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Battaglia Terme
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Pistole fumanti e palle di fuoco

avrebbero
riproposto in tutte le salse possibili e immaginabili la solita
manfrina degli attacchi terroristici kamikaze, andando a rimorchio
della trita e ritrita versione ufficiale. Inutile sperare, anche a due
anni di distanza, in qualche rigurgito di onestà intellettuale, in uno
sprazzo di giornalismo investigativo. Stasera (8 settembre), ad
esempio, la seconda rete nazionale ha trasmesso uno stucchevole
servizio che ricostruiva i tragici momenti di quel giorno attraverso le
testimonianze di giornalisti sull’Air Force One,
funzionari di intelligence, piloti da caccia, deputati, persino la
moglie del vicepresidente Cheney. Vi confesso che in certi momenti mi
veniva quasi da dare di stomaco: raramente ho visto una tale quantità
di menzogne e disinformazione concentrati in una sessantina di minuti o
giù di lì. Avessi i mezzi per una produzione del genere, mi recherei
volentieri negli Stati Uniti a girare un documentario, andando a
intervistare alcune delle persone che ho visto in questo servizio che
si intitolava, almeno nell’edizione italiana, “La storia siamo noi”,
per fare quelle domande che sinora non ho sentito mai porre da nessun
“giornalista”… Tanto per fare un esempio, mi piacerebbe chiedere a
quei piloti di F-16 fatti decollare da Langley
per andare a proteggere Washington come mai, secondo loro, per
proteggere la capitale è stato deciso di far partire dei caccia dalla
Virginia, quando a circa dieci miglia dal Campidoglio c’è una delle più
imponenti basi aeree del territorio nordamericano, Andrews, sede tra
l’altro dell’Air Force One, il 747 presidenziale.
Ma di questa e innumerevoli altre anomalie mi sono ripetutamente
occupato, quindi vi proporrò qualcosa di radicalmente nuovo. Qualcosa
che abbiamo tutti avuto sotto gli occhi, innumerevoli volte, su
giornali e televisioni, e non abbiamo mai notato. Ci voleva
quest’ultimo video saltato fuori alcuni giorni fa e diffuso dal New York Times perché qualcuno finalmente notasse questo
incredibile elemento che prova, al di là di ogni ragionevole dubbio,
non soltanto che gli aerei schiantati sulle Twin Towers erano
telecomandati, ma addirittura che perlomeno il secondo, il presunto
volo 175 che ha colpito la torre sud, non era affatto un aereo della
United Airlines!
Osservate questa foto: ha fatto il giro del mondo, è stata pubblicata
praticamente ovunque:

Ora, fate caso
alla pancia del velivolo: si nota benissimo una sorta di “pod”, un
congegno di qualche genere che in un aereo di linea non dovrebbe
assolutamente esserci.

Se poi vi date
la pena di scaricarvi la sequenza video al rallentatore
(http://www.serendipity.li/wot/wmv/ghostplane2.wmv), oltre a poter
osservare ancora meglio le strane appendici di cui sopra, vedrete
qualcosa di ancora più pazzesco: una frazione di secondo prima di
schiantarsi sulla facciata del WTC, il misterioso meccanismo “spara”
qualcosa, emettendo una fiammata perfettamente visibile. Con tutta
probabilità si tratta di una sorta di detonatore, necessario a
garantire l’innesco della gigantesca palla di fuoco che ha
impressionato e terrorizzato milioni di persone in tutto il mondo. Già,
perché sembra (ancora non mi sento di pronunciarmi in modo definitivo
riguardo a questo elemento, almeno sinché non avrò potuto visionare con
calma il famoso ‘video dei pompieri’, girato la mattina dell’11
settembre dai fratelli Naudet, francesi, che stavano realizzando un
documentario sui vigili del fuoco di New York e mentre si trovavano a
Canal Street, attirati dal rombo dei motori, hanno rivolto la
telecamera in alto effettuando quella che sinora era l’unica ripresa in
video del primo incidente) che nemmeno il primo aereo fosse un aereo di
linea. La sequenza video dovrebbe mostrare (potete vederla qui, ma la
qualità dell’immagine è pessima:
http://www.serendipity.li/wot/firsthit.detail.mov) come, un attimo
prima di colpire l’edificio, l’aereo in questione emette un breve
lampo. Apparentemente si tratta del lancio di un missile di qualche
tipo che crea un buco nella facciata, dentro il quale un attimo dopo
scompare il velivolo, non prima di averne lanciati altri due che
provocheranno l’esteso danno e la pioggia di detriti visibile nel video
in questione. Curiosa anche l’esplosione sulla facciata est della
torre, incompatibile con la traiettoria e l’angolo di entrata del
velivolo il quale, come se non bastasse, apparentemente non ha le
dimensioni che ci si aspetterebbe da un Boeing 767:
sembra decisamente più piccolo. Incredibile? Non è difficile procurarsi
la sequenza originale, disponibile anche in DVD, ed esaminarla
fotogramma per fotogramma. Ognuno potrà trarre le conclusioni che
crede…
Insomma, sembrerebbe proprio che l’aereo che ha colpito la torre nord
non fosse affatto il volo 11 dell’American Airlines. Anzi, con tutta
probabilità non era nemmeno un Boeing 767,
bensì un drone militare radiocomandato di qualche tipo (Global Hawk?), probabilmente simile a
quello che ha colpito il Pentagono. I “ veri” voli 11, 175, 77 sono
stati sostituiti da altri velivoli nel momento in cui i loro
transponder sono stati spenti: qualcuno ha dirottato i dirottatori, per
essere sicuro che il “lavoretto” fosse fatto a regola d’arte…
Diciamo la verità: il “video dei pompieri” è stato quello che ha rotto
le uova nel paniere dei cospiratori, e potrebbe finire col dimostrarsi
la “pistola fumante” che cercavano i cosiddetti “teorici della
cospirazione”. Non era prevista alcuna telecamera in zona per
riprendere il primo impatto, il quale in effetti aveva tra i suoi scopi
proprio quello di attirare sul luogo dell’incidente le varie CNN, CBS,
NBC e compagnia bella affinché potesse andare in scena, davanti alle
loro telecamere e a beneficio (!) di milioni e milioni di persone in
tutto il mondo, il terrificante “show” della “palla di fuoco”. Quello
che, insieme a tutto il resto, ha reso possibile un vero e proprio
trauma planetario, le cui tragiche conseguenze si trascinano da quel
fatidico giorno a partire dal quale, come sentiamo ripetere
ossessivamente, “nulla sarà mai più come prima”. Personalmente mi
auguro che, se e quando questa massa di prove decisamente schiaccianti
riceveranno finalmente l’attenzione che meritano presso l’opinione
pubblica, anche nel mondo dei media “nulla sia mai più come prima”. C’è
un’intera massa di giornalisti compiacenti, corrotti o semplicemente
incompetenti che dovrà rispondere di questa soffocante cappa di
disinformazione e delle tragedie che ne sono seguite…

