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Sarkozy, la Nato e l’oro di Gheddafi

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In questi giorni, grazie alla pubblicazione delle email di Hillary Clinton, che all'epoca della guerra in Libia era Segretario di Stato dell'amministrazione Obama, trova conferma una delle principali motivazioni indicate da subito per la guerra compiuta dalla NATO contro Mohammar Gheddafi, che avrebbe poi portato a quella condizione di instabilità e violenza alla base della nascita del terrorismo islamico nel Paese, oggi ritenuto una minaccia per l'Europa e per l'Occidente. Un ennesimo capitolo dell'affaire Sarkozy, al quale abbiamo dedicato numerosi articoli, dal documentato pezzo di Alberto Roccatano dal titolo Libia: ora tuoni e fulmini, poi sarà tempesta, fino agli articoli sui finanziamenti di Gheddafi alla campagna elettorale di Nicolas Sarkozy (personaggio che secondo Thierry Meissan sarebbe stato allevato dalla CIA in vista della sua futura salita all'Eliseo). Quale movente allora per questa guerra? A voi la lettura… [Redazione].


In questo video, che abbiamo pubblicato nel 2011, viene spiegato quale fosse il progetto di Gheddafi di creare una valuta pan-africana basata sull'oro posseduto dalla Libia, e viene suggerito che questo possa essere stato uno dei motivi determinanti che hanno spinto la Nato (Francia e Usa in testa) ad intervenire militarmente e a rovesciare il leader libico.
 

Con la pubblicazione di centinaia di e-mail tratte dalla corrispondenza di Hillary Clinton (che nel 2011 era ministro degli esteri Usa) è emersa oggi una conferma di quanto già suggerito inizialmente dal servizio di RT.

In particolare, in una e-mail spedita da un certo "Sid" alla Clinton nell'aprile 2011, viene rivelato che uno dei motivi che spinsero Sarkozy ad attaccare la Libia – con appoggio NATO ovviamente – fu proprio di impedire che Gheddafi creasse la valuta pan-africana su base aurea, che avrebbe danneggiato non solo tutti gli equilibri monetari internazionali, ma soprattutto gli interessi francesi in tutte quelle economie post-coloniali che ancora utilizzavano il franco francese come valuta di riferimento.

 Dalla e-mail sopracitata, resa pubblica all'interno della nota vicenda "mailgate" della Clinton, leggiamo:

"Secondo informazioni riservate, a cui hanno accesso queste persone, il governo di Gheddafi possiede 143 tonnellate d'oro, e una simile quantità di argento. […] Quest'oro è stato accumulato prima della attuale rivolta, e doveva essere usato per mettere in piedi una valuta pan-africana basata sul dinaro d'oro libico. Questo progetto avrebbe offerto alle nazioni africane francofone una alternativa al franco francese.  Secondo persone ben informate questa quantità di oro e argento ha un valore di oltre 7 miliardi di dollari. L'intelligence francese ha scoperto questo progetto poco prima che scoppiasse l'attuale rivolta, e questo è stato uno dei fattori che hanno influenzato la decisione del presidente Nicolas Sarkozy di portare la Francia ad attaccare la Libia."

E mentre i media occidentali ci raccontavano che si interveniva in Libia "per andare a salvare la popolazione dal suo dittatore sanguinario", la e-mail indirizzata alla Clinton rivelava quali fossero le vere intenzioni che avevano spinto Sarkozy ad intervenire militarmente in Libia:

a) Il desiderio di accaparrarsi una quota maggiore di petrolio libico.

b) Aumentare l'influenza francese nel Nord Africa.

c) Migliorare la situazione politica interna in Francia.

d) Offrire ai militari francesi un'opportunità per riaffermare la loro posizione nel mondo.

e) Rispondere alle preoccupazioni dei propri consiglieri sui piani a lungo termine di Gheddafi di soppiantare la Francia come potere dominante nell'Africa francofona.

E noi stiamo ancora qui a guardare i telegiornali.

* * *

Fonte della notizia: levantreport.com
Fonte dell'articololuogocomune.net


Sulla politica francese in Africa, ti suggeriamo anche l'interessante inchiesta di Tony Akmel:


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