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PROVE SCIENTIFICHE SULL’ASCENSIONE di Swami Sidharth Bulleshah

non vi
dicono mai, almeno non tutto forse. Tutti sappiamo che la Terra sta
sperimentando un riscaldamento globale e altri cambiamenti, piaccia o
no ai giganti del petrolio. Leggete solo le intestazioni. Ciò
che
possibilmente NON sappiamo è quanto segue:




SOLE: Il campo magnetico del Sole è più forte ora del
230% circa
rispetto agli inizi del 1900, e la sua attività energetica
totale è
aumentata considerevolmente, creando una frenesia di attività
che
continua a mettere in imbarazzo le predizioni ufficiali della NASA.




VENERE: Venere sta brillando nell’oscurità, così come la
luna di Giove,
Io.




TERRA: Negli ultimi 30 anni, le calotte polari della Terra sono
diminuite del 40% circa. In modo abbastanza inspiegabile, proprio dal
1997, la struttura della Terra è cambiata da una forma
leggermente
ovale, o allungata, ai poli, a una forma di "zucca", o schiacciata, ai
poli. Nessuno della NASA si è ancora disturbato per cercare di
spiegare
questa cosa.


http://www.gsfc.nasa.gov/topstory/20020801gravityfield.html




MARTE: le calotte polari di Marte si sono sciolte in modo evidente,
solo in un anno, causando il 50% dei cambiamenti nella configurazione
della superficie. La densità atmosferica è aumentata del
200% rispetto
alle osservazioni precedenti nel 1997.




GIOVE: Giove è diventato così tanto altamente energizzato
che ora è
avvolto in un tubo a forma di ciambella di energia brillante e visibile
nella traiettoria della luna Io. La dimensione del campo magnetico di
Giove è aumentata più del doppio dal 1992.




SATURNO: Le regioni polari di Saturno hanno accresciuto notevolmente la
loro luminosità e la forza del suo campo magnetico sta
aumentando.




URANO: Secondo la sonda spaziale Voyager II della NASA, Urano e Nettuno
sembrano aver avuto recenti cambiamenti dei poli magnetici – 60 gradi
per Urano e 50 gradi per Nettuno.




NETTUNO: Nettuno, in certe zone, è diventato più luminoso
del 40%.
Anche la luna di Nettuno, Tritone, ha avuto una "percentuale di aumento
molto alta" nella pressione atmosferica e nella temperatura,
paragonabile ad un aumento di circa 22 gradi Fahreneit sulla Terra.




PLUTONE: Dal settembre del 2002, Plutone ha sperimentato un aumento
nella sua pressione atmosferica del 300% circa negli ultimi 14 anni,
mentre sta anche assumendo un colore notevolmente più scuro.




Tutto quello che riuscite a leggere è stato divulgato da mezzi
di
comunicazione di massa e la lista completa dei collegamenti rilevanti
la possiamo trovare nel Capitolo otto del "Cosmo Divino" su
http://ascension2000.com/DivineCosmos/08.htm. Il modo per mantenere il
controllo dei mezzi di massa è di assicurarsi che questi fatti
non
siano mai visti tutti insieme. Diventa "tutto troppo strano" una volta
che si aggiungono gli eventi sociopolitici della Terra, sempre
crescentemente stressanti, quale una "perpetua guerra contro il
terrorismo", con il sorridente Bush come il Messia in Capo del
Selvaggio West che gioca a "Portateli per Armageddon", insieme con il
compimento di molte altre antiche profezie, incluse quelle della Bibbia
Giudeocristiana. Abbiamo liberamente pubblicato qui un caso scientifico
imponente rispetto alla Convergenza, il Cambiamento delle Età,
il
cambiamento dimensionale o l’Ascensione ora in moto. Quando questo
processo che comprende tutto il Sistema Solare si sia completato, che
si valuta nel periodo di tempo del 2010-2013, possiamo augurarci un
evento "Punto Omega" che è letteralmente "al di là dei
nostri sogni più
folli". I cambiamenti nel Sistema Solare sono solo i più ovvi e
il
risultato fisico di quei cambiamenti, di quelli che l’energia della
coscienza stessa sta attuando, fa in modo che avvenga un’evoluzione di
massa. Però, lasciando da parte gli innegabili cambiamenti nel
Sistema
Solare, non è troppo bello per essere vero, in questo pianeta
colpito
da Bush? Perchè no? Una cosa del genere non sarebbe una
sorpresa, a dir
poco, gradevole? Quale altra spiegazione può esserci al
perchè tutto il
Sistema Solare attraversi questa metamorfosi, mentre grandi eventi
simili stanno succedendo in proporzione accelerata nella società
della
Terra? E se includiamo il fatto che quasi tutto il corpo stabilito di
insegnamenti spirituali storici, di tutte le culture, ha qualche forma
di predizione su questo avvenimento che ora sta diventando
realtà?




Prima che l’informazione scientifica fosse disponibile, è stato
presentato in una serie di materiali canalizzati un esteso modello di
grande portata di un Cosmo Divino che predice e spiega perfettamente
questi cambiamenti nel Sistema Solare da L/L Research conosciuto come
la serie "Legge dell’Uno". Questo materiale la cui
responsabilità è di
un gruppo di anime conosciuto come Ra dal 1981-1984 ( ndr:i testi di Ra
sono disponibili sul sito della stazione ceelste a questo indirizzo
www.stazioneceleste.it/ra.htm
) – lo stesso Ra che
afferma aver lavorato con il popolo egiziano. La serie Legge dell’Uno
ora è ampiamente acclamata come l’informazione canalizzata
più esatta e
comprensibile dei tempi moderni. In termini più semplici, il
modello
della Legge dell’Uno dice che questi cambiamenti sono causati
dall’avanzamento del nostro Sistema Solare verso una nuova zona di
energia nella Galassia. In quella nota, le infomazioni della Russia e
della NASA hanno confermato che il bordo frontale del campo magnetico
del Sole, negli ultimi 30 anni, è diventato più luminoso
del 1000%
(mille per cento). Sappiamo che se si strofina un pezzo di metallo
abbastanza velocemente, si creerà ciò che si conosce come
frizione e il
metallo comincerà a brillare di un rosso vivo. Allo stesso modo,
la
polvere e l’energia extra in questa nuova zona di energia galattica si
sta scontrando con il campo magnetico del Sole, causando frizione e
creando al fronte un carica statica visibile di energia "plasma" che
sta aumentando rapidamente di dimensione e luminosità. Dal 1997,
il Dr.
Aleksey Dmitriev e altri scienziati russi hanno osservato che lo spazio
galattico al quale ci stiamo trasferendo mostra concentrazioni di
materia e di energia considerevolmente più alte, includendo
particelle
caricate di idrogeno, elio e hidroxil, oltre altre nuove combinazioni
di elementi. Sebbene l’ovest sia sempre stato nella retroguardia dei
russi nell’arena scientifica, si stanno finalmente mettendo alla pari.
Nell’agosto del 2003, un esperimento della ESA/NASA chiamato DUST,
lanciato con il satellite Ulisse nel 1990, ha scoperto che ora
c’è
circa un 300% in più di polvere che entra dalla nostra Galassia
al
nostro Sistema Solare di quello che c’è stato durante tutti gli
anni
novanta.




Più polvere e più particelle caricate significano
più energia, più
densità, esattamente la parola che ha usato Ra per descrivere
questa
nuova zona intergalattica.
http://www.newscientist.com/news/news.jsp?id=ns99994021 Si dice
che questo prossimo evento dell’Ascensione darà l’impulso alla
Terra
per uno stato che sarà considerato cento volte più
armonioso di quello
che è la vita sulla Terra attualmente, quello che sarà un
miglioramento
definitivo, un mondo dove, come disse una volta il Maestro Gesù,
"Come
io faccio queste cose, così le farete voi, e cose maggiori"
(Santa
Bibbia, Giovanni 14:12). La prossima domanda è questa: Ci
sediamo
semplicemente e aspettiamo "il viaggio sul tappeto cosmico magico", o
l’ambizione personale e la partecipazione hanno qualcosa a che vedere
con ciò che sperimenteremo mentre si completa questa evoluzione
interplanetaria? DOBBIAMO PREPARARCI PER QUESTO EVENTO. Sebbene alcuni
si lamenteranno come se ascoltassero un brutto scherzo, il segreto
è
che "alla fine si tratta unicamente di crescita spirituale".






swami_sidharth_bulleshah@yahoo.com

*******************************************************************



Tradotto per la Stazione Celeste da Susanna Angela




)*(Stazione Celeste)


http://www.stazioneceleste.it

ANOMALIE di Paolo N.

http://barsoom.msss.com/http/viking/high/q100-25.html


Il sito in questione riguarda la sonda automatica Viking, e, le
immagini, sono di una zona della superficie di Marte fotografate in
alta risoluzione (per l’epoca).


La zona, fotografata piu’ volte anche di recente, e’ indicate con le
seguenti coordinate: Longitudine 100.00 / Latitudine –25.00.


In esse, a parte i molti articoli scritti riguardanti i due crateri di
forma molto precisa, vi e’ una anomalia che non e’ riconducibile
ad un problema ottico.


Nella prima immagine compare un brillamento che potrebbe essere confuso
tranquillamente con la “grana” del terreno:

Se
pero’, si osservano le successive, questo brillamento si muove verso il
basso della foto:

Supponendo
che esso possa essere una particella di polvere sull’obiettivo della
telecamera della sonda Viking (se comunque cosi’ fosse dovrebbe essere
di colore nero e non bianco), il movimento di tale anomalia dovrebbe
seguire il tragitto della sonda.


Ma ad un tratto esso cambia direzione; seguendo una rotta
perpendicolare alla precedente, puntando verso il cratere piu’ grande:

Non
solo, ma nell’ultima fotografia, il puntino tende a rimpicciolirsi e
svanire, come se si allontanasse dall’obiettivo o fosse in una
posizione tale per cui la luce che lo illumina, non e’ piu’ incidente
(o forse e’stato coperto da qualche cosa):

Ma
veniamo ad oggi: ormai tutti i giornali ne parlano, con l’arrivo della
missione Americana “Spirit” si riaperto il capitolo “Pianeta Rosso” e
con esso anche il capitolo della curiosita’ su che cosa le sonde (la
gemella e’ in avvicinamento al pianeta) troveranno durante la loro
permaneza in loco.


Le prime immagini, intanto, girano gia’ per la “rete” e, fra queste,
alcune sono perlomeno curiose; premetto che forse e’ la voglia di
vederci manufatti non naturali a farle sembrare tali, ma comunque le
propongo lo stesso.

Nella
prima, la curiosita’, e’ la strana traccia (direi circa a 90 gradi) che
sembra avere lasciato il piccolo “sasso” (di forma molto regolare
simile ad un parallelepipedo di pochi cm per lato) sul suolo marziano.


Pero’ il sasso e’ piccolo e, forse, nella zona soffia un forte vento in
grado di farlo rotolare secondo la traccia.


Passiamo ora alla seconda imagine:

La
mia attenzione e’ stata attratta dall’oggetto al cento della foto; nel
paesaggio, molto ricco di sassi aguzzi e sabbia opaca, una formazione
arrotondata e lucida stona non poco; ma sara’ sicuramente un effetto
ottico.

Ricorda
un poco la parte superiore di quei comignoli a forma di fungo, vedremo
quando il “rover” entrera’ in funzione, se si potra’ avere una immagine
migliore e presa da un’altra angolazione.


In ultimo propongo ques’ultima, in essa vi sembrano presenti due
oggetti molto strani: quello piu’ in basso nella foto ricorda molto un
interruttore a levetta (o perlomeno qualcosa piantato nel terreno), il
secondo, invece, sembra un “animaletto” con tanto di cresta.

Saranno forse alcuni
pezzi dell’involucro gonfiabile che ha protetto la sonda durante
l’atterraggio?

Mahhh.
Illusioni
ottiche? Forse…

Siamo,
comunque, solo all’inizio della missione; vedremo nei prossimi
giorni quali sorprese (sicuramente meno fantasiose) ci riservera’ il
suolo Marziano.

Scoperte sul DNA in Russia

Questa faccenda dell'Ascensione è reale o è solo la fantasia imbecille di gente profondamente sconnessa dalla realtà? Qui c'è quello che i media...

Molti maestri spirituali sanno già da tempo che il nostro corpo può essere programmato da lingua, parole e pensieri. Ora questo è stato scientificamente provato.

Il DNA umano funziona come una specie di "Internet biologico", ed è sotto molti aspetti superiore a quello artificiale. Nuove ricerche scientifiche in Russia, direttamente o indirettamente, spiegano fenomeni quali chiaroveggenza, intuizione, guarigioni spontanee e guarigioni a distanza, autoguarigioni, tecniche di affermazione, aloni di luce attorno alle persone e molto altro.

In più si potrebbe affermare una medicina completamente nuova, nella quale il DNA può essere riprogrammato con delle parole e frequenze, SENZA LA NECESSITÀ di prelevare e reintrodurre singoli geni. Soltanto il 10% del nostro DNA serve a produrre le proteine, ed è questo 10% che viene esaminato dai ricercatori occidentali. Il rimanente 90% viene considerato "junk DNA", DNA spazzatura.

Tuttavia i ricercatori russi, convinti che la natura non abbia creato questo 90% a caso, hanno esplorato questo 90% del DNA assieme a linguisti e genetisti. I risultati di questa ricerca sono semplicemente rivoluzionari!

Il nostro DNA non sarebbe solo responsabile della struttura del nostro corpo, ma servirebbe anche come banca dati e per comunicare. I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico (specialmente il 90% "inutile") segue le stesse regole di tutte le lingue dell'uomo.

A questo scopo, gli studiosi hanno comparato le regole di sintassi (il modo di mettere insieme le parole per formare le frasi), semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole base di grammatica. Hanno scoperto che il nostro DNA segue un determinato schema grammaticale. Quindi le lingue dell'uomo non si sono formate casualmente, ma sono insite nel DNA.

Il biofisico e biologo molecolare Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno anche analizzato le qualità vibrazionali del DNA. In breve sostengono che "i cromosomi vivi funzionano esattamente come un computer olografico che usa radiazioni laser di DNA endogeno." Gli studiosi sono stati in grado, per esempio, di proiettare determinate frequenze (suono) con una specie di raggio laser sul DNA, modificando la frequenza di esso e quindi l'informazione genetica stessa.

Dato che la struttura base del DNA è uguale alla struttura della lingua, non è necessaria alcuna codifica del DNA. Si possono semplicemente usare parole e frasi della lingua umana! Anche questo è stato provato scientificamente.

La sostanza del DNA (nel tessuto vivo, non in provetta) reagirà sempre a questi raggi modulati e addirittura alle onde radio, se vengono utilizzate le frequenze giuste. Questo spiega perché tecniche come affermazioni, ipnosi e simili hanno un effetto così forte sugli uomini e il loro corpo: per il nostro DNA reagire al linguaggio è perfettamente naturale.

Mentre i ricercatori occidentali prelevano singoli geni dalle eliche del DNA e li inseriscono altrove, i russi hanno creato un mezzo per influenzare il metabolismo delle cellule attraverso frequenze di luce e di onde radio, riparando i difetti genetici.

Gli studiosi hanno addirittura catturato uno schema di informazioni di un DNA particolare e lo hanno trasmesso a un altro, riprogrammando le cellule. In questo modo hanno trasformato, per esempio, embrioni di rana in embrioni di salamandra, semplicemente trasmettendo informazioni di DNA! Così le informazioni sono state trasmesse senza gli effetti collaterali che possono manifestarsi quando si prelevano e reinseriscono dei singoli geni dal DNA.

Quindi è stato provato ciò che i maestri spirituali sanno già da tempo. Ovviamente la frequenza utilizzata deve essere quella giusta. Per questo motivo non tutti otteniamo lo stesso successo. Ogni individuo deve lavorare sul proprio processo e sviluppo interiore per stabilire una comunicazione conscia con il DNA. Più sarà alta la consapevolezza di un individuo, meno ci sarà la necessità di un congegno, e si potranno ottenere questi risultati da soli. La scienza finalmente finirà di prendersi gioco di queste idee e confermerà e spiegherà questi risultati. E non finisce qui.

