Molti Amici e Colleghi, dopo aver letto le “caustiche” annotazioni che, come Lunar Explorer Italia, molto spesso (purtroppo…) siamo costretti ad usare per commentare una buona parte dei frames NASA in arrivo dallo Spazio (la Luna, Marte e Saturno in particolare), si sono chiesti – e quindi ci hanno chiesto – che senso abbia il Lavoro di quei Ricercatori (Professionisti o Dilettanti non fa differenza) che, come noi, impiegano quale strumento prioritario (se non esclusivo) di ricerca ed investigazione, proprio le immagini.
“Che senso ha – recita la domanda precisa – perdere tempo e denaro ad analizzare della documentazione che, come appare ogni giorno più ovvio (e come Voi stessi stigmatizzate), è intrinsecamente falsa o, quanto meno, così pesantemente alterata e taroccata dall’essere, in fondo, largamente inaffidabile ed assolutamente non veritiera?”.
Bella domanda, soprattutto logica ed inevitabile: che senso ha il nostro Lavoro?
Oppure, tanto per essere più chiari, mettiamola in questo modo: che serietà e quale affidabilità possiamo riconoscere al nostro Lavoro se la “fonte” che utilizziamo per svolgerlo è, per nostra stessa ammissione, una fonte spesso (troppo spesso!) poco seria e quasi sempre inaffidabile?
Ebbene, nel momento esatto in cui abbiamo iniziato a pensare ad una risposta, ci siamo accorti che, in realtà, l’intero approccio alla materia – anche per colpa dei Divulgatori come noi – è stato proposto in maniera sbagliata e distorta.
Ma spieghiamoci meglio.
Troviamo un difetto nell’immagine “x” in arrivo da Saturno (dove la Sonda Cassini-Huygens sta davvero facendo un meraviglioso lavoro) e ci chiediamo: come mai?
Risposta istintiva: colpa del cover-up. Colpa della NASA.
Poi, in una serie di frames Spirit ed Opportunity, notiamo che l’orizzonte ripreso è offuscato e che, globalmente, svariate immagini sono di qualità più scarsa del normale: come mai?
Risposta ancora una volta istintiva: è sempre colpa del cover-up. È sempre – SEMPRE! – colpa della NASA
Come ovvio si potrebbe andare avanti per pagine e pagine, ora citando un impressionante quantitativo di “stranezze spaziali” – talvolta più significative e misteriose e talvolta meno – ed ora, parallelamente, provando a redigere una lista – che alla fine riuscirebbe comunque lunghissima – di “stranezze digitali” (alcune delle quali potrebbero essere tranquillamente classificate come possibili manipolazioni mentre altre – tante altre – dopo qualche analisi effettuata seriamente si risolverebbero in semplici difetti dell’immagine).
Ok, ma qual è il punto nodale della questione?
Il punto è che, laddove la “stranezza” rimane indecifrabile o non interpretabile (in tutto o in parte), noi istintivamente pensiamo (e ci mettiamo anche Lunar Explorer Italia dentro, ovviamente) al cover-up, alla NASA quale strumento di mera propaganda – della Tecnologia Aerospaziale Americana – e non come alla più grande, famosa e tecnicamente valida Agenzia Spaziale del Mondo.
Non pensiamo (o almeno non pensiamo “subito”) a possibili tracce, sui frames controversi, del verificarsi di eventi naturali (ancorché ignoti), né consideriamo in prima battuta (come invece dovremmo) l’eventualità che le stranezze irrisolvibili sìano solo difetti delle immagini, determinati dal fatto che una tecnica fotografica perfetta – ergo capace di eliminare per sempre il rischio di creazione di quelli che si chiamano, in gergo, “photo o image-artifacts” – ancora non esiste.
No.
