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NASA, scie chimiche e disinformazione

e divulgo come posso l’argomento delle "scie
chimiche", è un comunicato della NASA, rilanciato un po’
ovunque, come il
Corriere della Sera che il 5 maggio titolava "Nasa: le scie degli aerei
riscaldano l’ambiente." Vi si legge che secondo un rapporto dell’Ente
spaziale americano, una quota del riscaldamento climatico è
dovuta
all’incremento dei cirri generati dalle scie degli aerei delle rotte a
medio e
lungo raggio che volano nella parte alta della troposfera. Per gli
Stati Uniti
l’incremento di temperatura medio dovuto alle scie degli aerei è
stato di
0,2-0,3 gradi centigradi per decennio negli ultimi vent’anni.

Ora,
trovo che questo comunicato sia uno sfacciato esempio
di disinformazione, o manipolazione dell’informazione. Evidentemente,
fasce
sempre più ampie delle popolazioni interessate dal fenomeno
delle
"chemtrails" iniziavano a rendersi conto che non c’è nulla di
normale
nelle numerose, lunghissime scie tracciate nei cieli da decine di
aerei, il più
delle volte bianchi e senza contrassegni visibili, spesso a quote assai
più
basse di quelle dove potrebbero presentarsi fenomeni di condensazione,
ovvero
le normali "contrails". In Internet se ne parlava sempre di più,
in
Italia sono state presentate due interrogazioni parlamentari (sinora
senza
risposta), è comparso un articolo sul settimanale Avvenimenti, e
come
documentato nell’articolo di Enrico
Corbi
pubblicato in questo stesso sito,
cominciavano persino a comparire strani manifestini artigianali alle
fermate
degli autobus, con scritto "Guarda il cielo: cosa stanno facendo?" e
disegnato un aereo con una lunga scia composta da punti interrogativi.

Osservate
questa foto: vi sembra normale che un aereo
produca una scia di questo genere?

{mosimage}

E
visto che la NASA (non si capisce poi cosa c’entri la NASA
in uno studio di questo tipo…) parla di rotte a medio e lungo raggio,
che
quindi dovrebbero seguire le normali aerovie, osservate quest’altra
foto e
ditemi voi se le scie che vedete seguono uno schema di rotte
preordinate, o
invece non ricoprano a tappeto determinate aree, in questo caso del
Nord
America. Se fossero normali voli di linea, dovrei pensare che lo stato
del
Maryland è quello a più alta densità di aeroporti
di tutti gli Stati Uniti!

{mosimage}

Anche
per questa immagine si possono fare le stesse
considerazioni, eppure malgrado ormai esistano migliaia di
testimonianze
fotografiche e ricerche sul campo, non solo giornali e televisioni non
si sono
mai degnati di occuparsi anche marginalmente della questione, ma ora si
tenta
di far passare queste scie come la cosa più normale di questo
mondo, e
addirittura legate al fenomeno dell’effetto serra.

Passando
ad altro, c’è la questione delle torture ai
prigionieri iracheni. Le immagini che sono state dispensate a piene
mani da
giornali e televisioni, ve lo garantisco, sono fra le meno cruente.
Sono
rimasto scioccato da quello che questi autentici criminali sono stati
capaci di
fare nei confronti di alcune donne irachene, e preferisco risparmiarvi
i
dettagli fotografici di quanto vado dicendo (ma se proprio ci tenete,
potete
dare un’occhiata al sito di Joe Vialls, http://www.joevialls.co.uk/myahudi/rape.html).
Mi limiterò a un solo esempio che, seppure meno cruento,
colpisce direttamente
allo stomaco, soprattutto di coloro che hanno dei figli.

Però
a questo punto mi sorge una domanda: come mai, dato lo
stretto controllo sui mezzi di informazione che c’è stato
sinora, una storia
del genere è saltata fuori con tanta dovizia di particolari?
Come mai notizie
così devastanti per l’immagine pubblica e la credibilità
degli Stati Uniti, già
ai minimi termini, hanno trovato tale risonanza? Siamo proprio sicuri
che
l’esplosione di questo caso sia semplicemente il frutto della
diffusione
capillare di tecnologie fotografiche digitali e dell’utilizzo di
Internet?

In
attesa di avere maggiori elementi per tentare di dare una
risposta a questi interrogativi, e delineare quali potrebbero essere
gli scopi
di questa operazione mediatica, se mai ve ne sono, vi passo una notizia
che ci
proietta direttamente in un futuro a metà tra Star Trek e 1984:
la
californiana HSV Technologies, Inc., sta sviluppando un’arma non letale
che
ricorda tanto le pistole phaser del mitico capitano
Kirk
. Si tratta di un
raggio laser ultravioletto che, ionizzando tutta l’aria che incontra
lungo il
suo percorso, crea una sorta di canale attraverso cui si possono
trasmettere
sino al bersaglio delle specifiche correnti elettriche, modulate con
impulsi
simili a quelli neuroelettrici che normalmente controllano i muscoli,
provocando una diffusa tetanizzazione (ovvero una singola contrazione
sostenuta). In altre parole, una scarica di questo gingillo
immobilizzerebbe
istantaneamente il malcapitato, e questo a distanze sinora
inimmaginabili per
questa tipologia di armi. In fase di sviluppo vi è anche una
variante per
bloccare i veicoli, che va ad incidere sul sistema di iniezione
elettronica dei
motori (ah, cari vecchi carburatori, dove siete?) e andrà quindi
in dotazione
alle pattuglie della polizia stradale, persino sugli elicotteri.

E
per concludere, in attesa di proporvi un nuovo intervento
dedicato specificamente ai misteri del pianeta rosso, pieno di
materiale
fotografico interessantissimo, vi anticipo un paio delle ultime
stranezze
scoperte dal mitico "Roby"…

Un tranquillo week-end di paura

il giorno 17 nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, è precipitato un meteorite delle dimensioni apparenti di una casa; il sito space.com annuncia una possibile pioggia di meteoriti in giugno, probabilmente verso il 23, quando la Terra attraverserà la scia di detriti lasciata dalla cometa Pons-Winnecke; e poi c’è la storia di Snowball Net, una misteriosa rete di comunicazioni collegata via radio con altre stazioni, una cui trasmissione sarebbe stata intercettata il 26 gennaio da vari radioamatori che hanno ascoltato un operatore di nome Burrow sulla frequenza di 11.176 mhz. Eccone la trascrizione:

SNOWBALL NET: Verifica comunicazioni Snowball Net. A tutte le stazioni, controllo orario.

(pausa)

Impatto a meno 146 giorni, 5 ore UTC. Rimanete in attesa per collegamento ACC.

(registrata la scarica di dati digitali)

BURROW: Snowball, qui è Burrow. Non siete protetti, ripeto, non siete protetti, passate a verde, passate a verde.

Per circa tre minuti seguirono scariche di rumore bianco. In base a certe fonti, Snowball Net sarebbe una rete di monitoraggio e scambio di dati classificati che riporta i movimenti degli oggetti vicini alla Terra, e si parla di almeno tre di tali oggetti che rischiano di colpire il pianeta nel mese di giugno. Staremo a vedere…

Tornando coi piedi per terra, com’era prevedibile cominciano a emergere le incongruenze presenti nel famoso video della "liberazione" degli ostaggi. Ad esempio, esaminando la prima immagine pubblicata dal Corriere della Sera, che si afferma sia stata scattata subito dopo la liberazione, Salvatore Steffio ha le maniche della maglietta bianca lunghe.

Però nell’immagine successiva, quella tratta dal video, improvvisamente le maniche diventano corte: non presentano segni di lacerazione, è proprio una maglietta a maniche corte.


Anche il polacco, in questa immagine, ha una maglietta completamente diversa da quella che indossa dopo la liberazione nell’ultima fotografia in cui viene ritratto insieme agli italiani: con scollatura, riga nera e a maniche corte, mentre qui è a maniche lunghe, senza scollatura nè righe nere. Si noti inoltre come le maglie sono pulite nelle immagini in bianco e nero e sporche invece in quella a colori.