I ricercatori russi hanno anche scoperto che il nostro DNA può creare delle interferenze in un vuoto, producendo un "tunnel spaziale"! Questi tunnel sono l'equivalente microscopico dei cosiddetti "ponti Einstein-Rosen" in prossimità di buchi neri (lasciati da stelle estinte). Sono dei collegamenti tra aree completamente diverse nell'universo, attraverso i quali si può trasmettere al di fuori di spazio e tempo. Il DNA attrae questi pezzi d'informazione e li trasmette alla nostra coscienza. Questo processo di ipercomunicazione (telepatia, channeling) è più efficace in uno stato di rilassamento. Stress, preoccupazione o un cervello troppo attivo rendono inefficace l'ipercomunicazione, o le informazioni trasmesse saranno completamente distorte e inutili.

Un'esempio di ipercomunicazione lo troviamo, per esempio, nel mondo degli insetti. Quando la regina di un formicaio viene separata dalla sua colonia, le formiche lavoratrici continuano il loro lavoro secondo un piano preciso. Ma se la regina rimane uccisa, tutte finiscono di lavorare; nessuna formica sa più cosa fare. Sembra che la regina trasmetta i suoi "piani di costruzione" anche se è lontana, attraverso la coscienza di gruppo dei suoi sudditi. L'importante è che sia viva.

Negli uomini, spesso si ha un fenomeno di ipercomunicazione quando improvvisamente si trova l'accesso a informazioni al di fuori della propria conoscenza. Questa ipercomunicazione viene vissuta come ispirazione, intuizione o trance. Il compositore Giuseppe Tartini per esempio una notte sognò il diavolo seduto accanto il suo letto che suonava il violino. La mattina successiva Tartini fu in grado di ricordarsi esattamente lo spartito e scriverlo: ne risultò la sonata "Il trillo del diavolo".

Un infermiere 42enne per molti anni sognò una situazione nella quale era collegato a una specie di enciclopedia sotto forma di CD-Rom. In quei sogni gli venivano trasmesse delle conoscenze di ogni genere, e la mattina seguente era in grado di ricordare tutto. Gli arrivò un flusso enorme di informazioni, e sognava per lo più dettagli tecnici che erano al di fuori della sua conoscenza. Quando vi sono questi casi di ipercomunicazione, si possono osservare dei fenomeni sovrannaturali nel DNA.

Gli scienziati russi hanno irradiato diversi campioni di DNA con dei raggi laser e su uno schermo si è formata una tipica trama di onde che, una volta rimosso il campione, rimaneva sullo schermo. Allo stesso modo si suppone che l'energia al di fuori dello spazio e del tempo continua a passare attraverso gli tunnel spaziali attivati anche dopo la rimozione del DNA. Gli effetti collaterali più frequenti nell'ipercomunicazione sono dei campi magnetici vicini alle persone coinvolte. Gli apparecchi elettronici possono subire delle interferenze e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve, l'apparecchio ricomincia a funzionare normalmente. Molti operatori spirituali conoscono bene questo effetto.

Grazyna Gosar and Franz Bludorf nel loro libro Vernetzte Intelligenz spiegano queste connessioni in modo chiaro e preciso. Gli autori riportano anche alcune fonti secondo le quali gli uomini sarebbero stati come gli animali, collegati alla coscienza di gruppo, e quindi avrebbero agito come gruppo. Per sviluppare e vivere la propria individualità, tuttavia, avrebbero abbandonato e dimenticato quasi completamente l'ipercomunicazione.

Ora che la nostra coscienza individuale è abbastanza stabile, possiamo creare una nuova forma di coscienza di gruppo. Così come usiamo Internet, il nostro DNA è in grado di immettere dati nella rete, scaricare informazioni e stabilire un contatto con altre persone connesse. In questo modo si possono spiegare i fenomeni quali telepatia o guarigioni a distanza.

Senza un'individualità distinta la coscienza collettiva non può essere usata per un periodo prolungato, altrimenti si ritornerebbe a uno stato primitivo di istinti primordiali. L'ipercomunicazione nel nuovo millennio significa una cosa ben diversa.

I ricercatori pensano che, se gli uomini con piena individualità formassero una coscienza collettiva, avrebbero la capacità di creare, cambiare e plasmare le cose sulla terra, come fossero Dio! E l'umanità si sta avvicinando a questo nuovo tipo di coscienza collettiva.

Il tempo atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un solo individuo, ma l'impresa potrebbe riuscire dalla coscienza di gruppo (niente di nuovo per alcune tribù indigene). Il tempo viene fortemente influenzato dalla frequenza risonante della terra (frequenza di Schumann). Ma queste stesse frequenze vengono prodotte anche nel nostro cervello, e quando molte persone si sincronizzano su di esse, o quando alcuni individui (p. e. maestri spirituali) concentrano i loro pensieri come un laser, non sorprende affatto che possano influenzare il tempo. Una civiltà moderna che sviluppa questo tipo di coscienza non avrebbe più problemi né d'inquinamento ambientale, né di risorse energetiche; usando il potere della coscienza collettiva potrebbe controllare automaticamente e in modo naturale l'energia del pianeta.

Se un numero abbastanza elevato di individui si unisse con uno scopo più elevato, come la meditazione per la pace, si dissolverebbe anche la violenza.

Il DNA sembra essere anche un superconduttore organico in grado di lavorare a una temperatura corporea normale. I conduttori artificiali invece richiedono per il loro funzionamento delle temperature estremamente basse (tra -200 e -140°C). Inoltre, tutti i superconduttori possono immagazzinare luce, quindi informazioni. Anche questo dimostra che il DNA sia è grado di farlo.

Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel sono altamente instabili e durano soltanto una frazione di secondo. In certe condizioni però si possono creare dei tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose. In alcune regioni della Russia queste sfere appaiono molto spesso. In queste regioni le sfere a volte s'innalzano dalla terra verso il cielo, e i ricercatori hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero. Le sfere emettono onde a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in grado di reagire ai nostri pensieri. Queste sfere di luce hanno una carica energetica molto elevata e sono in grado di causare delle mutazioni genetiche. Anche molti operatori spirituali producono queste sfere o colonne di luce, quando si trovano in uno stato di profonda meditazione o durante un lavoro energetico. In alcuni progetti per la guarigione della terra queste sfere vengono catturate anche nelle foto. In passato di fronte a questi fenomeni luminosi si credeva che apparissero degli angeli. In ogni caso, pur mancando le prove scientifiche, ora sappiamo che persone con queste esperienze non soffrivano affatto di allucinazioni. Abbiamo fatto un grande passo in avanti nella comprensione della nostra realtà. Anche la scienza "ufficiale" conosce le anomalie della terra che contribuiscono alla formazione dei fenomeni luminosi. Queste anomalie sono state trovate di recente anche a Rocca di Papa, a sud di Roma.

L'articolo intero (in inglese) si può trovare sulla pagina http://www.fosar-bludorf.com (Kontext – Forum for Border Science). Su questa pagina è anche possibile contattare gli autori.

Tutte le informazioni sono tratte dal libro "Vernetzte Intelligenz" di Grazyna Fosar e Franz Bludorf, ISBN 3930243237; purtroppo per ora esiste soltanto in tedesco.

LA TRAPPOLA NEL CYBERSPAZIO di Roberto Di Cosmo

Questo articolo è stato scritto
probabilmente nel 1999, però lo trovo
estremamente interessante ed attuale. In realtà, quando si parla
di
informatica, già dopo qualche mese si rischia di essere obsoleti
ma in
questo caso non è così. Purtroppo non è
così!


Ne capisco parecchio di
informatica e vi garantisco che un’attenta
lettura vi aiuterà molto nel comprendere la quotidiana
allucinazione
che viviamo "grazie" al "progresso" tecnologico dell’informatica. La
lettura è vivamente
sconsigliata a coloro che preferiscono rimanere nel Matrix. A voi la
scelta della pillola.


Nikola Duper






Durante le vacanze di
Natale, sono rimasto colpito una volta di più dall’infatuazione
crescente dei media per quest’oscuro oggetto del desiderio che si
nasconde dietro i termini ”calcolatore”, ”multimedia”, ”Web”,
”Internet” e loro derivati.


A credere a questi media ed ad un buon numero di esperti improvvisati,
non ci si può ritenere cittadini a pieno titolo senza possedere
il
materiale informatico nuovo fiammante (e per niente economico) che
permette di accedere al paradiso incantato del ”cyberspazio”.


Difficile poi non notare lo strano ed onnipresente amalgama che ci
spinge a pensare che il solo tipo di calcolatore esistente sia il PC, a
condizione, beninteso, che sia equipaggiato di un processore Intel, e
che su questo PC ci sia un solo programma indispensabile, Windows
prodotto da Microsoft [+].


È ancora più sorprendente che questo fenomeno di
servilismo
intellettuale di fronte ai due giganti americani giunga al massimo
proprio nel momento in cui gli Stati Uniti sembrano svegliarsi dal
lungo sonno che ha permesso a questi giganti di conquistarsi una
posizione di monopolio praticamente assoluto distruggendo sul loro
cammino un numero impressionante di imprese i cui prodotti erano di
qualità ben superiore (tutto questo è ben documentato in
numerose opere
disponibili negli USA che non sono state, per quanto è a mia
conoscenza, tradotte in francese, come [1, 2, 3]).


Penso ad esempio alla campagna lanciata da Ralph Nader (ben noto
difensore dei consumatori che è riuscito a fare ritirare dal
commercio
una vettura non sicura prodotta dalla General Motors) ed al processo
intrapreso dal DoJ (Department of Justice, una istituzione federale) e
tuttora in corso contro Microsoft. Penso soprattutto alla sorprendente
reazione del pubblico americano ai sondaggi su Internet: una
schiacciante maggioranza sostiene il DoJ, e ciò benché il
sondaggio sia
stato realizzato da aziende come la CNN che nei loro articoli sono
risolutamente pro-Microsoft (sondaggi della CNN [4], e anche di Zdnet
[5], che ha bloccato arbitrariamente il sondaggio ad una certa data e
non l’ha reso pubblico che in seguito a numerose lettere di protesta).


Il nostro pubblico, invece, è ben lontano dal risveglio: cullato
dalla
voce suadente del conformismo ambiente, si addormenta sempre più
profondamente tra le braccia di Microsoft. Sogna di un mondo felice in
cui un grande filantropo distribuisce a tutti gli studenti di Francia e
del mondo intero copie gratuite di Windows 95, con il solo scopo di
aiutarli a recuperare il loro ritardo tecnologico; sorride pensando
agli schermi blu pieni di messaggi rassicuranti che spiegano come un
programma abbia provocato l’eccezione tale nel modulo talaltro, non per
un errore di Windows, ben inteso, ma per colpa del programma; dorme
felice senza domandarsi come mai un calcolatore ben più potente
di
quello che è servito ad inviare degli uomini sulla luna, ed a
riportarli indietro vivi, non sia in grado di trattare correttamente un
documento di un centinaio di pagine quando questo è impaginato
con quel
Microsoft Office che ha fatto la gioia di tutti i nostri commentatori.




Armadi a cassetti e lavaggio dei cervelli


Ho avuto parecchie occasioni di toccare con mano la profondità
di
questo sonno ipnotico, ma la più esilarante è certamente
quella che si
è presentata durante un viaggio in Pendolino qualche tempo fa. I
computer portatili (questi embrioni di computer che costano quanto una
piccola utilitaria, che si possono trasportare in una valigetta e che
servono soprattutto a giocare al Solitario) proliferano ormai
pressappoco quanto i telefoni cellulari, soprattutto su treni ed aerei.
Ebbene, durante uno dei miei viaggi mi sono ritrovato a fianco di un
gentilissimo signore, giovane e dinamico funzionario d’impresa, che si
apprestava ad eseguire sulla sua macchina il famigerato (vedremo presto
perché) programma DeFrag. Questo programma mostra una bella
matrice
riempita di piccoli quadrati di tanti colori che si muovono in tutte le
direzioni mentre il disco lavora intensamente e rumorosamente.


Non ho potuto resistere alla tentazione (questo signore non me ne
vorrà
troppo, spero, se si riconosce in questo articolo): dopo essermi
complimentato per il suo bel portatile, gli ho chiesto, fingendo la
più
grande ignoranza, che cosa fosse quel bellissimo programma che io non
avevo sul mio portatile. Con un’aria di superiorità mista a
compassione
("il poveretto non ha il mio superbo programma") mi ha risposto che si
trattava di uno strumento essenziale che bisogna lanciare di tanto in
tanto per "fare andare la macchina più veloce", "deframmentando
il
disco". Ha proseguito ripetendomi a memoria gli argomenti che si
ritrovano nei manuali Windows: più si utilizza il disco,
più questo si
"frammenta", e più il disco è frammentato più la
macchina è lenta, ed è
per questo motivo che egli fa coscienziosamente girare DeFrag ogni
volta che può.


A questo punto ho tirato fuori il mio computer portatile, che non
utilizza Windows ma GNU/Linux (una versione libera gratuita e molto
efficace di Unix sviluppata grazie agli sforzi congiunti di migliaia di
persone su Internet), e gli ho detto, con un’aria molto stupita, che
tutto quello che mi aveva detto mi sorprendeva enormemente: sul mio
portatile il disco è molto poco frammentato e più si
utilizza, meno si
frammenta. Il nostro funzionario, un po’ meno a suo agio, ha ribattuto
che il suo portatile utilizzava l’ultima versione di Windows 95,
prodotto dalla più grande azienda di software al mondo, e che
dovevo
ben sbagliarmi da qualche parte.


A questo punto, ho cercato di fargli dimenticare per un istante la
propaganda che l’aveva intossicato fino ad allora spiegandogli
semplicemente il problema della deframmentazione: quello che segue
è un
breve riassunto di una piacevole conversazione che è durata una
buona
mezzora. Voi sapete probabilmente che i vostri dati sono conservati in
archivi, ormai universalmente chiamati "file", memorizzati sul disco
rigido del calcolatore. Questo disco rigido è come un gigantesco
armadio a cassetti: ogni cassetto ha la stessa capienza (di solito 512
byte[+]) e ciascun disco contiene, ai giorni nostri, alcuni milioni di
cassetti. Se i dati che vi interessano sono sistemati in cassetti
contigui, vi si può accedere più rapidamente che se sono
sparpagliati
(si dice allora frammentati) un po’ dappertutto all’interno
dell’armadio. Non c’è nulla di strano, in questo, ci succede
ogni
giorno quando dobbiamo trovare un paio di calzini: si fa prima se sono
tutti e due nello stesso cassetto. Siamo dunque d’accordo che è
meglio
un armadio ben ordinato che un armadio nel caos. Adesso il problema
è
di sapere come fare per mantenere l’armadio ben ordinato quando lo
utilizziamo.


Immaginiamo un ministero che conserva i suoi dossiers in un enorme
armadio con milioni di cassetti: per le stesse ragioni che si dicevano
prima, sarà meglio che i documenti riguardanti uno stesso
dossier si
trovino, per quanto possibile, ordinati in cassetti contigui. Ora voi
dovete assumere una segretaria e vi si presentano due candidate dalle
abitudini molto diverse fra loro: la prima, quando un dossier va
eliminato si limita a vuotare i cassetti, e quando un nuovo dossier
arriva lo separa in piccoli fascicoli della misura di un cassetto e
sistema ogni fascicolo a caso nel primo cassetto vuoto che trova
nell’armadio. Quando le fate notare che così è molto
difficile
ritrovare subito tutti i documenti di uno stesso dossier, risponde che
in effetti lei prevede di ingaggiare una dozzina di ragazzi che ogni
fine settimana vengano per rimettere tutto in ordine. La seconda
segretaria, invece, conserva sulla sua scrivania una lista dei cassetti
vuoti contigui, e aggiorna la lista tutte le volte che una pratica
viene chiusa e viene tolta dai cassetti; quando un nuovo dossier
arriva, cerca nella sua lista una serie di cassetti vuoti contigui di
capacità sufficiente ed è lì che mette il nuovo
dossier. Così facendo,
anche se c’è molto movimento, l’armadio rimarrà sempre
ben ordinato.
Non c’è dubbio che è la seconda segretaria che bisogna
assumere, e il
nostro giovane funzionario fin qui è d’accordissimo.