Ciò a cui pensiamo e che visualizziamo, subito ed istintivamente, è solo un nugolo di sinistri individui che indossano la mascherina (tipo chirurghi in sala operatoria), vestiti – ovviamente – di bianco e chiusi in laboratori preferibilmente sotterranei e top-secret (ovvio: militarmente ultra-protetti), i quali ricevono le immagini in arrivo dallo spazio, le guardano e studiano per primi e poi, dopo aver individuato i frames più importanti – magari quelli che riprendono Forme di Vita Aliene o Navi Spaziali in transito davanti agli occhi meccanici di Sonde Orbitali e Rover Marziani – li alterano, li cancellano, li manipolano, li sbiadiscono, li confondono…
Insomma li distruggono, in fondo ed infine, dando poi al Mondo solo la versione “edulcorata” e “tranquilla” di quella modestissima porzione di Universo che stiamo – come Umanità – faticosamente esplorando da circa mezzo secolo.
Roba da X-Files, insomma.
Ma è questa la Verità?
Forse sì e forse no. Il problema è che non è neppure questo il punto cardine della questione.
Il punto cardine è (anzi: dovrebbe essere!) nel fatto – incontestabile, secondo noi – che lo scopo vero, reale e naturale del lavoro dei Liberi Ricercatori (Professionisti e Dilettanti) non è certo e non è comunque quello di fare gli “Agenti Segreti”, nè gli scrittori/inventori di scenari sulla divulgazione scientifica i quali appaiono molto più prossimi alla Fantascienza (ed alla Fantapolitica) di bassissima lega, piuttosto che alla diffusione delle informazioni e delle conoscenze (anche ai livelli più modesti e superficiali immaginabili).
Lo scopo del lavoro dei Ricercatori-Divulgatori – come noi – è solo quello di acquisire informazioni, studiarle, analizzarle e quindi riproporle, “criticamente” magari, al Grande Pubblico degli Appassionati.
Evidenziando le “stranezze”, certo – e forse questa è la parte più bella del Lavoro –, ma senza “inquinare” la sensibilità e l’intelligenza dei Lettori proponendogli sempre delle ipotesi non solo monodirezionali (per esempio: quando non si capisce qualcosa all’interno del frame, l’unico motivo è perché l’immagine è stata cover-uppata e manipolata dai militari Americani), ma anche – sempre più spesso – del tutto aprioristiche e quasi completamente insostanziabili.
Ora Voi potreste anche – legittimamente – chiederVi e chiederci “perché – dopo tutto quello che è stato pensato, detto e scritto di male sulla NASA – adesso vi trovate a svolgere questa (sperticata e quasi disperata) difesa dell’Ente Spaziale più grande del Mondo?”
Anche questa è una bella domanda e questa, attenzione, è la nostra (speriamo bella!) risposta: lo facciamo perché – ed è la pura Verità – se la NASA non ci fosse (cioè non esistesse) e non ci elargisse, a piene mani e gratuitamente, tonnellate di materiale, ogni giorno, da cinquant’anni a questa parte, allora non ci sarebbero neppure i Liberi Ricercatori ed i Divulgatori Scientifici.
Non ci sarebbero elementi e spunti sufficienti per dare agli Studiosi – come agli Appassionati di Astronomia, di Scienze Planetarie, di Ufologia, di Anomaly Hunting etc. – la forza stessa di esistere come autentici Movimenti Intellettuali.
Non ci sarebbe crescita dialettica e scientifica (convenzionale o alternativa), perché non avremmo la materia prima su cui questa crescita si fonda: il possesso di informazioni.
Informazioni magari – ed in parte – anche distorte, o incomplete, o addirittura mendaci, ma informazioni.
Informazioni che, nel nostro campo, vogliono dire e significano dati, fotografie, testi, interpretazioni, programmi e chi più ne pensa, più ne aggiunga.
La NASA, che piaccia o meno, ha dato la più colossale spinta a tutti coloro che “masticano” Astronautica ed Astronomia – professionalmente e/o amatorialmente – dal momento stesso in cui è nata ed ha iniziato a funzionare.
Ora, che il Tempo (quello con la “T” maiuscola) e la (sporca) “politica” (con la “p” minuscolissima…) ne abbiano corrotto e distorto, oltre che una parte degli Uomini che la formano e che la rendono “viva”, anche le finalità ed i metodi operativi originali è indubitabile: saremmo degli ingenui se non fossimo consapevoli di questo.
