Gli iscritti che frequentano a tempo pieno l'ateneo sono obbligati ad acquistare il telefonino con il trasmettitore GPS, brandizzato Rave Wireless – che fornisce la tecnologia di sicurezza – e con integrato un piano tariffario offerto dalla telco Sprint. Agli studenti è concesso inviare un numero illimitato di SMS, sono garantite chiamate gratuite dopo le 19:00 e 50 minuti spendibili per il resto delle comunicazioni ogni mese, il tutto al prezzo di 210 dollari per semestre.
Il piano tariffario non brilla per convenienza, ma è un'offerta che non si può rifiutare.
Il prezzo cospicuo del servizio è giustificato dalla presenza del segnalatore GPS che dovrebbe incrementare sia la sensazione che la effettiva sicurezza degli studenti, che si trovino a vivere nel campus o meno.
Il trasmettitore è normalmente disattivato, e può essere acceso assieme ad un timer o istantaneamente: nel primo caso, dopo 20 minuti dall'accensione partirà la segnalazione alla polizia, che vedrà comparire sullo schermo il puntino lampeggiante a indicare la presenza di chi ha acceso l'allarme, assieme ai dati anagrafici pre-registrati.
Attualmente, il cellulare-GPS è a disposizione di 6mila studenti su una popolazione complessiva di 13mila unità. La spesa totale per il programma ammonta a circa 2 milioni di dollari e, nonostante il costo non proprio modico, l'università sostiene di investire esattamente quanto ricavato dai contributi degli iscritti che vengono forniti di terminale.
Ma funziona? Non particolarmente bene, a giudicare dai risultati dopo oltre un anno dalla piena operatività del sistema: i timer vengono attivati tra le cinque e le dieci volte a settimana, e almeno una volta al mese l'allarme con relativa segnalazione della posizione su GPS è ingiustificato.
Il sergente Paul Giardino sostiene che i falsi allarmi non sono un problema ma anzi un'opportunità, poiché permettono ai 32 uomini della sua squadra di impratichirsi su come gestire una potenziale situazione di pericolo al campus.
Raju Rishi, co-fondatore della società newyorkese Rave Wireless, tiene poi a specificare che "non c'è nessun Grande Fratello" nella propria tecnologia GPS, poiché il tracciamento comincia solo quando si accende il segnalatore. Localizzare qualcuno contro la sua volontà implica la necessità di passare per una richiesta formale del giudice, dice ancora Rishi, necessaria anche per una triangolazione sul segnale wireless.
Chi invece si dichiara entusiasta della (dispendiosa) soluzione di sicurezza è Security on Campus, società non profit che ha concesso all'università di Montclair un premio per l'innovazione. Catherine Bath, vice presidente dell'organizzazione, sostiene che la tecnologia verrà probabilmente adottata in un numero maggiore di atenei e istituti educativi. E magari, ha spiegato Bath, anche al di fuori dell'ambito scolastico: "Quando sono fuori con il mio cane la sera, mi piacerebbe avere uno di questi cellulari".
Alfonso Maruccia