Un ritrovamento prezioso e unico al mondo.
L’Associazione regionale Westfalen-Lippe ha presentato martedì 28 gennaio a Münster un ritrovamento eccezionale di epoca romana: un minuscolo lucchetto in oro, più piccolo di una moneta da 10 centesimi.

Trovato casualmente da un cercatore di metalli
Il reperto è stato scoperto nel 2023 in Germania a Petershagen-Frille (distretto di Minden-Lübbecke) da Constantin Fried, un cercatore di metalli con licenza, che ha collaborato con l’ufficio di archeologia del LWL di Bielefeld. Fried ha descritto la sua sorpresa nel trovare questo piccolo oggetto d’oro, poiché lucchetti e serrature romane di questo tipo sono generalmente più grandi e realizzati in ferro o bronzo.

Gli esperti dell’Associazione regionale Westfalen-Lippe hanno rapidamente confermato l’autenticità del ritrovamento, datandolo al III o IV secolo d.C. in base alla forma, alla struttura tecnica e allo stile decorativo. Barbara Rüschoff-Parzinger, archeologa e responsabile culturale dell’istituto, ha ipotizzato che la serratura servisse a proteggere cofanetti o piccoli scrigni. Il Professor Michael Rind, direttore del dipartimento archeologico, ha sottolineato che un simile oggetto, anche se danneggiato, sarebbe comunque stato molto prezioso per l’epoca e avrebbe potuto essere indossato come ciondolo.
Il ritrovamento è unico nel suo genere nell’Europa settentrionale ed uno dei più piccoli mai trovati al mondo.
Sono state condotte indagini tecniche per analizzare la struttura interna del reperto, utilizzando una tomografia computerizzata a neutroni 3D (una tecnica raramente usata in archeologia) presso il Paul Scherrer Institut (PSI) in Svizzera, poiché le normali radiografie non fornivano risultati soddisfacenti.
Nonostante le minuscole dimensioni, la serratura era funzionante
Questa tecnica ha rivelato che la serratura, nonostante le sue piccole dimensioni, non era solo un monile ma aveva un meccanismo funzionante, poi danneggiatosi nel tempo.
Segni di una possibile forzatura del meccanismo sono emersi durante le indagini di laboratorio. Quindi qualcuno potrebbe aver tentato di aprire la mini serratura con uno strumento diverso dalla sua mini chiave.
Il reperto, vecchio di oltre 1.700 anni, si presenta con due lamiere cilindriche chiuse sopra e sotto da coperchi fissati con tre rivetti. La lamiera esterna è decorata con due file di aperture contrapposte. Nonostante la mancanza della chiave e della catena originale che costituiva il lucchetto vero e proprio, un esame approfondito del reperto ha rivelato la presenza di una maglia terminale e un nucleo di ferro arrugginito all’interno.
Le immagini dettagliate ottenute con la tomografia hanno anche consentito di crearne una replica funzionante quattro volte più grande dell’originale, evidenziando la maestria artigianale nella realizzazione di un oggetto complesso e miniaturizzato.


Le circostanze che hanno portato questo prezioso manufatto in Vestfalia rimangono ipotetiche. Tracce di insediamenti militari e reperti archeologici testimoniano la presenza romana episodica nella regione fino al III secolo.
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