Ma da qui a ritenere la NASA come la longa (e disarmata, ma non per questo poco pericolosa) manus della Disinformazione (nel campo dell’Astronomia, dell’Astronautica e, più in generale, di tutto ciò che riguarda l’investigazione dello spazio), secondo noi, ce ne passa!
Va pure detto, ad onor del vero, che a generare questa – distorta ed erronea – convinzione in una larghissima percentuale di Appassionati di tutto ed in tutto il Mondo ha concorso la NASA stessa, ora con i suoi (storici) “silenzi” (a fronte di domande “imbarazzanti”…), ora con le sue mostruose stupidaggini (tipo la presunta “perdita” dei filmati Apollo 11 originali), ed ora con le sue (ci sono e va detto) evidenti ed indubitabili manipolazioni operate su tantissimo materiale.
Questo è vero, ma resta un fatto: non tutto quello che arriva dalla NASA è, per semplice “Legge di Provenienza” (e checchè ne dicano tantissimi Ricercatori ed Appassionati, Italiani e non), falso, o manipolato o, comunque, da buttare.
Ed ora pensateci bene…
Forse (forse!…) è proprio questa la vera “magia” della vera Disinformazione: alterare una parte (magari anche piccolissima) del materiale originale emesso e quindi, così facendo, togliere valore e credibilità a TUTTO il materiale esistente.
Contaminare – con sfacciataggine e perversa genialità – l’evidenza costituita da una minuscola porzione del materiale rilasciato per poi giungere, nel tempo, ad inquinare la percezione del totale del materiale esistente e disponibile.
Insomma: tolta credibilità, sostanza ed autorevolezza a qualche particolare, a qualche infimo dettaglio, si può comunque riuscire (come, a quanto e per quanto vediamo, si riesce – ancora si parla, ad esempio, della Conquista della Luna come di “fesseria planetaria”…) effettivamente a smontare l’incredibile potenza ed evidenza del totale: un lavoro di de-bunking inverso e perverso davvero fantastico.
Un lavoro di fine inganno, che solo delle menti geniali (o malate?) potrebbero aver congegnato e realizzato.
Delle menti che, qualora ci fossero davvero, dovrebbero stare, diremmo ovviamente, “a monte” della NASA.
Ma qui non parliamo né di Fantascienza, né di Fantapolitica: esistono, in Italia e nel resto del Mondo, tanti altri Professionisti che si occupano – certo meglio di noi – di entrambe.
Qui stiamo solo parlando della NASA.
Chi è la NASA?
Che cosa è la NASA?
Ebbene la NASA (National Aeronautics and Space Administration), in sé, è solo una (gigantesca) Società.
Una colossale struttura formata da migliaia di Professionisti (Scienziati, Ricercatori, Ingegneri, Tecnici delle Comunicazioni, Tecnici delle Immagini, etc.) che lavorano, con estrema professionalità e dedizione, ogni giorno, 365 giorni l’anno, per portarsi a casa uno stipendio (direttamente) e quindi per mettere (indirettamente) a conoscenza ed a disposizione di Professionisti ed Amatori che osservano da tutto il Mondo – ed i quali formano, assieme agli Appassionati, quello che si chiama “Grande Pubblico” – tutto ciò che accade “sopra le nostre teste”.
Sopra le nuvole.
Nello Spazio, insomma.
Questa è la NASA: non dimentichiamolo.
Non facciamo generalizzazioni inappropriate e grossolane ed evitiamo (e lo dico anche a noialtri, Liberi Ricercatori e Pensatori) di identificare la NASA sempre e per forza con la CIA, o l’NSA, o con i “Militari” o – peggio del peggio – con la globalità della disgraziatissima Amministrazione Bush: questo sarebbe un clamoroso errore di prospettiva il quale, nel tempo, potrebbe anche risultare imperdonabile (oltre che ingiusto).
Alla NASA c’è chi “bara”, lo sappiamo, ma non tutti barano alla NASA.
