Il portale online NEWS24 pubblica una notizia datata 29 febbraio 2020 a firma di Valeriano Cervone.Il titolo è tanto “esplosivo” quanto agghiacciante: “Quello italiano è locale, isolato da un’equipe dell’Ospedale Sacco non ha niente a che fare con la Cina”.
Il riferimento è, naturalmente, al Coronavirus che in questi giorni sta portando l’Italia al collasso economico. La “bomba” è stata sganciata dal Presidente nazionale dell’Ordine dei Biologi, Vincenzo D’Anna, che evidentemente non comprende gli effetti di una tale dichiarazione su una popolazione, quella italiana, che sta subendo un tam-tam mediatico da scenario apocalittico dall’inizio di questa “emergenza”. Il virgolettato deriva dal fatto che l’unico fatto certo che può essere collegato al Coronavirus sono i danni economici che l’Italia subisce.
Sul virus stesso ci sono pareri talmente contraddittori e approssimativi, dall’annuncio “shock” dello Spallanzani che avrebbe “isolato” il ceppo cinese (altra notizia data in pasto ai giornali, che poi è stata immediatamente ridimensionata) alle correnti lombarde che affermano che i casi positivi in Lombardia siano da attribuire ad un ceppo locale, italiano, non pericoloso a differenza di quello cinese.
Siamo di fronte, da quello che si legge in questo articolo, ad accuse e controaccuse di “approssimazione”, “conformismo”, “silenzio di scienziati, ricercatori ed accademici” (il virgolettato riprende l’articolo ad litteram) che hanno un sapore disgustosamente politico e non fanno né chiarezza né stemperano gli animi dei cittadini italiani già messi a dura prova da settimane di notizie catastrofiche sull’espandersi del “contagio”.
Adesso, che il dott. D’Anna venga a “sganciare la bomba” in questo modo e in questo momento pare del tutto fuori luogo, anche perché lo stesso ceppo cinese del COVID-19 ha dimostrato non essere assolutamente pericoloso per le persone con un sistema immunitario forte e una vita sana.
La patologia colpisce, come ogni altra, le fasce a rischio che sono affette da malattie croniche, conducono una vita sregolata e non possiedono un adeguato sistema immunitario. Ma anche gli anziani che, in ogni caso, durante il picco di influenza (stagione invernale) sono comunque soggetti vulnerabili.
Le dichiarazioni del dott. D’Anna sono molto più dannose in quanto dette da un rappresentante di un ordine scientifico, e perché non fanno altro che implicitamente alimentare la percezione che il “ceppo cinese” che si espande “attraverso i viaggi degli infettati” sia pericoloso, a fronte del virus lombardo che invece non presenta rischi.
È una dichiarazione che può isolare l’Italia ancora di più di quanto non sia attualmente, a fronte di un tentativo banale e poco elegante di “sbloccare” il Nord dalla situazione di quarantena in cui si trova. Più semplicemente è come a dire: “il ceppo italiano non è nocivo, quindi riprendiamo la vita di tutti i giorni, ma attenzione a chi viaggia perché può portare il Coronavirus cinese in Italia”.
Se queste dichiarazioni hanno un senso che non sia la solita pantomima politica e “populista-spettacolarizzante”, allora forse il dott. D’Anna dovrebbe dare al suo pensiero un tono più scientifico, poiché non sono queste dichiarazioni che aiutano l’Italia.