A quel punto, fu facile fargli osservare che Windows 95 si comportava
come la prima segretaria, ed aveva bisogno dei ragazzi che riordinano
l’armadio (il programma DeFrag), mentre GNU/Linux, comportandosi come
la segretaria brava, non ne aveva alcun bisogno. All’arrivo in
stazione, il nostro gentile signore non era per niente contento: gli
avevano insegnato che DeFrag "fa andare più veloce la macchina",
mentre
avevamo visto insieme che è piuttosto Windows che la rallenta!


In effetti, il problema della gestione efficace dei dischi è
molto
vecchio ed è da tempo che si sa bene come trattarlo (la prova
è che
Unix è molto più vecchio di Microsoft, ed ha la buona
segretaria dal
1984!). E c’è ben peggio di DeFrag: purtroppo non c’è
tempo per
raccontarvi qui tutti gli aneddoti che lo riguardano, ma il programma
ScanDisk, che è fatto per "riparare" i dischi, vi propone scelte
incomprensibili il cui risultato è, troppo spesso, la
distruzione pura
e semplice della struttura del file system, mentre, prima del suo
passaggio, i dati erano ancora recuperabili. Non soltanto questo
è
impossibile sotto Unix, a meno di prendere il disco a martellate, ma le
tecniche corrette di gestione vengono insegnate nei corsi di base di
informatica in università da più di un decennio. La
semplice esistenza
di un programma come DeFrag o peggio, i misfatti di ScanDisk in Window
95 dovrebbero essere sufficienti a ogni responsabile informatico
intelligente per radiare Microsoft dalla lista dei suoi fornitori. E
tuttavia, prova dell’efficacia del lavaggio dei cervelli, e della
profondità del sonno nel quale siamo sprofondati, si è,
al contrario,
pronti in Francia a trasferire tutto il sistema informatico bancario su
prodotti Microsoft ed a scegliere tali prodotti per l’educazione dei
nostri figli.


Il fatto è che la potenza della macchina commerciale di certe
aziende
riesce a realizzare una tale distorsione della realtà che si
arriva a
credere fermamente che gli errori più gravi di certi programmi
sono al
contrario delle qualità indispensabili (d’altronde, nel mondo
informatico è da tempo che si impiega a tale proposito il detto
”It’s
not a bug, it’s a feature!” (”Non è un errore, è una
funzionalità”)). Ma è anche vero che gli specialisti che
hanno le
conoscenze necessarie per svelare tutti questi imbrogli e mettere in
evidenza gli errori, i pericoli, le manipolazioni, senza rischiare di
essere presi per competitori sconfitti e stizzosi, hanno taciuto per
troppo tempo. Siamo in presenza di un fenomeno assai bizzarro: da una
parte, nessuno scienziato serio ha voglia oggi di pubblicare un
articolo sulla cosiddetta stampa informatica professionale per paura
che la sua reputazione ne venga intaccata per essersi mischiato con dei
ciarlatani. Dall’altra, senza l’appoggio di scienziati seri, la stampa
informatica è diventata, grazie al supporto pubblicitario,
un’eco ben
poco edificante dei costruttori, dunque ancora più ciarlatana, e
dunque
ancor meno frequentabile per degli esperti seri.




La tassa sull’informazione


Ma il monopolio Wintel (da Windows+Intel, termine ricorrente sulla
stampa americana) che si appresta a costituirsi in Francia e nel mondo
intero ha tali obiettivi, non solo economici, che non ci si può
più
permettere di tacere, sotto nessun pretesto. Non si tratta soltanto di
accettare di vivere con della cattiva tecnologia ignorando che si
potrebbe avere molto di meglio: questo è già accaduto
altre volte, per
esempio con il VHS che ha ucciso Video 2000 e Betamax, che erano
standard ben migliori[+]. Si tratta qui dell’accettazione supina da
parte dei governi europei di una vera e propria tassa sull’informazione
a beneficio esclusivo del monopolio Microsoft-Intel. Sono sicuro che
coloro tra voi che hanno qualche conoscenza di economia vedono
già dove
voglio arrivare: questo monopolio è riuscito da molti anni a
prelevare
una vera tassa monopolista, cioè sfrutta la possibilità
per chi detiene
un monopolio di vendere a prezzi gonfiati esercitando così un
vero e
proprio racket sui consumatori, costretti a comperare da lui. Ancora
più grave è il fatto che la cifra astronomica che questa
tassa
rappresenta esce dallo spazio europeo pressoché a nostra
insaputa e non
soltanto non produce qui alcuna ricchezza, ma al contrario ne
distrugge. (vedere, per esempio, [6] e [7]).


Ma vediamo adesso in dettaglio como si consolida ogni giorno di
più
questo monopolio, senza dimenticare i rischi non direttamente economici
che fa correre alla nostra vita di ogni giorno. Nel caso
dell’informatica, le possibilità offerte alle imprese senza
scrupoli
sono particolarmente impressionanti.


Cercheremo di comprenderle, cominciando innanzitutto da ciò che
non si
traduce necessariamente in comportamenti scorretti o illegali.




Le specificità del software


Per cominciare a capire perché si paga una tassa occulta ogni
volta che
si acquista un PC[+] o dei programmi Windows, bisogna innanzitutto
familiarizzarsi con una caratteristica che distingue l’informatica da
ogni altro campo tecnologico: il costo della duplicazione dei prodotti.
Una volta che un programma è stato realizzato, il che può
costare anche
molto caro, lo si può duplicare su un CD-Rom per pochi soldi o
trasmetterlo per mezzo della rete ad un costo che non cessa di
diminuire e questo in modo totalmente indipendente dalla qualità
e dal
costo di produzione della prima copia.


I soli componenti il cui costo non è infinitesimale sono quelli
che
vengono chiamati il "supporto": le migliaia di pagine del manuale di
carta, le dozzine di dischetti necessari per installare il programma
quando non si dispone di lettore di CD-Rom.


Ma gli editori di programmi, che hanno tutto l’interesse a far
scomparire questo costo fisso, non hanno tardato a porvi rimedio: vi
accorgerete che i PC che si vendono al supermercato sono corredati di
software ma praticamente da nessun manuale se non qualche brevissima
nota esplicativa (sic!). Ci sono, beninteso, dei manuali ”in linea”
come si dice, e cioè non su carta: nessuno vi impedisce di
spendere
parecchie decine di migliaia di lire per stamparlo, se vi garba. Io
stesso ho potuto personalmente constatare che un’azienda giapponese
molto conosciuta di cui non farò il nome vende dei portatili tra
i più
cari del mercato senza nemmeno il CD-Rom che contiene il software:
tutto è installato sull’hard disk, e resta a noi, se vogliamo,
il gran
piacere di comperare i 40 dischetti necessari per fare una copia di
salvataggio, e di passare una giornata a giocare al disk-jockey sulla
macchina. Si può dunque dire che oggi il costo di una copia di
un
programma, così facendo, è praticamente ridotto a zero.


Una seconda caratteristica essenziale è lo status legale del
software:
per delle ragioni, a ben rifletterci, non tanto oscure, il software,
questo prodotto tecnologico tra i più sofisticati, questo
oggetto
complesso, utilizzato da milioni di persone nella loro vita
professionale, incensato come la chiave di volta di una nuova
rivoluzione industriale, gode della stessa immunità di cui
godono le
opere d’arte (d’altra parte, gli industriali del programma si chiamano
"editori").


Per esempio, non c’è alcuna clausola legale ed alcuna
giurisprudenza
che possa garantire che il programma assolverà ad una qualunque
funzione, nemmeno quella per la quale vi è stato presentato.


Questa situazione è ragionevole quando si compra un romanzo o un
quadro
(de gustibus…, dicevano bene i Romani) ma non lo è affatto
quando si
applica al software: ciò si traduce nel fatto che, legalmente,
voi non
potete citare in giudizio Microsoft per mal funzionamento dopo avere
scoperto che Windows 95 non è fatto "a regola d’arte" mentre
potete
citare in giudizio un idraulico o un elettricista che realizzano una
installazione che non è fatta secondo le norme.


Peggio, non c’è alcuna assunzione di responsabilità per i
guasti che il
programma potrebbe produrre.


Di nuovo: è ragionevole che non si possa protestare contro un
cantante
se il suo ultimo CD acquistato da vostro figlio provoca una accesa
discussione familiare nel corso della quale voi rompete un rarissimo
vaso cinese. Ma è assolutamente inaccettabile che siate
totalmente
indifesi se perdete 200Mb di dati commerciali preziosi sul vostro disco
rigido a causa del file system obsoleto di Windows 95 e del suo
orripilante programma ScanDisk, quando potreste molto facilmente
provare in tribunale che le conoscenze tecniche necessarie per
realizzare un prodotto largamente superiore grazie al quale non avreste
perduto i vostri dati sono di dominio pubblico dagli anni 70, e che il
codice stesso che utilizza queste tecniche nella versione AT&T di
Unix è stato acquisito da Microsoft. Però, potete
trascinare in
giudizio il vostro elettricista se vi installa dei fili elettrici negli
zoccoli in legno del vostro appartamento [+].


Infine, una conseguenza molto grave di questa impunità, è
che
l”’editore” del programma non è affatto tenuto, dal punto di
vista
legale, a correggere gli errori riconosciuti e documentati, nemmeno nel
caso non tanto infrequente in cui questi errori siano volontari. In
altre parole, l”’editore” del programma è libero di vendervi
ciò che
gli pare, o meglio, ciò che il suo dipartimento pubblicitario
riesce a
farvi comperare, senza alcun obbligo riguardo ai risultati, e senza che
voi abbiate il minimo ricorso, anche nel caso di malafede manifesta.
Meglio, può succedere che vi si faccia pagare caro quanto il
prodotto
originale gli ”aggiornamenti”, che non sono, in realtà, che
correzioni di errori.


Per di più, da queste sorprendenti specificità
giuridiche,
probabilmente giustificate quando i programmi erano scritti da un
ingegnere squattrinato nel suo garage, ed assolutamente aberranti oggi
che ci si ritrova con delle multinazionali del software dalle finanze
colossali, non possono trarre profitto tutti gli editori di software,
ma soltanto i più potenti: in effetti, una grande impresa
può e deve
obbligare il responsabile dei servizi informatici a stipulare un
contratto che comporta degli obblighi di risultati e delle clausole di
garanzia, ma, ahinoi, questo non è alla portata del consumatore,

della maggior parte delle aziende, quando l’editore in questione ha la
possibilità di ricomperare o distruggere la vostra azienda nel
giro di
qualche settimana.


Sono sicuro che, come il nostro giovane quadro dinamico, cominciate in
questo momento a sentirvi meno a vostro agio: il cyberspazio da fiaba
comincia a mostrare degli aspetti poco gradevoli, e questa meravigliosa
azienda filantropica che ci viene presentata ogni giorno come il summum
della tecnologia informatica e del successo del libero mercato comincia
a somigliare meno del solito ad un filantropo.


Purtroppo, non si è a questo punto che all’inizio della nostra
esplorazione del versante oscuro del pianeta Microsoft, ed il meglio
deve ancora venire.




I costruttori presi in trappola


Bisogna sapere che la posizione di monopolio di Microsoft gli permette
ancora di sbarazzarsi facilmente degli altri costi di
commercializzazione del software: l’assistenza tecnica e la
distribuzione.


Per la prima, si può immaginare che anche se l’editore non
è legalmente
tenuto ad aiutarvi nell’installazione del suo software, sarà
comunque
tenuto a farlo per non perdere il mercato. Non inquietatevi, Microsoft
ha la soluzione: è sufficiente guardare cosa c’é scritto
nella licenza
di Windows 95, di cui riproduco qui un estratto.




6. ASSISTENZA PRODOTTO. Né Microsoft Corporation, né le
sue


filiali informatiche forniscono un’assistenza per il PROGRAMMA. Per
l’assistenza, vogliate contattare il numero d’assistenza del
fabbricante del computer fornito nella documentazione del COMPUTER.




Astuto, non vi pare? Si scarica tutto sul costruttore del computer il
quale non ha alcuna reale responsabilità per DeFrag, schermi blu
e
derivati, ma ne pagherà finanziariamente le conseguenze (e ne so
qualche cosa, vista la quantità di volte in cui ho tentato
inutilmente
di avere il servizio d’assistenza telefonica per l’installazione di
Windows sempre per il portatile della marca giapponese di cui non ho
più sopra fatto il nome, e che tacerò anche adesso). Se
Windows 95 non
fosse in posizione di monopolio, i fabbricanti di computer non si
sottometterebbero di certo a queste condizioni.


Per ciò che riguarda la distribuzione del programma, succede la
stessa
cosa. Sono ancora i costruttori, gli assemblatori ed i rivenditori che
devono pagare: essi devono ”preinstallare” Windows 95 sulla vostra
macchina. Ma si è già trovato di meglio: la distribuzione
attraverso
Internet del programma senza alcun supporto materiale. Questo, è
un
colpo di genio: voi pagate per un programma che scaricate a vostre
spese (e a che prezzo, vista la dimensione di un Microsoft Office di
oggi), riducendo effettivamente il costo totale di copia e di
distribuzione per l”’editore” a esattamente zero franchi e zero
centesimi. Vi domandate perché un certo Presidente di un certo
Paese
d’oltre Atlantico ha fermamente suggerito di detassare completamente il
commercio elettronico? Ebbene, avete qui un elemento di risposta!


Dunque, riassumiamo: se oggi ci si chiama Microsoft, e soltanto se ci
si chiama Microsoft, si può vendere più o meno qualunque
cosa senza
obbligo di garantire alcun risultato e senza timore di rivalsa, a costo
unitario nullo, ad un prezzo pubblico che non diminuisce mai[+] e che
si traduce in puro profitto[+].


Rimane da capire perché non soltanto il grande pubblico, che non
conosce nulla dei calcolatori, ma anche le grandi aziende, gli Stati, i
media, che dispongono di servizi informatici altamente qualificati, non
utilizzano la loro libertà di scegliere prodotti diversi da
quelli
imposti da Microsoft. Per rispondere a questa domanda, non basta
prendersela con i ciarlatani della stampa cosiddetta specializzata,
anche se, evidentemente, hanno la loro parte di responsabilità.
Bisognerà lanciarsi in una esplorazione più approfondita
della faccia
nascosta di questo gigante, per cominciare a scoprire certe dubbie
pratiche che sovente sfiorano l’illegalità, e che con mio grande
disappunto non trovo commentate da nessuna parte nel panorama mediatico
francese, se non su qualche piccola ed effimera fanzina satirica che
non costituisce certo la lettura preferita dei responsabili informatici
delle grandi imprese ed amministrazioni[+].




Il paese dei tecno cretini…


Per rendere la cosa più chiara, dimentichiamo per un momento i
calcolatori, i programmi e compagnia: siamo stati condizionati a
pensare a queste cose come necessarie, ma difficili; siamo stati
abituati, cioè, a rinunciare a formarci un’opinione personale
perché,
ci viene detto, è troppo complesso, e dobbiamo limitarci a
seguire le
scelte operate da sedicenti esperti (d’altronde, sulla rivista
americana Byte, che ha una larga diffusione, c’è anche un logo
"Byte,
because the expert


decide" "Byte, perché decidono gli esperti ").


Lasciamo un momento questi esperti ai loro intrallazzi per andare a
vedere che cosa succede nel mondo parallelo dei TecnoCretini in cui
un’azienda, chiamiamola MacroPresse, ottiene a poco a poco il controllo
assoluto di tutte le tipografie del pianeta.


