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L’uso regolare delle tecnologie digitali rallenta il declino cognitivo

La demenza digitale non è un problema per chi entra nella terza età, semmai è vero il contrario, perché un recente studio monumentale rivela che l’uso regolare delle tecnologie digitali rallenta il declino cognitivo. Se usata attivamente, la tecnologia è addirittura alleata della salute del cervello.

 

L’uso regolare delle tecnologie digitali rallenta il declino cognitivo

Prima di esaminare le risultanze dello studio, va precisato che la generazione che inizia ora a fronteggiare ora la terza età è quella che ha vissuto in prima persona il passaggio dai dischi in vinile ai CD, dai Commodor 64 ai computer, dai rullini per sviluppare le fotografie alle foto digitali, dai lamenti strazianti del modem 64k alla società costantemente online, e dal telefono con i numeri da comporre girando la rotella al telefonino.

Gli over-50 sono i testimoni della rivoluzione digitale, iniziata in una fase anagrafica della loro vita in cui non era eccessivamente difficile adattarsi ai grandi cambiamenti, apprendere come usare i nuovi strumenti e sfruttarne la comodità. All’arrivo degli smartphone e della social-mania, tuttavia, erano già maturi e strutturati, pertanto relativamente “immuni” a cadere nella dipendenza digitale e a subirne gli “effetti avversi”.

Lo studio che ha rivelato la sorprendente associazione tra uso della tecnologia e rallentamento del declino cognitivo

Pubblicato su “Nature Human Behavior” lo studio ha analizzato i dati di 136 ricerche condotte su oltre 411.000 partecipanti ultracinquantenni. I ricercatori delle università del Texas e Baylor hanno confrontato i risultati di test cognitivi e diagnosi di demenza tra chi utilizzava regolarmente dispositivi digitali e chi ne faceva un uso limitato o nullo. Hanno scoperto che coloro che usano computer, email e smartphone mostrano un rischio nettamente inferiore di declino cognitivo rispetto a chi non ne fa uso.

Le possibili cause del rallentamento del declino cognitivo

Questo effetto protettivo sembra derivare dalla stimolazione cognitiva fornita dall’interazione con le tecnologie digitali. Risolvere problemi, sviluppare idee e comprendere il funzionamento della nuova tecnologia allenano la mente, mantenendola attiva, reattiva e adattiva. A differenza di quanto avviene, ad esempio, per la televisione, che pur essendo una “finestra sul mondo” ha bisogno di ben poche attività e stimolazioni mentali. Leggere le notizie, risolvere quiz, comunicare con amici e familiari, commentare un post, organizzare la vita con l’aiuto di calendari digitali, sono tutte azioni che stimolano e consentono di mantenersi in contatto anche socialmente, magari a dispetto di qualche impedimento fisico.

L’uso regolare delle tecnologie digitali rallenta il declino cognitivo

Sorprendentemente, lo studio non ha evidenziato alcun effetto negativo correlato all’utilizzo di queste tecnologie.

Lo studio apre prospettive incoraggianti per la prevenzione del declino cognitivo.
L’inclusione digitale degli anziani, oltre a favorire la connessione sociale, potrebbe rappresentare una strategia efficace per preservarne le capacità cognitive e mantenere le loro menti attive.



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