La sindrome di Cassandra

Le scie
chimiche imperversano, pur se l’attività adesso viene portata avanti
in modo da risultare il meno possibile appariscente. Nondimeno, chi sa
cosa osservare, come il sottoscritto, queste operazioni le nota. E
allora vi dico cosa ne penso. Penso che se non in tutto, almeno in parte
questa siccità sia determinata dalle sostanze disperse nell’atmosfera
da questi aerei, anche se gli scopi non mi sono chiari. Il fatto che di
questi tempi si faccia un gran parlare dell’acqua come risorsa del XXI
secolo, che all’Aja sia stato approvato un documento il quale, a
dispetto delle numerosissime richieste da ogni parte del mondo, ha
evitato di definirla una risorsa inalienabile di ogni essere umano (di
ogni essere vivente, aggiungerei…), che un incredibile numero di
risorse idriche siano ormai in mano alle multinazionali, insomma questi
e altri elementi mi suggeriscono che possa esserci un legame tra le
risorse idriche e queste micidiali attività aeree. Guardiamo i fatti
per quello che sono: non piove più. I rari acquazzoni fanno più danni
che altro. Scordatevi quelle belle, malinconiche giornate uggiose, perché
se questa attività proseguirà inarrestabile come sta facendo,
l’unica acqua che pioverà dal cielo sarà sotto forma di brevi e
violenti temporali (con grandine praticamente garantita) o peggio. E se
questa siccità dovesse perdurare ancora a lungo, e l’acqua dovesse
scarseggiare, potrebbero avere buon gioco quelle multinazionali biotech
nel proporre coltivazioni geneticamente modificate per crescere,
diciamo, con un terzo dell’acqua normalmente necessaria. Ricorderete
che non più di qualche settimana fa l’amministrazione Bush era
tornata alla carica per imporre all’Unione Europea l’apertura delle
sue frontiere agli OGM made in USA. Be’, se ho ragione
nell’affermare che almeno in parte la siccità sia un fenomeno indotto
artificialmente, credo non sia azzardato ipotizzare che uno dei suoi
scopi potrebbe essere proprio quello di imporre gli OGM con la forza…
Pensate che esageri? Considerate quanto segue: da qualche tempo la mia
ipotesi è che attualmente il clima europeo venga influenzato dalle
suddette “chemtrails” e, congiuntamente o meno, dal sistema di
antenne dell’impianto HAARP in Alaska. Le scie chimiche potrebbero
annoverare tra i propri componenti anche i sali di bario, le cui
particelle sembra abbiano la caratteristica di assorbire l’umidità
presente nell’aria sino a sette volte il proprio peso. Guarda caso, ho
più volte osservato dei maestosi cumulonembi trasformarsi in
un’indescrivibile poltiglia nuvolosa in seguito al passaggio di questi
aerei. Ipotizzo inoltre che le sostanze presenti in queste scie possano
favorire la conducibilità elettrica dell’atmosfera, aumentando in tal
modo l’efficienza del sistema HAARP. Ora, una persona di mia
conoscenza, senza sapere nulla di quanto ho espresso sopra, mi ha
scritto:
“Per quanto riguarda la natura dell’attuale periodo di siccità che
colpisce l’Europa, L. ha verificato, dopo molte e lunghe osservazioni
sulle mappe prese da satellite, che da molto tempo si formano dei
cicloni sull’Alaska, con caratteristiche simili, che poi partono e si
muovono verso l’Atlantico. Qui si fermano per quasi un giorno,
spazzolando tutta l’umidità presente e poi si spostano verso nord, sui
paesi Scandinavi, evitando l’Europa. Tutto ciò avviene con molta
regolarità, con un ciclo di 3-4 giorni. Inoltre i cicloni che si
formano in Alaska presentano tutti lo stesso valore di pressione e cioè
attorno ai 998-1000
mbar. È molto
probabile che questa sia una situazione anomala, la cui origine è
ancora tutta da verificare.”
“Oltre alla regolarità dei cicloni che assorbono umidità e la
portano nei paesi del nord, esiste una grossa coltre di DOR (energia
orgonica statica) che staziona sull’Europa centrale e meridionale la
quale crea un effetto barriera sui cicloni in arrivo dall’Atlantico, che
vengono deviati verso nord. L’origine di questa coltre potrebbe essere
di natura radioattiva.”
Be’, che ne pensate? Non trovate anche voi straordinarie
corrispondenze tra queste informazioni e la mia tesi di fondo? Questa
datata ma esauriente immagine satellitare del territorio tedesco può
darvi un’idea di quello che succede sopra le teste degli europei ormai
da parecchio tempo… per non parlare degli americani!



Nel resto del mondo le
cose vanno sempre peggio: attentati un po’ dovunque, decine di morti,
centinaia di feriti. Quello che ha fatto più sensazione è senz’altro
il camion-bomba contro gli uffici dell’ONU a Baghdad, soprattutto per
la tragica scomparsa dell’inviato di Kofi Annan, Sergio Vieira de
Mello. Personalmente mi sembra abbia inquietanti analogie con quelli di
Giacarta e di Bali, ad ogni modo rimango in attesa che emergano nuovi
dettagli che possano chiarire le modalità, i mandanti e gli esecutori
materiali di questa strage. Nel frattempo Bush se n’è venuto fuori
con un’altra delle sue affermando giorni fa che altre truppe straniere
si sarebbero unite a quelle statunitensi in Iraq e che l’occupazione
stava diventando una battaglia contro “combattenti tipo al Qaeda”.
Uh? Combattenti tipo al Qaeda?
Ben più preoccupante una recente dichiarazione di James Woolsey, ex
direttore della CIA, il quale ha detto che “un cambiamento di regime
è l’unica alternativa alla guerra in Corea” mentre sollecitava la
Cina a prendere le misure necessarie allo scopo. Andiamo bene…
Ma torniamo a bomba (!) in Iraq, da dove giungono voci secondo le quali
gli statunitensi avrebbero adoperato una terribile super-arma, montata
su un carro armato, nel corso di un combattimento tra le strade di
Baghdad. Un testimone, l’esperto soldato iracheno Majid al-Ghazali
intervistato dal documentarista Patrick Dillon, l’ha descritta come
simile ad un lanciafiamme, ma immensamente più potente, e che più che
semplici fiamme sembrava sparare “fulmini concentrati”. In base ai
suoi anni di esperienza come ingegnere professionista, egli ha
ipotizzato che possa emettere un qualche tipo di radiazione.
Il giorno del fatto, era barricato in casa con la famiglia quando si
scatenò un combattimento urbano proprio nelle vicinanze. Nel bel mezzo
della battaglia, notò che gli americani avevano fatto arrivare un carro
armato configurato in modo insolito. Con suo sbigottimento, vide il
carro emettere un accecante flusso di ciò che sembravano fiamme e
fulmini, il quale avvolse un grosso autobus e tre automobili. In pochi
secondi l’autobus si era semi-fuso, riducendosi a una poltiglia delle
dimensioni di un maggiolino Volkswagen. La cosa più raccapricciante però
erano i numerosi corpi umani ridotti alle dimensioni di neonati. Secondo
la sua testimonianza, ad opera di quell’arma sarebbero stati arrostiti
vivi tra 500 e 600 militari e civili.
Dillon ha potuto verificare di persona la veridicità del racconto di
al-Ghazali recandosi sul luogo e trovando poche ma evidenti tracce di
quanto era accaduto. Oltretutto, il testimone non è certo una persona
qualunque: oltre che ingegnere, è anche un valente violinista che
occupava la prima sedia nell’orchestra sinfonica di Baghdad.
A questo punto, mi viene in mente qualcosa che ho letto su
http:///www.progettomeg.it/art31.htm e che vi suggerisco di andarvi a
vedere…
Adesso, però, basta così! Non possiamo stare sempre qui a parlare di
orrori e di tragedie: pensiamo anche ai nostri figli, poverini. Loro non
meritano di essere turbati dalle tristi vicende planetarie. Hanno tutto
il diritto di ridere e giocare spensierati. A questo proposito, ho
trovato il giocattolo adatto per loro, costa solo 39,99 dollari e si può
ordinare in rete. Sono certo, data la popolarità del personaggio
rappresentato, che avrà un successo di vendite straordinario…