Quest’azienda non controlla direttamente i giornali, ma è lei
che li
stampa con dei caratteri MacroStampa, di cui è la sola
proprietaria. Un
bel giorno, dopo una grande campagna pubblicitaria che tesse le lodi di
un nuovo insieme di caratteri che permetterà di ottenere dei
giornali
più moderni, essa comincia a stampare tutto con dei caratteri
klingoniani (l’alfabeto dei Klingon nella famosa serie di fantascienza
Star Trek) di modo che nessuno riesce più a leggere i nuovi
libri o
giornali senza ricorrere alla Lente MacroStampa, disponibile alla
vendita in tutte le edicole, in cui è distribuita a spese degli
editori
di giornali. Il pubblico, affascinato dalla meravigliosa novità
tecnologica, si adatta e compera la Lente.


Incoraggiata dal successo di questa iniziativa, MacroStampa comincia a
cambiare i caratteri periodicamente, ogni anno, poi ogni sei mesi: la
vecchia Lente non riesce a leggere i nuovi giornali, e quindi occorre
rinnovarla a caro prezzo ogni due o tre mesi. Un concorrente di
MacroStampa vede lì un’occasione d’oro: produrre una Minilente
molto
meno cara di quella della MacroStampa e venderla nelle edicole. Ma le
edicole hanno un contratto in esclusiva con MacroStampa, e rifiutano di
distribuirla. Peggio, MacroStampa cita in giudizio il concorrente,
colpevole d’avere analizzato i caratteri klingoniani per costruire una
MiniLente, in violazione del copyright di MacroStampa, e vince.




…non è cosí lontano


Ma che idioti, direte voi, qui nessuno si lascerebbe menare per il naso
fino a questo punto. Ebbene, sappiate che il mondo dei TecnoCretini non
è poi così lontano: due anni fa, ho voluto presentare
alla Unione
Europea una domanda di finanziamento per la visita di un ricercatore
inglese nel nostro laboratorio. Perciò, cerco di ottenere un
formulario, e mi viene detto che il modo più semplice di
procedere
consiste nello scaricarlo dal server www.cordis.lu della
Comunità
Europea, visto che il tempo per ricevere la copia cartacea non è
indifferente. Trovo così un documento che chiameremo
qualcosa.doc e che
è scritto con Microsoft Word per Windows versione qualchecosa.
Cioè in
Klingoniano. Nessun problema, mi dico, ci sarà pure qualche
MacIntosh
in laboratorio con la Lente MicrosoftWord versione 6.0. È della
stessa
azienda, e più recente, dunque sarà bene in grado di
leggerlo. Questa
frase fu pronunciata verso le 10 del mattino. Con mia grande sorpresa,
Microsoft Word su MacIntosh, dopo una dozzina di minuti di
”conversione”, blocca la macchina, e mi ritrovo obbligato a spegnerla
e a riaccenderla, perdendo il mio lavoro.


Comincia allora un vera e propria battaglia con la Lente, dalla quale
sono uscito vincitore, ma spossato, verso le ore 19.00, con una
versione del formulario compilata, ottenuta stampando una pagina alla
volta con delle manipolazioni complesse di cui vi risparmio i dettagli;
sarà sufficiente dire che avevo una gran voglia di citare in
giudizio
qualcuno, ma senza troppa speranza di spuntarla. E tutto questo per che
cosa? Per un formulario estremamente semplice con dei campi Nome,
Cognome etc. che si sarebbe potuto preparare molto facilmente con un
formato libero come l’HTML utilizzato sul Web dal 1991. E in due anni,
www.cordis.lu non ha cambiato nulla: il sito è molto più
carino, ma i
formulari e le documentazioni che contengono un genere di informazione
che dovrebbe essere libera e gratuita, e che è di importanza
vitale,
sono ancora presentati soltanto in documenti dal formato proprietario,
tipicamente Microsoft e, incredibile ma vero, compatibili soltanto con
i prodotti Microsoft per PC.


Per questa ragione, il nostro laboratorio acquisterà un grosso
PC con
Windows 95 e Office (che non avrebbe, altrimenti, preso in alcuna
considerazione), e questo soltanto per poter leggere i documenti della
CEE. La Lente Klingoniana avanza.


Inoltre, come per la Lente, il formato dei file cambia di versione in
versione, in maniera tale che Word 5.0 non può leggere i file
Word 7.0,
e, peggio, il Word 6.0 sul Mac legge male Word per Windows. Si è
decisamente in trappola! Non basta comperare Microsoft Word una volta,
bisogna pagarlo di nuovo ad ogni versione, giusto per potere continuare
a leggere i files nuovi degli altri, e se per caso si è
comperato un
prodotto complementare per la versione 5.0, per esempio un dizionario
in spagnolo, bisognerà comperarlo di nuovo nella nuova versione
,
poiché quella vecchia è ”incompatibile”, anche se lo
spagnolo, nel
frattempo, non è cambiato. Notate che si tratta di un vero e
proprio
sequestro della vostra informazione: una volta che i dati sono stati
trattati con Word o Money, non c’è modo, se non volete
più comperare
prodotti Microsoft, di recuperare tutto il lavoro che avete fatto per
trasferirlo su un altro programma. Sono stati molto attenti a non
fornirci dei convertitori efficaci verso altri formati, e per giunta si
è cercato di far passare delle leggi che vietano di utilizzare
il
formato del file proprietario, e addirittura di analizzarlo, in modo
che un’azienda che venda una MiniLente per fare una conversione
sarà
colpevole di violazione del Copyright[+]. Ma si tratta di convertire i
nostri dati!


Siamo in pieno TecnoCretinismo!




Pratiche scorrette


Riassumendo, la tecnica è semplice: da un lato, si intrappolano
i
consumatori sequestrando le loro preziose informazioni in un formato
proprietario in costante rinnovamento che li obbliga a comperare ogni
sei mesi o ogni anno un aggiornamento di tutte le loro applicazioni
solo per potere continuare a leggere i loro propri dati o accedere ad
informazioni che non avrebbero alcun bisogno di essere presentati sotto
questo formato proprietario. Dall’altro lato, si intrappolano i
concorrenti: non si dà loro la documentazione e si introducono
variazioni arbitrarie il cui solo scopo consiste nel non permettere ai
prodotti che essi sviluppano di funzionare correttamente. Meglio
ancora, se i concorrenti arrivano a scoprire che una sola di queste
modifiche ha il solo scopo di fare funzionare i loro prodotti meno bene
del prodotto monopolistico equivalente, vengono condannati per aver
fatto del ”reverse engineering” (ingegneria al contrario,
l’equivalente informatico dello smontare il motore della Twingo per
vedere come è fatto).[+]


Quest’ultima tecnica è particolarmente efficace se l’editore del
programma detiene allo stesso tempo il sistema operativo (Windows 95) e
le applicazioni (MS Word, Excel, etc.): in quel caso, è
perfettamente
possibile, tecnicamente, modificare il sistema per rendere instabili o
inutilizzabili i prodotti concorrenti, migliorando le prestazioni dei
propri prodotti.


Questo è stato fatto con Windows NT Workstation: si limita
artificialmente a 10 gli accessi simultanei alla macchina, il che rende
inutilizzabile un server Web Netscape su NT Workstation (vedere
[13] e [14]). Bisogna allora comperare il molto più caro
NT
Server che è già stato equipaggiato con un server
Microsoft
ufficialmente offerto per zero franchi, la qual cosa mette Netscape
fuori gioco (se poi vi dico che le parti non “gratuite” di NT
Workstation e NT Server sono esattamente le stesse, a meno di qualche
riga di codice, come documentato in [15] e [16], capirete
la machiavellica semplicità della manovra di Microsoft!)


Il risultato puro e semplice di queste dubbie pratiche è uno
solo:
obbligarvi a scegliere prodotti Microsoft. Ciò permette, con la
riduzione a zero dei costi e dei rischi che abbiamo visto più
sopra, di
stabilire una vera e propria tassa sull’informazione di cui Microsoft
è
solo ed unico beneficiario.


Dopotutto, se Bill Gates è stato ricevuto con gli onori degni di
un
capo di stato all’Eliseo, dev’essere proprio perché si tratta
della
versione cyber di un esattore delle tasse. Una tassa che non ha nulla
di virtuale: cifre enormi escono dalla Comunità europea ogni
anno in
contropartita di prodotti di cattiva qualità che ci rendono
sempre più
dipendenti dalla cattiva tecnologia d’oltre Atlantico, e che vengono
distribuiti in Europa a prezzi esorbitanti molto superiori ai prezzi
americani o canadesi. Non vi lasciate prendere dal gioco di coloro che
vi dicono che i programmi in Europa sono più cari perché
bisogna
tradurli, per esempio in francese: se visitate il sito Web di
Microsoft, apprenderete che considerano ”illegale” (sic!) acquistare
i loro programmi in versione francese in Canada, in cui sono molto meno
cari che qui, e di utilizzarli in Francia [17]. E il ”libero”
mercato? Ci mungono come delle mucche, e la passività dei
governi
europei, che comincia ad assomigliare un po’ troppo alla cooperazione
attiva se si pensa a http://www.cordis.lu, di fronte a questa vera e
propria spoliazione è assolutamente inspiegabile.




Aggirare la legge


E arriviamo infine agli atti propriamente illegali. Cominciamo dalla
”vendita vincolata”, che è vietata in Europa (vedere
l’articolo 85 e
soprattutto 86 del trattato, e le loro applicazioni nei molto
dettagliati [18]). Si vuole dire, lì, che è vietato ad
ogni venditore
obbligarvi a comperare assieme al prodotto che vi interessa un altro
prodotto che voi non volete. Ciò non impedisce di vendere in un
supermercato dei ”lotti” assortiti, ma in questo caso dovete comunque
essere liberi di acquistare separatamente i componenti del lotto, se
questo è il vostro desiderio, senza sovrapprezzo. Tuttavia, da
molto
tempo i più grandi assemblatori di calcolatori PC non vi
permettono di
acquistare un calcolatore senza comperare anche il sistema operativo
Microsoft (Windows 95 o NT adesso, DOS o Windows 3 prima). Ve ne potete
convincere personalmente andando, per esempio, a visitare i siti di
Dell e Gateway: voi potete ”costruire il vostro calcolatore”, vi si
dice, ma non potete separare il materiale dalla Lente Microsoft. Eppure
i componenti elettronici (l”’hardware”) e i programmi (il
”software”) sono prodotti molto diversi, anche se cercano in ogni
modo di tenercelo nascosto[+]. Peggio, non potete conoscere il prezzo
del programma (in effetti, questi prezzi sono spesso molto inferiori al
prezzo di mercato, facendo parte di accordi confidenziali, uno dei
quali è stato da poco condannato dalla CEE come pratica
commerciale
illegale).


Perché possiate farvi un’idea precisa dei fini economici,
considerate
il caso di una università in territorio parigino che qualche
mese fa ha
acquistato 15 PC per installarvi GNU/Linux : non si sa quanto il
costruttore paghi Windows 95, ma se si crede a quanto viene detto
in [7], Office PME il cui prezzo pubblico è il doppio di
quello
di Windows 95, viene venduto ai grossi costruttori più o meno a
600 FF,
dunque si può stimare che Windows 95 sia venduto a 300 FF., ed
anche
supponendo che il costruttore non abbia margini sul programma (cosa di
cui dubito, visto che la preinstallazione è un servizio che ha
il suo
costo), questa università è stata obbligata a pagare
15×300 FF, cioè
4500 FF per un prodotto che non voleva. In altre parole, lo Stato
francese ha fatto in questo caso preciso un regalo di 4500 franchi a
Microsoft, un’azienda non europea che non è conosciuta
esattamente come
per essere sull’orlo del fallimento e bisognosa dell’aiuto dello Stato.
Se si estrapola questo caso specifico dagli acquisti realizzati da
tutte le università in Francia che utilizzano GNU/Linux, si
tratta di
milioni di franchi ogni anno[+]; bisognerà bene domandarsi chi
sono i
pirati, in questo caso. Io non riesco a capire le ragioni di un simile
spreco, quando poi ci si dice che le casse sono vuote.


Se cercate bene, ma veramente bene, è possibile, in teoria,
tentare di
farsi rimborsare prendendosela ancora con il povero costruttore di
materiale, ma si tratta di un vero e proprio percorso di guerra.


Nella nostra scuola molti ricercatori e studenti hanno comperato
calcolatori da scrivania o portatili per installarvi GNU/Linux o
NextStep, ma sono stati obbligati a comperare anche Windows 95, senza
riuscire a farsi rimborsare. È lì la fonte più
importante del profitto
di Microsoft, ed è per questo che si può parlare qui di
vera e propria
tassa sui calcolatori: ogni PC acquistato, sono tanti franchi nelle
tasche di Microsoft, che voi lo vogliate o no. È per dieci anni
di
queste pratiche, che hanno fatto la ricchezza dell’azienda e ucciso la
concorrenza, che Microsoft è stata ripresa dalla giustizia
americana ed
europea nel 1995, ma senza alcuna conseguenza finanziaria [19].


Ciò vuol dire che il bottino del furto è rimasto al
ladro, in cambio
dell’impegno di quest’ultimo a non cadere in recidiva. Può
essere a
causa di questa condanna senza conseguenze il fatto che ancora oggi sia
difficile acquistare un PC senza Windows, a meno di ricorrere a dei
piccoli assemblatori: il caso di Dell e Gateway 2000 non è
isolato ed
ogni PC acquistato, è un ”utilizzatore di Windows” in
più nelle
statistiche, anche se la prima cosa che fa questo utilizzatore è
gettare nei rifiuti Windows 95 per installarvi GNU/Linux.




Uno sguardo sul possibile futuro dell’educazione


Ora, che cosa può succedere di peggio se non ci svegliamo dal
nostro
sonno profondo e ci lasciamo spingere nelle trappole dell’industria e
dell’educazione informatizzata da un monopolio privato? Grazie al
famoso "ritardo" francese, è possibile rispondere a questa
domanda:
altri paesi sono in vantaggio di anni, nel bene come nel male, e questo
ci permette di vedere un certo numero di futuri possibili.


Cominciamo dal futuro prossimo: ci basta per questo andare a vedere
molto vicino a noi, in Svizzera.


L’8 ottobre ultimo scorso, il Ministro delle Finanze svizzero ha
annunciato un accordo con Microsoft, il cui risultato sarà la
messa a
disposizione da parte dell’amministrazione, per le scuole medie, di
2.500 calcolatori, e di altrettante licenze di utilizzazione di
prodotti Microsoft da parte del gigante americano, che si offre anche
di formare all’utilizzo dei calcolatori 600 educatori [20] (un regalo
simile è stato fatto all’Africa del Sud). Cioè, ad un
costo inferiore a
quello di una campagna pubblicitaria, il nostro monopolista ha
acquisito il controllo totale dell’informatica nell’educazione
svizzera, e dunque nelle loro aziende quando gli studenti che non
conoscono che Microsoft Office arriveranno sul mercato del lavoro. Non
è in prospettiva un buon affare, per la Svizzera, ma almeno non
hanno
pagato il programma Microsoft.


O, più esattamente, non ancora, perché si potrà
loro domandare di
passare alla cassa come è il caso, in questo momento, del
Giappone. Nel
dicembre scorso, Microsoft ha annunciato la soppressione al Giappone
delle licenze sito (uno schema di contabilizzazione di licenze in una
impresa o una università che permette di pagare i calcolatori in
proporzione all’uso reale e non in relazione al numero dei
calcolatori). Questa decisione imporrà un ulteriore costo
ingiustificato e considerevole, che i Giapponesi dovranno in ogni modo
assumersi, visto che non ci sono più concorrenti cui potersi
rivolgere.


