Straordinari geoglifi a spirale scoperti nel deserto del Sud Africa: una perduta città del Kalahari?
L’erosione del vento e una minuziosa osservazione del territorio hanno permesso l’incredibile scoperta, grazie all’ausilio di Google Maps, di una vasta regione del deserto del Kalahari su cui sono presenti decine di spirali e altre forme geometriche incise sul suolo.
Paragonabili in dimensioni alle famose Linee di Nazca, ma molto più complesse del punto di vista geometrico, le Linee del Kalahari potrebbero potenzialmente indicare la presenza di un’antichissima città che esisteva sulla vasta distesa sabbiosa del Sud Africa.
Attualmente, l’area scoperta si trova in quella zona che viene definita ‘verneukpan’, un’area inospitale dove sono presenti alcune saline africane.
Per oltre un anno, il giovane ricercatore olandese Jaimy Visser ha scandagliato numerosi siti archeologici del mondo utilizzando Google Maps, nell’ambito del progetto ‘Esthar’.
Finora, sono stati individuati più di 900 siti potenzialmente interessanti dal punto di vista archeologico, ma la scoperta delle spirali del deserto del Kalahari è quella che ha suscitato più interesse tra gli appassionati.
Visser, nel corso delle sue ricerche, ha individuato numerose strutture circolari inspiegabili, notando che quasi tutte si trovano in aree desertiche e che presentano caratteristiche simili.
In particolare, le Linee del Kalahari presentano notevoli somiglianze con le incisioni di Knowth, Newgrange, Malta e altri vari siti preistorici dove la presenza del simbolo della spirale è predominante.
L’area sulla quale insistono i geoglifi è ampia quasi 10 chilometri quadrati, con altri modelli geometrici che si sviluppano su un’ulteriore area di 30 chilometri quadrati. Questo è il commento che Jaimy Visser ha rilasciato a proposito della sua scoperta.
“Ho individuato centinaia di rovine circolari in tutto il mondo durante le mie ricerche, ma queste spirali sono decisamente le più grandi che abbia mai visto, e siccome si tratta di un simbolo importante per tante culture antiche del nostro pianeta, non credo che si possa escludere che siano antiche, molto antiche”.
Per osservare direttamente le spirali su Google Maps basta inserire le seguenti coordinate: -30° 0′ 21.64″, +21° 6′ 21.69″
Poche ore dopo la pubblicazione delle immagini, è intervenuto Micheal Tellinger, il celebre ricercatore indipendente di archeologia antica, il quale a malapena riusciva a contenere la sua emozione:
“Ben fatto ragazzi, questo è un passo enorme e una pagina emozionante per la comprensione delle civiltà scomparse in Sud Africa. E’ una scoperta importante quanto quella delle Linee di Nazca. Potreste aver trovato le prove della città perduta del Kalahari”.
Ora bisogna solo aspettare la conferma definitiva da terra, anche per capire con cosa abbiamo a che fare. A quanto pare, le immagini di Google Maps del 2006 non riportavano le spierali, quindi le ipotesi sono due: o sono state realizzate di recente (e comunque sarebbe interessante capire da chi e perchè), oppure sono state portate alla luce dall’erosione degli agenti atmosferici, i migliori alleati degli archeologi.