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Kalergi, Fichte, Hitler e il nazionalsocialismo

Kalergi, Fichte, Hitler e il nazionalsocialismo

Kalergi, Il conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi è una figura centrale nella nascita dell’Unione Europea, è il fondatore dell’Unione Paneuropea e primo uomo politico a proporre un progetto di Europa unita. Secondo Wikipedia nel dicembre 1921 fu iniziato in massoneria in una Loggia di Vienna della Gran Loggia “Humanitas”, ma ne uscì qualche anno dopo, per evitare che la sua affiliazione nuocesse al suo progetto paneuropeo. Ma Wikipedia ha rimosso informazioni verificate sulla sua pagina, frutto del lavoro di Matteo Simonetti, per tanto la pagina in questione non può essere considerata attendibile e tanto meno esaustiva.

Kalergi La prossima scomparsa degli europei

È lo stesso Simonetti, autore del libro “Kalergi La prossima scomparsa degli europei” Nexus Edizioni a raccontare gli attacchi gratuiti e infondati che la sua opera ha ricevuto.
Il libro è acquistabile sul sito di Nexus edizioni, anche in versione e-book.
Con questa puntata prosegue la collaborazione con Nexus edizioni, dopo le ultime apprezzatissime puntate con Paolo Gila e Paolo Renati.

Kalergi - La prossima scomparsa degli europei – Nexus Edizioni
Kalergi – La prossima scomparsa degli europei – Nexus Edizioni

Il libro, frutto di analisi storiche e documentali, molto approfondite, ha subito innumerevoli attacchi, tutti però falliti e confutati, perché il libro di Simonetti dice il vero ed è per tanto inattaccabile, come confermato dallo stimato prof. Franco Cardini, oltre che dal documenti storici e che contiene, tra le altre cose, gli scritti originali di Kalergi. Perché tutto questo accanimento? Prima di tutto per la teoria del “Piano Kalergi”, definita puro complottismo e che in effetti non esiste, ovvero non c’è mai stato nessun piano Kalergi, ma i suoi scritti e le sue idee sono inequivocabili e puntano alla realizzazione di un’Europa meticcia. Nelle politiche di accoglienza indiscriminata della UE, non si intravvede forse lo stesso obiettivo? A breve gli immigrati supereranno gli europei e il disegno sarà completo.

Allora forse il motivo di tanto clamore, il violento e rabbioso attacco di fact checkers, La 7 di Mentana, della società italiana editori e non solo, vuole proprio nascondere questo, la sostituzione etnica attuata dalle folli politiche europee, che è sotto gli occhi di tutti, appoggiata perfino dal Vaticano che ormai è alla deriva, guidato da un Papa eretico in forte odore di massoneria, traghettata lontano dalla tradizione cattolica e dagli insegnamenti di Gesù.

Con la sua visione di una Paneuropa è stato il primo a progettare e poi realizzare un prototipo di unione europea, è volutamente relegato in posizioni marginali, ma le persone che contano lo conoscono molto bene ed ancora oggi si consegna il premio Kalergi, premio ritirato da personaggi importantissimi della politica per esempio Angela Merkel.

La tesi centrale del libro è che esiste un piano che fa parte della globalizzazione, che concepisce l’immigrazione clandestina e il mescolamento razziale, come una parte della  globalizzazione stessa. Il libro mette nero su bianco dei fatti storici conclamati.

Abbiamo due modi per affrontare la questione della sostituzione etnica e di Kalergi il primo modo e fare appello all’esperienza quotidiana, tutti i giorni vediamo che nell’Unione Europea c’è una situazione di arrivo massiccio di persone dall’africa e lentamente gli europei stanno scomparendo, l’ONU parla di “replacement migration” (migrazione sostitutiva) in un documento ufficiale in Italia e all’estero, a questo si aggiungano le dichiarazioni di politici e istituzioni che vogliono sdoganare l’immigrazione, il meticciato e il multiculturalismo, pensiamo alle dichiarazioni della Bonino che diceva bisogna organizzare questo travaso, a Minniti che diceva dobbiamo abituarci al termine Eurafrica, Draghi che diceva integrare i migranti può aiutare il calo demografico, Bergoglio come sappiamo è un accanito sostenitore della immigrazione incontrollata e incondizionata, la Kyenge, Scalfari e tanti altri.

Quindi questa è una realtà che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ma cosa accade se la affrontiamo da un punto di vista storico? Emerge che questa opera è stata attaccata senza che però i suoi denigratori accettassero un confronto aperto con l’autore, sostanzialmente perché questi attacchi provengono da persone che non hanno studiato la questione e che quindi non la conoscono. Quindi ogni volta che Simonetti viene attaccato e ribatte nel merito, queste persone sostanzialmente scompaiono.

Hanno addirittura detto che alcune frasi riportate nel libro kalergi non le avrebbe mai pronunciate, eppure in un quotidiano degli anni ‘30 Kalergi diceva “sì tenete conto che io per il futuro desidero un’Europa meticcia guidata da un’élite di banchieri ebrei”. Allora hanno detto: “Sì va bene Kalergi ha detto queste cose ma nessuno lo ha mai preso in considerazione era sostanzialmente un pazzoide, uno schizzato emarginato”. Allora io ho fatto presente che questo schizzato emarginato per esempio ha incontrato quattro volte Mussolini, era amico intimo di Churchill, ha incontrato il Papa, ho 90 pagine di corrispondenza arrivatemi direttamente da New York dal centro Roosevelt, tra Kalergi e il presidente americano Roosevelt, era amico di Schuman, di Adenauer (Konrad Hermann Joseph Adenauer è stato un politico e statista tedesco e uno dei padri fondatori della Comunità europea), di Otto d’Asburgo … per non parlare dei personaggi legati al mondo industriale che lo hanno sovvenzionato. A questo punto non potendo più controbattere sono iniziati degli attacchi piuttosto sconclusionati. Insomma un libro che proprio perché tanto temuto, tutti dovrebbero leggere, anche perché “Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario”, scriveva George Orwell.

La trama del libro “Kalergi La prossima scomparsa degli europei”

Un saggio che rivela la storia nascosta dell’Unione Europea, la quale sin dalle origi­ni nasce come opera antidemocratica delle élite finanziarie contro i popoli europei.

Attraverso l’analisi degli scritti, del pensiero e delle azioni del conte Kalergi, considerato il Padre dell’Europa, vi sarà mostrato il ruolo della massoneria, degli Stati Uniti e dei loro sodali europei e dei banchieri di origine ebraica, nella distruzione del nostro continente. Si tratta di una distruzione che investe i suoi capisaldi culturali, la sua economia, fino alla sostituzione etnica degli stessi europei, perpetrata ad uso e consumo del mercato e dei suoi dominatori. Partendo dal contesto politico che segue la prima guerra mondiale, lo sguardo dell’autore giunge all’oggi, osservando criticamente una intera teoria di personaggi della cultura e della politica impegnati in questo compito genocida. Immersi in una realtà di debito pubblico, tagli al sociale, colonizzazioni economiche, azzeramento delle identità culturali – perché tale guazzabuglio è questa Europa dell’Euro – possiamo difendercene soltanto conoscendone la genesi. Ma il fine quale sarebbe? Un uomo senza più radici, storia, valori, senza punti di riferimento sessuali e religiosi, è un uomo facilmente manipolabile, il sogno delle élite.

Hitler e Fichte Capire il Nazionalsocialismo

Nella seconda parte della puntata presentiamo il libro “Hitler e Fichte Capire il Nazionalsocialismo “, Il libro è acquistabile sul sito di Nexus edizioni.

