanno poi utilizzato la radice, la quale, se assunta prima della scomparsa dell’appetito, dovrebbe essere d’ausilio per il cancro al pancreas e per la maggior parte degli altri. La radice è un alimento, non un farmaco, quindi non dovrebbe interferire con le medicine potenzialmente somministrate dal vostro medico. Solo due medici hanno detto ai loro pazienti di continuare ad assumere la polvere medicinale in seguito ad una miracolosa guarigione; gli altri l’hanno denigrata e mandato al diavolo i pazienti anche se il cancro era scomparso. La comunità medica non accetterà facilmente questa sostanza.

    Tornando al fatto di non lavare le radici e di lasciarvi un po’ di terra, ciò è a vostro beneficio. Una buona porzione di immunità deriva dal suolo; inizia non appena si nasce. Le dita di un bimbo toccano le cose e poi finiscono in bocca. Inizialmente un po’ di sporcizia, che diventa sempre di più man mano che si cresce e si comincia a spostarsi gattoni. Poi tutto quello che si tocca finisce in bocca. Quando i bambini vanno fuori a giocare e poi rientrano, le parti più sporche sono le mani e la zona attorno alla bocca, dove le prime vanno a finire indipendentemente da quanto siano sporche. Nel terreno vivono numerosi batteri e agenti patogeni, che comunque non sembrano provocare alcun danno; nondimeno questa prassi rafforza il sistema immunitario. Alcuni animali non possono vivere senza ingerire una certa quantità di terreno.
    Se siete giunti a questo punto dell’articolo, vi sarete resi conto che tutto rientra nella sfera del senso comune. I miei migliori auguri a tutti coloro che soffrono di cancro e di altre affezioni.
George Cairns, Woodstock, Illinois, USA

 

NUOVE ISTRUZIONI DI GEORGE CAIRNS

    Dopo la pubblicazione dell’articolo originario ho avuto occasione di parlare al telefono con George Cairns, il quale mi ha informato di avere istruzioni più dettagliate ed aggiornate. Me le ha fatte pervenire e le troverete qui di seguito. Comunque sia, i malati di cancro non possono attendere mesi per raccogliere il tarassaco al momento giusto ed aspettare altri mesi ancora per congelare, piantare e ‘mietere’ un nuovo raccolto. Riguardo al brano che segue, concentrate l’attenzione sulla raccolta e la preparazione delle piante di tarassaco ed auguratevi che, quando ne avrete bisogno, la stagione sia quella giusta.
R. Webster Kehr, webmaster, CancerTutor.com

    Come ottenere la polvere di radice di tarassaco: partiamo dalla prima fase, ovvero la raccolta dei semi. Il seme si trova alla base della bianca corona di peli che si presenta allorquando il fiore giallo giunge a piena maturazione; soffiandoci sopra, i semi si disperdono. Questi piccoli semi crescono solo in primavera. Li raccolgo durante i mesi di maggio e giugno, quindi li metto nel freezer. In questo modo si ‘inganna’ Madre Natura, in quanto i semi devono gelare prima di crescere e, grazie a tale procedura, è possibile coltivarli lo stesso anno in cui li si raccoglie. Preparate il terreno dove intendete piantarli, spargete i semi sulla superficie del terreno, rastrellate molto delicatamente sino ad inserirli nel suolo ed annaffiateli. In genere io pianto i semi nel mese di agosto.
    Prelevo le pianticelle nel successivo mese di aprile, durante il quale cerco di trapiantarle tutte, poiché alla fine di aprile le piante iniziano a fiorire, il che sottrae energia alla costituzione delle radici; una buona prassi è quella di asportare i germogli per i primi due mesi. Quando, in aprile, metto a dimora le pianticelle, le pianto a circa sei pollici di distanza, in file distanti 18-20 pollici. Quando necessario le sarchio e le mantengo libere da erbacce e gramigna, un’operazione che dopo un paio di mesi non sarà più possibile, poiché ricopriranno il terreno. Allora estirpo erbacce e gramigna dal terreno coltivato. Innaffio a seconda delle esigenze.
    Solitamente inizio a raccoglierle in ottobre, periodo in cui alcune radici avranno il diametro di un pollice. Asporto quasi tutto il terriccio (ma non completamente) e le taglio nel senso della lunghezza, le radici più grandi sino alle dimensioni di circa un quarto di pollice, così essiccheranno in modo omogeneo.
    A tale scopo utilizzo un’incubatrice a ventilazione forzata a secco, regolata sui 38 gradi [Celsius] o poco meno; occorrono cinque giorni prima che le radici siano pronte per essere macinate. In alternativa potete utilizzare un disidratatore regolato sui 38 gradi [Celsius] tuttavia, se questo non dispone di possibilità di regolazione, evitate di usarlo. Si può sfruttare anche la luce solare, posto che collochiate le radici in qualche involucro che lasci passare il vento, come un sacchetto di iuta per patate o cipolle; appendetele esposte alla luce solare ma, verso sera, prendetele e mettetele in un sacchetto di plastica, avendo cura di sigillarlo; se non osservate questa prassi, le radici assorbiranno l’umidità e vi ritroverete punto e a capo. Poi, la mattina seguente, esponetele di nuovo al sole. Se avete il riscaldamento in casa non vi è problema, dato che essiccheranno in modo ottimale vicino a quasi qualsiasi fonte di calore, come un camino o una stufa. Durante l’essiccazione il terriccio rimasto verrà in parte eliminato; Madre Natura sa quanto lasciarne. Se le radici sono pulitissime, aggiungete un po’ di terriccio, in quanto senza di esso la polvere non funzionerà.
    Quando preparate la polvere, cercate di non perdere nulla. Pestate le radici sino a renderle piatte, quindi inseritele in un macinacaffé per 25 secondi ed avrete la polvere medicinale; potete anche continuare a pestarle e sbriciolarle a mano sino ad ottenere la giusta consistenza. Per un lungo periodo ho utilizzato un mortaio ed un pestello in ferro fornitimi da un amico; con tali attrezzi potete sminuzzare la polvere a vostro piacimento.
    Per conservarla, collocatela in un vasetto a chiusura ermetica, riempiendolo il più possibile sino all’orlo; in tal modo io l’ho conservata per 10 mesi. Ultima avvertenza, sistematela in un luogo asciutto.

George Cairns, Woodstock, Illinois, USA


Nota del Direttore

George Cairns può essere contattato via posta ordinaria presso il seguente indirizzo: 708 Hughes Road, Woodstock, Illinois 80096, USA. George avverte che la polvere di radice di tarassaco reperibile presso erboristerie e simili non è prodotta secondo le stesse modalità da lui illustrate e, a quel che se ne sa, non è utile contro il cancro.
    Prima di andare in stampa abbiamo tentato di metterci in contatto con Mr Cairns, ma il suo telefono non era collegato; di conseguenza, non ci troviamo nelle condizioni di chiarire alcuni interrogativi suscitati dal suo articolo e relativa integrazione. Ad esempio, nel primo articolo Mr Cairns consiglia di non utilizzare un macinino elettrico, tuttavia nell’aggiornamento per produrre la polvere consiglia l’uso di un macinacaffé.
    Le prefazioni sono opera di R. Webster Kehr, webmaster del sito Cancer Tutor, http://www.cancertutor.com, col quale abbiamo tentato di metterci in contatto prima della pubblicazione, senza tuttavia ricevere alcuna risposta.
    Gli articoli sono stati leggermente modificati per essere pubblicati su NEXUS.


Articolo pubblicato originariamente su NEXUS New Times n. 70, Ottobre – Novembre 2007


 

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