Guardiamo un po’ più lontano nel futuro: l’Università
dello Stato della
California (CSU) sostiene in questo momento la creazione da parte di
Microsoft, GTE, Fujitsu e Hughes Electronics, di una compagnia a
responsabilità limitata, la CETI, che avrà il monopolio
esclusivo del
rinnovo del parco informatico dei 23 Campus universitari della CSU, in
cui si trovano 350.000 tra studenti ed insegnanti. In cambio di un
investimento di un qualche centinaio di milioni di dollari su dieci
anni nell’infrastruttura delle reti, la CSU lascerà la CETI
scegliere i
calcolatori e i programmi supportati sui campus, e viene detto
chiaramente che si tratta di Windows 95 e Windows NT e di Microsoft
Office soltanto. I benefici previsti dalla CETI, oltre l’impatto
sull’educazione di coloro che domani avranno il potere di decidere che
è loro permesso attraverso la creazione di corsi specializzati
di
informatica ”proprietaria”, si aggira attorno a qualche miliardo di
dollari su dieci anni, tenendo conto solo dei profitti derivanti dalla
vendita monopolista del materiale e dei programmi proprietari agli
insegnanti e agli studenti sui campus, che non potranno seguire certi
corsi senza utilizzarli (vedere [21] e la decisione di riesaminare
l’accordo nel [22]).




La posta in gioco: il controllo dell’informazione


Ma gli scopi commerciali (e politici) vanno ben oltre la questione
dell’educazione e della gestione delle imprese: non si parla qui della
semplice vendita di qualche calcolatore o programma, ma del controllo
totale su ogni forma di trasmissione e di trattamento
dell’informazione, nell’educazione, nelle transazioni bancarie, nei
vecchi e nuovi media, fino all’intimità della nostra
corrispondenza
privata. Se un attore qualunque può ottenere una posizione di
monopolio
nella gestione di questa informazione, sarà in una situazione
tale da
poter fare pagare una tassa su ogni operazione informatica (una
percentuale sull’ammontare della transazione elettronica, "vigorish" in
inglese, per esempio) come è ben scritto in una nota interna di
Nathan
Myrhvold, il CTO di Microsoft, che fa parte oggi del dossier del DoJ e
di cui il Wall Street Journal ha reso conto l’anno scorso [23].


Ma potrà anche costringervi a cedergli una parte sempre
più grande
della vostra libertà personale, il che può produrre
benefici ben più
importanti. Riflettete un momento sul fatto che ogni tipo di
informazione è suscettibile d’essere gestito su un calcolatore,
e che è
possibile mantenere una traccia di ogni operazione informatica: sulla
rete, mentre voi guardate le belle immagini seduti davanti al vostro PC
multimediale, si potranno copiare le vostre coordinate bancarie o
costituire e utilizzare a vostra insaputa il vostro profilo personale e
psicologico (questo si fa già da parecchio con i ”cookies” per
i
navigatori Web [24], e certe aziende come la Sidewalk, filiale di
Microsoft, vi obbligano ad accettare questa vera e propria violazione
della vostra vita privata per accedere ai loro servizi [25]. Grazie
alle estensioni proprietarie non sicure come l’ActiveX di Microsoft,
potrete farvi rubare danaro dal vostro conto in banca mentre ”surfate
sul Web”, come è stato incontestabilmente dimostrato da un
gruppo di
informatici di Amburgo alla televisione tedesca e in molte
pubblicazioni cui cui in Francia non è apparsa traccia (vedere
[26] per
i dettagli).


Ed anche se Microsoft non s’incarica direttamente di approfittare delle
lacune di sicurezza del suo sistema, altri potranno farlo al suo posto:
già da adesso, un virus può essere veicolato nei
più comuni documenti
Word, i vostri acquisti su Internet basati su una trasmissione
”sicura” del vostro numero di carta di credito possono essere
catturati dai pirati informatici al prezzo di otto ore di calcolo sulla
macchina di uno studente… C’è di che tremare, se si pensa che
il
Credit Lyonnais [+] ha appena stipulato un accordo con Microsoft per la
gestione dei conti dei clienti attraverso il Web (vedere [27]).


Si può anche ricostruire la traccia dei vostri movimenti, che
è
rilevata ogni giorno a vostra insaputa dalla vostra carta di credito o
il vostro cellulare, come ha rivelato da poco il clamoroso scandalo in
Svizzera o ancora il caso OM-Valenciennes (a questo proposito, sarebbe
bene preoccuparsi della fusione del servizio Microsoft Network con il
servizio Wanadoo di France Telecom).


Per arrivare a questo punto senza correre troppi rischi di esser presi
con le mani nel sacco, bisogna avere il controllo di tutta la catena
tecnologica: il vostro calcolatore deve utilizzare un programma
specifico, capace di carpirvi certe informazioni a vostra insaputa, i
fornitori di accesso ad Internet devono permettere di mantenere una
traccia della durata e del tipo delle connessioni, i siti che
contengono le informazioni che voi cercate devono utilizzare dei
programmi specifici, capaci di conservare traccia di questi documenti e
di identificarvi comunicando con il vostro navigatore. E soprattutto,
è
necessario che tutto questo accada, ogni giorno, a vostra insaputa.
Oggi un informatico mediamente dotato può facilmente scoprire
che un
certo navigatore Web è in grado di rivelare la vostra
identità ad un
server indiscreto: questo perché la comunicazione avviene con
protocolli che sono e devono restare di dominio pubblico per permettere
a programmi prodotti da imprese differenti di cooperare
ragionevolmente. Ma se domani non avremo più che un unico
produttore di
programmi sul mercato, sarà assolutamente possibile che lo
scambio di
informazioni si faccia con modalità molto meno trasparenti e ben
più
difficili da smascherare, sempre in ragione della legge sul reverse
engineering.


Vi rendete conto che qui non si tratta soltanto di scegliere un
programma di trattamento di testo.




Un’oppurtunità per l’Europa e l’occupazione


La mia sorpresa per la passività, o la complicità, dei
nostri media
tocca lì il suo massimo: ci si profonde in elogi sperticati di
imprese
dalle pratiche degne di filibustieri proprio nel momento in cui si
mette in gioco la nostra indipendenza economica. Capisco che negli
Stati Uniti non si guardi troppo da dove vengono i milioni di dollari,
visto che vanno a finire nelle tasche di uno dei loro concittadini (e
pure là ci si comincia ad accorgere che la ricchezza sconfinata
di uno
dei loro cittadini non è necessariamente un buon affare per
tutti gli
altri), ma non mi spiego che si chiudano gli occhi qui, dato che i
soldi escono dalle nostre tasche.


Bisogna dire che l’Unione Europea non è completamente inattiva
in
questo campo, e sembra esserci un’indagine a largo raggio sulle
pratiche dubbie che abbiamo imparato a conoscere [28]. Lo si percepisce
in certi discorsi di membri della DGIV, che vanno nella stessa
direzione dell’indagine lanciata da poco dalla FTC del Giappone. Ma
questo non basta: con la velocità dello sviluppo tecnologico nel
trattamento dell’informazione, quando si arriva al termine di una
inchiesta i danni sono già fatti, e se, come nell’accordo del
1995, e
come alcune indiscrezioni lasciano supporre, non si infliggono delle
pene finanziarie, tutto ciò si riduce a una miserabile beffa.


Ci vorrebbe una politica attiva nel campo dell’informatica e del
trattamento dell’informazione in generale, di cui noi possediamo le
modalità tecniche: non dimentichiamo in effetti che si dispone
in
Europa di competenze spesso molto superiori a quelle che troviamo al di
là dell’Atlantico. Per citare due esempi a caso, uno degli
autori di
NextStep, di cui si dice essere ”il programma più rispettato
del
pianeta”, è francese; e l’Europa è all’avanguardia nello
sviluppo di
quei metodi formali di verifica dei programmi che hanno permesso di
portare a buon fine tanti progetti, l’ultimo dei quali è il
secondo
lancio del missile Ariane 5.


C’è qui una opportunità unica per l’Europa di affrancarsi
d’un colpo
solo dal monopolio tecnologico americano, e di fornire alle nostre
aziende così come alle nostre scuole un enorme vantaggio. Questo
”ritardo” di cui si parla tanto è infatti la nostra migliore
carta
vincente: significa che non siamo ancora irrimediabilmente caduti nelle
trappole verso le quali veniamo spinti.


Non dimentichiamo che ”perdere un treno” non è grave, se
è un treno
che deraglierà. Si può ancora scegliere di fornire alle
nostre aziende
ed ai nostri ragazzi l’accesso a costo minimo ad una informatica
libera, aperta, sicura ed efficace, come fanno un numero crescente di
informatici competenti che scelgono tutte le volte in cui è
possibile
dei programmi liberi che sono gratuiti, aperti, modificabili e molto
superiori ai prodotti trappola preinstallati. E che hanno per di
più il
potenziale di creare dei veri posti di lavoro.




Un’alternativa possibile: i programmi liberi


Quando si tratta di scegliere i sistemi da fornire alle nostre scuole
medie inferiori e superiori per iniziare i ragazzi all’informatica, non
si è obbligati ad attenersi ai loschi regali dei
cybermonopolisti:
piuttosto che un sistema proprietario che molto spesso si pianta, che
cambia continuamente di versione senza ragione ed il cui codice
sorgente non è disponibile, si può scegliere un sistema
libero aperto e
stabile (bisogna sapere che contrariamente al pregiudizio popolare, il
software libero ha avuto ampiamente l’occasione di dar prova di

[29]), che permetterebbe ad ogni giovane di lavorare e di apprendere in
tutta sicurezza e a quei ragazzi pieni di iniziativa e di
curiosità che
si trovano in ogni classe di acquisire una formazione informatica
avanzata ed intelligente. La disponibilità del codice sorgente
permette
infatti non soltanto di aprire il cofano, ma anche, se lo si desidera,
di smontare il motore per vedere com’è fatto.


E quando si tratta di impiantare o rinnovare il sistema informatico di
grandi e piccole imprese, meglio fidarsi di software del quale si
possiede il codice e la documentazione, che è costantemente
verificato
ed aggiornato da una comunità tecnicamente competente e che
può
adattarlo ai propri bisogni ad un costo minimo.


Dei seri studi condotti da alcune imprese informatiche hanno d’altronde
valutato esattamente i vantaggi economici e strategici che una azienda
può ottenere scegliendo delle soluzioni basate su un programma
aperto
piuttosto che su un programma monopolista (vedere per esempio [30] e
[31, 32]) e si possono trovare molti esempi di aziende in Europa che
hanno messo in pratica con successo questa teoria, esportandola poi al
di là dell’Atlantico (vedere per esempio [33] e la lista
[34] in
continua crescita).


Questo è possibile, senza investire un centesimo, grazie al
lavoro
iniziato una quindicina d’anni fa da Richard Stallman e dalla Free
Software Foundation, il cui scopo dichiarato era produrre un sistema
operativo interamente libero come GNU [35]. Questo lavoro è
stato
completato recentemente grazie agli sforzi di migliaia di persone
competenti che, da tutti i paesi del mondo, hanno risposto all’appello
di Linus Torvalds per contribuire insieme, senza scopo di lucro, al
completamento di questo sistema operativo libero, gratuito ed aperto:
una versione di Unix conosciuta con il nome di Linux (vedere per
esempio [36, 37], ma che sarebbe forse più corretto chiamare,
come si
fa in questo articolo, GNU/Linux [38]). Tre idee, libertà,
eguaglianza,
fraternità, che dovrebbero essere care non soltanto ai francesi,
si
trovano al centro della storia di GNU/Linux. Per questo sistema, si
trova ormai di tutto: navigatori Web, un motore Java, degli emulatori
DOS, gli strumenti GNU ed anche dei ”pacchetti” di applicativi per
ufficio. Non ci sono tasse da pagare, per ottenere questi prodotti di
base. La Comunità Europea potrebbe anche dare una piccola spinta
a
questo fenomeno positivo: una somma di qualche decina di milioni di
franchi, cifra irrisoria su scala europea, potrebbe, se ben spesa,
permettere di far avanzare rapidamente progetti come GNUstep [39],
favorire lo sviluppo di GNU/Linux e stabilire una piattaforma aperta e
di qualità per dei pacchetti d’ufficio interoperabili.


La scelta di un sistema aperto e libero può neutralizzare la
tassa
sull’informazione ed anche favorire la creazione di posti di lavoro e
rendere le nostre aziende più competitive: il denaro che non
parte in
fumo attraverso le finestre di Windows può essere destinato
all’attività produttiva e utilizzato per finanziare contratti di
manutenzione con imprese locali di servizi informatici che
adatterebbero il sistema ai bisogni specifici delle aziende. Si
può
creare così un reale spazio di crescita e dei posti di lavoro
qualificato per ingegneri che sarebbero responsabili della
qualità del
loro prodotto, e non solo per gli agenti commerciali mal pagati di oggi
che vendono prodotti sui quali non hanno alcun controllo ed i cui
benefici vanno altrove.


In Francia, posti di lavoro di questo tipo dovranno ad ogni modo essere
creati in un prossimo avvenire per fare funzionare le future reti
informatiche che saranno installate nei licei nel quadro del piano
Internet per tutti: bisogna ad ogni costo evitare di commettere di
nuovo l’errore del ”santone nella scatola”, questa credenza, secondo
cui il manuale di installazione contiene tutta la sapienza necessaria
all’utilizzo di un calcolatore, ha trasformato una quantità
innumerevole di calcolatori Thomson del piano informatico per tutti del
1981 in costosissimi fermacarte.




Per concludere


L’informatica e i calcolatori ci danno la possibilità di
rivoluzionare
il nostro modo di vivere di ogni giorno, ma sta a noi scegliere se
questa rivoluzione deve condurci ad un Medio Evo tecnologico oscuro
dominato da meschini signori feudali che si appropriano della scrittura
e di ogni modalità di comunicazione per riscuotere imposte e
balzelli
tutte le volte che respiriamo, o se si vuole invece arrivare ad un
mondo aperto e moderno, in cui il flusso libero dell’informazione ci
permetterà di trarre vantaggio dalle enormi potenzialità
della
cooperazione senza barriere e della condivisione delle conoscenze.




Ringraziamenti


Questa traduzione in italiano non avrebbe visto la luce senza il grande
aiuto di Gabriella Alú (gabrilu@tin.it), che mi ha rapidamente
fornito
una prima traduzione, e di Jean-Vincent Loddo
(Jean-Vincent.Loddo@ens.fr), che l’ha riletta e corretta. È
incoraggiante il fatto che questa traduzione dal francese, come le
altre in corso verso altre lingue, è realizzata proprio grazie a
quella
cooperazione senza barriere che solo un sistema informatico mondiale
aperto e moderno può garantire.