Sembra inoltre esserci una differenza nella barba e nella capigliatura dei prigionieri tra l’ultima immagine e quelle precedenti, il che farebbe supporre che si riferisca realmente al momento della liberazione, mentre il video sarebbe stato girato in seguito, in un’altra località, per scopi propagandistici. E per carità di patria mi fermo qui, senza riportare le incongruenze tra le dichiarazioni rilasciate alla stampa dagli ostaggi e quanto si vede (o meglio, non si vede: come i carcerieri, ad esempio…) nel famoso (ma ormai possiamo chiamarlo famigerato) filmato della "liberazione". Una cosa è certa: la cialtroneria di questi "professionisti" dell’immagine è a dir poco sconcertante. Evidentemente pensano, ammesso che pensino, che il pubblico sia talmente narcotizzato da non accorgersi di nulla. A soccorrerli se ne occupano gli organi di (dis)informazione che si sono già "dimenticati" della faccenda, tutti intenti a magnificare la costituzione europea (un’altra emerita buffonata: dopo la scarsissima affluenza alle urne per le elezioni europee, c’è stato il panico e la corsa all’approvazione in fretta e furia di questo documento, prima che crollasse definitivamente la baracca… con tutti i burattini!) o a palpitare per le vicende calcistiche della nostra nazionale.

Sempre meglio che in Svizzera, dove due tizi mentre si facevano una "canna" sono stati avvistati da un drone volante dell’esercito, il quale li ha ripresi con la telecamera all’infrarosso e ha chiamato la polizia, che li ha tratti in arresto. Alla faccia dei paranoici della cospirazione…

Per finire, grazie alla segnalazione degli amici del Centro Ricerche Leonardo da Vinci, vi propongo il bis delle strane nuvole della scorsa settimana, questa volta fotografate in Nebraska. Tutto normale, dunque… o no?

E LA NAVE VA…

contraddicevano la versione ufficiale dei
fatti, oltre
ad essere stato pesantemente attaccato dal rappresentante della Croce
Rossa, è
stato sentito da un magistrato, confermando quello che andava dicendo
sin
dall’inizio, e cioè che lui non era in grado di provare che
fosse stato
pagato
un riscatto; il sito di PeaceReporter, dove era stata diffusa questa
notizia, è
stato sovraccaricato dalle numerosissime visite; e adesso i
telegiornali RAI
hanno diffuso il filmato del presunto salvataggio ad opera delle forze
speciali
statunitensi. Un filmato per nulla convincente, che di fatto non prova
che le
cose siano andate come dichiarato dal governo. Si vedono (male, data la
pessima
qualità) dei soldati correre verso un’abitazione e poi, stacco
sulla
stanza coi
prigionieri. Dei sequestratori neanche l’ombra. Non vi è modo di
stabilire se
le due sequenze siano state girate nello stesso momento. Comunque sia,
la
magistratura ha richiesto l’acquisizione del materiale (circa venti
secondi):
staremo a vedere a quali conclusioni giungerà…

Curiosamente,
la mattina dopo il rilascio degli ostaggi, all’aeroporto di Pratica di
Mare
verso le 9 è stato osservato l’arrivo di un velivolo cargo
scortato da
due
caccia, uno spettacolo insolito a detta degli abitanti della zona: non
sarà
mica che prima del trionfale arrivo a Ciampino ci sia stata una tappa
in questo
aeroporto per un “debriefing” di qualche tipo?

Nel
frattempo, l’inchiesta indipendente (?) sui fatti dell’11 settembre,
sbugiardando le affermazioni fatte dal presidente Bush appena
qualche
giorno
fa, ha concluso che non esistono prove di legami tra la fantomatica
organizzazione terroristica al Qaeda e Saddam Hussein,
e ci fa sapere
che il
piano originale dell’attacco prevedeva che avvenisse in maggio, con
l’uso di
addirittura dieci aerei! Dichiarazioni assolutamente ridicole, un
ennesimo
tentativo di arginare la marea di documentazioni che dimostrano
inequivocabilmente come la versione ufficiale sia assolutamente,
palesemente
falsa. Prova ne sia che un altro dei 19 presunti dirottatori (e con
questo sono
quattro!) indicati dall’FBI è risultato essere vivo e vegeto: il
suo
nome è
Waleed Al Shehri, ed è un pilota delle linee aeree saudite. Gli
altri
sono
Abdulaziz Al Omari, ingegnere presso la Saudi Telecoms, o un suo
omonimo che
invece è pilota (anch’egli per le linee aeree saudite),
nonché Saeed
Alghamdi e
Khalid Al Midhar. Robert Mueller, direttore dell’FBI, ha ammesso che
l’identità
di svariati dirottatori è dubbia.

Sempre a
proposito dell’11 settembre, è comparso un ulteriore,
controverso
documento che
analizza il crollo delle due torri del WTC, giungendo alla conclusione
(tanto
per cambiare) che sia stato causato da cariche esplosive piazzate ad
arte negli
edifici, come evidenziato in numerose sequenze filmate (ho fatto caso
che le
volte che, per una ragione o per l’altra, alla televisione trasmettono
le
sequenze filmate dei crolli, vengono privilegiate sequenze brevi e
“strette”,
quasi mai in campo lungo, dove un osservatore attento potrebbe
facilmente
distinguere le detonazioni delle cariche da demolizione). Per chi
conosce
l’inglese, le argomentazioni (a favore e contro) sono reperibili presso
http://alberta.indymedia.org/news/2002/12/5116.php
e comunque eccovi un collage di frame dove si osservano perfettamente
le
detonazioni in questione. Ognuno tragga le proprie conclusioni.

Tornando
alla notizia degli strani movimenti di flotte militari (con particolare
riguardo a quella statunitense, ormai quasi tutta in mare con ben
undici
portaerei e relative navi appoggio, per un totale del 93%), il San
Diego
Tribune accenna ad una esercitazione di pronto impiego denominata
“Summer Pulse
04”. Il fatto è che non c’è mai stata nella storia di
questa marina
un’esercitazione di tali proporzioni, e inoltre sembra che molte di
queste navi
siano salpate con l’organico incompleto. Oltre a questo, la Federal
Reserve
statunitense sta pompando liquidità nel sistema a livelli mai
raggiunti
nemmeno
dopo l’11 settembre 2001: come mai? Se a queste stranezze aggiungiamo
che in
Nuova Zelanda un meteorite delle dimensioni di un pompelmo ha sfondato
il tetto
penetrando in un’abitazione, forse l’ipotesi formulata nel mio
precedente
intervento non era poi così peregrina…

Anche in
medio oriente c’è movimento: l’Iran ha ufficialmente dichiarato,
per
voce del
ministro degli esteri Kamal Kharrazi, che “possiede elevate
capacità
tecnologiche e che la comunità internazionale deve riconoscerlo
in
qualità di
membro del ‘club nucleare’. Si tratta di un percorso irreversibile.” Un
giornale libanese ha inoltre scritto di movimenti e ammassamenti di
truppe
iraniane presso il confine con l’Iraq, notizia seccamente smentita dal
governo
iraniano.

E poi c’è
l’incredibile notizia di un camion statunitense, carico di materiali
radioattivi, intercettato al confine kuwaitiano mentre cercava di
penetrare in
Iraq! Mi astengo da qualunque commento, ma immagino che molti di voi
stiano
pensando quello che penso io (a pensar male si fa peccato, però
spesso
ci si
azzecca, diceva il mitico Andreotti…).

Per
concludere, una foto scattata in Messico qualche giorno fa. Malgrado
gli
esperti si siano affrettati a dare una spiegazione razionale a questo
fenomeno
meteorologico, catalogando queste nubi come “Mammatus” (che in latino
significa
“rigonfio”), non posso fare a meno di chiedermi se davvero eventi di
queste
proporzioni abbiano un’origine naturale, o non possano invece essere
ricondotti
a tecnologie esotiche di qualche tipo (chemtrails,
HAARP, etc.). Se mi pongo
questo quesito è solo perché, in numerose occasioni, si
sono verificati
eventi
assolutamente anomali che nulla avevano di naturale e che, anzi, erano
il
risultato di esperimenti od operazioni basate su tecnologie che
ufficialmente
nemmeno esistono (strani “buchi” nel cielo, stranissime formazioni
nuvolose,
etc.). Magari in questo caso non è così, tuttavia sotto
un cielo del
genere io
non mi sentirei tanto tranquillo…

