David Icke non ha bisogno di presentazioni: ex calciatore, ex giornalista per radio e tv, ex portavoce del Green Party britannico, oggi è uno degli scrittori più affermati a livello internazionale nell’ambito della controinformazione e del cosiddetto “complottismo”.
Sempre di più sono le persone che lo seguono, e questo perché i suoi contenuti offrono una visione molto più chiara e dettagliata rispetto ai mass media e alle testate giornalistiche tradizionali, la cui informazione – secondo David – resta troppo in superficie.
Il 22 ottobre del 2016, David Icke è tornato in Italia dopo ben cinque anni di assenza, e lo ha fatto in grande stile, con una conferenza-fiume parte del suo tour World Wide Wake Up, che si è tenuta al Palacongressi di Rimini da mattino a sera, e che ha visto la partecipazione di più di 1500 persone.
A parte qualche piccolo problema di acustica e di organizzazione (come un overload a tratti fastidioso e il mancato rispetto delle tempistiche degli interventi dato che sia la traduzione che il rimbombo rallentavano un Icke… abituato a cuffie distribuite ai partecipanti) la conferenza è stata ricchissima di informazioni, soprattutto per chi sapeva poco di lui e voleva approfondire.
Per un lettore come me, invece, che ha letto la stragrande maggioranza dei suoi libri, si è trattato di un piacevole ripasso.
David è un uomo con una tempra e un’energia incredibili: le ore spese sul palco a parlare e a parlare (senza neanche fare una pausa per bere un bicchiere d’acqua!) mi hanno fatto capire quanta passione e quanta vigoria ci siano nei suoi monologhi.
In lui ho visto un uomo vivo, lucidissimo, soprattutto autoironico, quando sorrideva di come moltissima gente, ancora oggi, lo definisca pazzo o peggio ancora bugiardo per via delle teorie sui cosiddetti rettiliani.
Icke ha parlato di Nuovo Ordine Mondiale, alieni, transumanesimo, politica, economia, spiritualità, il tutto cercando di “unire i puntini” proprio come fa in tutti i suoi testi.
Il primo concetto importante che ha affrontato – era prevedibile – è stata la differenza tra normalità e follia, dove la prima è l’aderenza ai canoni tradizionali (a questo modello di realtà) mentre la seconda è per chi cerca di andare oltre, magari connettendo proprio i cosiddetti puntini.
“Se il mondo è folle” afferma David “dato che la follia è l’esperienza più comune (la cosiddetta normalità), allora è il folle a essere sano di mente. Quando capisci che il mondo è interamente folle, tutto ha più senso. Siamo concentrati su un piccolo puntino che può essere la nostra professione, la squadra di calcio e via dicendo, e dimentichiamo ogni volta il disegno, in pratica la figura geometrica che ingloba anche questo puntino.”
Il lungo intervento di Icke si può dividere – come sottolineato dallo stesso scrittore – in cinque parti, ciascuna con interrogativi essenziali, cui l’umanità ha l’obbligo di rispondersi pena restare in un’ignoranza ormai che non solo si fa basilare, quanto soprattutto clamorosa.
WHERE (DOVE)
Nella prima parte, Icke cerca di spiegare dove ci stanno portando: abbiamo una élite che è meno dell'1% e che possiede – guarda caso – più del 50% della ricchezza mondiale.
Possibile che sia una coincidenza?
Abbiamo in tutto il mondo uno stato di polizia che avanza per i motivi più disparati: sommosse popolari, guerre, immigrazione, criminalità; e sempre più persone vivono in un cocente stato di povertà.
David afferma che il governo mondiale non è un progetto futuristico, è già qui: basti pensare ai vari G7 e G20, o ancora alle unioni continentali che si fanno sempre più strette ed eterodirette (quella europea è la più avanzata).
Icke parla di un ragno al centro di una grossa ragnatela, i cui fili sono composti da società segrete, massoneria, Club di Roma, Bilderberg, tutte organizzazioni che impongono ai media e ai vari settori commerciali il programma, e cioè come ipnotizzare e obnubilare le masse per occultare questa unica e terribile cospirazione.
“Il mondo” spiega Icke “è un programma di controllo delle percezioni dalla culla alla bara, e l’obiettivo è quello di farci vedere il mondo con gli occhi di questo sistema, cioè con gli occhi del ragno”.
“Se controlli la percezione” chiosa Icke “controlli tutta la realtà”.
