Dopo averne “spizzicato” le parti più importanti nei giorni scorsi, ora mi sono gustato la versione integrale e completa della puntata di “Fuori dal Coro” andata in onda su Rete 4 il 7 settembre (o per essere più precisi, la sezione dedicata al famigerato Green Pass e più in generale alla questione dei vaccini con annessi e connessi).
In primis, i miei più sentiti complimenti a Mario Giordano, che in poco più di un’ora di trasmissione mi ha riconciliato con la professione del giornalista, mai caduta così in basso, soprattutto nel nostro paese. Possiamo interrogarci quanto vogliamo sulle motivazioni che hanno spinto Giordano a realizzare quello che la stragrande maggioranza dei suoi colleghi si è ben guardata dal fare in tutti questi lunghi mesi, contribuendo anzi a promuovere la narrativa ufficiale in ogni modo possibile e immaginabile, senza mai porsi o porre a chi di dovere le domande che la cosiddetta “deontologia professionale” avrebbe imposto. Non è certo un caso che l’Italia, per quanto riguarda gli indici relativi alla libertà di stampa, si collochi agli ultimi posti o comunque molto in basso nella classifica mondiale, indipendentemente dai criteri di valutazione esaminati: l’Ordine dei Giornalisti, ente ormai del tutto delegittimato, si è ben guardato dall’avviare alcun procedimento disciplinare nei confronti di tutti quegli iscritti all’albo che in questi mesi si sono vergognosamente prestati a diffondere notizie palesemente false e/o tendenziose, e delle quali rimane fortunatamente una ponderosa documentazione che verrà utile il giorno in cui, se mai verrà, una nuova Norimberga si occuperà di vagliarla e di condannare coloro che saranno giudicati complici di questi crimini. Come la storia insegna, giustificarsi affermando di aver “eseguito gli ordini” non varrà a salvare questi pennivendoli dalle conseguenze delle loro azioni.
D’altra parte il livello abnorme di corruzione imperante non riguarda certo solo i giornalisti, come ben sappiamo: praticamente ogni settore della cosiddetta “società civile” è ormai marcio fino al midollo, anche se in ognuno di essi emergono numerose e notabili eccezioni, come fiori di loto in mezzo alla melma.
Un giorno questa vera e propria guerra, che per quanto asimmetrica è probabilmente la peggiore che la storia recente ricordi, finirà. Quando quel momento arriverà, potremo riesaminare e valutare appropriatamente quello che è accaduto, come è accaduto e chi, a vari livelli, ne è stato il responsabile. Fino ad allora, dobbiamo resistere e contare su persone come Giordano, che in questo caso potrebbe essere la prima crepa nel mainstream su una abnorme diga di menzogne pronta a crollare. Al momento, si è dimostrato degno del nome della sua trasmissione: davvero una voce "fuori dal coro"…
Una crepa nel muro?
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