La sorpresa di giugno

singolare e
fortunata
coincidenza di questo evento con le prossime elezioni europee. Il primo
pensiero è andato alla famosa “Sorpresa di Ottobre” e alla
(ritardata)
liberazione degli ostaggi statunitensi in mano agli iraniani che
costò la
rielezione a Carter
e spianò la strada all’era reaganiana. In
effetti tutta
questa vicenda presenta aspetti ancora oscuri, e sarà
interessante vedere cosa
emergerà nelle prossime settimane. Così come sarà
interessante verificare
l’attendibilità di alcune voci che parlano di un imminente, nuovo “11 settembre” di proporzioni ancor
più
devastanti, condotto forse con armi
nucleari “sporche” o anche chimiche o batteriologiche, che colpirebbe
Stati
Uniti, Canada, Gran Bretagna e forse altri paesi e sarebbe perpetrato
dalla
stessa cricca responsabile degli attacchi nel 2001 per frenare il
collasso
dell’amministrazione Bush. I gruppi terroristi dati in pasto ai media
sarebbero
legati a paesi come Iran, Siria, Cuba o Corea del Nord. Certe
affermazioni le
prendo sempre con le pinze, ma devo dire che il filo logico e la
documentazione
che conduce a questa conclusione hanno un certo fondamento
(http://inn.globalfreepress.com/modules/news/article.php?storyid=355).
Staremo
a vedere…

A
proposito dell’11
settembre, un’accurata indagine ha forse trovato un elemento chiave per
risolvere l’ultimo dei grandi misteri che impediva la quadratura del
cerchio
degli eventi di quel tragico giorno del 2001, ovvero: se quelli
schiantati
sulle due torri non erano due dei voli di linea dirottati, che fine
hanno fatto
gli aerei con i loro passeggeri? Sembra che due aerei furono fatti
atterrare
uno dopo l’altro all’aeroporto di Cleveland, in Ohio, a causa di un
“allarme
bomba”. Uno dei due era sicuramente il volo Delta 1989, mentre l’altro
è stato
classificato come “Volo X”. Alle 10 di quel mattino, l’aeroporto era
stato
fatto evacuare, in vista
dell’atterraggio di emergenza di un aereo “dirottato” o “ con una bomba
a
bordo”. Per riassumere i termini della questione, in base alle
testimonianze e
alla documentazione disponibile, il volo Delta 1989 atterrò alle
10.10 con 69
passeggeri, evacuati alle 12.30, mentre il Volo X atterrò alle
10.45 con 200
passeggeri, evacuati alle 11.15. I passeggeri del primo furono accolti
nei
locali edifici della FAA, mentre quelli del secondo in una struttura
della NASA
nelle vicinanze.


In
breve, si sono verificati strani movimenti
quella
mattina all’aeroporto di Cleveland, il più misterioso dei quali
riguarda
proprio questo “Volo X” con 200 passeggeri, atterrato e fatto
parcheggiare nei
pressi del Glenn Research Center della NASA. Sono certo che questo
filone
d’indagine produrrà entro breve tempo delle novità assai
interessanti…

Nel
frattempo, nei nostri
cieli continua imperterrita l’attività di irrorazione delle
“scie chimiche”:
scelgo a caso un paio di foto tra le decine e decine che mi pervengono
settimanalmente da numerose località italiane, per tacere delle
semplici
segnalazioni. Sembra non ci sia verso che su queste scandalose
operazioni si
decida ad indagare qualche media importante o, meglio ancora, la
magistratura. Forse sarebbe ora di
pensare alla creazione di un comitato di cittadini, o a qualche
iniziativa
popolare volta a sensibilizzare l’opinione pubblica nel suo complesso e
le
autorità competenti nei confronti di questo grave problema.



Ho
reperito un interessante
documento, secondo il quale l’irrorazione quotidiana di composti
chimici nei
cieli del pianeta avrebbe, oltre allo scopo di modificare il clima onde
controllare le risorse idriche e alimentari, quello di creare un
ambiente
altamente “conduttivo” da un punto di vista elettromagnetico (e si
puntualizza
come l’avvento delle scie chimiche sia stato di poco preceduto dalla
diffusione
di massa dei telefoni cellulari e dei relativi impianti trasmettitori) per l’utilizzo della
“elettrosensibilità” in
tal modo sviluppata per la manipolazione e il controllo mentale di
vaste
popolazioni (una sorta di sviluppo storico e tecnologico dei vari
programmi
segreti noti come Paperclip, MK-ULTRA,
Pandora, nonché i lavori del
Dr. Delgado). In effetti questo
sottile particolato piove incessantemente dall’alto contaminando il
suolo, le
falde idriche, l’atmosfera che respiriamo e i cibi che mangiamo con
fibre
sintetiche e metalli tossici come sali di bario, alluminio e, sembra,
addirittura torio radioattivo. Questa “elettrosensibilizzazione”
favorirebbe la
risposta secondo modalità prevedibili da parte della
popolazione, a varie forme
di energia irradiata per il controllo e la coercizione. L’enorme
organizzazione
coinvolgerebbe il Ministero della Difesa statunitense e la relativa
sezione per
la ricerca in campo militare (DARPA), il Dipartimento dell’Energia
(DOE),
compagnie private in campo militare e farmaceutico (tra le aziende
citate vi
sono la Monsanto e la Time Domain Corporation), nonché con tutta
probabilità
varie agenzie dell’ONU e governi stranieri, dato che questi progetti di
irrorazione sono di natura globale.

Tale
programma sarebbe stato
denominato Operazione Cloverleaf e includerebbe modificazioni
climatiche, comunicazioni militari,
sviluppo di armamenti
spaziali, ricerche sull’ozono e il riscaldamento globale, oltre al
collaudo e
al rilevamento di armi biologiche.

La
ionosfera, la Terra e i
suoi abitanti verrebbero costantemente bombardati da microonde ad alta
frequenza per manipolare l’atmosfera caricata; secondo Clifford
Carnicom siamo
costantemente soggetti a frequenze elettromagnetiche estremamente basse
(ELF)
pulsanti secondo multipli di 4 hertz, frequenze conosciute per avere un
profondo influsso sul funzionamento biologico e mentale dell’essere
umano.
Questo articolo è molto documentato e ne consiglio la lettura a
chi conosce la
lingua inglese: www.rense.com/general153/chemsd.htm.

Ho
trovato particolarmente
ridicolo il tentativo di normalizzare la questione e abbindolare ancora
una
volta le masse con il lancio di un “Programma Aerosol Troposferico”(www.tap.bnl.gov/) che, sotto l’egida
del
programma scientifico atmosferico del Dipartimento dell’Energia, a
partire
dall’anno fiscale 2005 dovrebbe concentrarsi sui cambiamenti climatici
indotti
dagli aerosol atmosferici.

Passando
ad altro, ha
causato molta agitazione una notizia circolata in rete alcuni giorni
fa,
secondo la quale un gran numero di unità navali statunitensi
(sette portaerei
su un totale di dodici) e di molte altre marine del mondo (vengono
citate Iran,
Australia, Cina, Francia, Gran Bretagna, India, Indonesia, Giappone,
Corea del
Sud, Pakistan, Sri Lanka e Vietnam) sarebbero salpate o sarebbero in
procinto
di farlo entro il 19 o 20 giugno, in vista di un possibile impatto
catastrofico
di qualche genere, forse qualcosa che potrebbe causare un gigantesco
Tsunami.
Non sono in grado di provare l’attendibilità di queste notizie,
ma mi sembrava
giusto riportarle comunque.

Sembra
quasi uno scenario degno del film Armageddon: se
ricordate, l’arrivo
dell’enorme asteroide era preceduto da “piccoli” pezzi minori che
precipitavano
sulla Terra devastando varie località. Bene, sinora non si
è verificato nulla
del genere, però è degno di nota il fatto che la notte
tra il 2 e il 3 giugno
il cielo degli Stati Uniti nord-occidentali è stato illuminato a
giorno e
scosso da vari boati, e curiosamente non tutti gli astronomi hanno
attribuito
questo fenomeno a un meteorite. Ad ogni
modo, eccovi lo spettacolare filmato
ripreso da varie telecamere di sorveglianza a Portland
.


In nome della rosa

Si è tanto
parlato in rete delle anomalie che circondano il caso Berg, con
particolare
riguardo al video della presunta decapitazione. Ogni telecamera lascia
determinate “impronte” elettroniche, come un’impronta digitale o la
peculiare striatura
lasciata sulle pallottole dalla canna di un’arma da fuoco. Non sono
rilevabili
a occhio nudo, ma un computer debitamente predisposto è in grado
di
farlo.

Ora si
mormora che gli esperti della Kodak Park di Rochester, NY, analizzando
il video
in questione, sarebbero giunti alla conclusione che una delle due
telecamere
impiegate per le riprese è la stessa con cui sono state filmate
alcune
delle
famose torture nel carcere di Abu Grhaib che hanno fatto il giro del
mondo.