In sostanza, stiamo creando un mondo di non pensatori, a partire dall’educazione primaria, che programma e sviluppa solo il nostro emisfero sinistro celebrale (quello razionale) mortificando la creatività, la passionalità e l’immaginazione.
L’università fa lo stesso, mentre quando si entra nel mondo del lavoro si porta questa massa di conoscenze sclerotizzate in tutti i settori, creando – di fatto – una massa di automi inconsapevoli.
HOW (COME)
Qui Icke ci spiega che non solo si controllano le nostre percezioni attraverso l’educazione scolastica, ma anche attraverso quella dei nostri genitori (a loro volta programmati).
Altri “educatori” essenziali sono i media, ovvero poche corporation che da sole tengono in piedi molti canali televisivi apparentemente diversi (solo nel nome).
Quello che fanno questi media è mantenere il dibattito in superficie, dato che tutto ciò che esula – e che va un po’ più in profondità – fa parte della cosiddetta “teoria della cospirazione”.
Un altro fantastico modo per controllare le masse è la gestione mondiale del denaro: esso ormai non esiste, è solo credito (denaro virtuale), nasce dal nulla e come debito, sicché, per ripagarlo, servono gli interessi che non esistono nella struttura monetaria, e che ci tengono costantemente schiavi in modo altrettanto inconsapevole.
Da non sottovalutare è l’illusione della scelta politica, dato che ogni paese in realtà è monopartitico, ovvero gli schieramenti politici hanno lo stesso padrone (chi presta i soldi alle nazioni e a loro per le campagne elettorali).
Le tecniche più importanti per irretire le masse, secondo Icke, restano due: la prima è “problema-reazione-soluzione” (si crea un problema come può essere la fittizia crisi economica o il terrorismo finanziato dall’élite, si aspetta la reazione e si offre come soluzione l’accentramento dei poteri e la perdita dei diritti e delle libertà); la seconda è “nessun problema-reazione-soluzione”, ovvero la semplice percezione del problema che diventa tale grazie ai media.
L’élite, grazie a queste tecniche, riesce a giustificare perfino le guerre: per queste, guarda caso, i soldi non mancano mai.
Icke asserisce, infine, che con i soldi che gli Stati Uniti spendono per le guerre si potrebbero comprare case per ciascun americano per il valore di un milione di dollari ciascuna.
Purtroppo le guerre servono all’agenda, insomma sono essenziali per far progredire il piano della stessa élite.
WHAT (COSA)
Qui Icke si concentra sulla geopolitica internazionale, asserendo che già nel libro di Brzezinski “La grande scacchiera” si parlava della destabilizzazione di tutti o quasi i paesi dell’Asia, invasi o piegati per realizzare pienamente l’agenda.
Il Medioriente, in particolare, è importante perché è da lì che proviene la stirpe dominante, ecco perché lo si vuole espugnare e dominare completamente.
Icke parla a tutto campo di Siria, Libia, Afghanistan, Iraq, delle guerriglie come l’ISIS, ma anche delle cosiddette “primavere arabe” o “rivoluzioni colorate”, in pratica sobillazioni provocate ad arte per dare l’impressione di una non invasione forzata.
E la terza guerra mondiale? David ci spiega che è in agenda – lo sostiene da tempo – e che sarà tra Occidente versus Russia e Cina.
Attualmente in Siria – dove è in corso un terzo conflitto globale sebbene in scala ridotta – gli aerei americani vengono verniciati con i colori russi prima dei bombardamenti, il tutto mentre la NATO continua a provocare militarmente l’orso russo ai suoi confini e Russia e Cina fanno sempre più manovre militari congiunte.
Putin, insomma, sta sparigliando le carte, mentre l’America resta il paese dei buoni… che ammazzano per mantenere la pace!
“La sede dell’ISIS, di Al-Qaeda e di Boko Haram è solo una” – chiarisce David – “e cioè il Pentagono”.
David però, in questa parte del suo intervento, si spinge ancora oltre, spiegando ai presenti cosa noi siamo per davvero: ecco che la spiritualità diventa improvvisamente protagonista, e la conferenza si fa non solo più bella e dolce, ma a tratti addirittura poetica.
David chiarisce che noi siamo eterna consapevolezza, la stessa unica energia, che si esprime temporaneamente in una forma corporea che vede e sente meno dell’1% dell’intero spettro visivo ed acustico.
“We are all One”
ripeterà più volte fino alla fine.
Quello che vediamo – spiega Icke – è paragonabile a ciò che si vede con una torcia in una stanza buia. In sostanza, quando si muore, si accendono le luci.
