Buona parte delle cronache di questi giorni erano dedicate a quella che il sindaco di New York, Michael Bloomberg, è arrivato a definire la “tempesta del secolo”. Di sicuro, come giustamente puntualizza Massimo Mazzucco nel suo commento, l’uragano Sandy è stato una positiva “Sorpresa d’ottobre” per il vacillante Presidente Obama, che nell’immaginario collettivo statunitense è apparso come il comandante in capo di una nazione devastata, con oltre 1.500 km di costa distrutti fra la Virginia e il Massachusetts, e lo stato del New Jersey che ne ha fatto più vistosamente le spese. Questo scenario, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali, potrebbe incidere in misura significativa sul risultato finale, e alcuni sondaggi lo avrebbero già evidenziato.
Oltre a segnalare la sorprendente “conversione” a favore di Obama da parte di Chris Christie, governatore repubblicano del New Jersey nonché accanito sostenitore di Mitt Romney all’interno del partito repubblicano, l’articolo evoca commenti sparsi in giro nella rete, secondo i quali Sandy sarebbe stato creato e/o dirottato artificialmente dal sistema HAARP, grazie anche a una robusta dose di irrorazioni chimiche clandestine.
In mezzo a tanto fumo, un po’ di arrosto l’ho trovato in questo articolo, che cita la SBX (Sea-Based X-Band), una piattaforma radar galleggiante basata sul sistema HAARP, presumibilmente utilizzata per intensificare e dirigere verso New York l’uragano, anch’esso peraltro creato artificialmente ad hoc. E non sarebbe nemmeno la prima volta: nel 2005 Katrina fu indirizzata verso New Orleans; nel 2010 la NASA riuscì a intensificare la Depressione Tropicale Earl sino a Uragano di Categoria 4 e “guidarlo” per 11 giorni, nell’ambito del Progetto GRIP (Genesis and Rapid Intensification Processes). Grazie a quest’ultimo, furono scoperte con precisione le esatte condizioni necessarie a innescare la trasformazione di una depressione tropicale in uragano. Detta in altre parole, la NASA stava sviluppando un vero e proprio sistema d’arma di distruzione di massa basato sulla modificazione del clima.
Le varie tecnologie impiegate dalla NASA per sviluppare, intensificare e dirigere un uragano comprendevano un potente radiometro a microonde, un radar e un LIDAR (un radar laser) appositamente progettato e costruito per essere montato su un grosso drone Global Hawks, da dove “scaldare” la parte superiore dell’uragano per indebolirlo e dirigerlo. Il radar utilizzato era per l’appunto l’SBX, piattaforma radar mobile in grado di operare con forti venti e mare mosso, la quale fa parte del Defense Department Ballistic Missile Defense System.
Curiosamente, nel 2005 l’SBX fu dislocato per 52 giorni nel Golfo del Messico, dove completò oltre 100 importanti test. La sua permanenza nel Golfo iniziò verso la fine di agosto e terminò il 14 ottobre, e si trovava lì proprio nei giorni in cui si formò l’uragano Katrina, il 23 agosto.
L’articolo, oltre a citare svariati scienziati implicati in questi programmi sperimentali e riportarne le valutazioni tecniche e geopolitiche, sostiene l’importanza delle attività di aerosol clandestine (scie chimiche) nell’ambito di questi progetti (se così vogliamo chiamarli) di modificazione climatica, citando le numerose testimonianze di persone che nei giorni coincidenti con l’arrivo di Sandy hanno notato imponenti operazioni di irrorazione nei cieli.
Indipendentemente dall’opinione che possiamo farci sull’agghiacciante ipotesi “artificiale” di questo uragano, resta il fatto che le risorse economiche e tecnologiche investite in questo genere di progetti sono ingenti, se si dimostrasse vero che persino l’avanzatissimo “drone” X-37B, un veicolo spaziale orbitale teleguidato simile a uno Shuttle e coperto da un manto di segretezza, giocherebbe un ruolo primario in questo contesto. Il fatto che esso possa rimanere autonomamente in orbita per periodi fino a 270 giorni ne farebbe il candidato ideale per trasportare un sistema di antenne operanti nella Banda X (X-band, a cui farebbero riferimento anche le lettere della sua sigla: X e B) e “chiudere il cerchio” della perfetta triangolazione tecnologica (terra-mare-spazio) ottenuta insieme al sistema HAARP e la piattaforma SBX. Di sicuro, tutti e tre questi sistemi di modificazione climatica sono stati costruiti per un utilizzo militare e le loro caratteristiche ne fanno delle vere e proprie armi climatiche di distruzione di massa, in diretta violazione della Convenzione di Ginevra del 1977 che sancisce la proibizione di tecniche di modificazione ambientale per qualunque uso ostile o militare. D’altra parte, in questi tempi oscuri le varie convenzioni sottoscritte nella città svizzera valgono meno della carta sulla quale sono state vergate…
Articolo di Tom Bosco