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NEXT – Sguardo al futuro

 

Domenica 19 gennaio dalle ore 14.30 in occasione dell’imminente insediamento di Donald Trump a 47° presidente degli Stati Uniti, Radio Roma, Nexus Edizioni e 1 Life organizzano presso gli studi del centro di produzione radiotelevisivo AMICI NETWORK – Via Laurentina Km 27.150, Pomezia, 00071 – un grande evento pubblico, aperto a tutti e completamente gratuito, che vedrà la partecipazione di commentatori ed esperti di fama internazionale per fare il punto su questo evento epocale.

Di seguito il link per la registrazione, necessaria dal momento che i posti disponibili per questo esclusivo evento sono limitati:
https://www.eventbrite.com/e/biglietti-next-sguardo-al-futuro-1123530422739

Per questioni logistiche, ti preghiamo di comunicarci quanto prima il tuo interesse in modo da organizzarci nel corso dell’evento.

Nexus New Times #167

Nexus New Times # 166

NEXUS New Times Nr.166: autentico e autorevole è ora disponibile!

Gentili lettori, ci scusiamo per il ritardo d’uscita del presente Numero causato principalmente dalle novità straordinarie in casa NEXUS che vi saranno presentate già dal prossimo Numero. Tuttavia, anche questo 166, è come sempre ricco di interessantissimi articoli che vi andiamo a presentare.

Gradito ritorno quello di Ezio Albrile con Il Potere sacrificale, ideale seguito del precedente contributo pubblicato sul #151 de “Il Potere rituale”. Leggendolo avrete la possibilità di re-interpretare parecchi eventi politico-sociali occorsi in Italia e in Europa durante l’arco del ventennio ’70-’90, soprattutto di matri­ce ‘nera’, in chiave molto diversa da ciò che la mera cronaca giudiziaria ci ha sinora raccontato…
Non prima, tuttavia, d’aver avuto il piacere di vedersi spiegate dal nostro T.J.Coles col suo “Quando niente è reale alcune dinamiche attuali che potrebbero diventare il modus operandi di parecchi Governi occidentali.

Certe notizie – apparentemente d’esclusivo ambito informatico –  in genere non rice­vono la giusta attenzione. Ma Rob Braxman, con questo efficace pezzo, svela i pericoli circa il  controllo e la privacy soprattutto ora che Google ha ben pensato di attivare una certa Rete

La seconda parte abbiamo scelto di dedicarla all’antico Egitto e ai suoi misteri. In merito, il prof. Alberto Nigi ci illustra una teoria ‘non convenzio­nale’ che tuttavia risponde a parecchi degli irrisolti quesiti che archeologi e specialisti d’altre discipline si trovano ad affrontare da molti decenni… A seguire l’appello di Mis­sion Pharaoh del successivo articolo che non vi troverà indifferenti.

Un’ulteriore ampia sezione è poi dedicata alla Medicina/Salute – composta da ben tre articoli, cui si aggiunge il classico Science News… – con informazioni sorprendenti soprattutto grazie alla testimonianza sulla ‘pandemia Covid’ e sugli effetti della relativa vaccinazione, resa in Tribunale dal dottor Aseem Malhotra, uno dei più eminenti (e famosi) cardiologi UK, che a nostro giudizio innalzerà il livello della vostra consapevolezza.

Per concludere – oltre alla consueta Zona di confine ove stavolta l’autore è però ‘anonimo’ per intuibili ragioni di sicurezza personale – presentiamo un articolo “spiazzante” del dottor Joseph Mercola sui nuovi tele-contatori domestici elettronici “smart” per la lettura dei consumi elettrici… Sono davvero così indispensabili? Ed eventualmente, perché?

Come da nostra consueta linea editoriale abbiamo scelto di proporvi articoli che consentono di valutare e analizzare in anticipo i potenziali scenari in divenire della realtà, e stimolare una riflessione consapevole.

Come sempre, vi auguriamo buona lettura!

 Leggi il Sommario

Non perdetevi l’unica testata che ancor oggi rimane un autentico e fondamentale caposaldo dell’Informazione libera, imparziale ed autorevole!

NEXUS New Times: da sempre Unica ed Inimitabile!

Nexus New Times # 165

NEXUS New Times Nr.165, atteso come sempre, è ora disponibile!

Non possiamo, in questo preciso momento storico, ignorare l’incalzare della tematica bellica. E non ci riferiamo solo ai conflitti russo-ucraino o israelo-palestinese, ma alla “guerra in Europa”, ovvero un probabile conflitto in territorio europeo nei prossimi 5 o 10 anni. Al riguardo, il problema più grave è che molta gente sembra rimanere indifferente e inerme, probabilmente perché pensa sia ancora – solo – una ‘modalità comunicativa’ adottata da politici o alti vertici, oppure è convinta che le relative posizioni pro e contro circa gli attuali scenari bellici non siano altro che una ‘questione elettore tutta politica’. Purtroppo, invece, non è così. E nel silenzio generale, già lo scorso 15 aprile la più importante azienda industrial-bellica italiana, Leonardo, ha siglato un accordo con RFM, ovvero Rete Ferroviaria Italiana, grazie al quale garantirsi una piena ‘mobilità militare’. Di fatto quindi entrando ufficialmente nei preparativi di guerra perseguiti da tempo dalla UE e dal Governo. L’accordo infatti si propone di “assicurare la movimentazione di risorse militari, all’interno e all’esterno dell’Europa” anche “con breve preavviso e su larga scala” e per “situazioni ordinarie e straordinarie” e su “infrastrutture dual-use”, ovvero binari e impianti della rete utilizzati per il normale traffico di passeggeri e merci, che a quel punto passeranno sotto il controllo di Leonardo.

Uno scenario tutt’altro che sereno, nonostante l’estate sia alle porte. Tuttavia, anche in questo Numero abbiamo selezionato per i nostri lettori articoli di assoluto interesse, in particolare sulla Salute e inerenti alcune dinamiche del nostro corpo che governano evoluzione e risoluzione delle patologie. E molto altro ancora…

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Non perdetevi questa testata che ancor oggi rimane un autentico e fondamentale caposaldo dell’informazione libera, imparziale ed autorevole.