HITLER E FICHTE - Capire il Nazionalsocialismo – Nexus Edizioni
HITLER E FICHTE – Capire il Nazionalsocialismo – Nexus Edizioni

Sul nazionalsocialismo è stata pubblicata una mole sterminata di studi. Raramente però capita di imbattersi in qualcosa che riesca ad andare al di là delle letture ideologizzate, che riesca a discernere la realtà dei fatti, e soprattutto la vera natura delle idee di questo movimento politico, dalle cristallizzazioni e dalle stereotipie che la sudditanza alle volontà politiche del vincitore angloamericano ha comportato. La demonizzazione e la reductio ad hitlerum fanno allora sempre capolino, impedendo una comprensione che invece, a distanza di quasi un secolo, sarebbe oggi necessaria. Senza ovviamente cadere, d’altra parte, nella apologia, Simonetti ricostruisce la genesi culturale e sociale del nazionalsocialismo partendo dal pensiero di J. G. Fichte, per rivolgersi all’analisi del mondo tipicamente tedesco del romanticismo e dell’idealismo, e giungere poi ad illustrare le effettive scelte e realizzazioni politiche di questo totalitarismo novecentesco. Grande spazio viene riservato in questo testo all’analisi di documenti originali, alla critica degli scritti hitleriani, alle conseguenti scelte in campo economico, sociale, geopolitico e giuridico.

Matteo Simonetti

Matteo Simonetti, professore liceale di storia e filosofia, è stato docente nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla scuola per l’infanzia al master universitario. È saggista, giornalista e musicista. Dottore di ricerca in storia della filosofia presso l’Università di Salamanca sul tema del rapporto tra Heidegger e il nazionalsocialismo. Ha collaborato a varie testate e riviste nazionali e internazionali, quali Il Secolo d’Italia, Il Borghese, L’Indipendente, L’Uomo Libero, Anales de Historia de la Filosofia, Differenz ed altre, occupandosi di filosofia, musica e critica politica. Ha inoltre pubblicato su questi temi già diversi saggi. Attualmente svolge anche una intensa attività di conferenziere, anche per canali radiofonici e televisivi.

 

Nexus New Times # 163

NUMERO 163 DI NEXUS NEW TIMES: STORIA E APPROFONDIMENTO!

In questo numero abbiamo preferito dare priorità ad analisi e trattazioni decisamente più ‘collegate’ alla recente attualità di quanto in genere usiamo fare. Poiché è impossibile – soprattutto alla luce delle implicazioni geopolitiche nonché delle possibili evoluzioni d’ordine bellico – ignorare ciò che sta accadendo nel vicino Medio Oriente, con l’immane tragedia della guerra tra Israele ed Hamas in Palestina (che si va a sommare al perdurante conflitto russo-ucraino, benché l’agenda setting dei media tenda a de-prioritarizzarlo). Solo che in merito al primo, a nostro avviso, nel mare magnum di Informazione i lettori italiani spesso “si perdono”, o addirittura “non immaginano/sanno che…”). E non per colpa loro, ma perché in primis moltissime testate sono “sul pezzo” o solo “sulla notizia” dell’ultimo giorno, ora, minuto. Ecco perché abbiamo invece deciso di ri-partire dai “fondamentali”. In realtà anche unico vero modo onestamente sensato per poter comprendere certe dinamiche nonché (eventualmente) gli ultimissimi avvenimenti. Soprattutto se le “motivazioni”, come nel caso di specie, hanno per alcuni aspetti… migliaia d’anni! Abbiamo perciò chiesto a Pino Nicotri un DOSSIER – tra lo storico, il geografico e il concettuale – che separi come si dice ‘il grano dalla pula’, e faccia comprendere dove, come, perché, certe credenze, narrative, mentalità – peraltro spesso false – siano nate, si siano sviluppate, abbiano generato drammatici effetti. Insieme ad altri due articoli d’assoluto pregio, redatti dal nostro T.J.Coles e – per la prima volta gradito ospite su Nexus New Times – da Paolo Gila, che ci aiuteranno rispettivamente a scoprire le false flags israeliane e le implicazioni e retroscena “economici” del perché Nethanyau non abbia alcuna intenzione di fermarsi ma, anzi, punti ad accelerare le operazioni militari.

E poiché questo Numero è estremamente ricco di contenuti, per una volta ci scuserete se non vi troverete la consueta rubrica “Zona di Confine”, avendo preferito dare più spazio ad altro. Cosicché v’invito a leggere il non meno interessante articolo del nostro Matthew Ehret, il quale col suo consueto stile ci offre una disamina decostruttiva su ciò che in termini geopolitici “l’alleanza multipolare” talvolta potrebbe forse ‘sembrare’ ad un attento osservatore. Ma siccome in geopolitica e in guerra spesso la “Verità” è la prima vittima, come recita il ben noto adagio, abbiamo anche chiesto a Roberto Pecchioli un pezzo che ci accompagni in un viaggio filosofico ‘fino in fondo’ alla stessa, dato che la temperie attuale certamente evidenzia – come non mai – la ‘crisi della Verità nella post-modernità’.

A seguire, quindi, la sezione più “scientifica” della nostra testata. Dove troverete due articoli di focus “acquatico”: Karen Mutton vi affascinerà facendovi scoprire le strabilianti tecnologie idrauliche dell’antico Sri Lanka e Leonard Henry Spencer – per la prima volta ospite di NEXUS – vi illustrerà invece come l’acqua sia stata militarmente spesso utilizzata quale ‘armamento’ fino ai nostri giorni.

Per concludere, infine, con altri due pezzi. Il primo dei quali – di Ulrike Granögger – sulla ‘natura ondulatoria del Genoma’, che riteniamo straordinario per la potenzialità delle possibili implicazioni. E la consueta rubrica Science News sulla natura gassosa dell’astro più utile alla Vita stessa: il Sole.
Buona Lettura!

L’era della Cosmocronia con Paolo Gila

 

Che cosa è la Cosmocronia? Cosa c’entra con il nuovo ordine mondiale e la globalizzazione? Digitalizzazione e intelligenza artificiale sono un’opportunità o un pericolo? Quali sono le nuove sfide? Attraverso un risveglio delle coscienze sarà ancora possibile raggiungere salute e felicità?

Ne parliamo con Paolo Gila giornalista economico e scrittore, autore del libro “L’era della Cosmocronia” edito da Nexus Edizioni, la prestigiosa casa editrice con cui Radio Roma Television prosegue la collaborazione dopo le ultima seguitissime puntate che trovate quiqui e qui.

Nexus Edizioni

Nexus Edizioni è la prestigiosa casa editrice che, dal 1995, propone un’informazione indipendente, libera da ogni condizionamento politico, religioso e sociale. Negli anni la casa editrice ha ampliato il ventaglio delle sue proposte con la pubblicazione di riviste, libri e con l’organizzazione di eventi culturali. L’ intento è di rendere l’informazione, anche la più scomoda, accessibile a tutti, al fine di ampliare i propri orizzonti e di interagire in modo più consapevole con i cambiamenti storici e sociali che caratterizzano la nostra epoca.
Nexus Edizioni, oltre ai libri edita anche due riviste

Nexus New Times è la traduzione ampliata dell’omonima rivista australiana distribuita con successo in gran parte dei paesi del mondo e presente nel mercato italiano dal 1995. Pioniera dell’informazione indipendente, propone un genere di notizie a 360 gradi difficilmente reperibili nei canali tradizionali; criticata dai più conformisti è amata e stimata da un pubblico fedelissimo.