I morti non parlano piu’

di
suicidio e, sembra, persino diserzioni), propinataci per giorni dai
media, è stata senza dubbio quella dell’uccisione dei figli di Saddam
Hussein, Uday e Qusay. Questa esaltazione mediatica, alimentata da
quella dei funzionari statunitensi e britannici, nei confronti di quanto
è accaduto a Mosul (tra i morti figura Mustafà, il figlio
quattordicenne di Qusay) personalmente mi ha stomacato. Non ho letto i
quotidiani nazionali, ma i titoli di quelli americani sono sconcertanti.
Il New York Daily News aveva
le foto di Saddam Hussein e dei due figli, con delle croci rosse sopra
quelle di Uday e Qusay e le parole “One to go” (Ne rimane uno); il New
York Post
titolava "E-RAT-ICATED!" (gioco di parole tra
“eradicated”, eliminato/i, e “rat”, ratto); il denominatore
comune era comunque il giubilo per la loro eliminazione fisica, come il New
York Times
che definiva l’assassinio dei fratelli Hussein “la
migliore notizia dall’Iraq da settimane”. E da allora non passa
giorno senza che i telegiornali ci ripetano che i soldati statunitensi
ormai sono sulle tracce di Saddam Hussein e, secondo un analista di
politica estera, la Casa Bianca spera di trovarlo morto piuttosto che
vivo.
Giusto. I dittatori morti non parlano. Come ha sottolineato Eric
Margolis in un notiziario domenicale della CBC, “Se lo mettessero
sotto processo, Saddam Hussein avrebbe da fare rivelazioni assai
imbarazzanti sul periodo in cui, negli anni ‘80, era uno stretto
alleato dell’America”.
Lo stesso dicasi per i due figli: perché non catturarli, invece di
ucciderli? A questa domanda il generale Ricardo Sanchez, responsabile
dell’operazione, ha tranquillamente risposto: “La nostra missione è
trovare, uccidere o catturare.”
Fondamentalmente, la cattura di Uday e Qusay Hussein presentava problemi
politici non da poco. Metterli ufficialmente sotto processo avrebbe
inevitabilmente sollevato il problema del carattere totalmente illegale
della guerra e dell’occupazione militare. I fratelli Hussein non
avrebbero trovato grosse difficoltà nel mettere in imbarazzo i loro
accusatori svelando l’ipocrisia e la criminalità dell’operazione
angloamericana in Iraq (Milosevic docet). Inoltre, il loro assassinio ha
ulteriormente indebolito l’affermazione che gli USA sono entrati in
guerra onde impedire che il regime iracheno sviluppasse o utilizzasse
armi di distruzione di massa. Secondo Judith Miller sul New
York Times
del 23 luglio, Qusay Hussein “era anche responsabile
dello sviluppo delle armi non convenzionali irachene… Stephen Black,
ex- ispettore ed esperto di armi chimiche, ha affermato che in virtù
del suo controllo sui servizi di sicurezza, Qusay avrebbe saputo se
c’erano armi chimiche, quante ne avevano, e dov’erano
custodite…”
Ovviamente, prendendo la decisione di uccidere Qusay, il governo e i
militari statunitensi hanno espresso la loro totale mancanza di
interesse nell’esistenza delle ADM e, in effetti, riconosciuto che
queste pericolose armi non esistono.
Per non parlare del fatto che se i fatti si fossero svolti come ci hanno
raccontato, i due figli di Saddam, suo nipote quattordicenne e la loro
guardia del corpo passeranno alla storia come alcuni tra i più grandi e
valorosi combattenti che il mondo abbia mai visto. Secondo i media
questi quattro individui, fra i quali uno zoppo e un bambino, sono
riusciti a respingere per sei lunghe ore 200 membri pesantemente armati
e fortemente aggressivi della 101ma Divisione Aviotrasportata, prima di
morire sotto una grandinata di missili Hellfire lanciati da elicotteri
da combattimento. Il solo modo in cui quattro solitari difensori
potrebbero sopravvivere più di cinque minuti in circostanze del genere,
sarebbe se si trovassero all’interno di un bunker sotterraneo
pesantemente rinforzato, e protetto in stile James Bond da armi pesanti
automatiche o controllate a distanza. Invece no, questi quattro
presumibilmente se ne stavano tranquillamente seduti a bersi un tè alla
menta nella cucina di una villa completamente vulnerabile a Mosul, che
in precedenza era stata usata da membri della 101ma Divisione come
domicilio requisito…
È duro tenere il passo degli eventi in Medio Oriente, anche a causa dei
neologismi orwelliani provenienti da Washington; facciamoci aiutare da
Eric Margolis e dal suo elenco di termini chiave:

Liberazione –
Invasione.

Coalizione – Gli
invasori statunitensi e britannici, più alcune truppe provenienti da
nazioni in affitto come Romania e Polonia. In passato, “la
coalizione” sarebbe stata chiamata forze imperiali e mercenari
ausiliari.

Dittatore – Un
governante che non vi piace, o che non collabora.

Uomo di stato – Un
dittatore disposto a collaborare

Stabilità – Quando le
cose vanno come gradisce lo Zio Sam, cioè lo status quo.

Instabilità – Quando
le cose non vanno come vuole lo Zio Sam, cioè quando dei piantagrane
cercano di modificare lo status quo.

Ricostruzione
dell’Iraq – Un processo nel quale grosse compagnie che contribuiscono
alla campagna di rielezione del presidente ottengono contratti per
riparare i danni provocati dai bombardamenti statunitensi.

Liberazione dei
proventi petroliferi dell’Iraq – Confisca e vendita del petrolio
iracheno da parte di Washington, che non si può assolutamente
confrontare con la confisca e vendita delle proprietà statunitensi da
parte di Cuba, un vile crimine.

Democrazie
mediorientali – Regimi che tengono elezioni truccate e obbediscono agli
ordini di Washington.

Libero commercio –
Riversare beni e servizi nel paese appena “liberato”, e comprare le
sue risorse industriali chiave a prezzi di realizzo.

Terrorismo – Atti
violenti da parte di pericolosi fanatici e malcontenti che si rifiutano
di accettare lo status di oppressi assegnato loro da Washington.

Antiterrorismo –
Terrorismo di stato.

Uranio – Un minerale
giallastro proveniente dalla Nigeria che provoca facce rosse alla Casa
Bianca.

Ok, per ora basta così:
vi riservo il resto per la prossima volta…
Comunque, contro questo marcio stato delle cose si è espresso persino
un premio Nobel, l’economista George A. Akerlof, che ha definito il
governo del presidente George W. Bush il “peggiore mai visto” nella
storia americana: “Penso che questo sia il peggiore governo che gli
Stati Uniti abbiano mai avuto negli oltre 200 anni della loro storia.
Esso è impegnato in politiche estremamente irresponsabili non soltanto
in politica estera ed economia, ma anche dal punto di vista sociale ed
ambientale. Questa non è una normale politica di governo. Ora è tempo
per il popolo (americano) di attivarsi nella disobbedienza civile.
Ritengo sia il momento di protestare, il più possibile.”
E prima di passare ad altro, vista la recente visita di Sharon negli
USA, eccovi una vignetta quanto mai appropriata…



Per finire, vi propongo
una interessante sequenza di fotografie di presunti alieni di tipo
“grigio”, tratte dal sito www.sentistoria.it e che qualcuno,
all’estero, si è già sbilanciato ad etichettare come dei falsi ben
realizzati. Andatevi a leggere il commento dell’autore e decidete da
voi cosa pensarne: le analisi sono in corso, ma dai primi esami
sembrerebbero autentiche.





Uno strano suicidio

avrebbe fatto
trapelare alla BBC informazioni che dimostravano l’infondatezza del
dossier sulle armi di distruzione di massa irachene, presentato dal
governo presieduto da Blair per giustificare presso l’opinione
pubblica l’intervento armato in Iraq. Sembra che il Ministero della
Difesa britannico, nella persona del suo segretario permanente, Sir
Kevin Tebbit, abbia sanzionato una politica che permettesse ai
giornalisti di identificare rapidamente il consigliere scientifico del
governo sulla guerra chimica e batteriologica: purtroppo, come già
accaduto in passato con altri personaggi eccellenti (Calvi, Foster,
etc.), il Dr. Kelly è stato trovato cadavere, e le autorità hanno
etichettato la sua morte come “suicidio”.


Scommetto che anche a molti di voi è balenato il pensiero che Kelly
possa essere stato “suicidato”… sebbene le circostanze diffuse
dalla versione ufficiale siano consistenti con un suicidio, lo sono
anche con un omicidio eseguito in modo da apparire come tale.


Il presunto metodo che avrebbe utilizzato Kelly su di sé, uno squarcio
da coltello sul polso, è piuttosto raro fra gli uomini e raramente
riesce, in quanto la morte sopravviene dopo molto tempo.


Insomma, perché suicidarsi ora? E perché tentare di farlo col metodo
più lento possibile, all’aperto, dove avrebbe potuto essere visto e
bloccato da qualcuno, invece che prendere una stanza in qualche albergo,
con un letto e una vasca da bagno? Kelly come poteva sapere che, una
volta persa conoscenza, un passante non lo avrebbe visto e quindi
chiamato un’ambulanza?


