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L’esca è in arrivo

L’ESCA È IN ARRIVO

Una mossa che sembra il prologo (anche abbastanza evidente e “telefonato”) ad un’operazione false flag, quella che sta arrivando non è una portaerei, è un’esca. Una pedina sacrificabile.

Mentre i missili illuminano i cieli tra Israele e Iran, la USS Nimitz, una reliquia cinquantennale della Guerra Fredda, è ora in rotta verso il Medio Oriente. 

Ufficialmente, serve a “mantenere la stabilità”. Ufficiosamente? Inizia a somigliare molto a un’esca.

Portaerei di classe Nimitz

Questa vecchia portaerei, che avanza pesantemente verso un moderno campo di battaglia missilistico, dovrebbe essere ritirata l’anno prossimo. Questa è la sua ultima missione. I suoi reattori nucleari stanno diventando inaffidabili e il suo valore strategico, in un mondo di armi ipersoniche e sciami di droni, è quantomeno discutibile.

Allora perché inviarla?

E se questo museo galleggiante della Guerra Fredda venisse offerto come pretesto perfetto? Immaginate che venga colpita. Addirittura affondata. Vite americane perse. Proprio al momento giusto, i media fanno come previsto: “Un atto di guerra”. E via con l’indignazione. Le giustificazioni. L’Iran diventa il prossimo Iraq, distrutto e trasformato in un’arma per interposta persona dell’Occidente.

Certo, l’Iran non colpirebbe una nave da guerra statunitense, e Washington lo sa. Ma se la Nimitz venisse attaccata, a chi importerebbe davvero di chi è il nome sul missile?

Che importanza avrebbe se l’aggressore non fosse chi dicevano fosse? La stampa non lo chiederebbe. Non lo fece nel 2003. Non lo fece con la Libia. Non lo farebbe nemmeno ora!

Un altro momento da “A 45 minuti dall’attacco con armi di distruzione di massa” per sferrare il colpo, dando la colpa al solito sospettato. Abbiamo già visto questo copione. Ricordate la USS Liberty del 1967? “Fuoco amico”, sostenevano. Confusione, dicevano. Poi l’hanno insabbiata.

Uno schema familiare: l’esca da sacrificare

Lo schema è familiare: sacrificare una pedina necessaria, per garantire il finale della partita in favore di qualcun altro. Si cerca l’indignazione, il casus belli. Bravi uomini e una vecchia nave, sacrificabili, offerti agli dei della guerra e del profitto.

Quindi chiediamoci: la Nimitz è una dimostrazione di forza o un fiammifero pronto per essere acceso?

Operazioni sotto falsa bandiera

Un’operazione sotto falsa bandiera è un intervento in cui chi lo compie finge di essere il nemico o altri enti e organizzazioni.

La tattica era originariamente usata dai pirati e dai corsari per ingannare le altre navi, navigavano con bandiere di paesi neutrali o amici, stimolando le navi ad avvicinarsi, per meglio attaccarle.

Non di rado l’azione sotto falsa bandiera è compiuta dai governi contro se stessi con l’obiettivo di giustificare una guerra (casus belli) o una repressione militare interna.


Ecco alcune famose operazioni sotto falsa bandiera che hanno innescato o giustificato conflitti militari

1. L’incidente di Gleiwitz (1939) – Germania nazionalsocialista

* Cosa accadde: agenti delle SS tedesche organizzarono un attacco a una stazione radio tedesca, fingendosi sabotatori polacchi.
– Risultato: Utilizzato da Hitler come giustificazione per invadere la Polonia, innescando la Seconda Guerra Mondiale.

2. L’incendio del Reichstag (1933) – Germania nazionalsocialista

* Cosa accadde: il palazzo del parlamento tedesco venne dato alle fiamme; i nazionalsocialisti diedero la colpa ai comunisti.
– Risultato: Permise a Hitler di consolidare il potere. Pur non essendoci una guerra all’estero, consentì a Hitler di ottenere il controllo totale.