“La paura della morte nasce dall’ignoranza della vita” dichiara sorretto da uno scroscio di applausi.
Icke comincia, dunque, a spiegare la natura della realtà, ovvero che niente è fisico, che tutto è in forma d’onda, e lo fa citando più volte Einstein e prendendo in prestito molti termini – e massime – sia dalla fisica tradizionale che da quella quantistica.
WHO (CHI)
Eccoci arrivati al punto più controverso delle tesi di Icke, ovvero chi è il cosiddetto ragno, chi c’è dietro a tutta questa cortina fumogena… che chiamiamo “sistema”.
Secondo gli gnostici, gli arconti erano energia pura, e restano i veri dominatori di questo mondo, dato che hanno “hackerato” il Pianeta provocando con esso la cosiddetta “caduta dell’uomo”.
Icke spiega che il demiurgo è il primo di questi arconti: gli gnostici pensavano si trattasse del “Dio” Yahweh della Bibbia.
Gli arconti, sempre secondo le antiche tradizioni gnostiche, imitano ma non innovano; sono esperti d’illusioni, maestri dell’inganno e dell’inversione, e possono manifestarsi, attraverso particolari processi, anche nei contenitori umani.
Ebbene Icke afferma che queste espressioni di forma distorta si trovano a loro agio nei cosiddetti rettiliani ma anche nei grigi, nonché in esseri umani definiti ormai psicopatici.
Il virus che inoculano costantemente nella società – in tutte le società – è quello della paura: in sostanza, essi vogliono che le nostre vibrazioni siano le più basse possibili, in modo da interagire con noi e succhiare letteralmente le nostre energie (di cui si nutrono continuamente).
Il risultato – spiega David – è una società senza cuore, predatoria, dove il sentimento e l’immaginazione vengono spenti per lasciare spazio a un freddo raziocinio inutilmente calcolatore.
Icke parla anche degli ibridi creati per controllare il mondo e tenerlo in questo stato vibrazionale, e si chiede perché sia così incredibile pensare in questo modo, dato che nulla in realtà è solido, e dato che già celebri serie tv come Visitors o film come Avatar (film il cui fine resta la programmazione preventiva delle masse ma anche la vera consapevolezza per pochi) parlavano chiaramente di infiltrazione aliena nell’umanità.
WHY (PERCHÉ)
Eccoci arrivati all’ultimo punto, forse il più importante: perché ci fanno questo? Perché questo governo globale vuole dominarci completamente?
Il motivo principale – come già accennato nel punto precedente – è perché per gli arconti siamo una fonte inesauribile di energia; la paura, inoltre, diventa nutrimento per gli stessi esseri umani, che cadono in massa in questa bassa frequenza.
I rettiliani, in particolare, sono tra le razze più affamate di questa bassa energia, e per questo ci hanno donato la loro mente.
Il cosiddetto “cervello rettiliano”, responsabile dell’aggressività, del potere, della reputazione, della territorialità, della gerarchia e dell’autorità, è parte dell’hackeraggio dell’essere umano (e non solo) giacché tutto in realtà è stato hackerato.
David ritorna ancora una volta alle cosiddette “bloodlines”, alias politici (alcuni), famiglie reali, magnati come i Rothschild, e afferma che esistono solo per mantenere il programma… di nutrimento.
Molti veggenti notano perfino un’aura rettiliana intorno a queste persone.
Dopo aver parlato di transumanesimo e di come vogliono integrarci se non sostituirci – in parte – con dei veri e propri robot più affidabili, Icke torna ancora una volta alla spiritualità, perché solo un innalzamento globale della frequenza può distruggere queste forze.
Purtroppo, finché crederemo solo a ciò che è visibile, la maggior parte di noi resterà cieca e sorda.
Dovremmo capire oggi, più che mai (visti i tempi in cui viviamo) che sono molte le cose che non si vedono ma che esistono: solo perché una cosa non la vediamo, insomma, non vuol dire affatto che non esista!
Come avrete intuito, questo è solo un piccolo, anzi minuscolo riassunto della mole di dati, argomenti e informazioni che David ci ha regalato il 22 ottobre.
Personalmente, sono davvero contento che questo scrittore abbia fatto breccia nella mia vita.
Devo molto a lui: se non altro, ho in tasca qualche “perché” in più rispetto alla massa, poiché – avrete capito anche questo – per il “sistema”… sia la vita che la morte devono rimanere due misteri insormontabili.
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