L’era della Cosmocronia

Siamo entrati nella civiltà della Cosmocronia, di un mondo integralmente sincronizzato nel tempo e nello spazio, con le reti globali che connettono ogni punto del pianeta in ogni istante. Non ci sono più albe e tramonti, giorni feriali e festivi. Si vive l’istante globale per la durata di 24 ore su 24 in ogni dove. Tutte le attività sono sincronizzate e il cosmo è diventato un mosaico di hub in perpetuo dialogo. Siamo in contatto 24h/24 tramite apparati digitali, la sfera digitale è connessa con noi 24 ore, anche le attività informative sono ormai praticamente in sincronia. Abitiamo in un mondo costantemente sincronizzato e siamo tutti sempre connessi.

L’era della Cosmocronia, Nexus edizioni
L’era della Cosmocronia, Nexus edizioni

Cosmocronia unisce la parola cosmo ovvero cosmologia con cronia, la sincronia. Il titolo del libro è il frutto della riflessione su quello che potrebbe essere considerato lo stato evolutivo del capitalismo, che si è armato di due potentissime armi: la finanza e la tecnologia. Noi oggi abitiamo un mondo che è costituito solo in parte dalla natura, in passato gli uomini lottavano, facevano commercio, si educavano attraverso un rapporto diretto con la natura che veniva via conquistata. Oggi il nostro rapporto specialmente nelle città non è con elementi naturali, con il paesaggio, gli alberi o i campi, ma con strumenti tecnologici. Siamo nell’era della cosmocronia, ci alziamo parliamo con Alexia accendiamo il televisore con il telecomando, facciamo andare un’aspirapolvere automatica che è collegata con Geo satelliti, usciamo prendiamo l’automobile che a sua volta è dotata di un geo localizzatore, facciamo la spesa con una carta di credito utilizziamo, il QR code per leggere il menu o il contenuto di tanti messaggi, quando viaggiamo in automobile in città o sulle autostrade ci sono telecamere che ci riprendono. Ognuno di noi ogni giorno ha a che fare con decine di questi terminali intelligenti che ci riprendono, ci monitorano, ci rendono agganciati a una rete. Questa rete ha il pregio, la virtù di connettere tutti questi elementi che sono poi collegati a computer e questi computer lavorano 24 ore su 24, non si staccano mai dalla rete non interrompono mai l’attività e sono quindi sempre connessi con altri computer in ogni punto del mondo, questa è la cosmocronia.

Il risultato finale è che noi siamo agganciati ha una sfera digitale, un esoscheletro che avvolge il pianeta, a cui stiamo costantemente e perennemente uniti. Tutto questo ci porta ad avere una visione che è appunto una visione cosmo cronica, di essere sincronizzati in ogni momento con ogni punto del mondo.
I gruppi che guidano il cambiamento allargano il loro campo di azione sull’intero pianeta, grazie alle ingenti risorse finanziarie e alla pervasività della tecnologia. L’evoluzione tecnologica ha però bisogno di ingenti capitali, non a caso i più grandi fondi di investimento USA (Black Rock, Vanguard, State Street …) stanno investendo nella Cosmocronia.
Quali le conseguenze di questa trasformazione? Si rimetteranno in discussione i criteri di verità, giustizia, salute. Con ogni probabilità ci saranno poderose influenze culturali su media e istituzioni per creare consenso. E interverranno meccanismi decisionali per imporre pensieri e miti nuovi, concepiti strumentalmente per affermare la civiltà cosmocrona, globale, ubiqua, 24 ore su 24. Sono a rischio le libertà di pensiero, di stampa, di ricerca scientifica. Da qui l’esigenza di un riscatto che passi attraverso il risveglio delle coscienze individuali e collettive.
Anche perché presto dall’internet delle cose si passerà all’internet degli uomini, la digitalizzazione, la robotica e l’intelligenza artificiale la faranno presto da padroni. C’è allora bisogno di un risveglio di coscienza, del rifiuto delle Utopie che ci vengono propinate con film/pubblicità/commedie americane …, c’è bisogno di uscire dalla paura con la quale veniamo controllati, dobbiamo ricominciare ad entrare nel merito delle cose, ad avere coscienza critica e a riappropriarsi delle azioni e del destino.

Paolo Gila

Giornalista economico, svolge anche l’attività di scrittore, creatore di eventi culturali e conferenziere. Ha pubblicato una quindicina di libri, tra saggi e romanzi, editi con case editrici come Bollati Boringhieri, Il Sole 24 Ore, Giunti, Armando, Guerini. Editorialista di alcune testate internazionali, nel 2007 ha ideato e brevettato Ifiit, il primo indice di fiducia sull’innovazione in Italia, accreditato presso il Ministero dello sviluppo economico. Dal 2010 è ideatore e curatore del Festival della Geografia, che ha ottenuto sei medaglie al valore culturale da parte della Presidenza della Repubblica. Nel suo percorso professionale ha sceneggiato documentari culturali per case cinematografiche private.

La “tecno vita”: digitalizzazione della conoscenza e distopia digitale

La “tecno vita”, ovvero la digitalizzazione della conoscenza e la distopia digitale.
Scienza, tecnica biologia e filosofia, sono alcuni dei temi trattati da Paolo Renati, dottore di ricerca, ingegnere e saggista, nel suo ultimo lavoro. Le ripercussioni di una scienza che si fa scientismo e del pensiero tecnico che opprime l’essere umano, portano alle derive genderall’utero in affitto e all’affidamento dei bambini a coppie gay, a conseguenze come la “dittatura” pandemica, al pensiero unico sulla guerra, fino al “reato” di negazionismo climatico. Un’umanità sempre meno umana che si avvicina pericolosamente e a grandi passi verso il transumanesimo e l’era dell’intelligenza artificiale, verso un essere umano geneticamente modificato come gli Ogm.

Con questa intervista prosegue la collaborazione con Nexus Edizioni, dopo “La guerra delle Parole” e “Deep State, l’ombra del quarto Reich

Miss Inco-Scienza ancora gravida?
Miss Inco-Scienza ancora gravida?  Paolo Renati edito da Nexus Edizioni

Il delirio che stiamo vivendo oggi ha origine nel pensiero tecnico, nel libro si cerca di portare alla luce come il gesto tecnico, che è in tutte le cose che facciamo, stia diventando la traduzione assoluta di quello che dovrebbe essere il pensiero scientifico, che in realtà doveva essere ben altro. La scienza è la ricerca della verità, la tecnica invece la risoluzione dei problemi.

Il gesto tecnico nella nostra vita

Questo gesto tecnico che si declina dall’organizzazione del lavoro con i cartellini per esempio, fino alla progettazione attuazione di OGM e microchip o di qualsiasi cosa si voglia, non può farsi servizio del vivente, con vivente si intende sia l’uomo che il mondo naturale, se non si sviluppa all’interno di una sensibilità che è intrinsecamente analogica che non è riducibile a dimostrazioni matematiche,  una sensibilità che fa sempre sentire che siamo parte di una rete della vita che ci trascendere e di cui in qualche modo siamo ospiti, siamo parte, siamo elemento in relazione. Finché disponiamo della natura, il che vuol dire come sta succedendo disporre dei corpi, ritenere che il vivente sia a disposizione del gesto tecnico, a disposizione del capitale, a disposizione della giurisprudenza, quando queste cose che abbiamo appena elencato sono semplicemente dei costrutti successivi e arbitrari, che non hanno nessun fondamento nell’essere non sono ontologici ma sono ideologici. Se noi non teniamo conto che ci vuole questa sensibilità, in cui ci riconosciamo come indigeni, non che la terra, l’acqua, le creature sono di nostra proprietà e di cui disponiamo, ma che siamo noi all’interno della rete della vita. Se non decliniamo il gesto tecnico con questa sensibilità con questo contegno, che è un sentire che ha un radicamento preciso proprio nella fattualità fisica di che cosa sia la biologia, di cosa sia la vita, di cosa sia la biosfera, se non facciamo questo noi incorriamo in quello che abbiamo già visto da almeno due secoli a questa parte, cioè in un delirio in cui il soggetto della storia non è più l’essere umano o comunque il vivente, ma è la tecnica. E quindi il progresso tecnico diventa un leviatano che cammina all’indietro lasciando davanti a sé, ovvero sui passi che ha già percorso solo macerie. E quindi se noi adottiamo una gestualità in tutti i sensi tecnica, anche nel senso economico, di come educhiamo i ragazzi, di come facciamo medicina, di come ci prendiamo cura di qualunque cosa, se noi non agiamo questo gesto tecnico all’interno di una sensibilità più grande dove ci vediamo umilmente come componenti di un ecosistema, che è un po’ come il grembo di una madre se usciamo da questo grembo siamo morti e anche se lo avveleniamonoi dispieghiamo solo dei deliri, che non faranno altro prima di tutto di impoverire noi stessi e anche quello che ci circonda, non resterà più traccia di niente.