Inoltre,
salta fuori che Michael Moore,
regista
dell’acclamato film vincitore del festival di Cannes, “Fahrenheit
9/11
”, ha
offerto ad uso esclusivo della famiglia un’intervista di circa venti
minuti con
lo sfortunato giovane, non inclusa nel montaggio originale. Accidenti,
che
coincidenza…

Comunque
sia, negli Stati Uniti, pur se non rilevato dai grandi media,
c’è un
gran
fermento. Un esempio?

“A partire
dall’11 settembre 2001, gli americani hanno un terrificante nemico, e
quel
nemico è il loro stesso governo. Tutti gli americani, non solo i
terroristi,
sono potenziali vittime del Patriot Act statunitense.”

Questo è il
tenore dei sentimenti espressi da un’assemblea di illustri avvocati che
si sono
riuniti in maggio a Cuyahoga County, in Ohio, fra i quali un ex
assistente del
Procuratore Generale nonché l’ex presidente della National
Association
of
Criminal Defence Lawyers. Secondo loro, il Congresso e
l’amministrazione Bush,
con la scusa della sicurezza nazionale, si stanno comportando nel modo
più
anti-americano che si possa immaginare. Tanto per fare un esempio,
adesso l’FBI
può emanare “Notifiche di Sicurezza Nazionale” per ordinare alle
aziende di
fornire dati sensibili su chiunque; non occorre alcun mandato o
autorizzazione
giudiziaria, né l’FBI deve rispondere in alcun modo di questi
dati. Per
non
parlare della facoltà, da parte delle varie autorità, di
entrare in
qualunque
casa o azienda e copiare file di computer o documenti cartacei senza
alcuna
notifica, o di scambiarsi intercettazioni telefoniche o elettroniche
eseguite
senza alcun mandato. Un membro dell’assemblea, Gerald Goldstein,
è
arrivato a
dichiarare: “Hitler non impose la sua volontà su un pubblico
inconsapevole; il
Terzo Reich si affermò sulla base del consenso popolare.”
Più chiaro di
così…

Se ho
riportato questa notizia, è solo perché anche a casa
nostra si respira
una gran
brutta aria; quel che è peggio, stanno accadendo le cose
più
incredibili
proprio sotto il nostro naso, eppure sembra che gran parte della
popolazione di
questo paese sia letteralmente lobotomizzata da un ridondante diluvio
mediatico
e non voglia, o possa, rendersene conto. Cercherò di chiarire il
mio
pensiero
in un prossimo intervento, ma il succo è questo: la sinistra, la
destra, sono
due ali dello stesso uccello. Finché ci si illuderà che
votando per
questo
anziché quello le cose andranno in un modo anziché un
altro, non si
farà altro
che continuare a nutrire questo mostro senza volto, che ci sta
trascinando in
un abisso senza fondo di morte, distruzione, inganno, manipolazione.

Un esempio
di quanto sto cercando di dire si può trovare nella radice
comune di
certi
simboli adottati da movimenti politici solo apparentemente diversi,
quando non
opposti. Il partito laburista britannico (la cui attuale politica,
espressa dal
primo ministro Tony
Blair
, non mi sembra propriamente “di sinistra”…)
ha come
simbolo una rosa, così come una rosa era presente sino a poco
tempo fa
in
quello del nostro partito radicale.

il vecchio simbolo dei radicali…

…e
il simbolo dei laburisti


Curiosamente,
anche il PDS, il cosiddetto partito della quercia, ha pensato bene di
mettere
ai piedi di quest’albero una… rosa! Qualcuno di voi ne conosce il
motivo? Forse
che la rosa è stata adottata come simbolo di una certa
“sinistra”
europea?

…il simbolo dei democratici di
sinistra
…e il simbolo dei socialisti europei

Probabilmente
è proprio così: altrimenti non si spiegherebbe come mai i
socialisti
redivivi
(e la faccia tosta di alcuni di loro ha dell’incredibile…) nella loro
opera di
“maquillage” hanno scelto di sostituire il vecchio, amato garofano con…
una
rosa!


…il simbolo dei socialisti democratici
italiani


Eccovi altri
esempi di quanto sopra:


…il simbolo della sinistra giovanile


Non sono
certo un esperto di cose politiche, ma alcune ricerche che sto
effettuando mi
stanno sempre più convincendo che un certo simbolismo che ci
circonda
sia
tutt’altro che casuale, e che dietro fatti e realtà
apparentemente scollegate vi sia invece
una matrice e
un’agenda comune. “Dividi ed Impera”, il motto dell’antico impero
romano, sembra un modus operandi valido ed
adottato
ancora oggi, funziona egregiamente e continuerà a farlo sintanto
che
non ci
renderemo conto della realtà di questo tragico gioco al
massacro,
condotto
sulla pelle di tutti noi.

Nel
frattempo, tanto per chiarire i termini
della questione, il ministro della difesa statunitense Donald Rumsfeld
ha
dichiarato, di fronte ai cadetti di West Point, che “la Guerra al
Terrorismo è
appena iniziata”. Auguri…

Tutti colpevoli, tutti innocenti


“11 settembre, l’atto d’accusa:
‘L’America non era preparata’

L’America e i suoi leader non
furono in grado di capire la gravità delle minacce di Al Qaeda e
l’11
settembre divenne così una realtà, scrive Alberto Flores
D’Arcais sulla Repubblica.
Dopo un anno
e mezzo di lavoro, dopo aver interrogato e ascoltato un migliaio di
persone, dai familiari delle vittime al presidente degli Stati Uniti,
dopo aver passato al setaccio due milioni di pagine di documenti,
alcuni segretissimi, la commissione nazionale sugli attacchi
terroristici agli Stati Uniti ha presentato ieri il suo rapporto
finale: 567 pagine di ricostruzione, valutazioni, considerazioni e
accuse.”


O Vittorio Zucconi,
sempre su La Repubblica, che
scrive della “nazione burocratica sconfitta dalla fantasia dei
terroristi”:
“Il rapporto ci
spiega ora che il successo di al Qaeda non fu colpa di Clinton o di Bush, ma fu il prodotto
della nostra incapacità di "immaginare" tanta protervia e tanta
aggressività e le parole tentano in fondo di dire ciò che
le immagini ci gridano. Il senso di
distrazione, di sicurezza infrangibile, di routine che accompagnava il
nostro modo di vivere fino a quel tempo ormai lontano. ‘Tutti fummo
colti impreparati’, diceva ieri il democratico
Lee Hamilton e
quel volume è un’ammirevole ed equilibrata confessione di
‘fallimenti’
politici.”


Dopo le montagne di
incongruenze, anomalie e testimonianze emerse in questi anni questo
è
tutto quanto ci si sente in dovere di riportare all’opinione pubblica,
ovvero un rapporto a dir poco scandaloso stilato da un’ancor più
scandalosa commissione, sull’operato e le conclusioni della quale
nessun “giornalista” si è sentito in dovere di porre delle
domande
pertinenti (e ce n’erano a centinaia nel cassetto…). Alcune citazioni
di membri della commissione e del governo sono autentiche perle:


“Il popolo americano è
stato
corresponsabile dei fatti dell’11 settembre per aver sottovalutato la
minaccia del terrorismo.”


“Quando sono tutti colpevoli,
nessuno è colpevole.”


“Avevamo deciso sin dall’inizio
che non avremmo giocato alla caccia al colpevole.”


“Dovremmo concentrarci sul
futuro, non sul passato.”


Fantastico. Anzi, surreale… per
non dire inquietante. La commissione incaricata di indagare sul
più
grave evento terroristico della storia statunitense in realtà
non
voleva trovare i responsabili… però ha proposto una drastica
riforma
dei servizi: la creazione di un centro contro il terrorismo,
l’inserimento nell’Fbi, la polizia
federale, di una "sezione intelligence interna" sul modello dell’MI5 inglese, e la nomina di un
direttore nazionale distaccato alla Casa Bianca.
Insomma, stiamo assistendo alla creazione di un KGB agli ordini di Bush e della sua
cricca, mentre si cerca di mettere una pietra sopra tutti quei morti
che, dall’11 settembre in poi, invocano giustizia e verità.