E poi: data la sua attuale importanza per il governo britannico e il suo
ruolo nello scandalo come un presunto rivelatore di informazioni
sensibili (aveva testimoniato solo alcuni giorni fa sul più importante
scandalo spionistico di recente memoria), non è strano che il Dr. David
Kelly non fosse sotto sorveglianza da parte dei servizi segreti?


Solo qualche ora prima di morire dissanguato, aveva mandato una email ad
un giornalista, mettendo in guardia da “molti attori oscuri e i loro
giochi”, apparentemente riferendosi a funzionari all’interno del
Ministero della Difesa e dei servizi segreti, coi quali aveva litigato
in merito alle interpretazioni dei rapporti sugli armamenti. Però la
sua email non dava alcuna indicazione che fosse depresso, anzi, stava
aspettando la “fine della settimana” prima di decidere come fosse
andata la sua comparizione di fronte alla commissione.


Non va trascurato il fatto che il Dr. Kelly era il consigliere anziano
sugli armamenti biologici presso le squadre degli ispettori delle
Nazioni Unite (Unscom) dal 1994 al 1999, oltre che considerato dai suoi
colleghi un’eminenza nel suo campo, non solo nel suo paese, ma nel
mondo intero. Sarà una coincidenza, ma si tratta dell’ennesima morte
in una catena che sta eliminando i maggiori microbiologi del mondo:


1) 12 novembre 2001: Benito Que viene presumibilmente picchiato in un
parcheggio di Miami e muore poco dopo.


2) 16 novembre 2001: Don C. Wiley risulta scomparso. Viene trovato il 20
dicembre. Gli investigatori dichiarano che ha avuto le vertigini su un
ponte di Memphis ed è caduto in acqua, morendo.

3) 21 novembre 2001: Vladimir Pasechnik, ex microbiologo russo di alto
livello che nel 1989 si rifugiò in Gran Bretagna, muore apparentemente
per un infarto.


4) 10 dicembre 2001: Robert M. Schwartz viene accoltellato a morte a
Leesberg, in Virginia. Vengono arrestati tre satanisti.

5) 14 dicembre 2001: Nguyen Van Set
muore in una camera stagna riempita di azoto nel suo laboratorio a
Geelong, Australia.


6) 9 febbraio 2002: Victor Korshunov viene trovato con la testa
fracassata nei pressi della sua abitazione, a Mosca.


7) 14 febbraio 2002: Ian Langford viene trovato parzialmente nudo e
incastrato sotto una sedia a Norwich, in Inghilterra.


8 e 9) 28 febbraio 2002: Tanya Holzmayer, una residente di San
Francisco, viene uccisa da un collega microbiologo, Guyang Huang, che le
spara mentre prendeva in consegna una pizza e poi apparentemente si
ammazza con la stessa pistola.


10) 24 marzo 2002: David Wynn-Williams muore in un incidente stradale nei pressi
della sua casa a Cambridge, in Inghilterra.


11) 25 marzo 2002: Steven Mostow, del Colorado Health Sciences Centre, rimane
ucciso in un aereo col quale stava volando nei dintorni di Denver.


12) 24 giugno 2003: Leland Rickman, professore associato di medicina
presso la UCSD School of Medicine, muore improvvisamente mentre
viaggiava e insegnava a Lesotho, in Africa. Il motivo del decesso,
apparentemente dovuto a cause naturali, non è noto.
Bene, ora che vi siete fatti un quadro della situazione, potete trarre
le conclusioni che preferite e seguirmi mentre ci spostiamo nell’area
mediorientale.


Ricordate quell’attacco condotto in Siria il 18 giugno dalle forze
armate statunitensi, che il Pentagono definì come un semplice incidente
di confine? Be’, pare che in realtà siano penetrate per 25 miglia
all’interno di quel paese, causando molte vittime siriane mentre
distruggevano un convoglio di fuoristrada che si riteneva trasportasse
importanti personaggi del regime iracheno in fuga. Secondo alcuni
funzionari dell’amministrazione attuale e precedente, l’incidente fu
dovuto a informazioni di intelligence sbagliate: infatti, malgrado le
relazioni diplomatiche tra USA e Siria, dopo la caduta del regime di
Saddam Hussein, siano gelide, i due paesi hanno avuto stretti
collegamenti di intelligence, che però si sono deteriorati a causa di
questo attacco.


Un funzionario dell’amministrazione ha detto: “Credo che si sia
trattato di un deliberato tentativo di distruggere la cooperazione tra
le agenzie di intelligence siriane e statunitensi.” Si mormora che la
fonte di queste informazioni possa essere stata di origine israeliana.
Un funzionario anziano dell’amministrazione, inoltre, ha dichiarato
che il Pentagono inizialmente aveva ricevuto rapporti che parlavano di
80 siriani “morti in azione”.


Funzionari dell’intelligence statunitense attribuiscono agli attacchi
una motivazione politica, affermando che fossero destinati a distruggere
la cooperazione tra i servizi segreti siriani e la CIA. Un ex ufficiale
anziano di quest’ultima agenzia ha detto: “La Siria ci ha dato un
grandissimo aiuto nella caccia ai membri di al-Qaida, ed è stata di
vitale importanza nell’infiltrare nuovamente a Baghdad alcuni
fuggiaschi iracheni. Questo a qualcuno non piace.”


Sull’Iraq non mi soffermo: basti dire che l’umore delle truppe
statunitensi, costrette dagli eventi a rimanere laggiù chissà per
quanto, è ben espresso da un camion dell’esercito, guidato da un
riservista, che esponeva sul parabrezza un cartello con scritto: “Un
fine settimana al mese il mio c..o!”
E visto che siamo in argomento, beccatevi questa:

Ci hanno mentito, &
adesso vogliono che rimaniamo qui INDEFINITAMENTE?
BASTARDI PUSILLANIMI BUGIARDI!
Portateceli QUI!

Per concludere, un paio
di simpatiche fotovignette realizzate da Massimo Mazzucco, collaboratore
del sito comedonchisciotte.net e che attualmente vive a Los Angeles: ha
scritto, tra le altre cose, un interessante "gioco della Verità"
che vi consiglio caldamente di andarvi a leggere!


Terrorismo svelato: Al-Qaeda: la più grande alleata del governo americano?