NEXUS New Times # 165
periodo aprile – maggio 2024

Gli allucinogeni diventano “empatogeni”. Cosa si nasconde dietro il cambio di nome.

colorful pills medicine & antibiotics /tablets medicine

 

 

 

 

 

La macchina di propaganda psichiatrica si è rimessa in moto.
Anni fa avevamo segnalato l’operazione di marketing psichiatrico che aveva portato a ridefinire l’elettroshock col nome più romantico e politicamente corretto di “Terapia Elettroconvulsivante” o TEC.  In realtà, elettroshock e TEC sono praticamente la stessa cosa: hanno introdotto l’uso di un anestetico per attutire il dolore e un miorilassante (farmaco che rilassa i muscoli) per impedire la rottura di denti e ossa, ma rimangono 400 volt di elettricità (quasi il doppio di quella presente nelle normali prese di corrente e milioni di volte superiore ai valori tipici della sinapsi) e, soprattutto, rimangono gli stessi effetti collaterali.

Si è concluso recentemente a Verona il congresso della Società Italiana di Psichiatria, in cui si è fatto un gran parlare di Psilocibina (funghi magici), Mescalina (un derivato del Peyote) e altre sostanze allucinogene come Ecstasy e Ketamina, di cui speravamo di non dover più sentir parlare dopo che furono bandite verso la fine degli anni 70 a causa dei loro effetti devastanti anche “molto forti”: esperienze psicotiche psichedeliche caratterizzate da paura intensa e panico, illusione di onnipotenza, confusione tossica, depersonalizzazione. (1)

Proprio la settimana scorsa, pochi giorni dopo la conclusione del congresso psichiatrico di Verona, il comitato di esperti della FDA (agenzia statunitense di farmacovigilanza) ha rifiutato di approvare l’uso di MDMA (conosciuta anche come Ecstasy) per il cosiddetto disturbo da stress post traumatico perché i rischi non superano i benefici (2). Questi i rischi riferiti dal comitato di esperti: attacco cardiaco, vulnerabilità del paziente, eventi che risultano in ricovero e morte ed eventi con importanti conseguenze negative. (3)

Per indorare la pillola, e nascondere al pubblico la vera natura di questi farmaci, il marketing psichiatrico ricorre nuovamente al vecchio trucco del cambio di nome: spariscono gli allucinogeni e arrivano gli “empatogeni” ma non fatevi ingannare, perché si tratta delle stesse identiche sostanze utilizzate a suo tempo perfino dalla CIA nel corso di esperimenti finalizzati al controllo delle persone. (4)

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, un’organizzazione di volontariato dedita alla vigilanza sulle violazioni dei diritti umani in ambito salute mentale, auspica che l’autorità italiana del farmaco non cada in questo tranello linguistico e rispedisca gli allucinogeni (o empatogeni che dir si voglia) nel dimenticatoio della storia.


Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani ODV
 www.ccdu.org

1)  https://www.cchrint.org/2021/08/16/cchr-launches-report-on-failed-mental-health-programs-psychedelics-rebirth/
2)  /www.reuters.com/business/healthcare
3)  https://www.msn.com/en-us/health/other/fda-staff-raises-concerns-about-ecstasy-drug-safety-in-report/ar-BB1nozAn
4)   https://www.freedommag.org/english/la/issue02/page12.htm

1° maggio: la Rivoluzione rovesciata

Il primo maggio si festeggia la festa dei lavoratori o Festa del Lavoro, per ricordare le conquiste in materia di orario, di retribuzione e di sicurezza sui luoghi di lavoro, ottenuti dal movimento operaio dal 1800 ad oggi.
Sarebbe meglio dire ottenuti dal 1.800 a qualche decina di anni fa, perché ormai è stata inserita la retromarcia, a voler essere gentili. Chi ha fatto la festa ai lavoratori?
Nexus Edizioni
#lavoro #primomaggio #lavoratori #disoccupazione #IA #AI #sindacati
VIDEO: https://rumble.com/v4shka2-1-maggio-la-rivoluzione-rovesciata.html
ARTICOLO: https://www.radioroma.it/2024/05/02/festa-lavoro-rivoluzione-rovesciata/
Puoi seguire Matteo Demicheli e il programma “A Viso scoperto” qui: https://t.me/InformatiTu
Canale Informal TV: https://t.me/MatteoDemicheliInformalTV

Manipolazione della storia e delle menti

La storia la scrivono i vincitori, quindi è sempre diversa dalla realtà?

Ne parliamo con Teodoro Brescia Dottore di ricerca, docente e scrittore e autore del libro “Olos o logos – Il tempo della scelta” Nexus Edizioni, disponibile sul sito di Nexus edizioni.

Olos o logos di teodoro Brescia - Nexus Edizioni (la storia la scrivono i vincitori?)
Olos o logos di Teodoro Brescia – Nexus Edizioni

La coscienza storica è l’insieme delle immagini e dei modelli che restano im­pressi nella nostra mente a seguito delle narrazioni che, sin dall’infanzia, apprendiamo. Immagini e modelli del passato (la storia) che diventano lenti con cui leggiamo il presente e progettiamo il futuro. Ma in che modo e chi costruisce quelle narrazioni?
Se da un lato sono i vincitori a dettare la storia, piegandola e distorcendola per i propri fini, per lasciare un ricordo positivo di sé, e magari per nascondere, per esempio, il sacrificio di un popolo per la libertà, dall’altro lato anche uno storico non allineato, non “a libro paga” del vincitore corre il rischio di interpretare le cose secondo le sue ideologie o convinzioni.
Il risultato è che difficilmente la storia che conosciamo, quella che ci insegnano a scuola, è la riproduzione esatta dei fatti.