Riferimenti

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Making of the Microsoft Empire. – Harperbusiness, 1993. ISBN 0887306292.
2. Cringely (Robert X.). – Accidental Empires : How the Boys of Silicon
Valley Make Their Millions, Battle Foreign Competition, and Still Can’t
Get a Date. – Harperbusiness, 1996. ISBN 0887308554.
3. Wallace (James). – Overdrive : Bill Gates and the Race to Control
Cyberspace. – John Wiley and Sons, 1997. ISBN 0471180416.
4. CNN – U.S. vs. Microsoft.
http://cnn.com/SPECIALS/1997/microsoft/poll.
5. Zdnn news special: Doj-microsoft round 2, microsoft comes out
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6. Perspectives.
http://www.news.com/Perspectives/Soapbox/rs12_30_97a.html?nd.
7. M.V. – Microsoft m’a tué. Science et Vie Micro (SVM), no157,
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ACM, vol. 40, n?’27 2, février 1997. – Disponible sur le Web
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10. Schulmnn (Andrew). – LA law. The Stac case judged February 23,
1994, in Los Angeles, http://www.dap.csiro.au/Interest/LA-Law.html.
11. The CLRC recommendations on reverse engineering and decompilation:
giving local developers an equal right to compete.
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17. Dossier Piratage- 10 questions – Microsoft France.
http://www.microsoft.com/france/piratage/question.htm.
18. http://europa.eu.int/en/comm/dg04/public/en/art8586.pdf.
19. Bulletin UE 07-1994 (fr): 2.4.1 Engagement de Microsoft envers la
Commission européenne.
http://europa.eu.int/abc/doc/off/bull/fr/9407/p204001.htm.
20. Swiss schools to get MS software.
http://www.news.com/News/Item/0,4,15086,00.html.
21. MS college deal protest escalates.
http://www.news.com/News/Item/0,4,17212,00.html.
22. Cal State delays MS pact.
http://www.zdnet.com/zdnn/content/zdnn/0107/269241.html.
23. Elmer-DeWitt (Philip). – Bill Gates wants a piece of everybody’s
action. Time, 6/5/95.
24. Corr (O. Casey). – Cybersnoops on the loose; web-site surfers
beware: Software ‘cookies’ gathering personal data. The Seattle Times,
8/10/97.
25. http://seattle.sidewalk.com/link/43750. Attention, le texte est
formatté de telle sorte que les conditions se trouvent trop
à droite
sur plein de navigateurs. Faite dérouler la page vers la droite
pour
les lire.
26. ActiveX – Conceptional Failture of Security.
http://www.iks-jena.de/mitarb/lutz/security/activex.en.html.
27. http://www.microsoft.com.
28. Europa/Competition/Effective competition.
http://europa.eu.int/en/comm/dg04/speech/six/en/sp96016.htm.
29. Information wants to be valuable.
http://www.netaction.org/articles/freesoft.html.
30. http://www.smets.com.
31. Lang (Bernard). – Des logiciels libres à la disposition de
tous. Le
monde diplomatique, janvier 1998. – Aussi disponible comme
http://www.monde-diplomatique.fr/md/1998/01/LANG/9761.html.
32. Lang (Bernard) et Guédon (Jean-Claude). – Linux, mini os
contre
maxi exploitation. Libération, 7 novembre 1997. – Aussi
disponible
comme
http://pauillac.inria.fr/~lang/ecrits/libe/www.liberation.com/multi/tribune/art/tri971107.html.
33. http://mercury.chem.pitt.edu/~angel/LinuxFocus/English/
November1997/articulo9.ht ml.
34. Freeware usage. http://pauillac.inria.fr/ lang/hotlist/free/use/.
35. http://www.gnu.org.
36. http://www.linux.org.
37. Linux center. http://www.math.jussieu.fr/ fermigie/linux-center/.
38. http://www.gnu.org/gnu/linux-and-gnu.html.
39. http://www.NMR.EMBL-Heidelberg.DE/GNUstep/.
40. Love (James) et Nader (Ralph). – Microsoft, monopole du prochain
siècle? Le monde diplomatique, novembre 1997.


Copyright Roberto Di Cosmo, 1997-98. Tutti i diritti di riproduzione,
di traduzione e di adattamento sono riservati all’autore in ogni paese.
Le opinioni contenute in questo articolo sono quelle dell’autore e non
impegnano in alcun modo l’ENS, il DMI e il LIENS. Questo testo è
protetto dalle leggi sulla proprietà intellettuale. La
riproduzione per
uso individuale e senza scopo di lucro è autorizzata per ogni
persona
che non lavori nè per Microsoft né per ogni altra impresa
che abbia un
accordo riservato (NDA) con Microsoft, ed a condizione che l’articolo
sia riprodotto integralmente, questa nota di copyright compresa.
Microsoft ed i suoi soci possono chiedere all’autore, se lo desiderano,
una licenza di copia individuale al prezzo che sarà stabilito
dall’autore, sotto pena di un’ammenda forfettaria di 1 milione di
franchi francesi in caso di mancato rispetto di queste condizioni.




…Microsoft


La confusione è tale che non si fa nemmeno più
distinzione tra
”sistema operativo” ed ”applicazioni”: sulla stampa si parla di
Windows 97 quando si tratta di Windows 95 con l’insieme delle
applicazioni Word Excel etc. complessivamente chiamati Office 97!




…byte


Un byte è un numero binario a 8 cifre, utilizzato per misurare
la
dimensione della memoria di un calcolatore. Si usano anche il kilobyte,
il gigabyte, abbreviati con KB, MB e GB.




…migliori


Vedere "Technologie et Marché: journal d’un consommateur
insatisfait",
dello stesso autore




…PC


PC significa soltanto ”personal computer”, ossia calcolatore
personale; adesso il nome è stato scippato da un solo tipo di
calcolatore personale, quello che utilizza le unità centrali
Intel.




…appartamento


Pratica pericolosa ormai vietata in Europa




…mai


Contrariamente al costo del materiale, che è in caduta libera,
il
prezzo dei programmi Microsoft non si abbassa sensibilmente, ed a volte
continua ad aumentare con qualche nuova versione: per esempio, Windows
95 si trova adesso offerto in Francia al prezzo al pubblico di 1270
franchi iva esclusa, quando costava meno di 800 franchi iva esclusa
all’epoca del suo lancio, nel 1995.




…profitto


Sono molti gli editori di programmi che vendono i loro prodotti senza
una reale garanzia, ma sono pochissimi quelli che riescono a riunire
questo insieme impressionante di vantaggi, e soltanto la Microsoft ha
il potere di imporvi i suoi prodotti, raccogliendo così una vera
e
propria tassa sull’informazione.




…amministrazioni


Si tratta di ”Le Virus Informatique” e di ”Les puces
informatiques”, vedi [8].




…Copyright


Richard Stallman ha effettuato una tournée in Europe nel 1991
per
presentare i pericoli di una acquiescenza passiva della EEC riguardo a
questa proposta scandalosa, ma senza successo. Si possono leggere
alcune delle argomentazioni che aveva presentato in [9].




…fatto).


Per la storia di un caso concreto a questo riguardo, vedere Stac contro
Microsoft in [10]; per fortuna, la situazione – diversa in
Europa, dove una forma limitata di decompilazione – permessa [11].
Degna di nota anche l’aperta opposizione ad una qualsivoglia
regolamentazione che imponesse una interoperabilità dei sistemi
[12].




…nascosto


L’autore di questo articolo non si è fermato al sito Web:
qualche
telefonata è bastata per verificare che da Gateway e Dell non si
può
comprare il calcolatore senza i programmi Microsoft.




…anno


Varie centinaia di milioni di lire (1 franco = circa 300 lire).




…Lyonnais


La più importante banca pubblica francese.

ANCORA ANOMALIE??? di Paolo Navone


Lungi
dal voler per forza vedere quello che non c’e’, almeno in un paio di
foto un grosso punto interrogative e’ d’obbligo:



Questa
e’ una delle prime foto, scattate da Spirit, di una delle formazioni
rocciose, affioranti, di dimensioni rilevanti.

Come
si puo’ notare, il trattorino non e’ ancora arrivato nei pressi della
stessa poiche’ non vi sono tracce delle sue ruote.


Per dare
una idea di come sono le tracce
lasciate da Spirit eccone
un’immagine:



Gia’ dalle prime fotografie del
gruppo di rocce, se si
guarda attentamente,
vi e’ qualche cosa strano. Innanzi tutto la forma delle dei due massi
e’
nettamente diversa: quella di sinistra molto chiara, a forma di
piramide e
leggermente interrata segue i canoni (se cosi’ si possono definire) del
resto
della superficie marziana formata da pietre aguzze e modellate simili a
frammenti; la seconda invece, piu’ scura (ma probabilmente per un
fattore di
illuminazione) e’ grossomodo cilindrica e pare appoggiata a terra.


Ma
parliamo d’altro per un attimo.

Tra
gli esperimenti e le attrezzature a bordo della sonda, uno in
particolare permette l’analisi del terreno e la perforazione di
eventuali rocce
per studiarne la composizione; questa attrezzatura e’ stata provata su
una
roccia (battezzata “Adirondack”) poche ore piu’ tardi.


L’attrezzatura,
molto sofisticata, e’ agganciata ad un braccio telescopico
che possiede un discreto grado di liberta’:




Il
lavoro di prelievo dei campioni avviene in modo molto semplice, un
attrezzo rotante viene appoggiato alla roccia e la stessa viene abrasa
e
perforata.

Il
materiale cosi’ prelevato viene successivamente analizzato.

Dopo
il “trattamento” del braccio meccanico sul campione di roccia rimane
ovviamente una traccia:


PRIMA
DEL PRELIEVO
DOPO IL PRELIEVO


In
dettaglio, il foro praticato dalla sonda risulta essere cosi’:


Ora
possiamo tornare alla prima fotografia.

Quando
Spirit si e’ avvicinato alla prima formazione rocciosa ha scattato
altre foto dalle quali risulta una anomalia molto piu’ evidente:



Sulla
roccia cilindrica vi e’ una macchia scura, da una foto successiva si
nota meglio:






La
macchia e’ molto regolare e pare essere un foro, una foto al negativo
evidenzia l’anomalia:





Che
cosa puo’ avere prodotto un foro cosi’ regolare ?

Forse
la sonda ne ha prelevato un campione e tale operazione non e’ stata
documentata, perche’?

Ma
se cosi’ fosse: come ha fatto Spirit ad estrarre del materiale
appoggiando l’estrattore su una superficie verticale senza spingere e
spostare
il sasso e, viste le dimensioni dell’apparato, senza creare tracce sul
terreno
nell’area circostante la roccia?

E
poi il foro e’ rettangolare mentre l’estrattore produce segni circolari
(vedi foto precedenti).

Prima
di concludere ancora un paio di foto strane:



La
piramide in lontananza sembra un pezzo staccatosi dalla grande roccia
sulla sinistra,


Da
una prima analisi visiva, infatti, sembra
che il bordo superiore della roccia a sinistra sia
molto simile a
quello inferiore della piramide poco distante, cosi’ come i lati della
stessa
sembrano avere la stessa inclinazione di quelli della piramide:



Se
in passato, forse, erano una cosa sola, cosa puo’ aver staccato la
sommita’ della roccia ed averla scaraventata qualche metro piu’ in la’?


Inoltre,
sempre sulla roccia di sinistra, vi e’ appoggiato qualcosa di
scuro che non sembra avere niente a che fare con la pietra sottostante
(sembra
un pezzo di fango), ma come puo’ essersi depositato li sopra?



Per
chi volesse approfondire o cercare altre anomalie, le fotografie
presenti in queste pagine, sono state estratte dal sul sito ufficiale
NASA:
http://marsrovers.jpl.nasa.gov/gallery

NON C’E’ PIU’ TEMPO di Enrico Corbi

Avevo appena terminato di dire che non piove più ed ecco neve e
freddo
a
volontà. Niente male come sciamano, eh? Da leggersi magari alla
rovescia… ma in
questo caso felicissimo d’esser stato smentito. Dio sa quanto avessero
bisogno
d’acqua le campagne. La neve, poi, è arrivata come un’autentica
benedizione
perché le falde la assorbono meglio di quanto non accada con la
pioggia. E’
finito l’incubo della siccità, allora? la bolletta dell’acqua
calerà il
prezzo?
Mmm….non parlerei prima d’aver tirato le somme, cioè a dicembre.
Dieci
giorni
di pioggia non pareggiano il conto dei troppi mesi di clima arido.
Continuo a
deliziarmi le serate (si fa per dire) compulsando internet alla ricerca
di
grafici sulla piovosità, di studi e modelli in grado di
interpretare
quale tipo
di catastrofe si stia veramente abbattendo sul nostro paese.


FERMI! Lo so che morite dalla voglia
di ribattermi che
sapete già tutto. Oltre al carnevale ambrosiano di questi giorni
impazza alla
grande il famoso Dossier
Schwartz-Randall
(vedi l’ intervento di Paolo Cortesi). Datemi
cinque
minuti di attenzione e vi dimostro che sappiamo un accidente di nulla.

Quanta
pioggia
abbiamo perso sinora? All’incirca (molto all’incirca) sedici mesi di
acqua
negli ultimi dieci anni, tra scarsissime o mancate precipitazioni.
Forse il
conto è addirittura in difetto, ma
è
chiaro il senso? Continuo ad imbattermi in studi che confermano esser in atto un grave inaridimento dei suoli nel
Centro-Nord (scusate se mi ripeto, ne ho parlato sul Nexus cartaceo,
n.47).
Andatevi a guardare gli allegati dell’ultimo numero dell’ottima rivista
telematica dell’ ARPA dell’Emilia Romagna

(http://www.arpa.emr.it/arparivista/download/pdf2003n4)
e capirete da soli.


Ci stiamo
desertificando. Le falde dell’acqua potabile stanno scendendo sotto
ogni
livello storico. Prestissimo avremo i rubinetti razionati. Questo
è
l’unico
dato sicuro. Sulle cause è in corso "un acceso dibattito", per
dirla in
giornalistese, ma preferisco adoperare il suo vero nome: disinformazione.
Appena quattro anni fa i climatologi ONU riuniti
all’Aja hanno avuto il coraggio di affermare che le precipitazioni
stavano
aumentando. ERA PALESEMENTE FALSO. Il ragionamento si basava
sull’applicazione
meccanica di un modello astratto secondo il quale l’effetto serra,
producendo
riscaldamento, deve necessariamente determinare maggiori precipitazioni
con
andamento monsonico. Il clima tropicale a Stoccarda. Balle.
Andate a leggervi i dati pluviometrici reali. Sta andando
completamente all’opposto. L’unica cosa su cui si può concordare
è che
piove in
periodi sempre più circoscritti, ma questo non è un vero
regime
monsonico. Le quantità annue sono sempre più
scarse
.
Come se lo spiegano?


La classe politica ed i grandi media al
completo individuano nelle emissioni di CO
2 il principale responsabile di tutto
ciò. Io non sono tra costoro. La penso in
modo alquanto diverso, insieme a pochi altri, è vero, ma si
tratta di
un’ottima
compagnia.

Vorrei provare a
rileggere quanto
scriveva al riguardo Michel Chossudovsky quattro anni fa:

" L’importante
dibattito sul
riscaldamento globale patrocinato dalle Nazioni Unite fornisce solo una immagine parziale del cambiamento
climatico
; oltre al devastante impatto delle emissioni di gas-serra
nello
strato d’ozono, il clima mondiale può ora essere modificato come
parte
di una nuova generazione di sofisticate
"armi non letali" (non-lethal-weapons).
Sia gli
americani che i russi hanno sviluppato le capacità di
manipolare il clima del mondo.
Negli Stati Uniti, la tecnologia
è
stata
perfezionata all’interno del programma "High-frequency Active Aural
Research" (HAARP) come parte della Iniziativa di Difesa Strategica.
Recenti prove scientifiche suggeriscono che HAARP è
pienamente funzionante ed ha la capacità di provocare
inondazioni, siccità, uragani e terremoti."
(trovate il
testo
integrale su
questo stesso sito)

Facciamo un bel
respiro,
allontanando per quanto possibile l’angoscia per gli eventi che
dovrebbero
accadere nel 2020 (Londra come Novosibirsk?) o nel 2080 (tutti
sott’acqua?).
Marco d’Eramo, sul Manifesto del 24 febbraio scorso, scriveva,
basandosi
probabilmente su una notizia apparsa due giorni prima sull’Observer
londinese a
firma di Mark Townsend and Paul Harris,
che "per ben quattro mesi i vertici
militari Usa hanno nascosto un rapporto
segreto dello stesso Pentagono, secondo cui il cambiamento climatico
nei
prossimi vent’anni risulterà in una catastrofe globale che
costerà
milioni di
vite a causa di guerre e disastri naturali."

Non capisco dove
stia la notizia.
Sono almeno trent’anni che ci prefigurano disastri, i quali tuttavia
sono
avvenuti ed ancora avvengono con tempi e modalità assolutamente
diverse
da come
erano stati prospettati. Rilassatevi. O forse la notizia è che
il
Pentagono
sconfessa il Presidente? Ragioniamo un momento. Non nego che
l’Amministrazione
Bush lavori nel più totale disinteresse dell’ambiente, ci
mancherebbe
altro.
Quello che proprio non riesco a mandar giù è la storiella
del rapporto
che
"sfugge" dal cassetto di George Dabliu. Non
credo alla commedia del "democratico"conflitto
d’opinioni tra il Capo "cattivo e
insensibile" ed il
Consulente, "buono e sensibile", che
commissiona rapporti sull’ambiente nell’interesse del pubblico.
Equivarrebbe a
sostenere che Bush è l’ideatore della sua stessa linea politica,
quando
è
arcinoto che quasi nessun Presidente degli Stati Uniti è mai
stato in
grado di
scriversi da sé i testi dei propri discorsi. Non parliamo poi
della
"gentilezza
d’animo" di Andrew Marshall, ideatore della più importante
ristrutturazione
delle forze armate USA che la storia ricordi, ahimé, in
prospettiva
totalmente
autoritaria.