E allora, tanto per
rinfrescarci tutti insieme la memoria, dalla prossima settimana vi
(ri)proporrò ogni volta un tassello per tentare di ricostruire
secondo
un’ottica diversa e ben più agghiacciante per le sue reali
conseguenze
e soprattutto per il suo significato, quello che accadde prima, durante
e immediatamente dopo quel tragico 11 settembre 2001. Cominceremo da
una breve ma esaustiva analisi dell’attacco al Pentagono, con la
quale mi propongo di dimostrare una volta per tutte che nessun aereo
dirottato si è mai schiantato sull’edificio. Successivamente
torneremo
a parlare dell’incredibile fallimento della difesa aerea, del mancato
ritrovamento o della presunta distruzione di sette “scatole nere” su
otto (un caso unico nella storia dell’aviazione e, diciamolo pure,
assolutamente impossibile: nondimeno fra le macerie del WTC
fu
ritrovato quasi intatto il passaporto di uno dei “dirottatori”…), con i
dati dell’unica superstite risultati indecifrabili. E proseguiremo
andando a riesaminare le innumerevoli anomalie che la commissione
d’inchiesta si è ben guardata dal prendere in considerazione, e
che
pure meriterebbero risposte esaurienti (l’ultima in ordine di tempo
è
la distruzione da parte della FAA,
l’amministrazione federale dell’aviazione civile, di tutti i tabulati e
i nastri con le registrazioni delle comunicazioni radio fra i velivoli
dirottati e i controllori del traffico aereo: per quale motivo sono
stati distrutti, e da chi?). In tutta franchezza, non avrei alcuna
voglia di tornare ad occuparmi dell’11 settembre, ma di fronte a questo
sfacciato tentativo di insabbiamento e “normalizzazione” della tragedia
mi è impossibile far finta di niente.

Nel frattempo, per proseguire
con argomenti meno drammatici ma altrettanto degni di interesse, vi
riporto una fra le svariate testimonianze di questo genere che mi sono
giunte ultimamente:

“In merito agli strani eventi
atmosferici di questi ultimi giorni, relativi alla caduta di grosse
meteore, vorrei segnalarvi che proprio ieri sera, mentre mi trovavo con
amici ad assistere un concerto in Città Alta di Bergamo, abbiamo
assistito all’attraversamento del cielo di una grossa meteora, un
bolide che si è frantumato o meglio bruciato, proprio sulle
nostre
teste. Presumo che come meteorite fosse abbastanza grosso, in quanto ha
impiegato parecchio tempo per ‘consumarsi’, tanto che la prima persona
che l’ha vista, ha fatto in tempo ad avvisare anche gli altri amici che
erano intenti a guardare il concerto e che quindi hanno alzato lo
sguardo verso il cielo. Sembrava un razzetto artificiale, come quelli
che si sparano a capodanno. Successivamente al passaggio, i miei amici,
hanno visto cadere un’altra meteora, ma di dimensioni ‘normali’, come
le classiche ‘stelle cadenti’.”

Insomma, anche nei cieli
italiani ultimamente si registrano eventi ed attività insolite,
di
natura meteorica e non, dato che pure molti siti che si occupano di
ufologia rigurgitano di segnalazioni: è un altro argomento del
quale mi
occuperò prossimamente, ma per ora vi lascio con un paio di
recenti
esempi fotografici di fonte NASA, a conferma del
fatto che esiste una vera e propria censura su parte del materiale in
arrivo dal pianeta rosso…

Pioggia di fuoco

quotidiano La
Repubblica
una notizia proveniente da
Helsinki:

“Allarme e centinaia di appelli
ai servizi di soccorso in Finlandia per una pioggia di meteoriti che si
è abbattuta sul golfo. Gli abitanti della zona hanno scambiato i
meteoriti con dei razzi di emergenza lanciati da battelli in
difficoltà. Il fenomeno, inusuale nella regione, si è
verificato la
notte scorsa al largo delle coste della Finlandia centrale, di fronte
alle città di Petarsaari, Kokkola e Himanka.

Molti abitanti della zona hanno
visto palle di luce che si spostavano rapidamente nel cielo, spargendo
scintille che poi si trasformavano in sfere di luce bianca, lasciando
dietro di sé una traccia di fumo. I centri di soccorso in mare
hanno
ricevuto centinaia di appelli, nonostante il fenomeno sia durato pochi
secondi.”

Sembra fare il paio con quella
diramata verso la fine della scorsa settimana, quando sopra ben cinque
stati degli USA (Louisiana, Arkansas, Missouri, Oklahoma e Texas, che
non è uno staterello, essendo il doppio dell’Italia…) si
è verificato
un fenomeno analogo, con numerosissimi cittadini che hanno intasato di
telefonate il servizio meteorologico nazionale segnalando il passaggio
di palle di fuoco nei cieli. Il NORAD
ha in seguito comunicato alla FEMA
che si trattava del primo giorno di un’intensa pioggia meteoritica, che
potrebbe durare sino alla fine del mese. Curioso, per non dire
allarmante, che della questione si occupino queste due agenzie, ovvero
il comando strategico e la gestione federale delle emergenze…

Ma osservate questi tre
fotogrammi tratti da un video ripreso dalla telecamera di un’auto della
polizia, e ditemi voi se i meteoriti possono andarsene a spasso a
velocità di crociera nel cielo notturno, attraversando il
territorio di
cinque stati!


E visto che siamo in tema di
fenomeni aerei anomali, vi passo una notizia che si collega ad un
articolo che potrete leggere sul prossimo
numero di NEXUS
in uscita i
primi di agosto.

Harry Dschaak e Sterling Allan,
il 19 aprile 2004 avevano sottoposto a vari membri del Congresso il
caso del Dr. Burisch, microbiologo e accademico attualmente trattenuto
nell’ambito di operazioni segrete presso la famosa Area 51, il quale ha espresso la volontà
di
rendere pubblica testimonianza di fronte al Congresso e di fornire le
prove relative all’esistenza di trattati con razze extraterrestri,
stipulati dal governo statunitense, nonché di specifiche
ricerche per
lo sviluppo di letali virus mirati. Secondo un precedente rapporto
relativo alla sua disponibilità a fare rivelazioni non appena
conseguita l’immunità, il Dr. Burisch ha affermato che, nel caso
sia
citato come teste, risponderà a tutte le domande che gli saranno
poste.

Dschaak ed Allan avevano
concentrato il proprio impegno presso l’ufficio del senatore Orrin Hatch,
Repubblicano dello Utah, in virtù del suo incarico di presidente
della
Commissione Giustizia, fornendogli tra le altre cose il voluminoso
dossier Disclosure del rinomato Dr. Steven Greer.

La risposta non si è
fatta
attendere, e certamente non è quella che tutti auspicavano, me
compreso. Il 7 luglio il senatore ha scritto loro: “Anch’io, come voi,
trovo affascinante la possibilità di vita intelligente su altri
pianeti; tuttavia, non vi sono prove sufficienti a stabilire se tale
vita esista. Ho esaminato le informazioni che mi avete suggerito, e
posso assicurarvi che le vostre preoccupazioni sono infondate. Il
governo federale non ha da nascondere alcuna informazione su vita
extraterrestre, e non vi sono progetti segreti sui quali avviare
indagini.

Alla faccia dell’insabbiamento!
Nonostante la quantità monumentale di prove, testimonianze,
rapporti
che dimostrano inequivocabilmente non solo la realtà del
fenomeno UFO
ma la sua tremenda complessità, sembra che per quanti sforzi si
facciano il muro di segretezza e disinformazione eretto a protezione di
alcuni interessi costituiti rimanga invalicabile. A questo punto, per
quel che può servire, non posso che suggerire a tutti di
sottoscrivere
la petizione a favore della testimonianza congressuale del Dr. Burisch (http://www.petitiononline.com/burisch/petition.html).