Storia e coscienza storica

La coscienza storica è l’insieme delle immagini e dei modelli che restano impressi nella nostra mente a seguito delle narrazioni che, sin dall’infanzia, apprendiamo. Immagini e modelli del passato che diventano lenti con cui leggiamo il presente e progettiamo il futuro. Ma in che modo e chi costruisce quelle narrazioni?
Una delle tante domande a cui risponde Teodoro Brescia, sottolineando Il problema dei modelli inconsci, che sono una sorta di lente attraverso la quale osserviamo la realtà. Una lente che ci impedisce di vedere le cose come stanno, ma chi ci mette in testa questi modelli? Come li costruiamo? C’è un modo per liberarsene?

Scrive Teodoro Brescia su Nexus NewTimes N° 147 (febbraio/marzo 2021), disponibile anche in edizione digitale:

Modelli e immagini sono “forme sintetiche” che la mente coglie al di là dei molteplici elementi partico­lari (“forme analitiche”). Se mostrate ed insegnate sin dall’infanzia, trasmesse di generazione in generazione – attraverso la famiglia, la scuola e tutti gli altri canali di apprendimento formale, informale e non formale – pe­netrano nell’inconscio di ognuno di noi. Ne perdiamo quindi coscienza e li iniziamo ad agire in modo auto­matico. Per poterli smussare, modificare, eradicare e sostituire, occorre prima tornare ad esserne consapevoli e poi mettere in atto un arduo lavoro logico e psicologi­co: ad esempio pensiamo quanto sia difficile liberarsi di alcuni particolari stereotipi e preconcetti sugli stranieri, le donne, i disabili, ecc.

Olismo o dualismo?

Analizziamo il ruolo della spiritualità, della fede e della religione. Ma soprattutto la logica, l’olismo e il dualismo. Il dualismo è senz’altro utilizzato per controllarci e manipolarci. Per controllarci devono dividerci in dualismi contrapposti, per esempio vax – no vax, oppure green – no green. Il famoso “Dividi et impera” non passa mai di moda, si basa sulla contrapposizione pro/contro, una narrazione che non lascia spazio ad una terza variabile.

Per esempio in pandemia o eri vax oppure no vax, non esisteva la terza variante, per esempio: “Io sono vaccinato, ma comprendo la posizione di chi non si vuole vaccinare e la considero legittima”, oppure: “Io non sono vaccinato ma capisco chi ha voluto vaccinarsi”. La terza variante non può esistere perché andrebbe a rompere la contrapposizione dualistica.

Da qui iniziamo a parlare del controllo e della manipolazione delle masse, della psicologia delle masse. Il ruolo della filosofia nella storia.
La cultura della cancellazione, è insita nella scrittura della storia? Triade operante: i fatti ed i pensieri vengono studiati in modo storicistico, nozionisti­co e manualistico?
Cosa dire della La storiografia ufficiale del XIX secolo?

Sceglie autori, teorie, opere, parti e citazioni, sulla base del modello dualistico, l’uomo non può che credere o non credere, rispettare o non rispettare l’una o l’altra religione. E quindi Come imparare dagli errori del passato? È necessario fare il processo alla storia? Iniziamo col domandarci perché le persone seguono questa narrativa comune, con il constatare la mancanza di responsabilità individuale, per concludere che il cambiamento deve venire da noi, dagli errori del passato che vanno sostituiti con nuovi modi di vedere.

Teodoro Brescia

Teodoro Brescia Dottore di ricerca, formatore e docente di filosofia nei licei. È studioso di olismo, simbologia sacra e linguaggi in codice. Insignito del Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2001), è Socio onorario dell’Unione Nazionale Scrittori ed Artisti (2003) ed ha ricevuto il Premio Achille-Cucurachi (2011), il Premio Mysterica (2017), il Premio Nazionale Cronache del Mistero (2017, 2018 e 2019). Autore di numerosi articoli, saggi e libri, tra cui: Il Tao dello spirito (2000), Il Tao della medicina (2001), Le eterne leggi dell’anima (2004), I misteri del cristianesimo (2006), Olos o logos: il tempo della scelta (2011), La stella dei Magi e il sarcofago decifrato (2014), Il codice nel Cenacolo (2016), Un rebus nella Gioconda (2019), ecc. Più volte ospite di tg e programmi tv nazionali (Leonardo, Voyager, Studio Aperto, ecc.).

Algoritmi e AI corrompono l’uomo?

Algoritmi e AI, tecnica e tecnologia, sono nostri amici o nostri nemici?

Algoritmi e AI, tecnica e tecnologia sono strumenti straordinari se usati per il bene dell’umanità, ma anche delle vere e proprie trappole del pensiero che possono corrompere mente e animo umani.

Ne parliamo con Adriano Segatori, psichiatra e psicoterapeuta, noto anche per il video in cui definiva Macron uno psicopatico, ne parliamo verso fine video.

Con questa puntata prosegue la nostra collaborazione con la casa editrice Nexus Edizioni, che oltre ai libri edita la prestigiosa rivista bimestrale Nexus New Times, una rivista di 100 pagine, con notizie uniche e approfondimenti in diverse materie, notizie senza scadenza, da leggere con e rileggere, contenuti unici che non troviamo in nessun altro prodotto editoriale. Un periodico che fa vedere le cose da un altro punto di vista, con contenuti elevati ma alla portata di tutti, una lettura indispensabile per comprendere i fatti di oggi e intuire quelli di domani. Trovate le puntate precedenti qui.

Adriano Segatori, ha scritto due interessantissimi articoli su Nexus New Times N. 158 (disponibile anche in versione digitale) e Nexus New Times N. 159 (disponibile anche in versione digitale)

Iniziamo dalla figura dell’anziano che da custode del passato e delle tradizioni, da depositario della saggezza è oggi relegato alla “rottamazione”, un pezzo inutile per questa società perché non in grado di produrre, AI (intelligenza) artificiale o deficienza naturale?

In questa società dell’usa e getta, non c’è posto per i vecchi, che oltretutto pesano sul sistema pensionistico e sanitario, infatti c’è chi propone senza mezzi termini di sopprimerli con l’eutanasia.

