Si chiama Project Dragnet e la sua esistenza, rivelata da Infowars nelle ultime ore, conferisce credito e credibilità all'accusa formulata da Donald Trump ad Obama di averlo spiato e messo sotto sorveglianza telefonica, insieme a tutta la Trump Tower. Infatti, dietro il progetto Dragnet (che in inglese significa "rete", "trappola") si celerebbe una vasta rete di sorveglianza messa in atto dalla National Security Agency sui cittadini statunitensi, di cui Jerome Corsi di Infowars ha ottenuto la documentazione relativa al periodo dal 2004 al 2010, e che vede coinvolti tra i molti anche Donald J. Trump, intercettato e spiato in numerose occasioni, ma anche suoi stretti collaboratori alla Trump Tower e, non da ultimo, il volto noto della contro-informazione statunitense Alex Jones, che ha sostenuto Trump nella campagna presidenziale dell'anno scorso.
La documentazione visionata da Corsi è stata presentata da Joseph Arpaio e Michael Zullo, rispettivamente sceriffo della contea di Maricopa, in Arizona (USA), dal 1993 al 2016, ed ex investigatore capo della Cold Case Posse (CCP), un gruppo investigativo speciale che è stato creato nel 2006 proprio presso l'ufficio di Arpaio. Nel database di Dragnet, passato ad Infowars, intere sezioni includono le citate intercettazioni di Trump e soci e di Alex Jones.
Nel presentare la documentazione, l'autore dell'articolo segnala come questa modalità di raccolta dati della NSA sarebbe illegale ed incostituzionale, al pari di molte altre forme di spionaggio emerse attraverso le rivelazioni di Edward Snowden. Tra queste, anche quelle che vedono intercettato l'attuale inquilino della Casa Bianca: sotto sorveglianza telefonica della NSA sarebbero state sia la Trump Tower di New York sia la sua residenza di Mar-a-Lago, a Palm Beach, in Florida (USA), nel periodo dal 2004 al 2009, tra la presidenza di George Walker Bush e quella di Barack Hussein Obama.
Questo l'elenco delle intercettazioni di Donald Trump da parte di Dragnet:
Trump International
1 Central Park, NYC, NY
2008Trump World Tower
845 United Nations Plaza, NYC, NY
No DateTrump Tower SAL
108 Central Park, NYC, NY
2007Trump Palace Co
200 E. 69th Street A, NYC, NY
2008Trump Entertainment
725 Fifth Ave. FL, NYC, NY
2007Trump Organization
725 Fifth Ave. BSM, NYC, NY
2009Trump Palace
725 Fifth Ave., NYC, NY
2004Mar-a-Lago Club
1100 S. Ocean BL, Palm Beach, FL
2006Trump International
401 N. Wabash Ave., Chicago, IL
2008Douglass Limousine
239 Nassau St., Princeton, NJ
2008Trump International
3505 Summit BLV, West Palm Beach, FL
2004Flights INC
P.O. Box 196, Hamilton MA
2004Trump International
1 Central Park, NYC, NY
2008Trump Hotels
Huron Ave., Atlantic City, NJ
No DateTrump National
339 Pine Rd, Briarcliff, NY
No DateTrump Plaza & C
2500 Pacific Ave, Atlantic City, NJ
2008Trump Palace Co.
200 E. 69th St., NYC, NY
2008Seven Springs
66 Oregon Rd, Mount Kisco, NY
2006-2008
Questi invece i nomi dei collaboratori di Donald, anche loro dragnettizzati:
- Patricia Hernandez, manager della Trump Organization
- Mike van der Goes, giocatore di golf professionista, nominato da Trump manager del suo corso di golf "Trump National"
- Carolyn Kepcher, ospite frequente del programma televisivo della NBC "The Apprentice", condotto da Trump, che sarebbe stata intercettata quando era General Manager del corso di golf "Trump National" a Briarcliff, nello stato di New York (USA)
- Joe Traci, della Trump New World Property Management
- Roger Socio, della Trump Organization
- Bill Fichter, della Trump Organization
- Florin Bogosel, intercettato presso Trump Park Avenue (unità immobiliare edificata da Trump e di sua proprietà)
- Grace Dunne, presso Trump Park Residence (anch'essa un'unità immobiliare edificata da Trump e di sua proprietà)
- Greg Bradley, vice Presidente del centro di cura e riabilitazione Trump Pavilion (fondato da Trump e dedicato alla madre, Mary)
Collaboratori di Trump che, come lo stesso Donald, furono oggetto di sorveglianza non solo telefonica, ma anche finanziaria e fiscale. Nel caso di Donald, sotto lo sguardo attento della National Security Agency c'erano i suoi conti bancari, le transazioni delle carte di credito, le rilevazioni fiscali, tutto incluso nel database di Dragnet.