Ma occupiamoci adesso di un
cattivone del quale ultimamente, chissà perché, non si
vedono più
proclami videoregistrati. Esatto, è proprio di bin Laden che sto
parlando! Be’, sembra proprio che nei mesi scorsi l’amministrazione
Bush abbia esercitato notevoli pressioni sul Pakistan, affinché
uccida
o catturi lui, o il suo vice, Ayman Al Zawahiri,
o anche magari il mitico Mullah motociclista,
Mohammed Omar
, che sembra si nascondano nelle aree tribali del
paese. Musharraf
ha ricevuto in successione le visite di George Tenet,
direttore della CIA, Colin Powell,
segretario di stato, Christina
Rocca
, sua assistente, Cofer Black, capo del
dipartimento statale antiterrorismo, sino a un funzionario di rango
elevato della CIA nell’Asia
meridionale. Il problema qui, come riferito da varie fonti
dell’intelligence pakistano, è l’insistenza da parte
dell’amministrazione statunitense affinché il Pakistan consegni
questi
personaggi prima delle elezioni di novembre. Scommettiamo che da qui
alle elezioni bin Laden
o chi per lui verrà “miracolosamente” catturato o fatto fuori?
Se così
succederà, sarà più che lecito interrogarsi sulla
fortunata coincidenza
temporale…

Povero Bush: forse è
frustrato
dalle recenti accuse lanciate da qualcosa come 4.000 scienziati, fra
cui 48 premi Nobel e 127 membri dell’Accademia Nazionale delle Scienze,
secondo le quali la sua amministrazione sta distorcendo e sopprimendo
la scienza per adattarla ai propri scopi politici. Magari è
anche per
questo, oltre che per ribaltare le proprie sorti elettorali che,
secondo un “rivelatore”, sarebbero il motivo per cui potrebbe decidere
di lanciare un attacco nucleare sull’Iran o sulla Corea del Nord.
Secondo voci di corridoio, potrebbe dichiarare lo stato di emergenza,
basandolo tanto per cambiare su falsi rapporti di intelligence secondo
i quali la Corea del Nord e/o l’Iran starebbero per lanciare un attacco
nucleare contro il territorio americano, e ordinare contrattacchi per
difendere il paese.

Ovviamente, questa storia va
presa con pinze e tenaglie, però non mi stupirei troppo se
avesse un
fondo di verità. E allora, perfettamente in tema, eccovi
un’ennesima
segnalazione fotografica relativa a nuvole anomale, provveniente dal
Kansas…

PROCESSO A SHADDAM

“Shaddam” (un’abbreviazione di Sham Saddam, letteralmente
“falso Saddam”) e identificato come un sosia messo lì a bella
posta da
alcuni servizi segreti, fra i quali viene citato il Mossad. Joe Vialls
ritiene sia stata un’incredibile imprudenza lasciare aprir bocca a
“Shaddam” davanti alle telecamere, dato che le arcate dentali e gli
interventi dentistici, al pari delle impronte digitali, sono
caratteristiche assolutamente peculiari di un individuo e costituiscono
la prova irrefutabile che quello presentato in tribunale non è
Saddam
Hussein. Basta osservare questo collage fotografico per rendersene
conto:





Osservando attentamente le
piccole foto di Saddam Hussein, si noteranno i suoi denti bianchi e
ordinati (non per caso in Iraq c’è, o più probabilmente
c’era, il
maggior numero di dentisti pro-capite di qualunque altro paese al
mondo, a parte la Libia, e il servizio era gratutito per tutti i
cittadini), con quelli superiori che si chiudono naturalmente davanti a
quelli inferiori. Questa è la condizione normale per la maggior
parte
di noi, ma non per Shaddam, che in molti fotogrammi video dimostra di
soffrire di masticazione invertita, laddove i denti inferiori si
trovano davanti a quelli superiori. Per non parlare poi di come i suoi
denti inferiori non siano ben allineati, se comparati a quelli
praticamente perfetti del vero Hussein.


Nell’aula del tribunale, in
molti si domandavano come mai Saddam Hussein, un autentico fanatico sin
da adolescente per il taglio dei capelli e la rasatura del viso, avesse
scelto di cambiare le abitudini di una vita e presentarsi come un
barbone, coi capelli lunghi e la barba incolta. La risposta potrebbe
essere che, al pari di impronte digitali e denti, anche il cranio ha
una forma peculiare a ciascun individuo: più i capelli sono
corti e più
facile sarà distinguere la forma del cranio caratteristica di
una
persona. Nel caso di Shaddam, inoltre, la barba lunga e incolta
è
assolutamente necessaria per nascondere la pronunciata mascella
inferiore, che nessun intervento di chirurgia plastica in tempi brevi
poteva correggere, al contrario di lavoretti minori intorno agli occhi,
alla fronte, ai lobi delle orecchie e così via.


Sarà per questo che la
stragrande maggioranza dei giornalisti presenti per coprire l’evento si
è lamentata di non aver potuto avere accesso alle informazioni,
di
vedersi confiscare i nastri con le riprese televisive, etc.? Insomma,
è
la solita pagliacciata data in pasto all’opinione pubblica planetaria…
ma è possibile che ci trattino sempre come se avessimo l’anello
al naso
e una sveglia appesa al collo?





Passando ad
altro, vi ricordate la storia degli strani movimenti della flotta
statunitense, un paio di settimane fa? Probabilmente non aveva niente a
che fare con meteoriti in arrivo o cosette del genere, bensì con
una
più prosaica prova di forza nei confronti della Cina. Nei
prossimi
giorni infatti, nell’ambito dell’esercitazione “Operation Summer Pulse
04”, per la prima volta nella sua storia la marina statunitense
invierà
una flotta composta da ben sette portaerei di squadra (su un totale di
dodici) a coprire posizioni strategiche intorno al paese orientale,
cinque delle quali nell’Oceano Pacifico. Aldilà delle
dichiarazioni
ufficiali, questa mossa con tutta probabilità vuole essere un
segnale
alla Cina, ultimamente molto attiva sul fronte della questione
dell’indipendenza di Taiwan. Naturalmente, a Pechino non hanno preso
molto bene questa iniziativa americana… anche perchè al momento,
secondo alcuni analisti militari, le sue forze armate possono
confrontarsi con una o al massimo due portaerei di squadra, ma
certamente non sette tutte insieme! Personalmente, non sottovaluterei i
progressi tecnologici nei missili antinave sviluppati dalla Cina e
dalla Russia…


Per finire, alcune
curiosità
fotografiche segnalate dagli amici del Centro Ricerche Leonardo da
Vinci Cosenza1 e Calabria: le prime due sono state scattate in Kansas,
ma non si capisce se si tratti di nuvole di polvere. Vedrò di
approfondire, ma data l’estrema spettacolarità ve le propongo
ugualmente.






La seconda è un’immagine
SOHO:
qualcuno ha idea di cosa sia la striscia luminosa che si osserva nella
parte sinistra della foto?





Fuga da Baghdad

vedono come un governo fantoccio instaurato dagli americani e
guidato da Iyad
Allawi
, un primo ministro che è stato nel libro paga della CIA, e ha lasciato
in fretta e furia l’Iraq a bordo di un C-130, in quella che
è
sembrata una vera
e propria fuga. Ottima mossa: date le premesse, chissà cosa si
sarebbe
inventata la resistenza irachena per la data fatidica del 30 giugno…

E ora anche lo spietato
dittatore, Saddam
Hussein
, è stato
rimpatriato e consegnato al nuovo “governo” che dovrà giudicarlo
per i
suoi
crimini (è già iniziato il prevedibile show televisivo,
con un Saddam
più
combattivo e risoluto che mai davanti alle telecamere), anche se la sua
custodia, chissà perché, rimarrà agli
statunitensi: un fatto ben poco
conosciuto però è che alcune settimane fa la moglie,
finalmente
autorizzata a
incontrarlo, è uscita dopo alcuni minuti dalla cella dichiarando
“quello non è
mio marito”. Interessante. Che si tratti di uno dei numerosi sosia di
cui
faceva uso il dittatore? Difficile a dirsi, però il mio primo
pensiero
è andato
a Norimberga e a Rudolf
Hess
, il delfino di Hitler,
che dopo il processo fu rinchiuso
a vita nel carcere di Spandau
e che, secondo un magnifico e ben
documentato
libro (edito in Italia col titolo “Il caso Rudolf Hess), altri non
era che un
sosia. La storia si ripete? Non sarei affatto stupito se le cose
stessero così:
se per più di mezzo secolo si è riusciti a spacciare al
mondo un falso Rudolf
Hess
, non si può escludere che le stesse tecniche e
modalità siano
state
raffinate e riutilizzate, per motivi che al momento si possono soltanto
ipotizzare…

Ma accantoniamo per un
attimo le vicende mediorientali, e
riprendiamo invece un argomento del quale mi sono già occupato
di
recente. A
proposito della data del 20 maggio scorso, indicata come critica per il
possibile impatto di un meteorite, una email anonima spiega: “Si
calcola che Toutatis
passi vicino alla Terra il 29 settembre; la data per l’impatto
fissata
per il 20 giugno non riguardava quello tra Toutatis e la
Terra, bensì
tra il
primo e un missile con
testata nucleare
; è la distruzione di Toutatis
quella
che dovrebbe accadere in tale data…”