Distruggere la figura dell’anziano però significa lasciare i giovani senza un passato, senza cultura e tradizioni, creare cioè giovani fluidi senza riferimenti (sessuali, religiosi, culturali, patriottici, familiari …), giovani senza sogni, senza valori o morale, facilmente manipolabili. Ma anche questo serve per spianare la strada all’AI e al transumanesimo.

Gli anziani sono scarti da abbandonare nelle RSA?

Non sempre si invecchia bene, ma c’è una funzione sana e costruttiva “che i vecchi hanno sempre svolto: la conservazione e la trasmissione della conoscenza e la proposizione di modelli di carattere a difesa della vita

La contemporaneità è il tempo delle negazioni: negazione della Storia, negazione della cultura, negazione della diversità, negazione dell’educazione, negazione della stessa Natura.

È scontato, perciò, che in questa deriva nichilistica, nella quale non c’è passato cui riferirsi né futuro da immaginare – se non quello diabolico proposto dalla narrazione transumanista – anche la biografia venga scomunicata e, con essa, ogni narrazione familiare, questa sarebbe AI, intelligenza artificiale?

Esagerazione? Certamente no, se sulla cronaca viene diffusa la domanda di una tale Emma Marrone che si chiede: Perché in Italia puoi fare un figlio solo con un uomo?”. (del bimbo non parla mai nessuno)

Tra i “riproduttori” – termine volutamente scandaloso – cioè il padre e la madre, ci sono i due estremi: la memoria e il futuro. Quella memoria che è condensazione non solo di eventi concreti, ma è carica simbolica di una genealogia investita di identità e di individualitàChi, se non il vecchio, è il portatore – il testimone – di questo passaggio? È lui l’agente di trasmissione di ciò che è stato prima, affinché questa eredità possa diventare seme e radice della nuova esistenza.

Ad un certo punto, però, è accaduto qualcosa che ha stoppato questa secolare consuetudine.

Da un lato, l’irruzione nel contesto generale della Storia umana del relativismo e, con esso, del novum, citando DionigiIl progresso ha introdotto la superstizione della moda, della novità, dell’originalità, bollando come stantio, di naftalina, l’antico, la tradizione.

Dall’altro, la vecchiaia è stata derubricata ad anzianità: una nuova categoria antropologica che sa di scaduto, di inutile, di sorpassato. Mentre algoritmi e AI rappresentano il nuovo e il futuro.

La senilità, che quando non è intesa come ‘rimbambimento’ diventa sinonimo di inutilità sociale.

Transumanesimo, AI e utero in affitto

È l’epoca di tante religiosità laiche: la difesa delle razze di animali in estinzione, la tutela dell’ambiente terracqueo, la lotta contro il cambiamento climatico, la protezione delle minoranze antropofaghe e via via impegnandosi, e piagnucolando indignarsi.

Però nessuno si preoccupa di tutelare: il bambino, l’anziano e la famiglia in quanto organismo sociale. Ma si sa l’IA, l’intelligenza artificiale, che tanto intelligente non è, non possiede sentimento né coscienza, quindi ci vuole un essere mano fluido senza coscienza né anima.

la maternità surrogata, un eufemismo per non dire “utero in affitto” che suona disdicevole per le anime belle dell’anticonformismo di genereTutta la letteratura psichiatrica e psicoanalitica viene invalidata ed estromessa, di fronte a perverse rivendicazioni, e la stessa legge di Natura è – in misura più o meno efficacemente – confutata.

Così come un problema psicologico insormontabile per i ragazzi adottati è non conoscere il loro passato, le loro origini, non sapere rispondere a queste domande: Da dove vengo? Quali sono i miei genitori? Da che famiglia discendo? Io chi sono?

Così per i bambini nati con l’utero in affitto, chi risponde alla domanda “Da dove discendo”?

Anche questo è il ruolo dei nonni, rappresentano il legame tra il passato, l’oggi e il futuro, un ruolo che non potrà mai essere sostituito da algoritmi o IA.

Conseguenza di ‘adultizzare’ il bambino, di emarginare il vecchio di infantilizzare l’adulto. Risultato: la giovinezza come entità antropologica alla quale dedicare tempi e considerazioni politichel’età adulta come bacino di spazi pubblicitari e commercialil’età senile come scarto improduttivo e svantaggioso.

L’anziano come oggetto di attenzioni del mercato dell’eterna giovinezza, ovvero la commercializzazione del giovanilismo: un anziano oggetto del consumismo che vuole, attraverso ogni forma di manipolazione biologica, allontanare il pensiero della morte, quando non rinnegarla.

La modernità, l’AI e gli algoritmi escludono la spiritualità, i vecchi nelle RSA si trovano a dover convivere con il silenzio e il vuoto affettivo nel crepuscolo della propria esistenza, dover accettare la solitudine e l’indifferenza, è come aver contratto la più terribile delle malattie.

Come se ne esce?

il brutto, il perverso, il falso e disumano, siano sostituiti da un ritorno al bello, all’etico, al vero e al trascendente. In una parola all’uomo, nella sua più alta accezione di ospite della Natura

La tecnologia prenderà il posto del Dio di Abramo?

Il cambiamento è insito nella ricerca dell’Uomo, ma anche di cambiamento si può morire e morire di IA non è certo una bella prospettiva.

È l’epoca della Tecnarchia:?

Galimberti afferma che “la tecnica avanzata dell’Occidente non è una variante della tecnica antica, ma la sua antitesi

Andrea Zhok ha chiamato “Tecnarchia” la tecnica come dominio dei mezzi posta a principio guida di tutte le decisioni finanziarie e politiche.

Tecnocrazia: dietro alla tentazione dell’albero della conoscenza era acquattata la trappola della superbia umana e, oltre al mancato riconoscimento del bene e del male, anche la negazione e il rigetto di ogni regola.

Già oggi la tecnica che guida le decisioni finanziarie e politiche, impone l’IA che sta già sostituendo migliaia di lavoratori che resteranno disoccupati.