siano alieni. Sono una persona razionale che pensa logicamente. Così fatemi pensare in modo logico ai recenti avvenimenti.
Il 20 novembre 2003 a Londra era prevista una grande manifestazione contro la visita di Bush. Nei media si leggeva che si sarebbe trattato della più imponente manifestazione mai vista contro un capo di stato. E invece Bush era tranquillo. Sorrideva quando gli domandavano della manifestazione.
Rispondeva che non gliene importava proprio niente. E io non riuscivo a
capire perchè. A quest’uomo veniva detto che era l’essere più odiato al
mondo e lui non se ne preoccupava. Quasi che lui "sapesse" qualcosa che gli altri non conoscevano.
Le notizie sullo scandalo sessuale di Michael Jacksons venivano sulla
copertina dei giornali dopo le previste proteste a Londra, che avrebbero
contemplato anche l’abbattimento di una statua di Bush, alla stregua di
quello che era accaduto a quella di Saddam a Baghdad.
E io pensavo che niente avrebbe potuto distogliere l’attenzione dei media mondiali dalle proteste dei londinesi. La calma di Bush mi innervosiva. Essa non era per niente logica.
Il 20 novembre mi svegliai aspettandomi di trovare le notizie delle
proteste. Ma non fu così. Qualcuno aveva colpito il consolato britannico e la banca HSBC di Istanbul.
Alle 09:10 il primo attentato alla HSBC, e 2 minuti dopo il secondo. Alle 09:18, agenzie di news affermavano che ‘Al-Qaeda ha colpito il consolato britannico’.
Non riuscivo a capire. Guardavo la Tv per capire come era possibile che in soli 6 minuti si sapesse già che era stata al Qaeda. Cercai e ricercai ma tutto quello che venni a scoprire è che gli attentati portavano il "marchio di al Qaeda". E mi dimando ancora cosa sia il "marchio" di al Qaeda.
Dissi per scherzo ad un amico che presto sarebbe arrivata una e-mail di
rivendicazione dell’attentato da parte di al Qaeda a qualche giornale arabo.
La sera, un giornale turco aveva ricevuto l’e-mail.
Fino a questo momento al Qaeda non si è assunta alcuna responsabilità per l’11 settembre. La registrazione falsata dalla CIA di un falso Bin Laden, borbottante qualcosa sull’11 settembre, non è più stata mostrata in TV, perchè fu accolta con profondo scetticismo da tutti quelli che l’avevano vista. L’attentato di Bali, il primo WTC, l’attentato all’hotel di Karachi, quello di Kandahar, l’11 settembre…niente. AlQaeda non li ha rivendicati.
Non hanno mai ammesso di averli fatti. E non hanno mai rivendicato attentati finchè…finchè gli Stati Unit hanno bombardato l’Afghanistan e "distrutto le capacità di comunicazione di al Qaeda". Mai hanno rivendicato qualcosa, fino ad ora e proprio ora che la sua rete è stata smantellata, le sue cellule tenute sotto stretta sorveglianza e le comunicazioni tra Bin Laden e i suoi seguaci avvengono tramite ragazzi in sella ad asini. Quando Khalid Sheikh fu arrestato, egli disse che al Qaeda non usava e-mail o telefoni per le loro comunicazioni, in quanto strettamente sorvegliati dalla CIA.
E invece ora via libera alle e-mail.
Questo non è logico.
Mentre la folla si preparava alle proteste, Bush e Blair pronunciarono un discorso al mondo, riaffermando che si stava combattendo una guerra al terrorismo e citavano gli attentati di Istanbul come un esempio del genere di terrore che combattevano.
Bush è sembrato recitare a memoria, dopo giorni di esercizio: condannava gli attacchi e affermava che l’invasione dell’Iraq era una tappa della lotta al terrorismo. Non ho mai saputo che Saddam facesse parte di al Qaeda, almeno fino ad ora. E credo anche che nemmeno Saddam sapesse di farne parte. Tutti i mass media non hanno fatto altro che mostrare facce insanguinate e la carneficina a Istanbul. C’era solo qualche segnalazione dei 150.000 che avevano protestato a Londra, abbattendo l’effige di Bush. Nient’altro.
Riguardai l’intervista a Bush. Sereno e sorridente, era perfetto.
Se c’è mai stato un momento nel quale Gran Bretagna e USA avevano bisogno di un attentato contro interessi inglesi, quello era le 9,10 del 20 novembre.
E allora si prospettano due eventualità: o al Qaeda non sa quello che fa, o non si tratta di al Qaeda.
Al Qaeda ha interesse che il mondo si renda conto del male che Bush e Blair stanno facendo. E le proteste potevano servire a questo scopo. Che necessità c’era di bombardare Istanbul? Le sole persone che potevano beneficiarne erano proprio Bush e Blair. Avrebbero trasferito l’attenzione dalle proteste ai "terroristi".
Ma insomma cosa c’è di meglio di avere dei "terroristi" che lavorano per me? Quelli, per intendersi, che fanno saltare in aria la sede dell’ONU a
Baghdad, il giorno dopo che l’ONU chiede il ritiro delle forze americane. Quelli che fanno saltare un nightclub a Bali, nella settimana che 250.000 australiani scendono nelle strade per protestare contro la guerra all’Iraq.
Quelli che hanno fatto l’attentato a Riyadh nel quartiere pieno di arabi, mentre i cittadini dell’Arabia Saudita sempre in maggior numero condannano l’invasione e l’occupazione dell’Iraq.
Dall’11 settembre, Al Qaeda ha fatto tutto quello che il governo americano avrebbe chiesto alla sua CIA. Essi hanno ucciso musulmani. Hanno ucciso i loro sostenitori europei. Hanno fatto attentati in tempi e modi tali da massimizzare le critiche e ridurre al minimo la possibilità di ottenere un qualche supporto alle loro azioni.
La logica mi dice che non può essere al Qaeda.

Mars Attack!

tempo che trovano, dal pianeta rosso (sempre grazie alle notti
insonni di "Roby", che continua a inondarmi di materiale) arrivano
immagini davvero singolari. Si possono notare strane anomalie in
corrispondenza del Rover, come se il robot della NASA fosse stato
"visitato" o addirittura attaccato da strane forme di vita biologica.



Non so cosa ne pensiate voi, ma se quello che vedo è quello che
ritengo, mi domando come faccia la NASA a far finta di niente e a
continuare a menare il can per l’aia con la storia dell’acqua che un
tempo esisteva su Marte (ora parlano di acqua salmastra: un passettino
alla volta, e chissà che alla fine non arrivino al dunque).


Un altro elemento interessante mi è stato segnalato da L.L.,
riscontrabile in foto scattate il 15 marzo
(http://marsrovers.jpl.nasa.gov/gallery/press/spirit/20040315a.html).



Nella versione ingrandita compare l’oggetto che vedete: inizialmente si
era presa in considerazione l’idea che potesse trattarsi dei resti
della capsula che conteneva gli airbags e il Rover, ma poi analizzando
e soprattutto ripensandoci, L. L. ha concluso che ciò non poteva
essere
per due motivi:


1. non si vedono, come nelle foto di Opportunity, i paracaduti a terra.


2. Spirit, dopo il periodo di breve black-out, ha preso a camminare
davanti a lui cercando di dirigersi verso le montagne e verso il
cratere a lui più vicino che appunto dovrebbe essere quello che
si vede
in foto. Pertanto la capsula con i paracadute, dovrebbe essere alle sue
spalle e non di fronte. Successive analisi hanno confermato che
è così.


Oddio, c’è sempre la possibilità che si tratti dei resti
di una delle
tante missioni (fallite e non, circa 38) spedite su Marte, ma quante
probabilità ci sono che due missioni arrivino a trovarsi
così vicine?
Certo che questo povero pianeta rosso sta assomigliando sempre
più a
una discarica di rottami…


E concludo con due ultime foto di "Roby" che a mio avviso sono davvero
notevoli. Lascio a voi decidere ciò che si vede, ma vi anticipo
ulteriori soggetti anomali in un prossimo intervento.



Il banco vince sempre

“stile” che ormai fa tendenza in tutto il mondo dall’11
settembre 2001, una moda sempreverde tendente al rosso sangue della
quale, diciamolo, faremmo volentieri a meno.


Ad appena tre giorni dalle elezioni, un attacco devastante con un
bilancio di circa 200 morti e più di 1.400 feriti ha scosso la
coscienza e la serenità di un intero paese: il giorno dopo la
strage,
nelle principali città spagnole milioni e milioni di persone
sono scese
in piazza a manifestare contro il terrorismo e, soprattutto, a
domandare “chi” e “perché”. Visti i risultati di quelle
elezioni,
sembra che i cittadini nel loro complesso non abbiano affatto gradito
la fretta con la quale il governo sin dall’inizio ha addossato all’ETA
(il gruppo separatista basco) la responsabilità degli attentati,
cosa
che ha continuato a fare per giorni, malgrado nel frattempo fossero
sopraggiunte le deliranti, ridicole e, aggiungo io, ampiamente
prevedibili rivendicazioni di Al-Qaeda. Ora, naturalmente, si presume
che dovremmo berci la storia di un gruppo di fanatici islamici che
riescono con la massima facilità a infiltrarsi in alcune
stazioni e a
collocare un certo numero di bombe sui treni, facendole poi detonare in
una sequenza straordinariamente ben coordinata di dieci esplosioni e
ottenendo il massimo effetto distruttivo, sia da un punto di vista
materiale che psicologico.


Lo “stile 911” si desume anche dal solito, farsesco ritrovamento, in un
furgone parcheggiato nelle vicinanze, di sette detonatori e un
corano… per fortuna stavolta ci hanno risparmiato il manuale di
istruzioni in arabo per condurre il treno!


La rivendicazione è un vero tripudio hollywoodiano, coi
fondamentalisti
musulmani che minacciano il mondo intero con le “ali della morte”, dopo
essere “riusciti ad infiltrarsi nel cuore dell’Europa crociata” tramite
gli attentati alle tre stazioni di Madrid, la cosiddetta “Operazione
Treni della Morte”. Ovvi i riferimenti alla Spagna come paese che ha
affiancato gli USA nella loro guerra all’Iraq.