Alla NASA c’è chi “offusca e confonde”, “alterando e manipolando”, ma sono pochissimi quelli che si rendono colpevoli di questa mostruosità intellettuale.
E costoro, forse (anzi: certamente), non fanno neppure parte della vera NASA.
Togliere, definitivamente, credibilità alla NASA, significherebbe – in maniera immediata e diretta – togliere credibilità anche a tutti i Movimenti Scientifici, Mèta-Scientifici e Para-Scientifici che sulla NASA (e sul suo Lavoro) poggiano e fondano il 99% delle loro riflessioni, elucubrazioni, intuizioni e –talvolta – scoperte vere e proprie.
Attenzione, quindi, a quello che facciamo, diciamo e scriviamo. Eliminata la NASA, se ci pensate un attimo, che cosa resta?
Resta l’ESA che, con tutta la sua spocchia ed arroganza (tipica della tradizione culturale mittel-Europea), manda una Sonda intorno alla Luna (SMART-1) per quasi un anno e non è capace di produrre immagini decenti della superficie lunare se non per testimoniare le ultime ore della Sonda stessa!
L’ESA: un’Agenzia Spaziale che riesce ad inviare una Sonda in orbita attorno a Marte (Mars Express) e poi tutto quello che riesce a fare – per il Pubblico, e cioè (anche) per Voi! – è mostrare delle ignobili immagini che non sono neppure reali, ma solo ricostruzioni digitalizzate di (presunte) riprese orbitali!
Chi altri?
Forse la splendida JAXA (l’Agenzia Spaziale Giapponese da noi stessi – erroneamente – sopravvalutata) che, dopo essersi resa protagonista di un autentico “miracolo” (quello di riuscire a collocare una Sonda nei pressi dell’unico asteroide esistente che – ad oggi – evidenzia l’assenza di crateri (!!!) sulla sua superficie), è pure riuscita – come non si sa, ma ce l’ha fatta… – a rovinare tutto mandando la propria Sonda in avaria (cause ignote) e quindi “calando il sipario” su tutto quanto visto e scoperto?
E poi? Chi altri rimane?
La Cina è ancora troppo lontana (e forse, al di là delle più rosee aspettative, ancora “acerba” per lo Spazio) e così pure l’India.
C’è nessun altro?
No: nulla.
Ciò detto e premesso se, a questo punto, togliamo anche la NASA di mezzo (per manifesta inaffidabilità e tendenza alla menzogna…), avremo davvero completato il programma dei Disinformatori e dei (veri) Agenti Devianti.
Mission accomplished: una volta tolto ogni valore e qualsiasi credibilità alla NASA ed al materiale che essa produce e diffonde, avremmo pure tolto valore e credibilità a chi – come noi – lavora su quello che è comunque il miglior materiale di carattere scientifico/spaziale esistente e disponibile al Mondo.
Questo perché avremmo tolto valore e credibilità alla fonte stessa del “comune” sapere.
Questo perché avremmo eliminato il valore dell’Informazione utilizzata e, allo stesso tempo, tutto quanto ad essa connesso e correlato e da essa derivante, e cioè la conoscenza (o almeno una porzione di conoscenza) di quello che sta effettivamente accadendo nello Spazio.
Ecco perché, nonostante tutto (e nonostante i falsi, le manipolazioni, il cover-up e le fesserie belle e buone) la NASA deve continuare ad esistere e deve mantenere – comunque – una buona dose di credibilità.
La NASA deve “vivere” (e noi dobbiamo, anche criticandola aspramente e pesantemente, continuare a credere alla NASA ed a proteggerla – COMUNQUE!) perché, una volta che l’avessimo davvero tolta di mezzo, non resterebbe (davvero) più niente.
Ma sì, a questo punto diciamoci pure la verità e diciamola tutta: se la NASA non esistesse, bisognerebbe comunque crearla.
Oggi più che mai, se la NASA non ci fosse, dovremmo inventarla.
Ed anche alla svelta: per questo, credeteci sulla parola!…