Se bastasse l’intelligenza, la cultura e la buona volontà per superare i problemi psichici, a noi (psichiatri ndr) chi ci pagherebbe il mutuo?

Le equivocità derivano dalla mancata considerazione di un dispositivo inconscio e incontrollabile che fa capo alla psiche umana. Facciamo degli esempi. È intelligente l’omicida seriale che pianifica l’agguato alla sua vittima predestinata? Certamente sì. È intelligente lo psicopatico che seduce la preda per intrappolarla nella rete di violenza? Certamente sì. È intelligente il politico che affascina gli elettori per ottenere degli obiettivi disonesti? Certamente sì. È intelligente l’esperto finanziario che lusinga i clienti per poi depredarli degli averi? Certamente sì. Tutti questi personaggi hanno la prerogativa dell’intelligenza, ma tutti anche spregiudicatezza, egocentrismo, determinazione, assenza di etica, efficacia ed efficienza nel raggiungere i propri obiettivi.

E poi, la necessità. Termine altrettanto ambivalente ed equivoco. È necessario il sensore per il controllo della glicemia? Certamente sì. È necessario l’innesto cerebrale di un neurotrasmettitore per governare i sintomi del Parkinson? Certamente sì. È necessario il pacemaker per mantenere regolare la frequenza cardiaca? Certamente sì. Questi, e molti altri dispositivi tecnologici che hanno radicalmente migliorato la vita dei pazienti, rispondono alla necessità. Niente da eccepire, tranne che da diversi anni si sta confondendo il termine di necessità vitale con quello di voglia futile.

In sostanza, quello che è venuto a mancare è il senso del limite, quel margine invalicabile che divide la realtà dalla fantasia, il lecito dall’interdetto l’indispensabile dal superfluo, il ragionevole dallo sproporzionato. Si potrebbe (anche) riassumere, con il bene dal maleMa anche tra l’intelligenza naturale e l’AI.

La tecnica dispone solo di una ragione strumentale” – specifica Galimberti – “che l’identità di un mezzo ad un fine”, e quindi risponde solo ai parametri di efficacia ed efficienza, non delle conseguenze delle sue sperimentazioni, esattamente come l’AI.

Del resto, tecnica capitale sono andate e stanno andando a braccetto per creare una nuova realtà, infiltrando ogni aspetto dell’umanità, dal lavoro allo sport, dall’informatica all’educazione, dalla procreazione all’estetica e via via elencando, infiltrando ovunque algoritmi e IA.

Perché, allora, non intervenire eugeneticamente sulla vita e sulla morte?

Il superuomo di Nietzsche equivale al mito del transumanesimo, dell’immortalità e dell’IA? Decisamente no.

Ma per Eliezer Yudkowsky la tecnologia prenderà il posto del Dio di Abramo, non a caso è in atto una specie di “gara” per costruire tramite l’AI il cosiddetto Computer dio.

Ma non può funzionare perché una cosa è affermare “Sono depresso”, e così attivare il sentimento e l’empatia dell’interlocutore, altro è riempire dei moduli digitali per inquadrare e attivare gli algoritmi della depressione. In altre parolel’Uomo comunica stati psichici mentre la macchina (e l’AI) elabora dati tecnici.

Quanto corrompe l’Uomo nelle sue facoltà e competenze la funzionale delega alla macchina?

Ci sono esperimenti di neuroscienziati che hanno documentato l’atrofizzazione di precise aree cerebrali preposte all’orientamento temporo- spaziale in tassisti francesi dopo l’uso del navigatore per tre anni di attività. Quindi l’AI ci rende meno intelligenti, su questo non c’è dubbio.

Altrettanta dimostrazione esiste per la diminuita capacità attentiva a causa dell’eccesso delle informazioni provenienti e visualizzate nei social media: tanto per essere chiari, dagli otto secondi dei pesci rossi, ai tre-quattro secondi nei ragazzi testati. Insomma, arrivare senza sforzi alla meta è comodo, come gratificante può essere l’attivazione continua nelle comunicazioni, ma quanto corrompe l’Uomo nelle sue facoltà e competenze la funzionale delega alla macchina?

Il tutto avviene tramite algoritmi e AI, che ci traccino e ci propongono i contentui.

Nel finale Adriano Segatori spiega come è arrivato alla conclusione che il presidente francese Macron è uno psicopatico.

Adriano Segatori

Classe ’51, è psichiatra-psicoterapeuta, membro della sezione scientifica “Psicologia Giuridica e Psichiatria Forense” dell’Accademia Italiana di Scienze ForensiPh.D. in Filosofia delle Scienze Sociali e Comunicazione Simbolica (Università dell’Insubria- Varese), cultore della materia in Filosofia della politica presso l’Università degli Studi di Trieste. Autore di numerosi articoli e saggi di politica, filosofia e analisi sociale. È inoltre giornalista e Vice Direttore di Electomagazine.it

Scuola: affettività e violenza

Con A. Contri, J. Toschi Marazzani Visconti, E.M. Ferrari,

Scuola tra affettività e violenza, educazione gender e appiattimento delle personalità.

Tra gli ospiti Jean Toschi Marazzani Visconti, giornalista e scrittrice è l’organizzatrice del convegno “Scuola: affettività e violenza”, che si è tenuto il 9 marzo a Milano.

Convegno - Scuola affettività e violenza
Convegno – Scuola affettività e violenza

Gli altri ospiti della puntata sono Alberto Contri, docente di comunicazione sociale e Erminia Maria Ferrari medico e presidente CLN Resistenza.

Alberto Contri ha scritto “La sindrome del criceto”, Nexus Edizioni, che tocca anche questi temi:

Il nostro Paese è fermo a causa della diffusissima sindrome del criceto, di cui soffre molta parte della classe dirigente. Intenta a perseguire obiettivi a breve termine o guadagni immediati, essa finisce per correre soprattutto per sé stessa, come fa il criceto nella sua ruota, condannando il Paese a non avanzare mai.
Come se non bastasse, la mitizzazione di un incessante progresso tecnologico sta programmando un pianeta popolato da ominidi sempre più tracciati, manipolabili ed eterodiretti, mentre la sconsiderata diffusione delle teorie gender sta favorendo la trasformazione delle persone in esseri neutri, senza storia né tradizione, unicamente in balia delle proprie fluide voglie. 
(L’articolo prosegue dopo l’immagine)

La Sindrome del Criceto - Alberto Contri -Nexus Edizioni
La Sindrome del Criceto – Alberto Contri -Nexus Edizioni

Del libro avevamo parlato nel dettaglio qui.