Questa persona in pratica
afferma che Toutatis
potrebbe già essere
stato bombardato, nel qual caso qualcuno avrebbe problematiche
spiegazioni da
fornire qualora il 29 settembre questo atteso asteroide non fosse
visibile…

Michael Goodspeed (http://TrueSkeptic.com) cita una
notizia
diffusa la notte tra il 4 e il 5 giugno dalla stazione radio KFI 640 AM
di Los
Angeles, che riportava testimonianze oculari di “palle di fuoco”,
“aerei che
precipitano” e “forse un meteorite caduto”, con le autorità alla
ricerca di
aerei precipitati che avrebbero invece riscontrato le tracce della
“caduta di
un meteorite”. Questa storia non è stata più ripresa da
KFI né
rilanciata da
alcun organo di informazione, a Los angels o nel resto degli USA.
Prosegue
elencando i misteriosi eventi accaduti nelle ultime 4 settimane:

Inizia dal meteorite delle
dimensioni di una palla da baseball,
caduto a Washington il 3 giugno, notizia riportata dai media nazionali;
(http://www.goanacortes.com/articles/2004/06/09/news/news14.txt)

La settimana dopo, notizie
di un meteorite che in Nuova Zelanda ha
sfondato il tetto di un’abitazione, rischiando di uccidere un bimbo;
(http://www.inq7.net/brk/2004/jun/14/brkafp_2-1.htm)

La settimana successiva,
notizie di un meteorite in Australia, che
secondo numerose testimonianze sarebbe stato delle dimensioni di una
casa;
(http://www.theaustralian.news.com.au/common/story_page/0,5744,9869458%255E421,00.html)

Poi, il 19, un rapporto dal
Missouri relativo ad un meteorite
delle dimensioni di un’automobile, che non ha ricevuto la copertura di
alcun
media;

(http://freeinternetpress.com/article.pl?sid=04/06/20/0542230&mode=thread)

Il 20 giugno, in Oklahoma,
l’Alva Review Courier pubblica un
articolo, peraltro non più reperibile nel loro sito né da
alcuna altra
parte,
relativo a una palla di fuoco che ha rischiarato a giorno il cielo di
mezzanotte. Il seguente link per una descrizione dell’articolo e una
foto che
mostra quello che sembra un campo in fiamme; (http://news.google.com/news?hl=en&edition=us&ie=ascii&q=la+fireball)

Sempre il 20, a Seattle,
emergono rapporti relativi a una “pioggia
di meteore mai vista prima” e numerosi avvistamenti UFO da parte di
Cliff
Mickelson di Rumor Mill News. (http://www.rumormillnews.com/cgi-bin/forum.cgi?read=50825)

A tutto questo si aggiunga
lo spiegamento del 93% della flotta
statunitense per misteriose “esercitazioni”, oppure la scomparsa di
29.000
pellicani che hanno abbandonato il nido, lasciandosi dietro le loro
uova. (http://www.abovetopsecret.com/forum/thread59026/pg1)

Pure coincidenze messe
insieme a costruire teorie cospirative da
strapazzo? O forse questa circolazione di informazioni fa parte di un
programma
di operazioni psicologiche di qualche sorta? È dura districarsi
in
questa
giungla di notizie, dov’è assai facile rimanere impigliati nelle
trame
della
disinformazione: prova ne sia quella ormai martellante, propinata in
massa dai
media, che ultimamente cerca di legare qualunque tragedia, minaccia o
cospirazione planetaria alla fantomatica organizzazione di Al-Qaeda, la
quale
secondo molte analisi (con le quali concordo) è una creazione ad
hoc di
alcuni
servizi segreti (con tutta probabilità CIA,
Mossad, e chissà quali altri).
L’ultimo personaggio “inventato” è l’imprendibile e misterioso Abu Musab
Al-Zarqawi
, il “braccio destro di Osama” in Iraq;
invariabilmente, sulla scorta
di minacce o azioni terroristiche di qualche tipo, i grandi media (in
particolare la CNN) annunciano che
si ritiene questo individuo responsabile,
senza peraltro fornire alcuna prova e prima ancora che siano state
avviate
indagini da parte delle autorità.

In alcuni casi, subito dopo
l’evento di natura terroristica, c’è
un rapporto iniziale che in pratica dichiara come si ritiene possibile
che Al-Zarqawi
ne
sia l’organizzatore, anche se “non vi sono conferme e permangono
dubbi sull’identità degli autori dell’attacco”. Uno o due giorni
dopo,
probabilmente verrà emesso un comunicato definitivo, citando
fonti
della
polizia, dei militari o dell’intelligence. Spesso questi rapporti sono
basati
su informazioni pubblicate su un sito islamico, su un misterioso video
o una
registrazione audio, nessuno dei quali è mai oggetto di
un’indagine
approfondita.

Curiosamente, malgrado la
taglia sulla sua cattura sia stata
elevata a 25 milioni di dollari (quanto quella di bin Laden), il suo
nome non
compare sull’elenco dei maggiori ricercati dall’FBI. (http://www.fbi.gov/mostwant/topten/fugitives/fugitives.htm)

Se poi si analizza il
significato stesso della parola “Al-Qaeda”,
si scoprono alcune cosette interessanti: in arabo ha svariati
significati, tra
i quali “Base”, “Terreno”, “Norma”, “Regola”, “Fondamento”,
“Grammatica”. Il
significato esatto dipende dal contesto in cui viene utilizzata,
nonché
dalla
parola che segue “Al-Qaeda” nella frase. “Qa’ada” è l’infinito
del
verbo
“sedere”. “Ma-Qa’ad” è una sedia, “Al-Qaeda” è la base o
fondamento di
qualcosa. “Ana raicha Al Qaeda” in gergo significa “sto andando in
bagno”. In
molti paesi arabi, un uso molto comune e diffuso della parola
“Al-Qaeda” è per
“tazza del water”: questo nome deriva dal verbo arabo “Qa’ada”, che
come già
detto significa “sedere”, il che è pertinente alla “tazza del
water”.
In molte
case arabe vi sono due tipi di toilette: “Al-Qaeda”, chiamata anche la
“Hamam Franji”
o toilette straniera, e la “Hamam Arabi” o toilette araba, che altro
non è che
un buco in terra. E non dimentichiamo che il vaso usato dai bambini
piccoli
viene chiamato “Ma Qa’adia” o “Piccola Qaeda”.

Coloro che hanno fondato la
gloriosa “Internazionale del
Terrorismo Islamico”, Al-Qaeda, probabilmente conoscevano ben poco
dell’uso
comune della lingua araba per sapere che usando questo nome per la loro
organizzazione, avrebbero rischiato di diventare lo zimbello di
chiunque parli
la lingua araba di uso “pubblico”.

Comunque sia il principe Turki al-Faisal,
ambasciatore saudita a
Londra, ha di recente ribadito in un’intervista televisiva che gli
attacchi
terroristici in Arabia Saudita, attribuiti ad al-Qaeda, avrebbero in
realtà dei
legami con non meglio identificati ambienti sionisti, ricalcando
un’affermazione simile fatta un mese fa dal principe della Corona
Abdullah.

(http://www.aljazeera.com/cgi-bin/news_service/middle_east_full_story.asp?service_id=2536)

Rushdi Al-Ani, professore di
storia e civiltà islamica presso
l’università di Baghdad, ritiene che “l’attuale ondata di
attentati con
auto
imbottite di esplosivo che coinvolgono civili iracheni sono certamente
opera di
mani straniere, allo scopo di danneggiare l’immagine dei gruppi della
resistenza,
mantenere la nazione nel caos e impedire il trasferimento dei poteri al
governo
transitorio”.