Credere a questi
falsi scoop ed
angosciarsi per le banalità dei tabloid non fa che alimentare il
circolo
vizioso dell’impotenza (disastri annunciati=depressione individuale)
che i media amplificano ad arte. Il mantra che stanno veicolando è che la
colpa di ogni stranezza o disastro climatico va addossata
all’effetto-serra.
Salvo poi aggiungere che ormai i buoi sono scappati e che non vale
richiudere
la stalla
. Traduzione: i disastri
non li fermerà più nessuno, nemmeno il buon dio. Quindi
rassegnatevi,
gente, e
continuate a subire.
Notate bene l’uso della locuzione "disastri
naturali".
Nemmeno si adombra il sospetto che i disastri possano in certi casi
essere
"artificiali", ossia provocati da una tecnologia militare nascosta al
grande
pubblico (oppure impudicamente ostentata come nel caso delle scie
chimiche).


Non sostengo che
in futuro dobbiamo
aspettarci cose meravigliose dal tempo. Ma perché il tempo
è così
capriccioso?
Guardiamo meglio quel che è già avvenuto. In un
interessante studio
dell’ Osservatorio
dell’Università di Parma si è avvertita la stranezza del
rapido
mutamento di
scenario tra gli inverni 2001/02 e 2002/03. Notare i dati
pluviometrici: un
completo ribaltamento della distribuzione delle precipitazioni (www.datameteo.com). Guardiamo
anche ad
altri eventi ben più macroscopici. Il Po. Nell’anno 2000
s’è avuta una
delle
più gravi esondazioni del nostro fiume. (poco tempo dopo
è toccato alla
Germania,
ricordate?) Appena due anni dopo, nel 2002 e nel 2003 nello stesso
bacino si è
avuta la secca più grave a memoria d’uomo. Quale scenario di
modificazione
climatica può giustificare la presenza di fenomeni totalmente
opposti
nell’arco
di soli tre anni? E’sempre colpa dell’effetto-serra? Ormai
il CO
2
è
trattato alla stregua di Bin Laden
. E’ cattivissimo, sfuggente ed ubiquo.
Piove troppo? CO
2. Non piove? CO2. Il 4 febbraio scorso la temperatura sulle
Alpi è
salita a valori estivi ("A quote intorno ai 1200 metri, in Val di Susa,
il
termometro segnava 22 gradi", scriveva la Repubblica), dieci giorni
dopo scende
a meno dieci. CO
2? Nevica
sabbia rossa. CO
2?

Devo continuare?
Lo sapete che cosa
va ripetendo qualche climatologo più raffinato? Che osservando
l’andamento
degli ultimi millenni postglaciali, i fenomeni attuali sarebbero
normalissimi,
in linea con i ritmi cosmici. Vogliamo scherzare? L’estate scorsa mi
sono letto
un tomazzo ponderoso di Graham Hancock, Civiltà
sommerse
. Un libro serio scritto da una persona seria. Ebbene,
Hancock vi
esamina molte teorie sui catastrofici mutamenti climatici occorsi in
Asia tra
il 9000 ed il 4000 a.c., ma in nessuna si contempla che il fiume Indo
sia
passato dalla secca all’alluvione e viceversa nell’arco di quattro
anni! Ci
vogliono alcuni secoli, gente, sapete? Sono un tipo di menta aperta,
almeno
spero. Concedo spazio ad ogni interferenza stellare, alla perturbazione
solare
anomala, alla polluzione industriale, persino agli influssi metafisici
del
Maligno, ma non mi venite a raccontare che questi repentini
capovolgimenti
"seguono il ritmo cosmico". E per oggi mi fermo qui. Parlerò
un’altra
volta
delle assai poco metafisiche scie che affliggono i nostri cieli. Amen.

GOVERNI, LA DEA TECNOLOGIA, IL DELIRIO di Paolo Cortesi


Sulla prima pagina di quello stesso giorno,
trovo notizie relative ad una strage di civili israeliani, a Berlusconi
allenatore di calcio, al dibattito sull’invio di truppe italiane in
Iraq, poi
c’è una intervista ad un paleopatologo che lavora con crani
regali e
ossa di
santi.

C’è anche un articoletto che parla
della
mania degli italiani di scrivere romanzi con i quali inondano le case
editrici
che li rispediscono come boomerang allo stupido autore.

A pagina 15 di questo giornale, taglio
basso ma con grafica, leggo una notizia
che, se io fossi direttore di un giornale, avrei pubblicato in prima
pagina a
sette colonne (e questa mia ingenuità vi fa capire perché
non sono
direttore di
un quotidiano…).

È una notizia che mi ha stordito, che
mi ha
annichilito e dalla quale cerco di riprendermi proprio ora, scrivendo
questo
pezzo che – lo riconosco – rischia di scapparmi di mano per eccessiva
emotività.

Un dossier commissionato dal Pentagono a due
"esperti della pianificazione strategica" di area repubblicana, Peter
Schwartz
e Doug Randall, prevede che, se non si interverrà subito per
arrestare
l’effetto
serra, "forti sconvolgimenti climatici nei prossimi venti o trenta anni
potrebbero rappresentare per l’umanità un pericolo maggiore del
terrorismo"; si
tratterà – continuano i due esperti – "di una catastrofe globale
con
milioni di
morti".

Che il terrorismo sia una minaccia
assolutamente enfatizzata e sovrastimata è ormai una
realtà oggettiva
ed
evidente e non vale la pena nemmeno di rimarcarlo.

Che l’effetto serra sia una minaccia
apocalittica è ben noto da tempo, anche perché sono molti
e autorevoli
gli
scienziati che cercano di fare aprire gli occhi dei governi dei paesi
responsabili di questo scempio atroce.

Dov’è allora la novità?

Soprattutto nel fatto che mai prima ad oggi
era stato dichiarato così lucidamente quale fosse la portata,
l’immane
portata
della catastrofe a cui si va incontro.

Un altro fatto allarmante è che il
Pentagono
ha tenuto nascosto per mesi questo dossier, anche se è un
documento che
prospetta il rallentamento della Corrente del Golfo con conseguenze
tremende, e
che immagina scenari in cui le popolazioni delle aree devastate
migreranno (e
non con tutti i documenti in regola…) verso le zone rimaste meno
flagellate dai
cataclismi.

Insomma: è una previsione così
cupa da
superare di gran lunga ogni incubo degli ambientalisti.

"La posizione ufficiale dell’amministrazione
Bush" leggo ancora dall’articolo citato "è che nuovi meccanismi
e nuove
tecnologie, già in corso di sviluppo, impediranno che si
verifichi il
peggio".

Ecco: a questa dichiarazione ho provato un
brivido di terrore e di sconforto: l’ottusità del potere non
cambia
mai,
neppure davanti a documenti che lo stesso potere ha commissionato per
avere un
parere qualificato, per conoscere la situazione dei fatti, per
programmare una
politica aderente alla realtà, per immaginare un futuro
possibile,
insomma: per
fare quello per cui il potere dice di esistere: il bene della
collettività.

Per affrontare il problema, il governo Bush
non ha niente di meglio che invitarci ad una fede assoluta nella
tecnologia,
che è la stessa causa del problema.

La casa brucia, dicono le teste pensanti di
Washington, ma è allo studio un tipo di fiamma che non solo si
spegnerà
a
comando, ma si trasformerà in una piacevole brezza.

Nell’attesa che la Dea Tecnologia compia
l’ennesimo miracolo, la terra sta correndo verso il precipizio della
morte
planetaria.

Bisognerebbe urlare forte, fortissimo, tutti
e sempre il nostro rifiuto per certi governi che non sanno essere altro
che
ministeri della propaganda.

Dobbiamo pretendere che in questo nuovo
ordine mondiale che sta sempre più affinando le proprie
sofisticate
tecniche di
morte sia riconosciuto e garantito almeno il diritto alla
vita
; ma i nostri filantropici padroni ci offrono
soltanto la speranza di sopravvivenza
in un mondo d’orrore.

Scie chimiche: siccita’ artificiale sull’Europa

Che tempo fa oggi/ Dici guardando attorno/ Sapendo che fa un tempo ogni giorno... (Dalle Prime battute, Battisti-Panella, 1988)
Intervengo anche sulle colonne elettroniche del sito per invogliare i nostri valenti editorialisti (Cortesi e Quagliati in primis) a riflettere insieme sul tema delle manipolazioni climatiche nel nostro paese.
 
Nell'articolo apparso sul Nexus di dicembre\gennaio 2004 mi sono espresso chiaramente a favore dell'ipotesi che strutture NATO vengano destinate (tra l'altro) ad un progetto di impoverimento delle nostre risorse idriche. Le finalità strategiche? Principalmente tre: indebolire l'Euro; favorire la privatizzazione dell'acqua; spianare la strada ai super – OGM che faranno nascere cavoli dal deserto. A lato delle interpretazioni razionali provo la subliminale sensazione che tutto ciò sia follia pura. Per stabilizzare nel tempo gli effetti disidratanti delle scie chimiche – calcolando che centinaia di Boeing E-6 TACAMO sorvolino migliaia di kmq per decine di volte al giorno nell'arco di alcuni anni- l'esborso finanziario è semplicemente inconcepibile per menti umane. Nel mio articolo avevo indicato – per prudenza o per ingenuità – una cifra palesemente inadeguata. Non di poche centinaia di milioni dovrebbe trattarsi, ma di trilioni, se non triliardi, di dollari. E' persino dubbio che qualcuno debba firmare assegni oppure esibire bilanci di spesa (a chi?). Del resto il dollaro stesso è da tempo una pura astrazione, un iperuranio platonico. Il fatto che si possano aggiungere al conto quanti zeri si vuole, mi fa ritenere che la vera mente risieda ad un piano più alto. Per uno uno strano corto circuito delle emozioni sono indotto a ragionare come David Icke. Qualcuno trae piacere dalla nostra sofferenza.

Il 27 gennaio scorso il vice Presidente USA, Dick Cheney, ha visitato la base NATO di Vicenza, la Caserma Ederle. Scopo ufficiale della visita: ringraziare le truppe impegnate nelle retrovie del conflitto in Iraq. Qualche dubbio sull'eventuale esistenza di altri, più segreti scopi ha sfiorato persino la mente di un corrispondente locale che osserva essere il Cheney "un personaggio misterioso" . Avrà intuito che il Vice è una pedina meglio piazzata del Presidente? Passiamo ad altro. Il portavoce Thomas Collins (Setaf di Vicenza) ha dichiarato: " L'America può contare anche sulla città che ospita la nostra base. Come segno di gratitudine la Setaf si è impegnata ad offrire il proprio appoggio ai vicentini in caso di calamità come alluvioni, incendi, etc?" Ci sarebbe da ridere se la faccenda non fosse molto, molto tragica. Mentre la base americana, bontà sua, ci offre il suo sostegno morale "in caso di alluvione", l'aviazione traccia il cielo con scie che annullano la possibilità stessa che dalle nuvole caschi mezza goccia d'acqua, figurarsi un'alluvione. Da mesi in città e nell'intera provincia di Vicenza (dove risiedo) non piove più nulla di simile ad un liquido. Con il primo sole di febbraio si sono diffuse invece foschìe strane e malaticcie. Si intravede già la replica dell'afa insostenibile del 2003. Dal mese di ottobre fino ad oggi ho contato soltanto sette giorni di precipitazioni e nemmeno abbondanti. Diffidate delle dichiarazioni dei meteorologi: tutti i fiumi vicentini sono in secca. Nel frattempo, data la siccità perdurante e la scarsità di vento, la situazione dell' inquinamento atmosferico nei centri urbani si è fatta gravissima. I provvedimenti di restrizione del traffico si rivelano pietose menzogne. Migliaia di cittadini subiranno affezioni alle vie respiratorie, se non di peggio. Nessun giornale dice che l'estate 2004 sarà più torrida e più disastrosa della precedente. Nessuno dice che le falde acquifere si impoveriranno ulteriormente, che il prezzo di frutta ed ortaggi quadruplicherà, mentre quello dell'acqua potabile raddoppierà. Cheney lo avrà confidato alle sue truppe?

 
Articolo di Enrico Corbi

IL SEGRETO CHE UNISCE BUSH E KERRY di Maurizio Molinari

opposte
visioni della società americana, ma ciò che li accomuna
è l’essere
entrambi "Bonesmen", ovvero membri della elitaria setta segreta "Skull
& Bones" (Teschia e Ossa) {mosimage}nella quale vennero cooptati durante i rispettivi periodi di studio passati all’Università di Yale.
Fondata
172 anni fa sul modello di analoghe associazioni segrete tedesche e con
sede in un edificio di Yale denominato "The tomb" (la Tomba), la setta
è fra le più esclusive, potenti e meno conosciute degli
interi Stati
Uniti. Per decenni ha ammesso solo i figli dell’aristocrazia "wasp"
(bianca anglosassone e protestante) capaci di dimostrare di avere tre
doti: pedigree familiare e scolastico al di sopra di ogni sospetto,
passione per l’avventura nelle frontiere della natura e abilità
nell’arte militare. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale sono
adulti uno dopo l’altro i veti nei confronti di ebrei, afroamericani,
omosessuali e solo negli utimi anni donne, ma basta scorrere l’elenco
dei circa 800 membri attuali per accorgersi che la grande maggioranza
sono ancora soprattutto "wasp", legati da vincoli di parentela e
amicizia.




Nulla da sorprendersi, dunque, se la "Tomba" è diventata
un’anticamera
del potere americano: da qui sono passate tre generazioni di Bush, l’ex
presidente William Howard Taft, l’ex ambasciatore americano nella Mosca
di Stalin, Averell Harriman, il fondatore del settimanale "Timse" Herry
Luce, capi della Cia come James Woolsey, neoconservatori come il
sottosegretario degli armamenti John Bolton il braccio destro di Cheney
Lewis Libby, nonché schiere di 007, giudici della Corte Suprema,
deputati, senatori e diplomatici inclusi Paul Bremer III, attuale capo
dell’amministrazione militare alleata in Iraq, e democratici come John
Kerry. Quando si trattò di designare il nuovo capo della Sec (la
Consob
d’America) per far fronte agli scandali finanziari che hanno scosso
Wall Street, Gorge W- ha scelto William Donaldson, "Bonesman" classe
’95". A Prescott Bush, nonno dell’attuale presidente, la tradizione
attribuisce la guida del raid notturno per impossessarsi del teschio
del capo indiano Geronimo che viene utilizzato nel rito di iniziazione
come poggiapiedi del novizio, mentre è di pochi mesi fa lo
"scoop" del
giornale universitario secondo il quale l’ultima generazione di
"Bonesman" sarebbe riuscita a fare di meglio, impossessandosi del
teschio del comandante ribelle americano Pancho Villa. Ron Rosenbaum,
editorialista del "New York Observer" ha dedicato trent’anni di lavoro
a penetrare i segreti della setta spartana e fra le pratiche
iniziatorie sulle quali ha raccolto testimonianze vi sono la lotta
libera a corpo totalmente nudo e il dovere di confessare ogni dettaglio
della passata vita sessuale stando stesi nudi dentro una bara,
circondati dagli altri membri della setta seduti su dei panni in
rituale silenzio, in una sala gelida e a luci basse [in una didascalia
relativa all’articolo, riferendosi a questo rito si specifica che si
tratta di "un rituale di purificazione di stampo massonico, ma anche
una parodia goliardica della confessione cattolica].La ritualità
è
mirata a creare un legame indissolubile fra chi appartiene alla setta.
Gli adepti sono vincolanti al segreto perenne su quanto avviene nella
"Tomba", ed è questo che determina una fratellanza inscindibile
fra
coloro che fanno parte della setta, che sarà messa a dura prova
in caso
di un’eventuale sfida Kerry-Bush. Ogni anno vengono ammessi appena
quindici nuovi membri: vengono selezionati dai loro compagni di corso
più anziani e l’esito della scelta viene comunicato a sorpresa
di notte
a ognuno di loro separatamente. Il rituale inizia con un ritocco alla
porta della propria stanza. Così accadde anche nel caso di
George W.,
che fu svegliato nel sonno e quando aprì si trovò di
fronte il padre,
George H. W. Bush, che senza neanche salutarlo e parlando con voce
chiara e forte gli chiese di "fare la cosa giusta, entrare a far parte
di "Skull and Bones" e diventare una brava persona". Essendo Kerry
della classe ‘966 e George W. Di quella ‘968, non si può
escludere che
i due si siano incrociati durante i rituali nella "Tomba". Il
governatore repubblicano di New York George Pataki, altro "Bonesman" e
classe ‘967, si è limitato a rilasciare in proposito al "New
York
Times" una dichiarazione bipartisan: "L’appartenenza di entrambi a
"Skull and Bones" dimostra che tutti e due godevano del rispetto dei
compagni".