La vita nell’era della digitalizzazione sociale

A questo si ricollega tutta la tematica della sicurezza, del controllo, della digitalizzazione sociale, la vita è fondata sulla libertà non sulla sicurezza. Come diceva Benjamin Franklin: “chi è pronto a barattare la sua libertà per la sicurezza non merita né una né l’altra”. Quindi bisogna avere il coraggio della vita e il coraggio della vita è anche il coraggio dell’imponderabile del non completamente controllabile. Questo si ricollega a quello che il pensiero scientifico oggi non sa fare, cioè non sa avere a che fare con qualcosa che non sia misurabile, che non si possa definire che non sia ricollegabile alla categoria della descrizione.
Siamo figli di un paradigma scientifico riduzionista, presuppone che la realtà sia fatta di parti spezzate mentre la natura è un sistema corale inframmentabile e la biologia sintetica è anti natura.

Vita digitale
“Tecno vita” digitale

Se non puoi misurare una cosa non puoi capirla, se non puoi capirla non puoi controllarla, se non puoi controllarla non puoi migliorarla. Va bene se devo progettare un ponte. Non va bene se la applichiamo al corpo.
Perché se io dico che quello che esiste è solo quello che misuro, io posso dirti che tutto quello che non è misurabile non ha dignità di esistenza.
Prendiamo un bicchiere di birra se lo bevo ho un’esperienza, se lo analizzo con una lingua elettronica e decodifico tutte le molecole che ci sono in questa birra, non potrò comunque riprodurre l’esperienza del gusto. Eppure è questa la direzione della digitalizzazione, del transumanesimo e dell’intelligenza artificiale.

Ogm, gender e utero in affitto

Ci raccontano che con Ogm e glifosato risolviamo la crisi alimentare, ma invece dovremmo rivedere il nostro modo di fare agricoltura. Un’agricoltura rispettosa degli ecosistemi. Con la crisi alimentare e climatica giustificano gli OGM, monocolture, Monsanto. Hanno creato il Glifosato e modificato i semi della soia per poterlo assorbire e resistere, così il glifosato ucciderà tutto tranne quella soia che dopo essere stata irrorata di glifosato, finirà sulla nostra tavola. Questo per eliminare ogni altra erba che non serve. Rimediano ai problemi creandone altri. Come sarà il miele di un’ape che succhia da giorni un genoma modificato? Se gestisco la macchina del consumo e dico che il consumo ha portato alla degenerazione dell’umanità, allora posso dire che è giusto ridurre l’umanità.

L’amore che dà una madre femmina non è lo stesso di quello che dà un “padre” che fa la mamma. L’amore è sempre diverso, io amo mio fratello in modo diverso da mia moglie e anche il loro amore è diverso. L’amore che dà una madre femmina non è uguale a quello che dà un padre maschio.
La scienza sta creando un sacco di problemi l’utero in affitto è un obbrobrio biologico, come l’affidamento di figli a coppie omosessuali. Se il tuo corpo non ti fa rimanere incinta c’è una ragione. Stanno diseducando i nostri bambini, anche con le mascherine, ma soprattutto con l’ideologia LGBT, vogliono creare un’umanità di disturbati incapaci di provare empatia.
Diventeremo una mandria di autistici: Decideremo se essere etero omo su una questione culturale. Stanno costruendo un modello da imitare. Ti vogliono convincere che più sei debole, più sei strano in modo uniformante, più sei valido. Stanno diseducando tutti i bambini.
Anche con le mascherine. Come faccio a capire un insegnante di cui non vedo il volto? Stanno creando una generazione di disturbati, incapaci di empatia. Così si potrà sancire la morte del prossimo senza sentire nulla. O quella del regno naturale con la percezione che non si perde nulla perché non lo si conosce. Rimuovere l’esperienza del corpo e della natura è la prima cosa a cui stanno lavorando. Dobbiamo imparare dai Nativi americani.

Miss Inco-Scienza ancora gravida?

In un momento di grave emergenza dove informazioni, che celano con­traddizioni ed esaltano credenze, confondono l’opinione pubblica ed agitano la nostra coscienza, Paolo Renati, in questo saggio, ci propone un’attenta analisi e ci invita ad una riflessione su quanto sta acca­dendo nell’attuale mondo “scientifico”: dal campo delle biotecnologie alla bioetica, dalla genetica alla robotica e alla biologia molecolare, per finire a quella parte della medicina dove sembra prevalere la sete di onnipotenza tecnica e la legge di mercato a fronte di un “buon senso” rilevabile nella relazione profonda con il regno della natura.
Renati sostiene che qualora le conseguenze di molte arroganti ge­stualità tecniche, vere e proprie alienazioni deliranti, non vengano de­bitamente valutate e arrestate, c’è il rischio concreto che tali percorsi diventino irreversibili a discapito dell’intera biosfera e dell’uomo stes­so. L’errore di fondo, frutto di un paradigma incapace di premettere l’autentico olismo alla prassi della riduzione, è quello di credere che la realtà sia fatta di “parti” esistibili in sé stesse escludendo la visione relazionale da cui ogni identificabile parte, ente, oggetto, sistema, emerge solo come nodo in una rete di relazioni.
Il saggio propone una revisione rigorosa e innovativa della prassi scientifica e tecnologica, dove la prima domanda da porsi, alla luce delle incontrovertibili scoperte della fisica del 900 è: che cos’è la vita?
Gli studi e le osservazioni scientifiche/epistemologiche per Paolo Re­nati, si sviluppano partendo sempre da una prospettiva che si deve radicare in un profondo rispetto e sentimento della Natura, auspican­do che la Sua contemplazione divenga pilastro del vero Uomo di Scienza.

Paolo Renati

Paolo Renati ha conseguito un Ph.D. in Sistemi Complessi per le Scienze Fisi­che, della Vita e Socio-Economiche presso il Dipartimento di Fisica e Astrono­mia “Ettore Majorana”, Università di Catania. Da circa un decennio si occupa di quanto una “povertà” descrittiva, propria di molti riduzionismi ingenui, affligga le discipline in cui maggiormente è necessaria una sensibilità nuova: la biologia e la medicina in primis, e la stessa filosofia della scienza. Avendo approfondito temi sensibili del paradigma della complessità e della Quantum Field Theory applicata allo studio della materia biologica, ha sviluppato una visione che radi­ca le sofisticate proprietà del vivente (come semantica, memoria, adattamento, percezione, autopoiesi, ecc.) su basi fisiche concrete (come le dinamiche della coerenza e della risonanza). Da qui è possibile riconfigurare profondamente gli scenari di grandi temi come: la salute, la gestione dell’ambiente, il modo di trar­ne nutrimento e risorse, l’umano stare al mondo, la formazione dei giovani ed in primis l’educazione all’ascolto del corpo.