Ora si apprende che già da alcuni giorni prima dell’attacco, il
ministero dell’interno spagnolo era in massima allerta. Secondo il
quotidiano spagnolo La Rioja, il ministero in questione aveva
dispiegato oltre duecento agenti ben armati ed equipaggiati,
giustificando questo allarme come misura per proteggere la capitale
contro possibili attacchi terroristici da parte dell’ETA. Due giorni
prima di quello che qualcuno ha definito il peggiore attacco nel cuore
dell’Europa occidentale sin dalla Seconda Guerra Mondiale, la polizia
di Madrid aveva allestito posti di blocco per intercettare auto
imbottite di esplosivo, e aveva iniziato a perlustrare zone
commerciali, stazioni ferroviarie, aeroporti, stadi, grossi
assembramenti di persone ed edifici governativi. É stata persino
effettuata sorveglianza aerea notturna, adoperando elicotteri dotati di
telecamere a infrarossi. Insomma, sembra proprio ci fosse il sentore di
qualcosa in arrivo.


A rendere ancora più strana la vicenda, si noti che tra l’11
settembre
2001 e il 10 marzo 2004, vigilia dell’attentato, vi sono
esattamente…911 giorni! Considerando anche il giorno scelto (11),
sembra proprio che il simbolismo sia tutt’altro che marginale in questa
vicenda.


Ora, se avesse prevalso un sentimento di paura ed insicurezza (come
probabilmente auspicato da qualcuno), i risultati elettorali avrebbero
dovuto premiare la linea politica seguita da Aznar. Così non
è stato, e
con notevole imbarazzo in primis di USA e Gran Bretagna, ma anche di
tutti gli altri paesi fiancheggiatori di questa “Guerra al Terrorismo”
voluta dagli Stati Uniti, il governo in procinto di entrare in carica
ha già annunciato il proprio disimpegno dalla trappola irachena,
denunciando senza mezzi termini il fallimento di questa politica
aggressiva e deleteria per le popolazioni civili coinvolte in questi
massacri senza fine.


Il problema è che adesso, per rafforzare l’idea seminata a
Madrid,
secondo la quale il terrorismo può colpire ovunque e sarebbe
folle
abbassare la guardia, temo ci si possa aspettare un colpo di portata
assai più vasta. Non mi stupirei se le tanto demonizzate armi di
distruzione di massa si materializzassero improvvisamente sotto forma
di un attacco chimico/batteriologico, con esiti catastrofici per le
popolazioni colpite e immediato sostegno da parte dell’opinione
pubblica mondiale alla linea politica seguita fin qui. Firmato
Al-Qaeda, naturalmente. A proposito, sapevate che l’amministrazione
Bush sta acquistando 75 milioni di dosi di vaccino per l’antrace?*


A mio avviso, sinché l’opinione pubblica non arriverà a
percepire con
chiarezza quale gigantesco, tragico inganno si nasconde dietro gli
eventi dell’11 settembre 2001, i reali mandanti di questi attentati
avranno tutto l’interesse a continuare nel loro programma. Un programma
nel quale qualcuno insiste a mettere l’Iran, affermando che c’è
la
possibilità di un attacco preventivo statunitense contro
l’impianto
nucleare di Bushehr, attualmente in costruzione, che si prevede
entrerà
in attività nel giugno di quest’anno. Potete immaginare quali
potrebbero essere le conseguenze nella regione: personalmente mi riesce
difficile dar credito a uno scenario del genere, però in questi
ultimi
anni ho visto accadere le cose più inimmaginabili…


Nel frattempo, ecco che ti rispunta il Decimo Pianeta. Stavolta la
notizia è ufficiale: è stato chiamato Sedna, si trova
presso la nube di
Oort e avrebbe un diametro di circa 1.800 chilometri.



L’elemento che sinora più lo associa al mitico Pianeta X
è il colore
rosso, ma anche la sua orbita ellittica sconcerta gli astronomi che lo
stanno studiando. Inoltre sembra possa avere una piccola luna, e
già mi
vedo Zecharia Sitchin sfregarsi le mani nell’apprendere queste notizie.
Aggiungiamo a tutto questo il fatto che non si riesce ancora a capire
quale sia il materiale che ne costituisce la superficie, e ce
n’è
abbastanza per ridare vigore alle tesi di coloro che ormai da tempo
profetizzano il ritorno di questo misterioso decimo membro del nostro
sistema solare.


Sempre in tema di pianeti “rossi”, vi propongo la prima anomalia
ufficialmente presentata dalla NASA, ovvero l’ormai famoso
“coniglietto” marziano. Osservate nell’animazione ottenuta
sovrapponendo foto diverse come le “orecchie” sembrano muoversi, quasi
come fossero agitate da una brezza.



Per concludere, una storiella: sembra che all’inizio dell’anno le poste
statunitensi avessero creato un francobollo con l’immagine del
presidente Bush, in onore del suo operato nella camera ovale. Tuttavia,
si è scoperto che nell’utilizzo quotidiano non c’era verso che i
francobolli si incollassero alle buste. Allora il presidente ha
istituito una commissione di esperti per stabilire il motivo di tale
difetto.


Dopo un mese di verifiche, la commissione ha reso note le seguenti
scoperte:


1. Il francobollo è stato trovato in perfetto ordine.


2. La consistenza dell’adesivo applicato era ottimale.


3. Semplicemente, la gente sputava dalla parte sbagliata.


*http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A51691-2004Mar11.html

Il sole in una provetta

spettacolo
indimenticabile. Un gruppo di brillanti ricercatori napoletani ha
ripetuto, a
beneficio del pubblico presente, un esperimento forse impropriamente
definito
di "fusione fredda" (dato che i loro riscontri sperimentali
indicherebbero piuttosto un processo di trasformazione della materia,
col
manifestarsi di elementi del tutto assenti all’inizio del test) durante
il
quale l’elettrodo in tungsteno nella cella elettrolitica ha cominciato
a
sprigionare una brillante luminosità, raggiungendo temperature
certamente
superiori ai 2000°C. Per i dettagli tecnici e sperimentali vi
rimando a quanto
già pubblicato in due precedenti occasioni da Roy Virgilio in
questo stesso
sito; quello che posso aggiungere è che sui presenti, me
compreso, l’impatto
emotivo di un simile spettacolo è
stato
fortissimo. Per questo motivo, riproporremo tale dimostrazione a
beneficio dei
convenuti al nostro prossimo convegno di
NEXUS
, in fase di
programmazione per ottobre.



Nel
frattempo, nel mondo le cose vanno come sappiamo: quando penso che
tutto è
iniziato coi fatti dell’11 settembre, non posso fare a meno di
riscontrare come
all’opinione pubblica vengano date in pasto menzogne, disinformazione e
false
risposte sulle autentiche modalità degli attentati e sui veri
mandanti, prova
ne sia la testimonianza-farsa data da Condoleezza Rice di fronte alla
commissione che indaga su quanto sarebbe accaduto, naturalmente
guardandosi
bene dal prendere in considerazione gli incredibili elementi che
emergono a
getto continuo e che demoliscono impietosamente la versione ufficiale.
Ad
esempio, Dan Perez di Prison Planet segnala due segmenti audio tratti
dalla
registrazione della trasmissione in diretta di Channel 2 della CBS di
New York,
quel fatale 11 settembre. Il giornalista è a bordo di un
elicottero in volo
sopra le due torri nel momento in cui collassano: nel primo segmento,
fa
esplicitamente riferimento a "una specie di esplosione secondaria"
avvenuta nella torre sud un attimo prima di crollare; nel secondo,
descrive
delle detonazioni vicino al tetto della torre nord nel momento in cui
crolla. E
queste testimonianze vanno ad aggiungersi alle numerose altre, tra cui
quelle
di molti pompieri all’opera quel giorno, che parlano di detonazioni
nelle torri
al momento del loro collasso.