(Articolo di Maurizio Molinari, da "La Stampa" del 7 febbraio "004)

Guarigione transdimensionale con la tecnologia Adam

Intervengo anche sulle colonne elettroniche del sito per invogliare i nostri valenti editorialisti (Cortesi e Quagliati in primis) a riflettere insieme sul tema delle manipolazioni climatiche nel nostro paese.    

Un controverso congegno e programma informatico, che agevola lo scambio di informazioni fra dimensioni, sta dando promettenti risultati nella cura di autismo, malattie autoimmuni ed affezioni correlate allo stress.

Una rivoluzionaria connessione per la guarigione In qualsiasi momento della storia del progresso scientifico gli scienziati, nella loro la stragrande maggioranza, hanno sempre avuto la convinzione che le teorie che condividono ed insegnano siano corrette e, pur professando di essere accademicamente onesti e di larghe vedute, tuttavia contrastano, deridono e ridicolizzano qualsiasi inedito sviluppo o teoria che non si conforma alla loro ortodossa e preconcetta visione della realtà. Questo è stato vero nel corso della storia e lo rimane tuttora.
Di tanto in tanto qualche nuova scoperta scuote alle fondamenta l'edificio scientifico comunemente accettato e, ogni volta, fa capolino un nuovo paradigma scientifico che viene contrastato e ridicolizzato fino a quando il peso schiacciante della verità non ne impone l'accettazione; esso viene quindi incorporato nella scienza e difeso come verità assoluta, sino a quando non interviene una nuova verità a minarne le basi.
Questa è l'attuale situazione della tecnologia ADAM ("ADAM" è l'acronimo di "Gestore di Accesso Dimensionale Afisico"), la quale si basa sulla fisica secondo una formulazione matematica che travalica i limiti ed i confini del modello fisico attualmente accettato. La fisica e la matematica della tecnologia ADAM incorporano e riconoscono la realtà dell'universo multidimensionale.
Nel 2001, dopo 16 anni di sviluppo, la tecnologia ADAM ha ricavato una propria nicchia nell'efficace assistenza a persone colpite da autismo, malattie autoimmuni, fibromialgia, emicranie ed affezioni analoghe.
La tecnologia ADAM si esplica in due parti, una delle quali è il dispositivo ADAM in sé stesso, mentre l'altra è un computer (ed il software annesso) interfacciato con il macchinario. Quest'ultimo apre uno squarcio dimensionale, consentendo la propria comunicazione diretta con l'altra dimensione. Un plasma liquido presente al centro del macchinario agevola la comunicazione fra le dimensioni, mentre un singolare campo elettromagnetico che circonda il plasma fa sì che attraverso lo squarcio dimensionale una parte del plasma stesso diventi "non-locale". La comunicazione fra plasma locale e "non-locale" rappresenta l'anello di congiunzione fra le dimensioni. Una sonda di platino e varie sonde d'oro inserite nel plasma misurano le variazioni di frequenza e voltaggio per varie migliaia di volte al secondo; le misurazioni desunte dal plasma vengono immesse nel programma del computer, che svolge le funzioni di monitoraggio e controllo nella cella al plasma.
Il collegamento stabilito fra le dimensioni consente comunicazioni bidirezionali, e le informazioni vengono inviate e ricevute attraverso la spaccatura dimensionale. Per raffigurare un'analogia di quanto avviene, immaginate la connessione attraverso la spaccatura dimensionale in quanto simile alla connessione di scarsa qualità di un telefono cellulare, disturbata e rumorosa; la comunicazione efficace si determina ripetendo diverse volte i dati.
Quando si è stabilito un collegamento attraverso lo squarcio dimensionale, vengono fornite istruzioni atte a rilevare e comunicare con la parte "non-locale" del subconscio di un individuo; questa fase del procedimento in genere richiede alcuni secondi. Per la durata della connessione con il subconscio "non-locale", vi è un costante flusso di informazioni che vengono trasferite avanti e indietro attraverso la spaccatura dimensionale.
Le informazioni inviate dal computer contengono istruzioni per il miglioramento fisico dell'individuo mentre quelle ricevute vengono convertite, tramite un complesso algoritmo matematico, in numeri e rappresentazioni grafiche della consistenza e dell'efficacia inerenti alla connessione con il subconscio "non-locale".
Il metodo operativo di interfaccia della tecnologia ADAM potrà sembrare a molti una sorta di fumosità metafisica; in qualsiasi precedente esperienza di un individuo non esiste nulla che permetta alla mente di associare il metodo operativo a qualcosa che lo faccia sembrare ragionevole o logico.

La scienza a monte della tecnologia ADAM
La D.ssa Nataliya Dobrova, direttrice della sezione Parapsicologia del Galaxy Wave Group, scrive: "Noi consideriamo ciascun individuo come un complesso sistema di informazioni bioenergetiche emotive: un microcosmo che riflette un macrocosmo – l'universo. Tutti gli organi ed i sistemi di un individuo hanno i loro ritmi elettromagnetici. La disarmonia di questa attività ritmica comporta malattie e disturbi, che si manifestano quando il soggetto non riesce a preservare l'equilibrio fra fluttuazioni armoniche e disarmoniche; tale squilibrio è intimamente connesso ai problemi strutturali o funzionali presenti negli organi o sistemi di un individuo. Se si riescono a ripristinare le armonie ritmiche di un individuo in un suo organo malato, allora è possibile ripristinare anche le funzioni appropriate di tale organo.
"La tecnologia ADAM è straordinariamente efficace nel creare e controllare vibrazioni o campi di risonanza magnetica senza contatto. Tutta la materia è costituita da atomi e molecole, tuttavia ciascun singolo materiale ha una propria risonanza fononica. La risonanza elettromagnetica della tecnologia ADAM è in grado di creare o imitare tali risonanze; la somministrazione di risonanza magnetica è assai efficace, in quanto si verifica pressoché istantaneamente in qualsiasi punto dell'universo senza perdita di energia.
"Prima e durante una sessione ADAM, il tecnico raccoglie i dati genetici del soggetto, la sua anamnesi e le informazioni bioenergetiche, per poi inserirle nel programma; quindi ADAM polarizza le particelle elementari del cervello del soggetto e converte le risultanti risonanze elettromagnetiche nelle appropriate endorfine e neuropeptidi. Questi ultimi agiscono da neurotrasmettitori ed ormoni e quindi possono determinare cambiamenti positivi nell'organismo di una persona.
"Nel corso di tale processo, si verifica un essenziale aumento nella quantità di informazioni cerebrali per unità di tempo; più informazioni il cervello è in grado di recepire nel corso di una sessione ADAM, più attività si manifesterà nelle funzioni cerebrali: visive, mnemoniche, espressive, motorie, etc. L'aumento di attività dei neuropeptidi ha determinato un'accresciuta resistenza alle malattie; i neuropeptidi, colmando i vuoti fra i neuroni, sono in grado di ripristinare molte funzioni di organi e sistemi di un individuo (sanguigno, linfatico, liquido cerebrospinale, etc.)."

Sessioni e programmi ADAM
Le sessioni ADAM possono svolgersi per telefono o tramite Internet. Nel caso di questo secondo tipo, il soggetto se ne starà seduto in una stanza tranquilla provvista di computer e, prima di accedere al programma ADAM via Internet, spegnerà tutti gli altri dispositivi/strumenti elettromagnetici. Non appena si sarà stabilito il contatto visivo col programma, il cervello del soggetto inizierà a ricevere informazioni utili al recupero della salute; vengono inviati segnali che controllano i processi fisici e biochimici del cervello, e la speciale musica armonica diffusa durante la sessione promuove un processo di ricostruzione più efficace. Nelle sessioni via telefono il processo è analogo tuttavia, dato che non è richiesta la disponibilità di Internet, la terapia non presenta la componente visiva. Le sessioni ADAM via telefono vengono gestite da tecnici appositamente preparati. Le diagnosi e correzioni per il ripristino dell'equilibrio bio-energetico del soggetto vengono eseguite su quattro livelli: emotivo, cellulare, energetico e bio-energetico.
È utile notare che la tecnologia ADAM si combina bene con altre cure quali terapie farmacologiche, massaggi, omeopatia, etc. Gli effetti terapeutici riscontrati comprendono modulazione immunologica, di tipo vascolare, anti-infiammatorio, analgesico, di normalizzazione sanguigna, omodinamico, neurologico, di normalizzazione del metabolismo, antiallergico, anti-tumefazione, di normalizzazione dello stato ormonale, anti-stress, ed altro ancora.
Non è necessario che un individuo comprenda o si convinca che la spiegazione della tecnologia operativa ADAM è reale o persino possibile.
Sino a luglio del 2003 ci sono stati 1.300 individui che hanno fatto ricorso alla tecnologia ADAM in circa 18.200 sessioni; di questi, circa il 90% ha manifestato rilevanti miglioramenti e/o completa remissione o eliminazione del problema che li aveva indotti a rivolgersi alla tecnologia ADAM.

Il programma ADAM per l'autismo
Nel maggio 2002 abbiamo avviato, negli Stati Uniti, un programma di lavoro con cinque bambini autistici. Si è trattato di un momento assai difficile, in quanto ci siamo subito resi conto della complessità mentale di questi soggetti. Il primo test ha già aiutato quattro bambini su cinque; il quinto bambino segue ancora il programma ADAM e ne stiamo attualmente esaminando i progressi. Tutte le sessioni sono state condotte via telefono.
Il 15 dicembre 2002, il Galaxy Wave Group ha ufficialmente avviato un controverso programma finalizzato a riportare i bambini autistici dal loro mondo al nostro; le conoscenze acquisite dal programma iniziale si sono dimostrate sufficientemente adeguate a dare inizio al nuovo programma, l'Interfaccia Internet Automatizzato per Autistici ADAM, il quale consente al bambino autistico di collegarsi con la tecnologia ADAM senza la necessità della presenza di un consulente quando il soggetto si trova al telefono.
Nell'originale programma ADAM, abbiamo trattato con ciascun soggetto di persona; con l'elaborazione del nuovo programma abbiamo integrato l'interfaccia umana col computer. Questa iniziativa sta funzionando con successo in più del 60% dei casi, tuttavia vi sono alcuni bambini che richiedono sessioni su base personale combinate con il programma automatizzato, al quale continuiamo ad apportare migliorie e integrazioni. La maggior parte dei genitori che di recente hanno iscritto i propri figli hanno riferito di essere sbalorditi dai cambiamenti positivi intervenuti sin dai primi giorni del programma.

L'universo olografico
Determinate scoperte della fisica hanno cambiato il nostro modo di considerare la realtà, ed hanno contribuito a spianare la strada allo sviluppo ed all'accettazione della tecnologia ADAM.
Nel 1982, presso l'Università di Parigi, il fisico Alain Aspect ed il suo team scoprirono che, in determinate circostanze, particelle subatomiche come gli elettroni sono in grado di comunicare istantaneamente l'una con l'altra, indipendentemente dalla distanza che le separa; non importa se distano 10 metri o 10 miliardi di chilometri: in qualche modo, ciascuna particella sembra sapere sempre cosa sta facendo l'altra.
Il problema di questo atto è che viola il principio di Einstein, per lungo tempo osservato, secondo cui nessun tipo di comunicazione può viaggiare ad una velocità superiore a quella della luce; poiché il viaggio a velocità superluminale equivale ad infrangere la barriera del tempo, tale spaventosa prospettiva ha fatto sì che alcuni fisici abbiano cercato di proporre elaborate modalità che spiegassero diversamente le scoperte di Aspect, cosa che ha tuttavia ispirato altri ad avanzare spiegazioni ancor più radicali.
Ad esempio David Bohm, fisico presso l'Università di Londra, ritiene che le scoperte di Aspect implichino il fatto che la realtà oggettiva non esiste; che nonostante la sua apparente solidità, l'universo sia in fondo un fantasma – un ologramma gigantesco e meravigliosamente particolareggiato.
Sul sito web della ADAM Technology (vedere http://www. adamtechnology.net/), è consultabile una trattazione dei particolari tecnico-operativi della tecnologia ADAM. Ad ogni modo, la teoria operativa di tale tecnologia si fonda sulla realtà che Dio è reale, che ciascun individuo racchiude spirito ed anima, e che nell'universo esistano più dimensioni di quelle che noi riusciamo a percepire utilizzando i nostri sensi ordinari.
Il grande sforzo della scienza in generale, e della fisica in particolare, è quello di comprendere e ridurre in equazioni matematiche l'universo olografico multidimensionale creato da Dio.
Ogni essere vivente presente nell'universo è correlato ad altri esseri viventi; ogni elemento è correlato ad ogni altro elemento di questa dimensione ed agli elementi delle altre dimensioni.
Qualcosa come la "coscienza universale" esiste davvero; sin dagli albori del tempo e nel corso di tutta la storia essa è stata ed è conosciuta e riconosciuta dai mistici e dalle persone illuminate del nostro mondo.
L'autore ha scoperto la matematica di una nuova fisica che unisce la fisica, oggi comunemente accettata, della nostra limitata realtà alla realtà multidimensionale dell'universo olografico. La tecnologia ADAM rappresenta gli strumenti fisici e matematici che incorporano, utilizzano e dimostrano questa nuova comprensione della realtà. ?

A proposito dell'Autore:
Joe Champion, Phd, è lo scienziato che ha concepito la tecnologia ADAM nonché il direttore scientifico del Galaxy Wave Group. Sino al momento attuale egli ha eseguito e sovrinteso a svariate migliaia di sessioni con la tecnologia in questione, tramite la quale centinaia di persone hanno ritrovato una vita migliore e più salutare. A questo sito web sono arrivate numerose testimonianze.
Il Dr. Champion è membro dell'Accademia Europea ed Internazionale di Informatizzazione ed è titolare di un dottorato di ricerca in Scienze Eniopsicologiche (psicologia universale) presso l'Accademia Ceca di Informaziologia; ha una laurea di primo grado in Ingegneria Elettrica ed ha seguito studi avanzati di fisica presso il Cleveland Institute, USA (1966). Si dedica dal 1978 allo studio del fenomeno della "scienza dimensionale" ed ha svolto molte ricerche nel campo della trasmutazione elementale; i suoi lavori sono stati pubblicati su molte riviste e ha scritto sette libri riguardanti le sue scoperte.

di Joe Champion, PhD © 2003
Direttore Scientifico
Galaxy Wave Group, LLC
2610 S. Jones Boulevard, Suite 1
Las Vegas, NV 89146, USA
Tel.: +1 (702) 257 0846
Email: admin@galaxywave.com
Sito web: http://www.adamtechnology.net

Il Dr. Champion può essere contattato presso il Galaxy Wave Group: 2610 S. Jones Boulevard, Suite 1, Las Vegas, Nevada 89146, USA, Telefono +1 (702) 257 0846, fax +1 (928) 692 0084, email admin@galaxywave.com
Sito web http://www.adamtechnology.net