8.8 C
Battaglia Terme

CRONACA DI UN MASSACRO ANNUNCIATO di Massimo Mazzucco

Basta risalire di un paio di settimane, nelle notizie che riguardano il Pakistan, per trovare l’annuncio degli attentati di Mumbai fra le righe di questo articolo della Reuters, nel quale il capo della CIA Hayden diceva: "Il fatto che Al-Quaeda operi dalle zone tribali protette del Pakistan rimane il maggiore e più chiaro pericolo per la sicurezza degli Stati Uniti”, e poi aggiungeva che “gli Stati Uniti si sentono frustrati dall’incapacità dei pakistani di eliminare i militanti”.

A conferma del prevedibile “gioco di sponda”, il Daily Times di Islamabad ieri titolava: “L’India guarda male il Pakistan”. [“India gives Pakistan a dirty look”].

La Press Trust of India [equivalente della nostra ANSA] nel riportare il titolo commentava: “Nel mettere in guardia dal gioco delle colpe sugli attacchi terroristici di Mumbai, i media pakistani hanno detto venerdì che Islamabad non va ritenuta responsabile del massacro nel centro finanziario indiano, e che il processo di pace [fra i due paesi] non deve essere lasciato deragliare. Il quotidiano pakistano ha aggiunto che India e Pakistan fronteggiano la stessa minaccia terroristica, e dovrebbero mettere a punto una strategia di coperazione”.

Contro chi, il Daily News non lo ha specificato. E i giornalisti indiani hanno saggiamente evitato di domandarselo.

“Le investigazioni in corso – concludeva l’articolo – hanno rivelato che alcuni attacchi terroristici, che erano stati attibuiti alternatamente al Pakistan o agli indiani musulmani, erano in realtà opera di reti terroristiche hindu”.

Nero docet, of course.

In tutto questo, si incastra alla perfezione la notizia della strana morte del capo dell’antiterrorismo indiano (ATS), Hemant Karkare, che ha ricevuto tre proiettili nel petto, durante l’assedio del Taj Hotel.

Da circa un mese Karkare era diventato il bersaglio di una feroce campagna stampa, dopo aver scoperto – appunto – che un recente attentato, inizialmente attribuito ai musulmani, era invece opera di un gruppo terrorista hindu.

La stampa indiana aveva parlato di “shock nella nazione”, e ne aveva ben motivo: è come se gli israeliani un giorno scoprissero che gli attentati attribuiti ai palestinesi sono in realtà opera degli stessi sionisti.

Le indagini di Karkare avevano sollevato in India una vera e propria tempesta politica, e l’intera ATS era finita sotto il torchio, ricevendo accuse e insinuazioni di ogni tipo.

E così Karkare, mercoledì sera, ha indossato il suo giubbotto antiproiettile, mentre dirigeva le operazioni intorno all’Hotel Taj, ma è stato abbattuto da tre pallottole al petto “partite da un’auto della polizia, che era stata probabilmente sequestrata dai terroristi”.

Bisogna dire che il destino, a volte, è davvero crudele.


tratto da luogocomune


[adrotate group="2"]

ULTIME NOTIZIE

Nexus New Times #169

Un numero di matrice tutta italiana! In questo numero il filo conduttore che connette i...

Nexus New Times #168

Ecco il nuovo numero 168 di NEXUS New Times, che saluta il 2024 con...

NEXT – Sguardo al futuro

  Domenica 19 gennaio dalle ore 14.30 in occasione dell'imminente insediamento di Donald Trump a...

Nexus New Times #167

NEXUS NEW TIMES #167 Sempre Presente e Avvincente!  Ecco il nuovo numero di NEXUS New Times che ancora una...

Continua a leggere su NexusEdizioni.it

[adrotate group="2"]

NOTIZIE CORRELATE

Nexus New Times # 161

NUMERO 161 DI NEXUS NEW TIMES: SEMPRE PIÙ DENSO E PUNGENTE! Cari lettori, eccovi il nuovo...

Manuali occidentali per l’Ucraina “Come diventare un provocatore” rinvenuti nella città russa liberata

La scoperta fatta dalle autorità russe nella regione di Donetsk ha fatto luce su...

Webb celebra il primo anno di scienza con un primo piano sulla nascita di stelle simili al sole

Dal nostro cortile cosmico nel sistema solare alle galassie lontane vicino all'alba dei tempi,...