Esseri Anomali dall’ignoto

MARTEDÌ, 05 DICEMBRE 2023
Presso Ristorante Falco d’Oro
Via Sant’Andrea 10, Curtarolo (PD)
Ingresso ore 20:45

Incontro con
UMBERTO VISANI
ESSERI ANOMALI DALL’IGNOTO

Le tradizioni passate, così come le cronache moderne, sono piene di racconti di contatti con creature anomale: esseri mostruosi, entità misteriose, animali inconsueti, presunti alieni che paiono sfidare la razionalità.
Questo libro offre una documentata e ragionata casistica che, distaccandosi dall’usuale approccio criptozoologico, viene scandagliata secondo l’ipotesi “parafisica” (Valleé, Keel), secondo cui questi esseri non apparterrebbero al dominio della biologia, provenendo piuttosto da un piano di realtà tangente a quello dell’esperienza ordinaria. I presunti “animali” sconosciuti alla scienza sono ben noti alle tradizioni locali, le quali, però, non vi attribuiscono un’origine naturale. La natura multidimensionale o parafisica di queste realtà, non impedisce che possano tuttavia manifestarsi in modo concreto lasciando tracce e prove fisiche. La parte finale di Matteo Martini approfondisce gli aspetti teorici di questa ipotesi corroborati alla luce del Sapere tradizionale e dell’esoterismo, gettando una luce diversa e inattesa su questa fenomenologia, e impone una sfida ad alcuni luoghi di recente affermazione come la pretesa “genesi aliena” (Sitchin) e lo stesso extra-terrestrialismo.

UMBERTO VISANI Ricercatore indipendente su tematiche quali ufologia, archeologia misteriosa e controinformazione. Scrive per numerose riviste specializzate a livello nazionale e internazionale, tra cui NEXUS New Times, Mistero Magazine, Ufo International Magazine, Révista Ufo Brasil, Fate Magazine. È stato più volte ospite della trasmissione televisiva “Mistero” in onda su Italia 1.

Ha pubblicato, nel 2012, il saggio Mondo Alieno: Ufo ed extraterrestri nella storia dell’u­manità, Arethusa Edizioni, seguito nel 2016 dal saggio Mai stati sulla Luna?, Uno Editori, nel 2017 dal saggio I Misteri dell’Umbria, Morlacchi Editore, nel 2018 dal saggio Ufo: le prove, Edizioni Segno, nel 2019 da Ufo: i casi perduti, Edizioni Segno, nel 2020 Scomparsi, Uno Editori e nel 2021 da Missioni Apollo e misteri dello spazio, Edizioni Segno.

Per informazioni e prenotazioni realtallospecchio@gmail.com
Evento organizzato da REALTÀ ALLO SPECCHIO

Deep State: il controllo dell’Informazione

Che cosa è il deep-state? Che cosa c’entrano il Quarto Reich e l’ombra della Germania nazista? Ne parliamo con Germana Leoni giornalista, scrittrice e autrice del libro “Deep-state – l’ombra del Quarto Reich”, Nexus edizioni.

In questa puntata prosegue la collaborazione di Radio Roma Television con Nexus Edizioni, iniziata con “La guerra delle parole”.
VIDEO:
https://rumble.com/v3y4c5m-deep-state-l-ombra-del-quarto-reich.html

Germana Leoni inizia spiegando che cosa è il deep-state, un termine fin troppo inflazionato e troppo spesso usato genericamente, da quanto trama per il dominio del mondo e quali sono le sue strategie e i piani già messi in atto, un governo parallelo decodificabile anche attraverso le presidenze di Bush padre e Bush figlio.

“Deep-state – l’ombra del Quarto Reich”, Nexus edizioni
“Deep-state – l’ombra del Quarto Reich”, Nexus edizioni

Deep State: il controllo dell’informazione

Passiamo poi al controllo dell’informazione che nasce almeno dai tempi di Joseph Goebbels, ministro della propaganda per il Terzo Reich dal 1933 al 1945. Goebbels stilò 11 punti per il controllo dell’informazione che appaiono quanto mai attuali, grazie a Leonard Doob e al suo saggio Goebbel’s Principle of Propaganda, possiamo fare un breve riassunto. È incredibile come questi punti siano assolutamente attuali e ancora oggi utilizzati per la manipolazione delle masse, le tracce del deep-state sono evidenti.

  1. Principio della semplificazione e del nemico unico. È necessario adottare una sola idea, un unico simbolo. E, soprattutto, identificare l’avversario in un nemico, nell’unico responsabile di tutti i mali.
  2. metodo del contagio. Riunire diversi avversari in una sola categoria o in un solo individuo.
  3. trasposizione. Caricare sull’avversario i propri errori e difetti, rispondendo all’attacco con l’attacco. Se non puoi negare le cattive notizie, inventane di nuove per distrarre.
  4. esagerazione e travisamento. Trasformare qualunque aneddoto, per piccolo che sia, in minaccia grave.
  5. volgarizzazione. Tutta la propaganda deve essere popolare, adattando il suo livello al meno intelligente degli individui ai quali va diretta. Quanto più è grande la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale da realizzare. La capacità ricettiva delle masse è limitata e la loro comprensione media scarsa, così come la loro memoria.
  6. orchestrazione. La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero di idee e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto. Senza dubbi o incertezze. Da qui proviene anche la frase: “Una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”.
  7. continuo rinnovamento. Occorre emettere costantemente informazioni e argomenti nuovi (anche non strettamente pertinenti) a un tale ritmo che, quando l’avversario risponda, il pubblico sia già interessato ad altre cose. Le risposte dell’avversario non devono mai avere la possibilità di fermare il livello crescente delle accuse.
  8. Principio della verosimiglianza. Costruire argomenti fittizi a partire da fonti diverse, attraverso i cosiddetti palloni sonda, o attraverso informazioni frammentarie.
  9. silenziamento. Passare sotto silenzio le domande sulle quali non ci sono argomenti e dissimulare le notizie che favoriscono l’avversario.
  10. trasfusione. Come regola generale, la propaganda opera sempre a partire da un substrato precedente, si tratti di una mitologia nazionale o un complesso di odi e pregiudizi tradizionali. Si tratta di diffondere argomenti che possano mettere le radici in atteggiamenti primitivi.
  11. L’unanimità. Portare la gente a credere che le opinioni espresse siano condivise da tutti, creando una falsa impressione di unanimità.

L’attualità di queste regole la dice lunga su come il deep-state controlli e manipoli l’umanità da decenni.

Il progetto Mockinbird e il Deep State

L’ Operazione Mockingbird (un uccello nord americano che copia i suoni prodotti da altri uccelli) risale agli anni ’50.  Agenti segreti USA vennero inseriti nei giornali, nelle grandi testate e messi nei ruoli di comando (leadership), in altre testate giornalisti e direttori erano direttamente a libro paga della CIA. Qui in Italia abbiamo gli esempi di Giuliano Ferrara e Renato Farina (agente Betulla).

Renato Farina è stato deputato alla Camera dal 2008 al 2013 nelle liste del PdL. Ha ammesso di aver collaborato, quando era vicedirettore di Libero, con i Servizi segreti militari italiani, fornendo informazioni e pubblicando notizie false. in cambio di denaro, e per questo radiato nel 2007 dall’Ordine dei giornalisti. Al processo Farina ha patteggiato la pena di sei mesi di reclusione, commutata poi in una multa di 6.800 euro. Nel 2014 è stato riammesso all’Odg dopo una pronuncia della Cassazione.
Anche questo è un esempio lampante di come operi il deep stete, l’Operazione Mockingbird era programma su larga scala della CIA e aveva l’obiettivo di manipolare i media per scopi propagandistici. Ha finanziato organizzazioni studentesche e culturali e riviste come organizzazioni di facciata.

