Le celebrazioni del 4 novembre
Napolitano: «Prepariamoci a nuove crisi»
Fonte: http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_04/Napolitano_4_novembre.shtml
Una corona d'alloro al milite ignoto. Poi il monito: «Serve nuovo sforzo di coesione nazionale»
ROMA – L’Italia e la sua comunità devono prepararsi «a fronteggiare» nuove «possibili emergenze», nel panorama internazionale, per garantire la sicurezza e condurre alla pace. Questo è il messaggio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto al Paese questa mattina, parlando al Quirinale per le celebrazioni del 4 novembre, Giornata dell'Unità d'Italia e Festa delle Forze armate. «E’ dovere comune di tutti coloro che hanno vivo il senso della responsabilità e del prestigio dell’Italia – ha affermato il capo dello Stato – dare prova di unità nel vigilare, e nel ricercare le strade che meglio possono garantire la sicurezza e condurre alla pace».
TENSIONI – «A nessuno possono sfuggire – ha aggiunto – le preoccupazioni che nascono dall'aggravarsi della situazione in Afghanistan, dall'incombere di gravi incognite nella regione che abbraccia l'Iraq e l'Iran, dal riaccendersi di acute contrapposizioni nei vicini Balcani, dal persistere di tensioni nel quadro politico e istituzionale libanese, dal trascinarsi di una crisi lacerante nel Medio Oriente».
COESIONE – Per fronteggiare le nuove, potenziali crisi che si affacciano all'orizzonte, ha aggiunto Napolitano, «si richiede un nuovo sforzo di coesione nazionale e un concreto impegno per garantire la pace anche al di fuori dei confini della stessa Europa e contribuire alla costruzione di un nuovo ordine mondiale». L'Italia deve fare la sua parte, deve contribuire a «garantire la sicurezza internazionale, prevenire e superare crisi e conflitti in aree vicine e lontane». Questa è «una responsabilità a cui non possiamo sottrarci, che come italiani e come europei non possiamo delegare ad altri».
FORZE ARMATE – Napolitano ha anche chiesto alle Forze politiche a al Parlamento di sostenere gli sforzi per ridurre i costi del dispositivo militare realizzando al tempo stesso una sua ristrutturazione e razionalizzazione per aumentarne l'efficienza e consentire di assolvere ai compiti irrinunciabili con meno unità impiegate.
MILITE IGNOTO – Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva dato il via a Roma, domenica mattina, alle celebrazioni per il giorno dell'Unità nazionale e la Giornata delle Forze armate, deponendo una corona d'alloro sulla tomba del milite ignoto. Ad accompagnarlo, il ministro della Difesa, Arturo Parisi, e il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Gianpaolo Di Paola. Presenti anche le altre maggiori autorità dello Stato: il presidente del Consiglio, Romano Prodi, il presidente del Senato, Franco Marini, il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, e i vertici delle Forze armate. Dopo la deposizione della corona, le Frecce tricolori hanno sorvolato l'Altare della patria.
DATA STORICA – Il 4 novembre è una data storica per l'Italia: il 4 novembre di 89 anni fa, nel 1918, si completava con la fine della Prima Guerra Mondiale, il ciclo delle campagne che portarono all'Unità d'Italia. In quella data il maresciallo d'Italia, Armando Diaz, stilò il famoso «Bollettino della Vittoria» in cui comunicava la rotta dell'esercito austriaco e il successo italiano. Ecco le prime righe del dispaccio dell'allora Capo di Stato maggiore dell'Esercito: «La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita».
UNO DI LORO… Commento di Parvatim
Fonte: http://parvatim.wordpress.com/2007/11/04/uno-di-loro/
“L’Italia e la sua comunità devono prepararsi a fronteggiare nuove possibili emergenze, nel panorama internazionale, per garantire la sicurezza e condurre alla pace. A nessuno possono sfuggire le preoccupazioni che nascono dall’aggravarsi della situazione in Afghanistan, dall’incombere di gravi incognite nella regione che abbraccia l’Iraq e l’Iran, dal riaccendersi di acute contrapposizioni nei vicini Balcani, dal persistere di tensioni nel quadro politico e istituzionale libanese, dal trascinarsi di una crisi lacerante nel Medio Oriente. Per fronteggiare le nuove, potenziali crisi che si affacciano all’orizzonte si richiede un nuovo sforzo di coesione nazionale e un concreto impegno per garantire la pace anche al di fuori dei confini della stessa Europa e contribuire alla costruzione di un nuovo ordine mondiale. L’Italia deve fare la sua parte, deve contribuire a garantire la sicurezza internazionale, prevenire e superare crisi e conflitti in aree vicine e lontane. Questa è una responsabilità a cui non possiamo sottrarci, che come italiani e come europei non possiamo delegare ad altri.”
questo è quello che ha detto oggi il napoletano nazionale, il tarocco per eccelenza della penisola italiota
vi faccio in due righe la traduzione dall’ipocretese ( lingua dei biforcuti ipocriti) all’italiano semplice semplice:
“ragazzi, tra un pò i nostri padroni americani inventeranno con una scusa un’altra guerra, noi non possiamo che inchinarci al loro volere e in silenzio obbedire. d’altra parte lo abbiamo sempre fatto ( dopo la guerra, ovviamente) e poi, scusate, ma io sono qui proprio per eseguire i loro ordini. come dite? i problemi italiani? il nostro stato sociale? i problemi di sicurezza, economici e quant’altro? quello è la catena con cui vi comandiamo. avete bevuto ogni stronzata finora, adesso non incomincere a ribellarvi? vabbè, vorra dire che vi troveremo altri problemi per farvi stare buoni.
pensate sia stato troppo pesante?