tutt’altro
che secondari. Secondo svariati ricercatori e giornalisti
investigativi, si può
essere ragionevolmente certi che il filmato dell’esecuzione sia una
frode, e
che sia stato girato nel carcere di Abu Ghraib. La Voz de
Aztlan ha inoltre completato un’analisi tecnica e isolato
circa 10 secondi della traccia audio alla fine del video in questione.
Si può
chiaramente udire una voce occidentale dire "How will it be done?"
(Come
sarà fatto?). Sembrerebbe proprio che, nella fretta di
confezionare il falso
video per scopi propagandistici, i “tecnici” inavvertitamente si siano
lasciati
dietro numerose prove: potete ascoltare la voce in questa pagina web,
in questa:
solo: in quest’altra pagina web,
visionare i fotogrammi da 9306 a 9368, dove per un
attimo entra in campo sulla parte destra dell’inquadratura la porzione
della
testa di qualcuno che sembra indossare un tipico berretto militare
statunitense.
Si
distingue il collo, l’orecchio sinistro e parte del
berretto, assai somigliante a quello indossato dal militare ritratto
nel
carcere di Abu Ghraib in questa foto:
Come
se non bastasse, Raul Castro Guevara, un chirurgo
esperto in medicina legale di Città del Messico, dopo aver
esaminato il video
della “decapitazione”, ha dichiarato che “non è possibile che
l’individuo nel
filmato fosse vivo e che il suo cuore pompasse nel momento in cui gli
viene
tagliato il collo”. Se così fosse stato, afferma il dottor
Castro Guevara, tagliando
l’arteria
in quel punto ci sarebbe stata una copiosa fuoriuscita di
sangue tutt’intorno. Secondo la sua opinione, il video è una
montatura. (www.rense.com/general52/decap.htm)
Insomma,
potrebbe trattarsi di un’operazione come quella
mirabilmente illustrata dal famoso film “Wag the Dog”, di Barry
Levinson
(uscito in Italia col brutto titolo di “Sesso e Potere”), interpretato
da due
mostri sacri come Dustin Hoffman e Robert De Niro, in cui per
distogliere
l’attenzione dell’opinione pubblica da un presidente in
difficoltà per uno
scandalo di natura sessuale, si costruisce in uno studio televisivo una
guerra
inesistente. Guarda caso, proprio nel bel mezzo della bufera delle
torture
statunitensi in Iraq, salta fuori questo video che ha letteralmente
calamitato
l’attenzione e destato disgusto in tutto il mondo…
Nel
frattempo, con la scusa che questo omicidio sarebbe il
risultato della diffusione delle foto delle torture, il presidente Bush
ha
chiesto al Pentagono di non diffondere ulteriore materiale fotografico
a
documentazione degli abusi, invocando le solite questioni di “sicurezza
nazionale”.
Ulteriori
“stranezze”:
1)
Il nastro evidentemente tagliato e montato, che va da
Berg seduto sulla sedia mentre parla della famiglia a Berg seduto sul
pavimento
coi militanti mascherati dietro di lui, sino a Berg quasi immobile
mentre gli
viene tagliata la testa.
2)
L’audio chiaramente alterato.
3)
Gli “arabi” che leggono pagine della “dichiarazione” e
finiscono col leggere la stessa pagina iniziale, come se non
conoscessero a
sufficienza la lingua per accorgersi su quale pagina si trovano.
4)
Gli “arabi” hanno una carnagione chiara (visibile dalle
mani e da altre parti del corpo non coperte), oltre a pose ed
atteggiamenti
tipicamente occidentali.
5)
Mentre lo tengono a terra, Berg non si muove:
istintivamente, avrebbe dovuto cercare di sfuggire alla presa dei suoi
esecutori.
6)
L’inquadratura non fa vedere se gli occhi di Berg sono
aperti.
7)
Il presunto “urlo” di Berg assomiglia a quello di una
donna e comunque è chiaramente fuori sincrono.
8)
L’individuo nel video assomiglia ben poco alle foto di
Berg diffuse dalla famiglia.
queste e innumerevoli altre anomalie, è presumibile che Berg (o
chi per lui) sia
prima stato ucciso (forse con un’iniezione letale), poi decapitato da
morto (il
che spiegherebbe la mancanza di sangue dappertutto). Insomma, la tipica
PsyOps,
Operazione Psicologica, condotta da una non meglio identificata agenzia
di
intelligence.