“11 settembre, l’atto d’accusa:
‘L’America non era preparata’
L’America e i suoi leader non
furono in grado di capire la gravità delle minacce di Al Qaeda e
l’11
settembre divenne così una realtà, scrive Alberto Flores
D’Arcais sulla Repubblica.
Dopo un anno
e mezzo di lavoro, dopo aver interrogato e ascoltato un migliaio di
persone, dai familiari delle vittime al presidente degli Stati Uniti,
dopo aver passato al setaccio due milioni di pagine di documenti,
alcuni segretissimi, la commissione nazionale sugli attacchi
terroristici agli Stati Uniti ha presentato ieri il suo rapporto
finale: 567 pagine di ricostruzione, valutazioni, considerazioni e
accuse.”
O Vittorio Zucconi,
sempre su La Repubblica, che
scrive della “nazione burocratica sconfitta dalla fantasia dei
terroristi”: “Il rapporto ci
spiega ora che il successo di al Qaeda non fu colpa di Clinton o di Bush, ma fu il prodotto
della nostra incapacità di "immaginare" tanta protervia e tanta
aggressività e le parole tentano in fondo di dire ciò che le immagini ci gridano. Il senso di
distrazione, di sicurezza infrangibile, di routine che accompagnava il
nostro modo di vivere fino a quel tempo ormai lontano. ‘Tutti fummo
colti impreparati’, diceva ieri il democratico Lee Hamilton e
quel volume è un’ammirevole ed equilibrata confessione di
‘fallimenti’
politici.”
Dopo le montagne di
incongruenze, anomalie e testimonianze emerse in questi anni questo
è
tutto quanto ci si sente in dovere di riportare all’opinione pubblica,
ovvero un rapporto a dir poco scandaloso stilato da un’ancor più
scandalosa commissione, sull’operato e le conclusioni della quale
nessun “giornalista” si è sentito in dovere di porre delle
domande
pertinenti (e ce n’erano a centinaia nel cassetto…). Alcune citazioni
di membri della commissione e del governo sono autentiche perle:
“Il popolo americano è
stato
corresponsabile dei fatti dell’11 settembre per aver sottovalutato la
minaccia del terrorismo.”
“Quando sono tutti colpevoli,
nessuno è colpevole.”
“Avevamo deciso sin dall’inizio
che non avremmo giocato alla caccia al colpevole.”
“Dovremmo concentrarci sul
futuro, non sul passato.”
Fantastico. Anzi, surreale… per
non dire inquietante. La commissione incaricata di indagare sul
più
grave evento terroristico della storia statunitense in realtà
non
voleva trovare i responsabili… però ha proposto una drastica
riforma
dei servizi: la creazione di un centro contro il terrorismo,
l’inserimento nell’Fbi, la polizia
federale, di una "sezione intelligence interna" sul modello dell’MI5 inglese, e la nomina di un
direttore nazionale distaccato alla Casa Bianca.
Insomma, stiamo assistendo alla creazione di un KGB agli ordini di Bush e della sua
cricca, mentre si cerca di mettere una pietra sopra tutti quei morti
che, dall’11 settembre in poi, invocano giustizia e verità.
E allora, tanto per
rinfrescarci tutti insieme la memoria, dalla prossima settimana vi
(ri)proporrò ogni volta un tassello per tentare di ricostruire
secondo
un’ottica diversa e ben più agghiacciante per le sue reali
conseguenze
e soprattutto per il suo significato, quello che accadde prima, durante
e immediatamente dopo quel tragico 11 settembre 2001. Cominceremo da
una breve ma esaustiva analisi dell’attacco al Pentagono, con la
quale mi propongo di dimostrare una volta per tutte che nessun aereo
dirottato si è mai schiantato sull’edificio. Successivamente
torneremo
a parlare dell’incredibile fallimento della difesa aerea, del mancato
ritrovamento o della presunta distruzione di sette “scatole nere” su
otto (un caso unico nella storia dell’aviazione e, diciamolo pure,
assolutamente impossibile: nondimeno fra le macerie del WTC
fu
ritrovato quasi intatto il passaporto di uno dei “dirottatori”…), con i
dati dell’unica superstite risultati indecifrabili. E proseguiremo
andando a riesaminare le innumerevoli anomalie che la commissione
d’inchiesta si è ben guardata dal prendere in considerazione, e
che
pure meriterebbero risposte esaurienti (l’ultima in ordine di tempo
è
la distruzione da parte della FAA,
l’amministrazione federale dell’aviazione civile, di tutti i tabulati e
i nastri con le registrazioni delle comunicazioni radio fra i velivoli
dirottati e i controllori del traffico aereo: per quale motivo sono
stati distrutti, e da chi?). In tutta franchezza, non avrei alcuna
voglia di tornare ad occuparmi dell’11 settembre, ma di fronte a questo
sfacciato tentativo di insabbiamento e “normalizzazione” della tragedia
mi è impossibile far finta di niente.
Nel frattempo, per proseguire
con argomenti meno drammatici ma altrettanto degni di interesse, vi
riporto una fra le svariate testimonianze di questo genere che mi sono
giunte ultimamente:
“In merito agli strani eventi
atmosferici di questi ultimi giorni, relativi alla caduta di grosse
meteore, vorrei segnalarvi che proprio ieri sera, mentre mi trovavo con
amici ad assistere un concerto in Città Alta di Bergamo, abbiamo
assistito all’attraversamento del cielo di una grossa meteora, un
bolide che si è frantumato o meglio bruciato, proprio sulle
nostre
teste. Presumo che come meteorite fosse abbastanza grosso, in quanto ha
impiegato parecchio tempo per ‘consumarsi’, tanto che la prima persona
che l’ha vista, ha fatto in tempo ad avvisare anche gli altri amici che
erano intenti a guardare il concerto e che quindi hanno alzato lo
sguardo verso il cielo. Sembrava un razzetto artificiale, come quelli
che si sparano a capodanno. Successivamente al passaggio, i miei amici,
hanno visto cadere un’altra meteora, ma di dimensioni ‘normali’, come
le classiche ‘stelle cadenti’.”
Insomma, anche nei cieli
italiani ultimamente si registrano eventi ed attività insolite,
di
natura meteorica e non, dato che pure molti siti che si occupano di
ufologia rigurgitano di segnalazioni: è un altro argomento del
quale mi
occuperò prossimamente, ma per ora vi lascio con un paio di
recenti
esempi fotografici di fonte NASA, a conferma del
fatto che esiste una vera e propria censura su parte del materiale in
arrivo dal pianeta rosso…