Ma
se davvero c’erano degli esplosivi, quando sarebbero stati collocati
nelle due
torri? San Francisco Indymedia riporta che i piani superiori della
torre sud
del WTC sarebbero stati chiusi nei giorni 8 e 9 settembre 2001. Un
impiegato
della
Fiduciary
Trust che lavorava ai piani 90, 94-97, ha fatto trapelare
che durante il fine settimana 8-9 settembre, nella torre 2 del WTC ci
fu un
preannunciato calo di tensione elettrica a causa del quale per circa 36
ore
mancò la corrente dal 50° piano in su. La corrente sarebbe
stata tolta per
sostituire e rinnovare i cablaggi elettrici nella torre.

Naturalmente, senza corrente
elettrica non c’erano telecamere di sicurezza funzionanti, né
blocchi di
sicurezza alle porte: in compenso c’era un grande andirivieni di
"ingegneri" dentro e fuori la torre. Quando l’11 settembre è
accaduto
quanto sappiamo, l’impiegato in questione ha immediatamente collegato
l’evento
agli strani "lavori" di quel week-end.

Poi c’é la famosa questione
del misterioso "pod" che si distingue chiaramente sotto il Boeing che
si schianta contro la seconda torre, questione di cui mi sono occupato
in un precedente intervento
(scatenando la reazione di un sedicente
"cacciatore
di bufale", secondo il quale quella che sembra un’appendice non sarebbe
altro che un gioco di luci e ombre, contraddicendosi quando poi non
riesce a
dare uno straccio di spiegazione plausibile al "lampo" che si vede in
corrispondenza di questo "pod" una frazione di secondo prima che
l’aereo si schianti sull’edificio).

Ora, il provocatorio
"collage" che vedete (chiamato "Nessun pod, eh?") ha
destato l’interesse di strani visitatori: FEMA, Institute for
Scientific
Research, NASA, DISA, IRS, NSA, NCTS, FAA, SSA, GSA, CDC, Associated
Press,
ARAMCO, Boeing, Carlisle Group, Shell, Unocal, Chevron, Baker Hughes
Oil,
Exxon, Amoco, BP, Hughes Network Systems & Colonial Pipeline, Naval
Undersea Warfare Center Division,Microsoft, Intel, Xerox, Delta
Airlines, il
consolato francese, il CSI canadese, molte compagnie di assicurazioni,
agenzie
federali e laboratori, il Ministero di Giustizia e il Congresso degli
Stati
Uniti, il Pentagono, istituti scientifici e universitari da molte parti
del
mondo, nonché numerosissimi contatti dalla zona di Washington. E
si potrebbe
continuare a lungo…

Per concludere, una nota
divertente: qualche esempio di "istruzioni per l’uso" accluse ad
alcuni sistemi d’arma statunitensi, come "Mirare verso il nemico"
(stampata sui lanciarazzi). "Quando la sicura è tirata via, la
signora Granata
non è nostra amica." – "Il bombardamento a tappeto dai B-52 é molto,
molto accurato. Le bombe sicuramente colpiranno sempre il terreno." –
"Se il nemico é a tiro, lo siete anche voi." – "Un grilletto
malfermo potrebbe far sparare il vostro lanciagranate M203 quando meno ve lo
aspettate. Questo vi renderebbe alquanto impopolari in ciò che
rimane della
vostra unità." – "In generale é sconsigliabile lanciarsi
dall’aereo
direttamente sopra l’area che avete appena bombardato." – "Cercate di
sembrare poco importanti; potrebbero essere a corto di munizioni." –
"I traccianti funzionano da ambo le parti." – "I detonatori da
cinque secondi durano solo tre secondi." Oppure, citazioni di alcuni
ufficiali: "Il coraggio é essere l’unico a sapere che avete
paura." –
"Se il vostro attacco sta andando troppo bene, probabilmente state
cadendo
in un’imboscata." – "Nessuna unità pronta al combattimento ha
mai
superato un’ispezione." – "Qualunque nave può essere un
dragamine…
almeno una volta." – "Mai dire al sergente del plotone che non avete
niente da fare." – "Non aprite il fuoco: questo irrita la gente
intorno a voi." – "Se vedete correre un esperto di esplosivi, cercate
di stargli dietro."

Wag the Dog

decapitazione si stanno moltiplicando, e sono emersi dettagli
tutt’altro
che secondari. Secondo svariati ricercatori e giornalisti
investigativi, si può
essere ragionevolmente certi che il filmato dell’esecuzione sia una
frode, e
che sia stato girato nel carcere di Abu Ghraib. La Voz de
Aztlan
ha inoltre completato un’analisi tecnica e isolato
circa 10 secondi della traccia audio alla fine del video in questione.
Si può
chiaramente udire una voce occidentale dire "How will it be done?"
(Come
sarà fatto?). Sembrerebbe proprio che, nella fretta di
confezionare il falso
video per scopi propagandistici, i “tecnici” inavvertitamente si siano
lasciati
dietro numerose prove: potete ascoltare la voce in questa pagina web,

http://www.aztlan.net/nick_berg_how_done.htm

oppure
in questa:

http://www.breakfornews.com/berg-thywillbedone.mp3

Non
solo: in quest’altra pagina web,

http://www.propagandamatrix.com/articles/may2004/180504militarycap.htm

potete
visionare i fotogrammi da 9306 a 9368, dove per un
attimo entra in campo sulla parte destra dell’inquadratura la porzione
della
testa di qualcuno che sembra indossare un tipico berretto militare
statunitense.


Si
distingue il collo, l’orecchio sinistro e parte del
berretto, assai somigliante a quello indossato dal militare ritratto
nel
carcere di Abu Ghraib in questa foto:

Come
se non bastasse, Raul Castro Guevara, un chirurgo
esperto in medicina legale di Città del Messico, dopo aver
esaminato il video
della “decapitazione”, ha dichiarato che “non è possibile che
l’individuo nel
filmato fosse vivo e che il suo cuore pompasse nel momento in cui gli
viene
tagliato il collo”. Se così fosse stato, afferma il dottor
Castro Guevara,
tagliando
l’arteria
in quel punto ci sarebbe stata una copiosa fuoriuscita di
sangue tutt’intorno. Secondo la sua opinione, il video è una
montatura. (www.rense.com/general52/decap.htm)

Insomma,
potrebbe trattarsi di un’operazione come quella
mirabilmente illustrata dal famoso film “Wag the Dog”, di Barry
Levinson
(uscito in Italia col brutto titolo di “Sesso e Potere”), interpretato
da due
mostri sacri come Dustin Hoffman e Robert De Niro, in cui per
distogliere
l’attenzione dell’opinione pubblica da un presidente in
difficoltà per uno
scandalo di natura sessuale, si costruisce in uno studio televisivo una
guerra
inesistente. Guarda caso, proprio nel bel mezzo della bufera delle
torture
statunitensi in Iraq, salta fuori questo video che ha letteralmente
calamitato
l’attenzione e destato disgusto in tutto il mondo…

Nel
frattempo, con la scusa che questo omicidio sarebbe il
risultato della diffusione delle foto delle torture, il presidente Bush
ha
chiesto al Pentagono di non diffondere ulteriore materiale fotografico
a
documentazione degli abusi, invocando le solite questioni di “sicurezza
nazionale”.

Ulteriori
“stranezze”:

1)
Il nastro evidentemente tagliato e montato, che va da
Berg seduto sulla sedia mentre parla della famiglia a Berg seduto sul
pavimento
coi militanti mascherati dietro di lui, sino a Berg quasi immobile
mentre gli
viene tagliata la testa.

2)
L’audio chiaramente alterato.

3)
Gli “arabi” che leggono pagine della “dichiarazione” e
finiscono col leggere la stessa pagina iniziale, come se non
conoscessero a
sufficienza la lingua per accorgersi su quale pagina si trovano.

4)
Gli “arabi” hanno una carnagione chiara (visibile dalle
mani e da altre parti del corpo non coperte), oltre a pose ed
atteggiamenti
tipicamente occidentali.

5)
Mentre lo tengono a terra, Berg non si muove:
istintivamente, avrebbe dovuto cercare di sfuggire alla presa dei suoi
esecutori.

6)
L’inquadratura non fa vedere se gli occhi di Berg sono
aperti.

7)
Il presunto “urlo” di Berg assomiglia a quello di una
donna e comunque è chiaramente fuori sincrono.

8)
L’individuo nel video assomiglia ben poco alle foto di
Berg diffuse dalla famiglia.