E tutto materiale che per l'occasione può essere utilizzato, contro Trump o contro qualsiasi cittadino, come forma di ricatto o per la costruzione di dossier, illegali, funzionali a screditare gli interessati ad occasione buona. O, più "legalmente", per la "costruzione parallela" che serve alle agenzie di indagine governative per creare una versione dei fatti parallela a quella reale sull'origine di un procedimento di indagine nei confronti di un soggetto imputato, ufficialmente per motivi di sicurezza; tale modalità denunciata in questo articolo della Reuters nel 2013, a cui si farebbe grande ricorso proprio grazie alla vasta mole di dati forniti dalla NSA, presenterebbe però dubbi di costituzionalità, perché minerebbe la possibilità difensiva dell'imputato [vedi articolo in italiano qui].
Tornando a Trump & Co., nell'elenco delle persone a lui vicine intercettate compare anche l'ex moglie Ivana, intercettata presso la sua residenza privata di New York.
I dati in possesso di Zullo ed Arpaio riguardano però un periodo di gran lunga precedente alla discesa in campo di The Donald come candidato alla presidenza, quindi non sono utili a dimostrare l'effettivo spionaggio, da parte dell'amministrazione Obama o del suo personale, del candidato repubblicano. Forniscono però validi motivi di riflessione, ad oggi totalmente taciuti dai mezzi di informazione, anche in Italia, insieme alla stessa notizia riportata da Infowars: se Trump era intercettato insieme a mezza Trump Tower sin dal 2004, difficile credere che tali intercettazioni possano essere terminate proprio quando il peso politico del personaggio aumentava esponenzialmente, considerate anche le sue iniziali prese di posizione sulla reale nascita di Barack Hussein Obama negli Stati Uniti d'America (Trump sosteneva inizialmente, come Hillary Rodham Clinton, che il piccolo Hussein fosse nato in Kenya e quindi la sua nomina alla presidenza degli USA non fosse legalmente valida). Ma queste sono appunto ipotesi, e possibili spunti di riflessione.
Certa invece sembra la presenza nel database di Dragnet anche del già citato Alex Jones.
Il conduttore radiofonico infatti sarebbe stato sotto sorveglianza telefonica e finanziaria nel 2006, e ha confermato che l'indirizzo ed il numero telefonico che compaiono nei registri di Arpaio corrispondono a quelli da lui usati all'epoca dei fatti.
Tutti gli altri dati delle persone intercettate sarebbero stati verificati da Arpaio stesso, che conferma così la validità della documentazione raccolta e, insieme a Zullo, si dice pronto a condividerle con chi di dovere, inclusi l'FBI, il Dipartimento di Giustizia, il Dipartimento per la Sicurezza Interna, la Casa Bianca, e membri del Congresso, sia in toto sia in parte, o anche solo per la parte che riguarda le intercettazioni di Trump e collaboratori.
Zullo ha spiegato che Arpaio sarebbe entrato in contatto con queste informazioni nel corso di un'indagine sul progetto Dragnet svolta tra Ottobre 2013 e Gennaio 2015, nel corso della quale numerose informazioni gli sarebbero state fornite da Dennis Montgomery, che ha lavorato come subappaltatore della NSA a numerosi progetti di sorveglianza, in particolare per sviluppare software in grado di violare i computer, che sono stati utilizzati per operazioni di sorveglianza e schedatura di cittadini statunitensi, spesso senza giustificazione legale. Secondo Zullo, già a partire dal 2013 Montgomery avrebbe condiviso con gli investigatori le informazioni da lui raccolte (eppure, di tale operazione si apprende l'esistenza solo oggi).
Potete leggere l'articolo completo di Jerome Corsi qui:
https://www.infowars.com/nsa-documents-prove-surveillance-on-donald-trump-and-alex-jones/