Un progetto Mockingbird è menzionato nel rapporto #CIAFamilyJewels,
 “All’inizio degli anni ’50, Wisner possedeva” membri rispettati di The New York Times #NYT, #Newsweek, #CBS e altri veicoli di comunicazione.
Nel 1951, #AllenDulles persuase #CordMeyer a unirsi alla CIA.
Secondo Deborah Davis, Meyer divenne il principale operativo di Mockingbird. Dopo il 1953, la rete dei media è stata supervisionata dal direttore della CIA Allen Dulles, momento in cui Operation Mockingbird ha avuto un’influenza maggiore su 25 quotidiani e agenzie di stampa.

La discussione più ampia sulle relazioni della CIA con i mezzi di informazione è contenuta nel rapporto finale del Commissione Church, pubblicato nell’aprile 1976. Il rapporto riguardava i legami della CIA con i media nazionali e stranieri. “La CIA attualmente gestisce una rete di diverse centinaia di persone straniere in tutto il mondo che forniscono informazioni alla CIA e talvolta tentano di influenzare l’opinione attraverso l’uso della propaganda segreta. Questi individui forniscono alla CIA l’accesso diretto a un gran numero di giornali e periodici, decine di servizi di stampa e agenzie di stampa, emittenti radiotelevisive, editori di libri commerciali e altri media stranieri.”

PROGETTO MOCKINGBIRD - CIA 1951 (wikileaks)
Deep State: PROGETTO MOCKINGBIRD – CIA 1951 (wikileaks)

Per i media nazionali, il rapporto afferma:
Circa 50 delle risorse della CIA sono singoli giornalisti americani o dipendenti delle organizzazioni di media statunitensi.
Di questi, meno della metà sono “accreditati” dalle organizzazioni dei media statunitensi … I restanti individui sono contributori freelance non accreditati e rappresentanti dei media all’estero … Più di una dozzina di agenzie di stampa degli Stati Uniti e case editrici commerciali hanno fornito copertura alla CIA agenti all’estero.
Alcune di queste organizzazioni non erano consapevoli di aver fornito questa copertura, segno dell’abilità e delle efficaci tecniche utilizzate dal deep-state negli anni.

Il progetto Odessa e il Quarto Reich

Il deep-state deriva dalla Germania di Hitler? È un’evoluzione del terzo Reich? Nel 1945 dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando il terzo Reich stava crollando, ma l’ideale nazionalsocialista era vivissimo. Hanno trasferito all’estero 200 gerarchi nazisti e ingenti capitali, i gerarchi hanno così assunto posizioni di prestigio e di potere. Per loro la 2° guerra mondiale è stata solo una battaglia persa, ma la guerra deve ancora essere vinta, quindi hanno traferito uomini e capitali all’estero in previsione della formazione del Quarto Reich.
Molte SS entrarono nella Nato.
Reinhard Gehlen Il capo del contro spionaggio sul fronte occidentale di Hitler, consegna documenti agli americani in cambio della libertà e verrà poi arruolato nei servizi segreti statunitensi. Infine si trasferirà nuovamente in Germania per diventare il presidente dei servizi segreti della Germania occidentale.

Reclutato nel secondo dopoguerra dalle forze armate degli Stati Uniti d’America al fine di organizzare una rete di spionaggio contro l’Unione Sovietica, fu a capo dei servizi d’informazione della Germania Ovest fino alla fine degli anni sessanta. La sua organizzazione, il Bundesnachrichtendienst (BND), era volta alla canalizzazione d’informazioni riguardanti le nazioni allora aderenti al Patto di Varsavia ad uso dell’intelligence della NATO.
Heisenauer interrogato a tal proposito disse che non si può buttare via l’acqua sporca perché l’acqua era tutta sporca. Anche questo è il deep-state.
Il Progetto Odessa è un acronimo delle SS, ODESSA (acronimo tedesco di Organisation Der Ehemaligen SS-Angehörigen, “Organizzazione degli ex membri delle SS”) fu una rete di ex gerarchi e criminali nazisti fuggitivi, organizzata verso la fine della seconda guerra mondiale da un gruppo di ex ufficiali delle SS con la collaborazione e l’aiuto di alcuni soggetti nel Vaticano per consentire la fuga dei gerarchi nazisti in America Latina, principalmente in Cile e Perù. Il che fa intuire di come il deep-state abbia approfittato di quanto messo in campo da Hitler.

Il Deep State e la guerra eterna alla Russia

L’Ucraina non c’entra è solo il campo di battaglia contro la Russia. La Guerra non è iniziata nel 2022, nemmeno nel 2014 o nel 2004 con la rivoluzione colorata. La guerra all’Unione sovietica prima e alla Russia dopo è un dogma occidentale per il dominio sul mondo.
Già nel 1904 Halford John Mackinder, padre della geopolitica moderna diceva: “Tutto quello che dobbiamo fare è impedire la convergenza tra Germania e Russia”.

L’altra Cia ovvero StratFor, azienda specializzata in intelligence e sicurezza dei privati, venne fondata dallo scrittore e politologo George Friedman (servizi segreti privati americani), il quale dichiarò che il fine è quello di mettere l’Europa contro la Russia per indebolire entrambe. L’obiettivo è sempre stato di sconfiggere la Russia, il comunismo non c’entra (L’Inghilterra fece un putiferio contro la Russia Zarista).
Il piano è riuscito in parte con la disgregazione dell’Unione Sovietica del 1991
Wesley Kanne Clark (Chicago, 23 dicembre 1944) è un generale statunitense, ritiratosi nel 2000.
Ha suscitato scalpore la dichiarazione di Wesley Clark in un’intervista resa alla CNN nel 2015 nella quale il generale ha affermato, senza mezzi termini, che “il gruppo terrorista dell’ISIS (Stato Islamico) è stato creato dagli amici ed alleati degli Stati Uniti per combattere contro il Movimento di Resistenza Islamica del Libano (Hezbollah)”.
Wesley Kanne Clark dopo l’11 settembre fece i nomi del gruppo di neo conservatori che ha fatto il colpo di stato e pianificato le guerre future in medio oriente per il controllo egemonico del pianeta. Probabilmente questo è uno degli obiettivi più limpidi del deep-state.

Germana Leoni

Germana Leoni von Dohnanyi è stata reporter dal Sud-est asiatico per il “Il Giornale” di Indro Montanelli e, dopo l’abbandono del direttore, per “L’Indipendente” di Vittorio Feltri. Ha collaborato con “Panorama” e altri settimanali, con la radio tedesca Westdeutscher Rundfunk, con il periodico tedesco “Greenpeace Magazine” (Amburgo) e con la “Voce del Ribelle” di Massimo Fini.
È coautrice di Schmutzige Geschäfte und Heiliger Krieg (Pendo Verlag) e Somalia (Editori Riuniti), autrice di Bush and Bush (Editori Riuniti), Rapporto Medusa (Mursia) e Lo Stato Profondo (Imprimatur), Julian Assange Niente è come sembra (Nexus Edizioni).