Date
queste e innumerevoli altre anomalie, è presumibile che Berg (o
chi per lui) sia
prima stato ucciso (forse con un’iniezione letale), poi decapitato da
morto (il
che spiegherebbe la mancanza di sangue dappertutto). Insomma, la tipica
PsyOps,
Operazione Psicologica, condotta da una non meglio identificata agenzia
di
intelligence.

UFO: la prova definitiva

affermi di non averne mai saputo nulla: se così fosse,
con le nostre
tasse finanziamo dei servizi di intelligence militare i cui membri
operativi in
Iraq non sono capaci di fare quello per cui sono professionalmente
addestrati:
ottenere informazioni sul territorio. Visto che la stessa Croce Rossa
afferma
di aver fornito queste informazioni già da mesi, devo
presupporre che tra
questa organizzazione e i nostri militari in Iraq non vi sia alcun
contatto,
come pure con i membri e i reparti USA e britannici della coalizione…
ma
questo, ovviamente, è impossibile. E comunque, visto quello che
da molto tempo
ormai trapelava da Guantanamo, era lecito aspettarsi che le truppe
statunitensi
(e non solo quelle) si ritenessero in diritto di adoperare un certo
genere di
pratiche che, come mostra questa vecchia fotografia dal Vietnam, non
sono certo
una novità.

Non
fatevi ingannare: esistono foto di quell’epoca di gran
lunga più truculente, al punto che farebbero letteralmente
impallidire il
materiale che sta circolando in questi giorni, come testimonia John
Pilger
(www.kelebekler.com/occ/pilger.htm).
Leggetevi questo articolo, ne vale davvero
la pena.

Rimanendo
in Medio Oriente, sconcerta la dichiarazione
rilasciata da Avigdor Lieberman, ministro dei trasporti israeliano, che
durante
un’intervista alla radio dell’esercito ha affermato che nel caso
venisse
fondato uno stato palestinese e gli insediamenti ebraici nel West Bank
e nella
Striscia di Gaza fossero smantellati, tutti gli "arabi di Israele"
andrebbero espulsi, in quanto costituirebbero una minaccia alla
"identità
ebraica" e alla "purità etnica" di Israele. Interrogata in
proposito a queste dichiarazioni, Amira Dotan, portavoce del ministero
degli
esteri israeliano, ha risposto piuttosto evasivamente, adducendo il
fatto che
Lieberman è un uomo libero che ha il diritto di esprimere le
proprie opinioni.
Potete immaginare quali siano state le reazioni fra i membri della
comunità
araba di Israele…

Intanto
nella Striscia di Gaza, solo negli ultimi dieci
giorni, l’esercito israeliano ha demolito più di 100 abitazioni,
lasciando
senza tetto qualcosa come 1.100 persone. Secondo l’UNRWA
(organizzazione
umanitaria delle Nazioni Unite), dall’inizio di maggio sono andati
distrutti o
resi inabitabili 131 edifici residenziali, portando il numero degli
sfollati a
17.594 individui che hanno perso la loro casa. Il responsabile
dell’organizzazione, Peter Hansen, ha dichiarato che l’unica colpa
della
stragrande maggioranza di queste persone è quella di "vivere nel
posto
sbagliato al momento sbagliato".

Tanto
per calmare gli animi, poi, l’amministrazione Bush ha
pensato bene di imporre sanzioni economiche alla Siria… e si prepara
alla
prospettiva che Israele possa attaccare le installazioni nucleari
dell’Iran,
onde impedire che la repubblica islamica possa completare la
costruzione di una
bomba entro l’anno. A ben pensarci, sarebbe la stessa cosa fatta nei
confronti
dell’Iraq molti anni fa.

Ad
ogni modo, in attesa di approfondire la questione
mediorientale con del materiale che sto analizzando, visto che in
questi giorni
si fa un gran parlare del ministro della difesa statunitense, Donald
Rumsfeld,
è saltata fuori una chicca di carattere ufologico che lo
riguarda: sembra che
il 29 luglio del 1968 figurasse tra i
partecipanti ad una audizione della Commissione della Camera su Scienza
e
Astronautica, cui erano stati invitati a testimoniare sul fenomeno UFO
anche
sei prominenti scienziati (tra cui Hynek e Sagan). Ma la grande notizia
ufologica della settimana, una vera bomba, è il riconoscimento
ufficiale del
fenomeno UFO da parte del ministero della difesa messicano, per voce
del suo
segretario, generale Clemente Vega Garcia! Egli ha divulgato un
incidente in
cui è stato coinvolto un aereo dell’aviazione militare mentre
era in volo per
intercettare un aereo dedito al narcotraffico, risultato nell’incontro
con
diversi UFO. Il 9 maggio 2004 verrà ricordato come una data
storica per
l’ufologia, e il giornalista della televisione messicana Jaime Maussan
ha
aggiunto un altro scoop alla sua già lunga e onorata carriera di
divulgatore di
questa fenomenologia.

L’incidente
in questione è avvenuto il 5 marzo, nello
spazio aereo di Ciudad del Carmen, protagonista un bimotore Merlin C26A
equipaggiato con sofisticate tecnologie elettroniche, sia radar che
all’infrarosso (FLIR STAR ZAPPHIR II e radar AN/PS 143 BV3), durante un
normale
volo di interdizione al narcotraffico. Qui sotto potete vedere
l’equipaggio.

Verso
le 17.00 l’aereo rilevò un traffico sconosciuto a
10.500 piedi sopra Ciudad del Carmen, e secondo le procedure il
comandante, maggiore
Magdaleno Jasso Núñez, virò verso l’obiettivo per
dare un’occhiata più da
vicino. Durante questa fase, l’oggetto schizzò via a fortissima
velocità,
rilevato dalle sofisticate attrezzature di bordo. Dopo alcuni momenti,
l’oggetto tornò e iniziò a seguire il C26A
(il tutto continuamente registrato
dagli strumenti), presto imitato da un secondo oggetto. L’equipaggio
era
sbigottito! Non avevano in vista gli oggetti, eppure le apparecchiature
continuavano a registrarne la presenza, sia in modalità radar
che in modalità
infrarossi.


Nel
frattempo il comandante comunicava alla base l’insolita
situazione, che presto si sarebbe trasformata in un vero e proprio
incubo.

Mentre
l’aereo manovrava per cercare di entrare in contatto
visivo con i due oggetti in questione, nel giro di un attimo giunsero
sulla
scena ben nove altri oggetti volanti non identificati, gettando i
membri
dell’equipaggio in uno stato di grande preoccupazione. La cosa
più insolita era
che c’erano ormai undici oggetti intorno a loro, eppure non riuscivano
a
vederli. Le sofisticate apparecchiature, però, non mentivano.


Improvvisamente
gli oggetti si disposero in cerchio intorno
al velivolo, a distanza ravvicinata. Il comandante comunicò alla
base che ora
la situazione era di allarme rosso, circondati com’erano da undici
oggetti di
forma circolare dotati di una tecnologia avanzata che li rendeva
invisibili
all’occhio. Dopo alcuni minuti, durante i quali il comandante Jasso
mantenne la
calma e provò a spegnere tutte le luci di bordo per vedere se
succedeva
qualcosa, gli undici misteriosi oggetti sparirono, ponendo fine alla
strana
esperienza vissuta da questi membri dell’equipaggio, appartenenti alla
501°
Squadriglia. Il C26A tornò sano e salvo
alla base, e il maggiore Jasso preparò
un dettagliato rapporto sull’incidente.




Per
i dettagli tecnici e tutto il resto, vi rimando al sito www.rense.com
mentre, a questo punto, sarei curioso di sapere cosa ne pensano
di questa vicenda i vari CICAP e compagnia bella di scettici ad
oltranza…

Per
concludere in bellezza (ma forse non è esattamente questo il
caso), un’ultima
foto che mostrerebbe il classico alieno grigio di tipo alto, la quale
secondo
quanto si dice farebbe parte di un’intera serie scattata da un
giovanotto in
Olanda. Fra parentesi, sulla sedia c’è un cuscino bianco, che
rende poco
visibile il sottile corpo del presunto alieno. Verità o ennesima
bufala? Staremo
a vedere…