La scuola di ieri e quella di oggi

Molti i temi affrontati, a partire dall’enorme differenza tra la scuola di ieri e quella di oggi. Il rapporto Insegnante alunni è a dir poco ribaltato, una volta c’era un grande rispetto della figura e del ruolo dei professori da parte degli alunni, oggi assistiamo ad aggressionivio e atti di bullismo senza precedenti, azioni che spesso vengono filmate e condivise sui social. A inizio febbraio a Varese uno studente diciasettenne con problemi comportamentali ha colpito un’insegnante di 57 anni con diverse coltellate, fortunatamente l’insegnante è stato operato e si è salvato.

Lo scorso maggio un episodio simile è avvenuto in provincia di Milano, ad Abbiategrasso, dove uno studente 16enne del liceo scientifico Alessandrini ha accoltellato una professoressa di 51 anni davanti ai compagni causandole ferite all’altezza di una scapola, alla testa e a un polso.

A giugno dello scorso anno a Rovigo gli alunni hanno sparato alla prof. con una pistola ad aria compressa, la prof. aveva rischiato di perdere un occhio, ma nessun provvedimento era stato preso nei confronti dei colpevoli, tutti promossi con la media dell’8 e 9 in condotta. Poi dopo l’intervento del ministro Valditara è stato indetto un secondo scrutinio, che ha comportato una riduzione nel voto in condotta.

Anche da questo episodio si comprende come la scuola non sia più in grado di educare e istruire i suoi alunni.

Ma la responsabilità è anche dei genitori che spesso, invece che riprendere i figli se la prendono con gli insegnanti fino a malmenarli. L’ultimo episodio a Reggio Calabria dove uno studente di prima media, 12 anni, litiga con un coetaneo durante l’ora di educazione fisica. Il professore convoca il padre per discuterne. Ma una volta a scuola, l’uomo – 34enne già noto alle forze dell’ordine – prima lo minaccia, poi gli si scaglia contro, sbattendolo contro un muro e mettendogli le mani al collo. Tutto davanti ad altri insegnanti. Per l’aggressore, è scattata la denuncia d’ufficio da parte dei carabinieri. Basta fare una ricerca su Google per rendersi conto delle dimensioni del fenomeno.

Gender e carriera alias

Come non parlare dell’educazione gender e della carriera Alias? Come soprassedere al fatto che per impartire lezioni di affettività o di educazione sessuale, o per spiegare i motivi del cambio di sesso,  vengano chiamati dalle scuole anche dei transessuali o dei transgender?

Il fenomeno è ormai radicato all’estero, negli USA e in UK, per esempio, ma questo non vuol dire che possa prendere sempre più piede anche nl nostro paese.

Gender. Pro Vita Famiglia: su ormoni e carriera alias Governo segua esempio inglese

Roma, 13 marzo 2024

«Dopo lo storico stop del Servizio Sanitario Inglese alla somministrazione di ormoni per bloccare lo sviluppo puberale di minori confusi sulla loro identità sessuale, a causa degli effetti potenzialmente avversi per la salute, ci attendiamo che anche il Governo Italiano agisca urgentemente tamponando le due principali fonti di pericolo per bambini e adolescenti italiani: il far west nei centri per il trattamento della disforia di genere negli ospedali italiani, evidenziato dal caso Careggi, i quali non seguono sempre protocolli scientifici, e la diffusione illegale della “Carriera Alias” nelle scuole, che rafforza negli adolescenti la pericolosa idea di essere “nati nel corpo sbagliato”, spingendoli a desiderare un fantomatico e impossibile “cambio di sesso” tramite una sostanziale castrazione chimica». Lo afferma Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, commentando la decisione con cui il Servizio Sanitario Inglese, dopo un rapporto medico indipendente, ha sospeso la somministrazione di bloccanti della pubertà ai minori confusi sulla loro identità sessuale, sulla scia di una simile iniziativa assunta anche dalla Svezia e da altri Paesi considerati “pionieri” sulle politiche di genere.

Restrizioni pandemiche e social network

Quanto hanno influito sulla salute fisica e mentale dei più giovani le restrizioni pandemiche?

Mascherine, distanziamento sociale, lockdown, isolamento, interruzione dello sport, divieto di incontrarsi con gli amici all’aria aperta?

Quanto il green pass e l’obbligo vaccinale, che ha impedito agli studenti non dosati di prendere un autobus per andare o tornare da scuola?

La stessa scuola che avrebbe dovuto difenderli, trasmettergli i valori fondamentali della costituzione, impedire ogni discriminazione, si è trasformata in sostenitrice di queste follie e controllore.

Si pensi al Tso subito da un alunno che si era incatenato al banco per protestare contro le mascherine che si rifiutava di indossare, una vita rovinata, il ragazzo ha smesso di studiare, è stato anche denunciato per interruzione di pubblico servizio, ma il giudice lo ha assolto.

A questo si aggiunga l’introduzione della didattica a distanza che non ha fatto altro che peggiorare le cose, i danni sono più che evidenti sia per ritardi dell’apprendimento che per problemi psicologici.

Misure inutili e dannose, fatte in nome della scienza anche se la scienza diceva e continua a sostenere che le mascherine così come i lockdown non servono a proteggersi dal virus.

Bambini e ragazzi parcheggiati davanti a cellulari, tablet e video giochi, che fine hanno fatto le socialità e il contatto con la natura?

L’impatto dei social network e della tecnologia sui bambini e ragazzi è evidente: calo attenzione, deficit, incapacità a leggere e/o scrivere correttamente, incapacità di concentrazione … Ma anche aggressività e violenza, analfabetismo non rispetto insegnanti.