Sia come sia, non occorre
essere dei geni per ravvisare il totale
fallimento della guerra statunitense in Iraq. Ma non è soltanto
in Iraq
(o più
in generale nella loro “guerra al terrorismo”) che gli Stati Uniti
stanno
perdendo la faccia. Sentite questa: in febbraio, nello stato indiano
del Madnya
Pradesh, c’è stata un’esercitazione congiunta (nome in codice
"Cope
India
04") che vedeva impegnate l’aviazione militare statunitense e quella
indiana. Si tratta di esercitazioni ormai di routine, che si tengono
dal 2002 e
che generalmente sono di interesse soltanto per gli specialisti del
settore.
Stavolta però, i risultati sono stati davvero sorprendenti per
le forze
armate
americane: detta semplicemente, queste ultime hanno fallito
miseramente! I
piloti statunitensi di F-15C
che hanno partecipato all’esercitazione hanno
perso il 90% delle battaglie aeree contro i piloti indiani alla guida
di MIG-27, MIG-29 e Mirage 2000
(più
qualche esemplare di Su-30K).
I risultati
sono stati talmente catastrofici che agli esperti americani ci sono
voluti sei
mesi per esaminare compiutamente le possibili ragioni della
“sconfitta”.
Apparentemente, e questo suona incredibile, i piloti indiani avrebbero
il
doppio dell’esperienza di volo dei loro colleghi statunitensi. Sembra
inoltre
che questi ultimi siano rimasti impressionati dalla versione indiana
migliorata
del vecchio MIG-21
russo, nome in codice “Buffalo”, del quale peraltro l’India
ha perso ben 102 esemplari in incidenti negli ultimi dieci anni.

Comunque sia, è
impressionante confrontare l’attuale bilancio
della difesa statunitense (oltre 400 miliardi di dollari) con quello
indiano
(convertito in dollari, circa 14,5 miliardi): evidentemente, in questo
genere
di cose gli indiani ci sanno fare assai meglio degli alti papaveri del Pentagono

(http://english.pravda.ru/world/20/91/366/13213_training.html)

Per concludere, vi lascio
con due nuove foto di quello strano,
inquietante tipo di nuvole che dovrebbero essere una rarità e
che
invece, a
quanto sembra, stanno diventando sempre più comuni.

Deviazioni pericolose

formazione
estremista sunnita (?) già responsabile del rapimento e
dell’uccisone del povero
Enzo Baldoni, rimangono da chiarire numerosi punti oscuri in merito
agli eventi
e alla cronologia con cui si è consumata questa ennesima
barbarie1.


Vi
dirò che il giorno in cui furono diffuse queste immagini al
telegiornale, ad
amici e collaboratori espressi l’opinione che la morte di Baldoni era
troppo
funzionale e che purtroppo, anche se speravo con tutto il cuore di
sbagliarmi,
ben difficilmente lo avremmo rivisto ancora vivo. Malauguratamente
avevo visto giusto.

Innanzitutto
le immagini: non riuscivo proprio a figurarmi dei guerriglieri
iracheni che
trovavano il tempo di confezionare un video “bucando” in croma-key uno
strano,
confuso logotipo con Kalashnikov e
scritte in arabo sullo sfondo nero su
cui è ripreso
Baldoni. Insomma, pur se tecnicamente possibile, lo trovavo un elemento
anomalo, a meno di non ascriverlo ad un gruppo non meglio identificato,
per
intenderci come quello responsabile della “decapitazione” di Nicholas Berg,
direttamente o indirettamente legato a qualche oscura agenzia di
intelligence
impegnata in una serie di operazioni psicologiche, le famigerate
PsyOps. Per
rendersene conto, basta considerare la ridicola richiesta fatta al
governo
francese per la liberazione dei due giornalisti in ostaggio dei
“terroristi”:

l’abolizione entro 48 ore della legge che proibisce alle ragazze
musulmane l’uso del velo nelle scuole di Francia. Dico, ma siamo
impazziti? Chi
vogliono prendere per i fondelli? È chiaramente un tentativo di
polarizzare
ancora di più l’attuale conflitto tra mondo cristiano e mondo
musulmano, tra
occidente e Islam, tirando in ballo proprio quei francesi che questa
guerra
all’Iraq l’hanno osteggiata sino all’ultimo. E i risultati già
si vedono, o
meglio si leggono, nei titoli che campeggiano su alcune testate
nazionali, come
“Contro il terrorismo non ci sono più rifugi” (La Stampa), dove Pierluigi
Battista scrive che “L’impatto simbolico ed emotivo del rapimento dei
due
giornalisti francesi sgretola luoghi comuni e consuetudini mentali e
costringe
a rivedere molte interpretazioni su quanto sta accadendo in Iraq.
Innanzitutto
il coinvolgimento della Francia di Chirac, della
nazione-simbolo del dissenso
occidentale all’intervento militare angloamericano che ha spodestato Saddam
Hussein
recide il legame logico e fattuale tra i comportamenti
dell’occidente
in Iraq e quelli delle bande terroriste. Un monito, soprattutto per chi
si
illude che una scorciatoia di rientro di impianto "zapaterista" possa
mettere al riparo dall’assalto dei signori del terrore.”

La cosa sorprendente
è che
apparentemente la Francia sta prendendo molto sul serio tutta la
questione, ma
ritengo impossibile che i suoi servizi di intelligence non siano giunti
a
conclusioni analoghe alle mie: nel frattempo quelli italiani, forse
sulla scia
di clamorose rivelazioni su alcune anomalie relative al video e
all’assassinio
di Baldoni, ci fanno sapere di avere probabilmente identificato una
decina dei
terroristi responsabili. In altre parole, se emerge qualcosa di
compromettente,
deviare immediatamente altrove l’attenzione (come la curiosa
coincidenza,
emersa da qualche tempo in un documento,
secondo la quale l’
AGIP aveva in
cantiere un progetto petrolifero in Iraq, della durata prevista di 23
anni,
avviato nell’aprile del 1997 a… Nassiriya!).

Altro elemento a sostegno
della mia ipotesi “PsyOps” è il fatto che ad essere presi di
mira e spesso
uccisi sono i giornalisti, persone che si trovano laggiù per
raccontare e
documentare cosa sta succedendo realmente, e quindi le più
scomode per certi
interessi costituiti che stanno manovrando dietro le quinte per
mantenere
l’Iraq nel caos, smantellandone le infrastrutture sociali anche col
sistematico
assassinio di docenti, professori universitari e scienziati, cosa che
accade
ormai regolarmente dalla “fine” del conflitto.

E finito un conflitto, se
ne prepara subito un altro: almeno, questo è quanto emergerebbe
da un’inchiesta
avviata nei confronti di Larry Franklin, un funzionario di medio
livello che
lavorava al Pentagono
per conto del gruppo
Wolfowitz-Feith-Luti-Shulsky,
in base alla quale gli Stati Uniti stanno raggiungendo un punto critico
verso
una guerra contro l’Iran, nonché verso un attacco terroristico
prefabbricato
nei propri confini, una “Sorpresa d’Ottobre” da utilizzare poi come
pretesto
aggiuntivo per iniziare tale conflitto. Qualcuno, come Martin Sieff,
suggerisce
addirittura che il mese critico possa essere settembre, citando le
dichiarazioni rilasciate il 18 agosto dal ministro della difesa
iraniano,
Ali Shamkhani, il
quale ha avvertito che se i comandanti militari
del suo paese avessero ritenuto che gli Stati Uniti avevano intenzione
di
attaccare l’Iran distruggendo i suoi impianti nucleari a Bushehr, o di
rovesciare il suo governo teocratico, non sarebbero rimasti
passivamente ad
aspettare: avrebbero attaccato per primi.

Insomma, per tutta una
serie di ragioni tattiche e geopolitiche sulle quali ora non mi
dilungo,
sarebbe l’inizio della Terza Guerra Mondiale.

Certo, è dura
accettare la
possibilità di essere trascinati in un’apocalisse da un
presidente come Bush,
che recentemente durante una cerimonia ha arricchito la sua collezione
di
strafalcioni dichiarando che la sua amministrazione “non
smetterà mai di
pensare a nuovi sistemi per danneggiare il nostro paese e il nostro
popolo”.
Ecco la frase incriminata:

“I nostri nemici sono
innovativi e pieni di risorse, ed anche noi; non smettono mai di
pensare a
nuovi sistemi per danneggiare il nostro paese e il nostro popolo, e
neanche
noi.”

Per concludere, vi segnalo
una delle più coinvolgenti e convincenti ricostruzioni sulla
questione
dell’attacco al Pentagono dell’11 settembre 2001 e il Boeing
“mancante”: è
tratta dal sito

www.freedomunderground.org
e
necessita la conoscenza dell’inglese, ma l’impatto visivo e sonoro
è davvero
notevole.

Potete scaricare il file qui.

Chissà, magari domani
ci
sveglieremo e andando in edicola troveremo qualcosa del genere…

Traduzione: BUSH SI DIMETTE – L’INCUBO
È FINITO
(Cheney inizia il periodo di detenzione)

NOTE
1)
http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=3346
http://www.reporterassociati.org/index.php?option=news&task=viewarticle&sid=3379