3. Operazione Northwoods (1962). USA (Proposta)

* Cosa è successo: un piano del Pentagono declassificato proponeva di organizzare attacchi sul suolo statunitense e di incolpare Cuba (inclusi dirottamenti e attentati).
– Esito: Mai realizzato, respinto dal presidente Kennedy, ma che rivelò la profondità del pensiero dei circoli di pianificazione militare degli Stati Uniti.

4. USS Maine (1898) – Stati Uniti

* Cosa è successo: la corazzata statunitense è esplosa nel porto dell’Avana. La colpa è stata attribuita alla Spagna, senza prove.
– Risultato: Utilizzato per dare inizio alla guerra ispano-americana, “Ricordatevi del Maine!” divenne il grido di guerra.

5. Incidente del Golfo del Tonchino (1964). USA

* Cosa è successo: un presunto attacco nordvietnamita alle navi statunitensi nel Golfo del Tonchino. Le prove erano dubbie o inventate.
– Esito: Utilizzato per approvare la Risoluzione del Golfo del Tonchino, intensificando il coinvolgimento degli Stati Uniti in Vietnam.

6. L’incidente di Mukden (1931). Giappone

* Cosa è successo: i soldati giapponesi hanno fatto saltare in aria un tratto di ferrovia e hanno dato la colpa alle forze cinesi.
– Risultato: giustificazione per l’invasione su vasta scala della Manciuria da parte del Giappone.

7. Affare Lavon (1954). Israele

* Cosa è successo: agenti israeliani hanno bombardato obiettivi statunitensi e britannici in Egitto, con l’intenzione di addossare la colpa ai gruppi egiziani.
– Esito: l’operazione fallì e fu scoperta. Creò una profonda sfiducia, ma non riuscì a innescare la risposta militare desiderata.

8. Il bombardamento di Mainila (1939). Unione Sovietica

* Cosa accadde: l’URSS sparò granate contro il suo stesso villaggio di Mainila e diede la colpa alla Finlandia.
– Risultato: giustificò l’invasione sovietica della Finlandia (Guerra d’Inverno).

9. 11 settembre (2001). USA (Contestato)

* Cosa è successo: Al-Qaeda ha condotto attacchi coordinati, ma alcuni sostengono che gli attori statali li hanno lasciati accadere o li hanno sfruttati.
– Risultato: Utilizzato per giustificare le guerre in Afghanistan e Iraq, la sorveglianza di massa e la “guerra al terrorismo” globale.

10. La USS Liberty (1967). Israele

* Cosa è successo: le forze israeliane hanno attaccato una nave della Marina statunitense in acque internazionali, uccidendo 34 americani.
– Esito: Si sostiene che si sia trattato di un errore. Molti credono che sia stato deliberato, forse con l’intento di attribuire la colpa all’Egitto per trascinare gli Stati Uniti nella Guerra dei Sei Giorni.

11. Incidente di Puumala (1788). Regno di Svezia

* Soldati svedesi con false divise russe attaccarono l’avamposto svedese di Puumala, posto a confine.
– Esito: Casus belli che consentì al Re Gustavo III di avere il supporto del parlamento per muovere guerra alla Russia (Guerra russo-svedese).

Menzioni d’onore (narrazioni altamente sospette o manipolate)

* Armi di distruzione di massa (Iraq 2003). Informazioni inventate e utilizzate da Regno Unito e Stati Uniti per giustificare l’invasione.

* Attacchi chimici in Siria (diversi casi). I media occidentali hanno attribuito la colpa ad Assad con scarse verifiche indipendenti; la notizia è stata usata per giustificare azioni militari.

* La testimonianza dei “neonati delle incubatrici” (1990). Falsa storia sui soldati iracheni che uccidono i bambini in Kuwait; convinse l’opinione pubblica statunitense a sostenere la prima guerra del Golfo.



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