L’OMS e la masturbazione infantile fatta passare per educazione sessuale, le stanze di esplorazione del corpo vietate in Germania.

L’inquietante domanda: “Se un bambino, come vorrebbero farci credere, è in grado di decidere di cambiare sesso, non sarà anche in grado di decidere se vuole fare sesso con un adulto?”, siamo sicuri che non ci sia nessun pericolo di sdoganamento della pedofilia?

Verso un orientamento vincolante?

Dal comunicato 15 Vicenza 29 febbraio 2024 di ContiamoCi!

VERSO UN ORIENTAMENTO VINCOLANTE? Il ministro Valditara, in linea con il programma già enunciato dalla TreeLLLe, getta le basi per rendere sempre più vincolante l’orientamento per la scuola superiore, così limitando la libertà di scelta del singolo studente e della sua famiglia.

Il 26 febbraio 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in seno a un nuovo “decreto legge PNRR”, alcune misure proposte dal ministro dell’istruzione e del merito, tra le quali spicca quella relativa, appunto, al “Sistema di orientamento”, con cui – come è scritto nel sito del MIM – «si valorizza il consiglio di orientamento, rilasciato dalle istituzioni scolastiche agli alunni della classe terza della Scuola secondaria di I grado, demandando a un decreto del Ministro l’adozione di un modello unico nazionale di consiglio di orientamento, da integrare nell’E-Portfolio». La dicitura in sé è sfumata e non brilla per trasparenza. Ma un supporto ermeneutico ci è offerto dal programma contenuto nei quaderni della associazione TreeLLLe (Life Long Learning) e in particolare nel quaderno n. 15 del 2019 intitolato “Il coraggio di ripensare la scuola”, nel cui frontespizio, tra gli “eminent advisor”, figura anche l’attuale ministro Valditara. La TreeLLLe – si legge nella presentazione – è «un think tank che…si pone come “ponte” per colmare il distacco che sussiste nel nostro paese tra ricerca, opinione pubblica e pubblici decisori, distacco che penalizza l’aggiornamento e il miglioramento del nostro sistema educativo» perché «c’è bisogno di una scuola diversa per fronteggiare le sfide del XXI secolo. Ed il tempo stringe». Di fatto, l’associazione ha preconizzato (o formulato?) tutte le riforme che hanno investito la scuola da un ventennio a questa parte.

Sul punto la TreeLLLe prescrive che l’ultimo anno di scuola media debba riservare spazi e attenzione significativi all’orientamento, con il concorso anche di specialisti esterni (tipo consulenti del lavoro) e stabilisce che «una volta messa a punto, [l’indicazione] deve risultare vincolante, o almeno difficilmente superabile da un’impuntatura del singolo».

Le derive sanitarie di UE, WEF e OMS

A VISO SCOPERTO con Martina Pastorelli, Alberto Contri e Giovanni Frajese
Conduce Matteo Demicheli

Le derive sanitarie di UE, WEF (World Economic Forum) e OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ma anche la “sindrome del criceto”, le nuove tecnologie che ci rendono sempre più tracciati e manipolabili, il ruolo dei mass media, di web e social e il degrado dell’informazione, la Chiesa che dimentica il suo ruolo e benedice quelle stesse organizzazioni sovranazionali che opprimono i cittadini con politiche fondate su false convinzioni e false ideologie. Ma anche e soprattutto le possibili soluzioni, cosa possiamo fare per opporci e magari liberarci da questo incubo che si fa sempre più asfissiante e dall’oppressione sanitaria dell’OMS??

Di tutto questo parliamo con Martina Pastorelli (giornalista), Alberto Contri (docente di comunicazione sociale) e Giovanni Frajese (Endocrinologo e Professore Associato di Scienze Tecniche Mediche Applicate presso l’Università di Roma “Foro Italico), in una nuova puntata in collaborazione con Nexus Edizioni, dopo l’ultima interessantissima puntata sulla guerra in Medio Oriente e il gioco delle tre carteAlberto Contri presenta il suo ultimo libro: La sindrome del criceto”

Il trattato pandemico che se approvato cederebbe la nostra sovranità sanitaria all’OMS che avrebbe il potere di dichiarare pandemie, emergenze sanitarie, lockdown e vaccinazioni obbligatorie, chiudere i confini, imporre il passaporto sanitario e il nostro governo non potrebbe opporsi.

Ma dal momento che grazie alla contro informazione e ai pochi media coraggiosi che hanno denunciato a gran voce i pericoli di questa riforma, c’è la possibilità che alcuni stati facciano marcia indietro. Questo preoccupa non poco Tedros, il direttore generale dell’OMS, che pensava di avere già la vittoria in pugno, forse proprio per questo al recente incontro annuale del WEF a Davos, si è scagliato contro i complottisti e le fake news: “Colpa di fake news e complottismi. Nessuna minaccia alla sovranità statale”, accusandoli di essere la causa di questi “tentennamenti”.

Peccato che la fake news la spari lui in diretta, dal momento che il documento parla chiaro e la cessione di sovranità è più che evidente.

Le nuove fisse dell’OMS: Trattato pandemico e Malattia X

Poi non contento ha “lanciato” (come si lancia un nuovo prodotto sul mercato) la fantomatica “malattia X”, cioè un patogeno sconosciuto che dovrebbe causare la prossima pandemia. Un virus che sarebbe venti volte più contagioso e mortale del Covid, ma per il quale i vaccini sarebbero pronti in un mese, a pensar male si potrebbe ipotizzare che abbiano già il virus e i vaccini pronti. Oltretutto il direttore generale dell’OMS fa stesse considerazioni di Bill Gates che guarda caso è il primo finanziatore dell’OMS e di conseguenza la persona che ne influenza maggiormente le scelte e le politiche. Resta una domanda: per quale motivo dovremmo dare ulteriori poteri all’OMS? Al contrario considerando la disastrosa gestione della pandemia, la totale mancanza di trasparenza e che i maggiori finanziatori non sono gli stati, sarebbe semmai il caso di togliere poteri all’OMS.