Il potere curativo del solstizio

NEXUS EVENTI presenta
IL POTERE CURATIVO DEL SOLSTIZIO
Un toccante Viaggio sonoro in culla al Natale

VENERDÌ 22 DICEMBRE 2023
Inizio evento ore 20:30
presso ORATORIO DELLA SANTA CROCE
35030 CERVARESE PD

Brani e repertori classici cantati e suonati da
MARTINA CREPALDI, GIORDANO SANDALO e DEBORAH VICO

Un emozionante percorso sonoro, vocale e meditativo ci condurrà grazie alle Frequenze a 432Hz, alle voci e ai brani più celebri del repertorio classico, verso il lato più Spirituale affinché sia possibile risvegliare l’anima dal lungo sonno separatore. Nell’atmosfera mistica dell’antico Oratorio della Santa Croce, illuminata dalle luci delle candele, vivremo assieme l’esperienza del suono e del ritmo, delle voci e dei mantra in lingua antica; tamburi, strumenti a fiato e a corda ci accompagneranno in un viaggio unico ed irripetibile.

SERATA CON BRINDISI FINALE


INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Ingresso € 25,00 – ore 20:00
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    A viso scoperto

    Che cosa è la guerra delle parole e che cosa si intende per logotecnìa? È in atto una guerra cognitiva con cui il potere vuole modificare l’essere umano attraverso il controllo dei processi mentali e cerebrali? Lo scopriremo in questa puntata che inaugura la collaborazione di Radio Roma Television, con Nexus Edizioni, entrambi gli ospiti, infatti, hanno redatto interessantissimi  articoli pubblicati sull’ultimo numero di Nexus New Times, il numero 162  in edizione cartacea e digitale.

    Che cosa è la guerra delle parole e che cosa si intende per logotecnìa? È in atto una guerra cognitiva con cui il potere vuole modificare l’essere umano attraverso il controllo dei processi mentali e cerebrali? Lo scopriremo in questa puntata che inaugura la collaborazione di Radio Roma Television, con Nexus Edizioni, entrambi gli ospiti, infatti, hanno redatto interessantissimi  articoli pubblicati sull’ultimo numero di Nexus New Times, il numero 162  in edizione cartacea e digitale.

    #neolingua #controllo #LOGOTECNÌA #cancelculture #policallycorrect

    VIDEO: https://rumble.com/v3t8yns-logotecna-la-guerra-delle-parole-con-alberto-nigi-e-roberto-pecchioli.htmlhttps://www.radioroma.it/diretta-radio-roma-television/

    Logotecnìa: parole e tecnologia

    Prende la parola Alberto Nigi che spiega il neologismo di sua creazione, logotecnìal’associazione della parola, o meglio la capacità di esprimere dei pensieri con un linguaggio verbale, alla tecnologia.

    Ciò che di fatto distingue l’Homo sapiens dagli altri esseri viventi è la capacità di esprimersi attraverso il linguaggio verbale e nel contempo di creare tecnologia in costante progresso, due aspetti inscindibili delle sue po­tenzialità psico-fisiche.

    Le capacità di strutturazione verbale sono simili a quella della strutturazione tecnologica, per esempio quando uno scrittore progetta e scrive un libro, fa la stessa cosa di un ingegnere che progetta e costruisce un motore, nell’intelligenza umana c’è una duplice capacità che è quella di associare la progettazione tecnologica a quella del linguaggio verbale. Linguaggio verbale e tecnologia non sono scindibili, sono perfettamente integrati e qualificano l’essere umano, lo distinguono da tutti gli altri esseri viventi.

    Il linguaggio verbale è fondamentale in quanto è associato alla capacità di sviluppare tecnologia, una scimmia non sarebbe mai capace di costruire una pinza o una forbice, l’uomo non solo ne è capace ma ha anche la capacità fonetica, verbale e intellettuale di inventare una parola che descriva questo progresso tecnologico, in questo caso il termine unico ed inequivocabile “SGU”.

    A.Nigi - Tecno-Archetipi
    A. Nigi – Tecno-Archetipi

    Il logos cioè la capacità di esprimere dei pensieri con un linguaggio verbale è una tecnica e quindi è come se la tecnologia fosse un modo di parlare e il modo di parlare fosse una tecnologia.  Il linguaggio ha preso forma e si è sviluppato dal taglio (forbici, coltelli), dalla compressione ovvero dallo schiacciare (pinze) e dal bucare: Per quanto riguarda la forma abbiamo la punta, la lama, il maglio, e per quanto riguarda la funzione corrispondente abbiamo il bucare, il tagliare, lo schiacciare, da cui tutte le variazioni sul tema per la realizzazione di strumenti concepiti a seconda dell’utilizzo particolare nelle diverse applicazioni. Vedasi lance e frecce, spade e scuri, bastoni, mazze, e così via… Da qui si sviluppa tutta la miriade di utensili atti ad ogni tipo di lavorazione.

    Curiosamente questa tecnologia dello schiacciare, tagliare e bucare, è racchiusa nella nostra bocca, la stessa bocca con la quale articoliamo le parole, sono i nostri denti: i molari schiacciano, gli incisivi tagliano e i canini bucano.

    La guerra delle parole

    Roberto Pecchioli ci introduce nella guerra delle parole che è il tentativo, il meccanismo, finora in gran parte riuscito, da parte del potere di cambiare il nostro modo di pensare, quindi anche il nostro modo di agire e il nostro modo di vedere il mondo. Attraverso la modifica dei significati e talvolta anche dei significanti, poi vedremo cosa significano questi due termini, attraverso la modifica delle parole.

    La neolingua è il risultato di questa operazione, ovvero l’imposizione di un lessico, di termini e di espressioni che prima non esistevano o che erano usati in maniera diversa. In questo modo chi esercita potere, attraverso la lingua si impossessa del nostro pensiero e in qualche modo anche del nostro cervello.

    Nulla di nuovo in realtà perché ogni potere ogni regime, ha sempre cercato di essere padrone delle parole, di possedere le parole, tanto è vero che perfino nell’antichità cinese Confucio il grande maestro orientale, quando gli chiesero cosa avrebbe fatto come primo atto, se fosse diventato primo ministro o consigliere dell’imperatore, rispose io vorrei dare un senso preciso ai significati, perché i significati sono quello che poi ci porta a ragionare in un certo modo oppure in un altro.

    Il meccanismo neo linguistico attraverso appunto la modifica del linguaggio e dei termini, punta alla modifica o all’uso specifico o al disuso di aree intere del nostro cervello, per fini di potere ovvero al fine di orientare il nostro modo di essere e il nostro modo di pensare, attraverso il nostro modo di dire.

    la guerra delle parole
    La guerra delle parole

    L’esito della correttezza politica è la formazione – e la successiva imposizione – della neolingua, una modalità di descri­zione del mondo imposta e tesa ad orientare pensieri, idee, visioni della vita, giudizi e pregiudizi.

    l’obiettivo della guerra cogni­tiva è modificare l’essere umano attraverso il controllo dei processi mentali e cerebrali. Il termine “guerra cognitiva” è stato coniato nel 2017 dal generale sta­tunitense David Goldfeined è subito entrato nel vocabolario di politologi, militari, sociologi e neuroscienziati. A rendere l’espressione d’uso comu­ne è stata la NATO, impegnata da tempo su questo versante.

    Il Grande reset significa anche resettare la mente e il cervello umano. Termini come “No vax”, “Filo russo” e “negazionista climatico” sono esempi di questa neolingua, di questa guerra delle parole, esattamente come voler sostituire la parola “Natale” con “Festa d’inverno” in nome dell’’uguaglianza etnica. È quanto avrebbe deciso Renaud Dehousse, presidente dell’Istituto universitario europeo di Fiesole (Firenze) per ottemperare agli obblighi del ‘Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui. Rinominare dunque la festa eliminando così “il riferimento cristiano”. Una cosa che non ha alcun senso, sia perché il Natale in alcuni paesi di festeggia d’estate, sia perché il Natale è una festa cristiana in onore della nascita di Gesù Cristo, pertanto il termine “festa d’inverno” è un tentativo per cambiare il nostro modo di pensare al Natale.