Pericolosa anche la proposta di modifiche all’attuale Regolamento sanitario internazionale (Rsi), dove si elimina, quale criterio di applicazione, “il pieno rispetto della dignità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone”.

L’Italia approverà il Trattato Pandemico? La domanda è pertinente dal momento che la linea del governo Meloni è identica a quella dei precedenti, l’ultimo esempio è il copia e incolla di Schillaci del piano pandemico del governo Conte, è vero che poi il ministro ha parlato di bozze e di modifiche, ma ha anche dichiarato: “Questo è un Piano che per la prima volta è aggiornato, puntuale e che si attiene scrupolosamente a criteri tecnico-scientifici e direttive internazionali” insomma in piena linea OMS. Ma la cosa più inquietante è che il piano pandemico, a prescindere, conferisce ai vaccini la qualifica di “misure preventive più efficace”. Per non parlare del nuovo Piano di Prevenzione vaccinale, che prevede un’anagrafe vaccinale, la schedatura dei non vaccinati, e la propaganda a livello scolastico e medico sempre sulle linee OMS.

Ecco alcune domande a cui rispondono i nostri ospiti:
In questa società del controllo, della manipolazione, della riduzione e distorsione dei nostri diritti e del pensiero unico, possiamo ancora parlare di democrazia?

Il governo Meloni si accinge ad approvare il nuovo trattato pandemico?

Abbiamo visto i nostri diritti calpestati in nome di uno scientismo mass-mediatico ferocemente influenzato dalle case farmaceutiche, è giusto prevaricare i diritti umani fondamentali in nome di una presunta o reale emergenza sanitaria?

Quale è la responsabilità dei media e dell’informazione in questo capovolgimento della logica e della realtà, che vediamo per pandemia, guerre, green, gender?

Quanto è difficile oggi per un giornalista far passare informazioni ritenute scomode o contrarie alle politiche UE, WEF e Oms? E quanto pesa l’autocensura?

La “malattia X” è un pericolo reale o l’ennesimo spauracchio per terrorizzare la popolazione?

Trattato Pandemico e Regolamento sanitario internazionale, quale è la discriminante decisionale: gli utili delle case farmaceutiche e il controllo della popolazione, oppure la tutela della salute pubblica?

Come si concilia questa nuova visione della sanità che vorrebbero imporci con il sociale e la socialità?

Cosa può fare di più il mondo scientifico che è rimasto fedele alla scienza? E i cittadini possono fare qualcosa?

Come possiamo difenderci da informazione mainstream, censura e propaganda? Come ci si libera dalla “sindrome del criceto”?

Quanto pesa il fatto che la Chiesa abbia rinunciato il suo ruolo di difesa dei fedeli contro i poteri forti, benedicendo UE, WEF e OMS?

La sindrome del criceto

La sindrome del criceto”, l’ultimo libro di Alberto Contri è acquistabile direttamente sul sito di Nexus Edizioni.

La Sindrome del Criceto - Alberto Contri -Nexus Edizioni
La Sindrome del Criceto – Alberto Contri -Nexus Edizioni

Il nostro Paese è fermo a causa della diffusissima sindrome del criceto, di cui soffre molta parte della classe dirigente. Intenta a perseguire obiettivi a breve termine o guadagni immediati, essa finisce per correre soprattutto per sé stessa, come fa il criceto nella sua ruota, condannando il Paese a non avanzare mai.
Come se non bastasse, la mitizzazione di un incessante progresso tecnologico sta programmando un pianeta popolato da ominidi sempre più tracciati, manipolabili ed eterodiretti, mentre la sconsiderata diffusione delle teorie gender sta favorendo la trasformazione delle persone in esseri neutri, senza storia né tradizione, unicamente in balia delle proprie fluide voglie.
Le pagine di Orwell, Benson e Huxley (Haxly) sono diventate il calendario di una realtà distopica, che sempre più persone di buona volontà stanno cercando di riportare alle corrette proporzioni tra l’uomo e il creato.

Rivolto a tutti coloro che non accettano di vivere irreggimentati in un gregge e avvertono l’esigenza di migliorare la società per sé, per i propri figli e i propri nipoti. E cercano il modo per riuscirci.

Economist, editoriale. Tratto da La sindrome del Criceto, nuova edizione.

‘‘Le quote costringono le aziende e le università a valorizzare di più le identità che la competenza. Una orwelliana “polizia del pensiero” censura le opinioni politiche e sociali, la lingua, e persino i costumi di Halloween. Qualsiasi opinione contraria all’ortodossia libertaria si scontra con una forma di tolleranza zero che etichetta chi la esprime come razzista, omofobo o trans fobico. I gruppi di minoranza stanno imponendo i loro valori e i loro stili di vita a tutti gli altri.

Qualsiasi opinione contraria all’ortodossia libertaria si scontra con una forma di tolleranza zero che etichetta chi la esprime come razzista, omofobo o trans fobico. I gruppi di minoranza stanno imponendo i loro valori e i loro stili di vita a tutti gli altri.

Economist, editoriale. Tratto da La sindrome del Criceto, nuova edizione.

Alberto Contri

Alberto Contri è stato per mezzo secolo ai vertici di grandi multinazionali della pubblicità e delle associazioni della comunicazione, tra cui la Fondazione Pubblicità Progresso che ha gestito per vent’anni. È stato consigliere della Rai, A.D. di Rainet, Presidente della Lombardia Film Commission. È l’unico italiano che sia mai stato cooptato nel Board dell’Associazione Europea Agenzie di Pubblicità. È stato docente a contratto di Comunicazione Sociale per 25 anni in primarie università ricevendo una Laurea Honoris Causa dalla Iulm di Milano. È stato nominato Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente Ciampi. Tiene Lectio Magistralis sulla comunicazione in Master e Seminari. Ha scritto McLuhan non abita più qui? (Bollati Boringhieri – 2017) e Comunicazione sociale e media digitali (Carocci – 2020).