    Alberto Nigi e Roberto Pecchioli

    Alberto Nigi, classe 1947, toscano, dopo un biennio come assistente universitario volontario di Filosofia Teoretica presso l’Università di Genova, prosegue la carriera come ordinario di Lettere e Filosofia nei licei. Continua a collaborare come esterno con l’Università di Genova pubblicando svariati articoli su riviste di Filosofia. Ottenuta anche la laurea in Scienze Pedagogiche, su incoraggiamento del luminare e professor Mauro Laeng pubblica numerosi articoli su riviste di Scienza dellEducazione.

    Nel novero dei suoi volumi pubblicati con C.P.E., Modena, ricordiamo: Programmazione didattica e valutazione nelle secondarie superiori, 1995; Per la prima prova scritta e il colloquio pluri-interdisciplinare, 2000; Per i tipi Edizioni Youcanprint, invece: Tecno-archetipi e civiltà, Lecce, 2018; Compendio di storia della letteratura italiana, Lecce, 2019; La Comedìa di Dante, Lecce, 2019; Studiare letteratura, Lecce, 2019; Saggi di Filosofia, Lecce, 2019; Pedagogia e scuola, Lecce, 2019.

    Studioso di filosofie orientali e praticante per diletto di Karate fin da adolescente, è attualmente Maestro Benemerito 7° Dan Fijlkam e autore anche di alcuni volumi sulle arti marziali orientali, tra cui Samurai – La Via del GuerrieroEdizioni Youcanprint, Lecce, 2019 e Didattica del karate – Sport-karate nelle scuole, Edizioni Youcanprint, Lecce, 2022. Pubblica thriller con lo pseudonimo Ralph Colemann.

    Roberto Pecchioli è nato a Genova nel 1954. Dopo gli studi in Lettere, ha esercitato la professio­ne di funzionario direttivo dell’Agenzia delle Dogane.

    Svolge da tempo un’intensa attività pubblicistica. Stu­dioso di Storia Geopolitica, ha scritto numerosi articoli e una decina tra libri e saggi, tra i quali ‘Manualetto di Antieconomia: per cavalcare la tigre’ (Ritter editore, 2017), ‘Elogio dell’appartenenzaIdentità, comunità e amor di Patria al tempo del mondialismo apolide’ (Passaggio al Bosco, 2020), ‘Volontà d’impotenza – La cancellazione della civiltà europea’ (Passaggio al Bosco, 2021), ‘Tecnopolis – Le tecnoscienze contro l’uomo’ (Effepi, 2019), ‘George Soros e l’Open Society. Il governo dell’oligarchia finanziaria”. (Arianna editrice, 2022).

    Fonte: A viso scoperto – 5 novembre 2023 Radio Roma Television


    “Logotecnìa – Per una teoria antropologica del tecno-linguaggio universale” di Alberto Nigi
    e “La guerra delle parole, il nome delle cose” di Roberto Pecchioli

    Articoli pubblicati sul nr.162 di Nexus New Times

    https://shop.nexusedizioni.it/collections/nexus-new-times

    L’era della cosmocronia

    Martedì 14 novembre 2023 dalle ore 20:45
    Realtà allo Specchio presenta
    L’Era della Cosmocronia – Riflessioni sulla civiltà prossima ventura
    di PAOLO GILA
    presso RISTORANTE FALCO D’ORO
    Via S. Andrea 10 CURTAROLO (PD)

    Con le reti e l’Intelligenza Artificiale siamo entrati in un mondo dove tutto è sincronizzato. È l’era della Cosmocronia, che prepara nuove forme di controllo. Si rimettono in discussione i criteri di verità, giustizia, salute. Con ogni probabilità ci saranno poderose influenze culturali su media e istituzioni per creare consenso. E interverranno meccanismi decisionali per imporre pensieri e miti nuovi, concepiti strumentalmente per affermare la civiltà cosmocronica, globale, ubiqua, 24 ore su 24. Sono dunque a rischio le libertà di pensiero, di stampa, di ricerca scientifica. Da qui l’esigenza di un riscatto che passi attraverso il risveglio delle coscienze individuali e collettive.

    L’Era della Cosmocronia – Riflessioni sulla civiltà prossima ventura
    Una novità di Nexus Edizioni disponibile nel nostro shop:
    https://shop.nexusedizioni.it/collections/libri-nexus/products/lera-della-cosmocronia


    Per informazioni e prenotazioni
    Ingresso libero e gratuito
    Segreteria cell. 348 3677745
    realtallospecchio@gmail.com

     

     

     

    Nexus New Times # 162

    NUMERO 162 DI NEXUS NEW TIMES: OLTRE OGNI VELO!

    Al di là dei tragici scenari bellici che hanno contraddistinto e sempre più caratterizzano la cronaca mediatica mainstream e la geopolitica internazionale, per scegliere una definizione adatta a definire quanto sta succedendo quotidianamente opterei per “la Guerra delle Parole”, e non mi soffermerò a spiegarvene il significato per passare direttamente a offrirvi gli strumenti cognitivi adatti ad inquadrare correttamente la situazione, che naturalmente solo questo straordinario numero 162 di Nexus New Times poteva offrirvi.

    In primis, la Logotecnìa, una brillante disamina tramite la quale il Prof. Alberto Nigi ci illustra radici, interpretazioni e innovative prospettive multidisciplinari d’analisi di uno degli “oggetti” umani più suggestivi: il tecno-linguaggio, per poi entrare direttamente nel merito del carattere volutamente manipolatorio dell’uso contemporaneo del linguaggio attraverso la straordinaria riflessione a cura di Roberto Pecchioli. Dal linguaggio alla narrazione il passo è breve, quindi nello speciale dossier a quattro mani curato dal Prof. Cesare Pozzi di concerto col fratello fisico Raffaello Pozzi, indaghiamo molte delle componenti della pervasiva narrazione “green&digital” contemporanea. Le sorprese non mancano, come pure nello straordinario articolo del Dott. Thomas Cowan dedicato a spiegarci come i virologi identifichino l’esistenza di un nuovo virus e ne dimostrino la patogenicità.

    Uno dei contributi più originali e suggestivi per questo numero è opera di Marinus Anthony van der Sluijs, che indaga sugli eventi e i cambiamenti occorsi nella magnetosfera terrestre durante i millenni e ci presenta il fenomeno fisico aurorale in una luce completamente nuova, laddove invece il Dott. Tom Lonsdale si occupa di demolire letteralmente l’asserita “bontà” del cibo industriale per animali.

    Mentre Tom Bosco stavolta si occupa di una Campana del tutto diversa da quelle con cui bazzica solitamente, conducendoci alla scoperta delle più avanzate realizzazioni e tecnologie inventate o messe a punto dai tedeschi durante (e per) la Seconda guerra mondiale, grazie a Jeane Manning esamineremo le invenzioni “di frontiera” nel campo della free energy spesso sviluppate da geniali o brillanti inventori ed appassionati “casalinghi”.

    Per non farci mancare proprio nulla, parliamo anche di “raggi della morte” e del caso mediatico delle ultime settimane, ovvero della controversa presentazione di due “mummie extraterrestri” in Messico, accompagnata da alcuni contenuti che in modo ‘divulgativo’ (ma dettagliato), sono apparsi tempo fa su Reddit per opera di un biologo molecolare whistleblower (gola profonda).

    Non ci resta che augurarvi buona lettura, in quanto… lo sarà senz’altro!